Analogica.it

"Philosophy is the talk on a cereal box" (cit.)

per me è stata sempre una scusa per uscire di casa

la "pensata del giorno" della S.M. parte coi piedini d'argilla e prosegue di conseguenza. A mio modo di vedere le cose.

L'altra sera ero con mia figlia in salotto. Io sul divano e lei correva avanti e indietro. Dopo una decina di va e vieni gli chiedo: ma perchè corri avanti e indietro? perché ne ho voglia! mi risponde lei.
La gente scatta per mille ragioni diverse. Capisco comunque lo sfogo anche se non condivido pienamente l'idea.

Probabilmente la Munari si riferisce proprio allo scattare a CDC e successivamente "pubblicare" uno scatto al giorno sui vari siti deputati, più che alla pratica fotografica che può tranquillamente porsi su un piano diverso, c'è anche il fotografare per l'esigenza stessa dell'essere, non dell'apparire, una necessità, non per questo meno nobile o sensata del lavoro a progetto o per uno scopo.
Evitando proprio la pretesa del "pubblicare", perchè se realmente risponde a un'esigenza personale dell'essere, come posso strumentalizzarla e soddisfare anche uno scopo, o anche soltanto il semplice apparire? In tutti i casi mi sermbra un articolo piuttosto ingenuo, acerbo :\

Non capisco affondo lo sfogo di questa fotografa . Vuole dire che la mediocrita' ha preso il sopravvento e che tutti si considerano fotografi o riflette sul fatto che la fotografia di massa non produce nulla solo schifezze ?

stefnerv ha scritto:Non capisco affondo...

O impari a nuotare, o indossi un salvagente

Gibo... forse... o magari marketing-blogging?

stefnerv ha scritto:Vuole dire che la mediocrita' ha preso il sopravvento e che tutti si considerano fotografi ?

anche, ma in tal caso partire da facebook è partire da una premessa sbagliatissima ed è talmente evidente...

stefnerv ha scritto:o riflette sul fatto che la fotografia di massa non produce nulla solo schifezze ?

il che - in questi termini - non è vero.
Peraltro a produrre "anche schifezze" - e comunque non "solo schifezze" - sono pure le parole-di-massa-un-tot-al-giorno, di questi tempi e di paripasso con le immagini.

D'altro canto ci sono i "365", ovvero il forzarsi a scattare (e pubblicare) una foto al giorno per un anno intero, il cui scopo (sul quale si può discettare) è in genere contribuire al proprio auto-miglioramento.
Cos'è quello allora?

Io penso che ogni scatto abbia qualcosa da dire, anche (soprattutto) se non sembra. Anzi, meno ha da raccontare la foto, più viene in risalto la natura psicologica di chi scatta. Mi piace vederla così, anche se qui non si parla più di fotografia, ma di psicanalisi! Poi, se tutti si sentono fotografi, che male c'è?
Beh, qualcuno potrebbe obiettare: "troppo rumore di fondo". Il livello medio si abbassa, ci si abitua al brutto.
Ecco, in effetti, il problema. In mezzo ad una valanga di neve uno Swarowski scompare, anche se è grosso come una betoniera. Purtroppo però questo avviene in ogni campo, basti notare che ora sono tutti astrofisici, esperti di onde gravitazionali. Domani saranno tutti detective dediti alla ricerca dell'assassino nel nuovo caso di omicidio nazionale, o arbitri, oppure allenatori. In barba a chi ci lavora sul serio.
Dunque, anche io ho condiviso il mio inutile pensiero, contribuendo all'aumento dell'entropia dell'universo.
Buon fine settimana a tutti!