Per i lombardi: presentazione Ferrania P30
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Re: Per i lombardi: presentazione Ferrania P30
Domanda tecnica: ma a prendere per buona questa pellicola a quanti ISO bisognerebbe esporla per ottenere dei negativi accettabili ?
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Re: Per i lombardi: presentazione Ferrania P30
12 ISO, chi ha una Canon F1 deve impostare 25, più in basso non va, e poi ricordarsi di sovraesporre di 1 stop, è consigliabile si porti a presso pure uno stativo, questo vale pure per chi ha una Nikon F5.
Nicola
Meglio farlo, e poi pentirsi, che rimpiangere di non averlo fatto.
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Per i lombardi: presentazione Ferrania P30
A 50 iso 13minuti D76 1+1 in rotazione continua avrai comunque ottimi risultati.flottero ha scritto:Domanda tecnica: ma a prendere per buona questa pellicola a quanti ISO bisognerebbe esporla per ottenere dei negativi accettabili ?
Ultima modifica di gioffry il 12/11/2017, 22:13, modificato 1 volta in totale.
Per i lombardi: presentazione Ferrania P30
Edit: Messaggio doppio scusate
- Elmar Lang
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Re: Per i lombardi: presentazione Ferrania P30
Tra 12 e 50 Asa c'è una bella differenza...
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
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Re: Per i lombardi: presentazione Ferrania P30
Io non ho testato la pellicola, il dato da me riferito è quello rilevato da Chromemax in un test che ha anche diffuso come pdf.
Nicola
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Re: Per i lombardi: presentazione Ferrania P30
A Torino le ho viste in vendita da Marvin.
Andrea - le mie foto analogiche sul digitalissimo Flickr
A fare a gara a fare i puri, troverai sempre uno più puro... che ti epura.
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Re: Per i lombardi: presentazione Ferrania P30
Sulla Ferrania
Una risposta a parte delle domande che sono state fatte in questo "ri-up" del thread sono state date nei primi messaggi da quello che ha detto Baldini alla presentazione del 10 giugno. Altre info sono state riportate da gioffry sul suo sito.
Facendo un rapido riassunto, il loro focus principale rimane quello dellaproduzione di una pellicola invertibile a colori. La Ferrania è composta da meno di una decina di persone, molti ex-dipendenti, ed usano una macchina da stesa a 8 strati usata per pre-prduzione e test, la pellicola invertibile è composta da 16 strati per cui sono necessari due passaggi. Parte dei ritardi sono dovuti ad una serie di fattori imprevisti tra cui bonifica dall'amianto e dal fatto che gli allacci erano unici con lo stabilimento principale per cui per riallacciare le utenze si è dovuto fare un nuovo scavo con tutta la burocrazia connessa.
Per dare un segno tangibile ai backers che qualcosa si stava muovendo hanno deciso di produrre la P30; hanno 3 ricette diverse per la P30, di cui una sola cinematografica, che è quella che hanno deciso di produrre. Vista la richiesta, oltre ai backers che ne hanno fatto richiesta, una parte della piccola produzione viene distribuita in alcuni canali di vendita. Forse usciranno anche con la versione 120 a breve.
L'impegno per produrre l'invertibile rimane anche se, mio commento, quando la kodak affermava che la pellicola è il prodotto industriale più complesso in assoluto da produrre, non diceva una balla, per cui i problemi che stanno incontrando non sono banali, soprattutto nella riformulazione da zero dei sensibilizzatori, non più prodotti, che sono una componente essenziale di una pellicola a colori.
Io ho riportato, in modo molto succinto, quanto ricordo è stato detto da Baldini in quella occasione e durante la chiacchierata informale avuta con lui sempre in quella sede, non sto esprimendo pareri personali e ho cercato di evitare prese di posizione.
Sulla P30
Ho fatto un test sensitometrico sulla pellicola, pubblicato qui da cui si ricava che, per un uso "normale", con soggetti di contrasto N, col D-76 1+1, l'indice di esposizione per avere un densità base+velo di 0,1 è di 12 iso, stampando su carta di gradazione 2. La curva caratteristica ha un piede molto lungo, per cui usando un indice di esposizione più alto si riescono ad avere ancora dei buoni dettagli nelle ombre. Se si usa una carta da stampa di gradazione più morbida rispetto alla 2, si può aumentare il tempo di sviluppo, recuperando ancora un po' di sensibilità, opzione utilizzabile però se il contrasto del soggetto lo permette. Personalmente ho ottenuto buoni risultati con un EI di 25, sopra questo valore il degrado delle ombre diventa ben percepibile, soprattutto in caso di letture esposimetriche in luce incidente di soggetti contrastati (N+1 e oltre).
Come ho già detto, altra prova indiretta della sensibilità è data dalla dimensione della grana della P30, più assimilabile a quella delle vecchie pellicole di bassa sensibilità (Pan-f, Panatomic-X) che a quelle di sensibilità media (Plus-X, FP-4, Rollei RNX 100, ecc), anche in considerazione che si tratta di una ricetta degli anni '50 che è presumibile pensare non implementasse le tecniche di accrescimento controllato più complesse in uso nelle pellicola moderne, quelle non t-grain comprese.
I miei risultati trovano conferma indiretta anche dalle foto postate su internet in cui, a meno di cattiva fede o errori nelle letture esposimetriche, o attrezzature poco affidabili (tipo esposimetri dai nomi poco probabili), si notano ombre pesantemente prive di dettaglio o alteluci pelate a causa dei sovrasviluppi feroci nel tentativo di tirar su la senisbilità. La pellicola presenta anche una iposensibilizzazione al rosso che si manifesta nei ritratti con la maggior visibilità dei difetti della pelle e dalle labbre di un colore più scuro.
Alcuni esempi: Ogni mio giudizio è basato sull'utilizzo proprio dei negativi dell'essere stampati con l'ingranditore su carta fotografica. Se poi la pellicola viene scannerizzata e post prodotta allora lì entrano in gioco altre dinamiche che però poco hanno a che fare col concetto di sensibilità e contrasto della fotografia argentica... lì tutto è possibile
Una risposta a parte delle domande che sono state fatte in questo "ri-up" del thread sono state date nei primi messaggi da quello che ha detto Baldini alla presentazione del 10 giugno. Altre info sono state riportate da gioffry sul suo sito.
Facendo un rapido riassunto, il loro focus principale rimane quello dellaproduzione di una pellicola invertibile a colori. La Ferrania è composta da meno di una decina di persone, molti ex-dipendenti, ed usano una macchina da stesa a 8 strati usata per pre-prduzione e test, la pellicola invertibile è composta da 16 strati per cui sono necessari due passaggi. Parte dei ritardi sono dovuti ad una serie di fattori imprevisti tra cui bonifica dall'amianto e dal fatto che gli allacci erano unici con lo stabilimento principale per cui per riallacciare le utenze si è dovuto fare un nuovo scavo con tutta la burocrazia connessa.
Per dare un segno tangibile ai backers che qualcosa si stava muovendo hanno deciso di produrre la P30; hanno 3 ricette diverse per la P30, di cui una sola cinematografica, che è quella che hanno deciso di produrre. Vista la richiesta, oltre ai backers che ne hanno fatto richiesta, una parte della piccola produzione viene distribuita in alcuni canali di vendita. Forse usciranno anche con la versione 120 a breve.
L'impegno per produrre l'invertibile rimane anche se, mio commento, quando la kodak affermava che la pellicola è il prodotto industriale più complesso in assoluto da produrre, non diceva una balla, per cui i problemi che stanno incontrando non sono banali, soprattutto nella riformulazione da zero dei sensibilizzatori, non più prodotti, che sono una componente essenziale di una pellicola a colori.
Io ho riportato, in modo molto succinto, quanto ricordo è stato detto da Baldini in quella occasione e durante la chiacchierata informale avuta con lui sempre in quella sede, non sto esprimendo pareri personali e ho cercato di evitare prese di posizione.
Sulla P30
Ho fatto un test sensitometrico sulla pellicola, pubblicato qui da cui si ricava che, per un uso "normale", con soggetti di contrasto N, col D-76 1+1, l'indice di esposizione per avere un densità base+velo di 0,1 è di 12 iso, stampando su carta di gradazione 2. La curva caratteristica ha un piede molto lungo, per cui usando un indice di esposizione più alto si riescono ad avere ancora dei buoni dettagli nelle ombre. Se si usa una carta da stampa di gradazione più morbida rispetto alla 2, si può aumentare il tempo di sviluppo, recuperando ancora un po' di sensibilità, opzione utilizzabile però se il contrasto del soggetto lo permette. Personalmente ho ottenuto buoni risultati con un EI di 25, sopra questo valore il degrado delle ombre diventa ben percepibile, soprattutto in caso di letture esposimetriche in luce incidente di soggetti contrastati (N+1 e oltre).
Come ho già detto, altra prova indiretta della sensibilità è data dalla dimensione della grana della P30, più assimilabile a quella delle vecchie pellicole di bassa sensibilità (Pan-f, Panatomic-X) che a quelle di sensibilità media (Plus-X, FP-4, Rollei RNX 100, ecc), anche in considerazione che si tratta di una ricetta degli anni '50 che è presumibile pensare non implementasse le tecniche di accrescimento controllato più complesse in uso nelle pellicola moderne, quelle non t-grain comprese.
I miei risultati trovano conferma indiretta anche dalle foto postate su internet in cui, a meno di cattiva fede o errori nelle letture esposimetriche, o attrezzature poco affidabili (tipo esposimetri dai nomi poco probabili), si notano ombre pesantemente prive di dettaglio o alteluci pelate a causa dei sovrasviluppi feroci nel tentativo di tirar su la senisbilità. La pellicola presenta anche una iposensibilizzazione al rosso che si manifesta nei ritratti con la maggior visibilità dei difetti della pelle e dalle labbre di un colore più scuro.
Alcuni esempi: Ogni mio giudizio è basato sull'utilizzo proprio dei negativi dell'essere stampati con l'ingranditore su carta fotografica. Se poi la pellicola viene scannerizzata e post prodotta allora lì entrano in gioco altre dinamiche che però poco hanno a che fare col concetto di sensibilità e contrasto della fotografia argentica... lì tutto è possibile
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Re: Per i lombardi: presentazione Ferrania P30
Grazie per averci rinfrescato la memoria sulle prove che hai fatto con la Ferrania P30.
Da quel che vedo, riguardo le difficoltà operative nel far partire la produzione, l'errore più grave è forse imperdonabile di FilmFerrania è stato quello di voler aprire l'attività in Italia.
Triste dirlo, ma meglio avrebbero fatto -come si è già accennato- a comprare le macchine quale rottame, caricarle in containers e spedirle in qualunque paese europeo dove più o meno in un mese sarebbero stati compiuti tutti gli adempimenti, anche per la tutela ambientale.
Da quel che vedo, riguardo le difficoltà operative nel far partire la produzione, l'errore più grave è forse imperdonabile di FilmFerrania è stato quello di voler aprire l'attività in Italia.
Triste dirlo, ma meglio avrebbero fatto -come si è già accennato- a comprare le macchine quale rottame, caricarle in containers e spedirle in qualunque paese europeo dove più o meno in un mese sarebbero stati compiuti tutti gli adempimenti, anche per la tutela ambientale.
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
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Re: Per i lombardi: presentazione Ferrania P30
Sisi è sempre colpa dello stato...... che tra l'altro nelle sue varie forme comune/regione/stato/Europa gli ha dato un sacco di soldi, voi veramente credete che vanno avanti con Kickstarter. E poi magari in altri paesi quei rottami non glieli avrebbero manco fatti entrare
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
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