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guerié ha scritto:Mi piace la storia di Vivian Maier, sembra una storia scritta da uno sceneggiatore. Le sue foto rappresentano un archivio e un documento bellissimo. Ma per favore non paragonatela ad un fotografo professionista o amatoriale, lei non sceglieva i suoi negativi non ne curava la stampa e non li sviluppava proprio i negativi. Era una specie di fotoreporter sul fronte di una guerra, che spediva i suoi negativi alle agenzie o ai giornali che poi sviluppavano e pubblicavano il lavoro. Lei pensava solo a sparare, e non alle 'conseguenze', alla parte dimostrativa del suo lavoro. Poi magaro esce fuori che faceva anche mostre fotografiche ma non la cagava nessuno...
A me è sempre sembrata una persona che scattava in maniera molto compulsiva (per l'epoca) producendo una quantità notevole di materiale (di qualità direi). Ad un certo punto penso abbia perso il controllo (sviluppare e provinare costava tanto anche all'epoca) e lo dimostra la quantità di pellicole non sviluppate. Si è letteralmente sommersa di fotografie.
Le voci che non la vogliono autrice dato che non sviluppava e stampava sono ridicole a mio avviso (conosco fotografi che sviluppano e stampano e di autore non hanno nulla) e la cosa decade se si parla di pellicola diapositiva.
NNNN_AAAA ha scritto:
A me è sempre sembrata una persona che scattava in maniera molto compulsiva (per l'epoca) producendo una quantità notevole di materiale (di qualità direi). Ad un certo punto penso abbia perso il controllo (sviluppare e provinare costava tanto anche all'epoca) e lo dimostra la quantità di pellicole non sviluppate. Si è letteralmente sommersa di fotografie.
Le voci che non la vogliono autrice dato che non sviluppava e stampava sono ridicole a mio avviso (conosco fotografi che sviluppano e stampano e di autore non hanno nulla) e la cosa decade se si parla di pellicola diapositiva.
Non so come siano andte le cose precisamente... Poi adesso vien fuori che ha fatto fare delle stampe quindi le ha anche riviste le sue foto! Ma non mi pare di aver tirato fuori la questione autore si /no, non mi sono mai posto questi problemi esplicitamente o consapevolmente. Ho messo il punto sulla sua urgenza di cogliere gli attimi con la macchina fotografica, senza aver troppa premura di guardarsi il suo lavoro sviluppato. Chiamalo come vuoi questo modo di procedere compulsivo se vuoi, ma permettimi di dubitare che sia dovuto solo alla mancanza di soldi visto che ci vogliono soldi anche per acquistare le pellicole. Sembra quasi che lei non scattasse per compiacersi del suo lavoro. Il suo lavoro era un regalo destinato al prossimo, ai posteri prima di tutto. Questa era la mia opinione.
Io non conoscevo affatto questo blog, come del resto tutti gli altri blog, mi avete stuzzicato e sono andato a leggere. Ho confermato la mia idea sui blog: in genere sono scritti da cretini
NNNN_AAAA ha scritto:
A me è sempre sembrata una persona che scattava in maniera molto compulsiva (per l'epoca) producendo una quantità notevole di materiale (di qualità direi). Ad un certo punto penso abbia perso il controllo (sviluppare e provinare costava tanto anche all'epoca) e lo dimostra la quantità di pellicole non sviluppate. Si è letteralmente sommersa di fotografie.
Le voci che non la vogliono autrice dato che non sviluppava e stampava sono ridicole a mio avviso (conosco fotografi che sviluppano e stampano e di autore non hanno nulla) e la cosa decade se si parla di pellicola diapositiva.
Non so come siano andte le cose precisamente... Poi adesso vien fuori che ha fatto fare delle stampe quindi le ha anche riviste le sue foto! Ma non mi pare di aver tirato fuori la questione autore si /no, non mi sono mai posto questi problemi esplicitamente o consapevolmente. Ho messo il punto sulla sua urgenza di cogliere gli attimi con la macchina fotografica, senza aver troppa premura di guardarsi il suo lavoro sviluppato. Chiamalo come vuoi questo modo di procedere compulsivo se vuoi, ma permettimi di dubitare che sia dovuto solo alla mancanza di soldi visto che ci vogliono soldi anche per acquistare le pellicole. Sembra quasi che lei non scattasse per compiacersi del suo lavoro. Il suo lavoro era un regalo destinato al prossimo, ai posteri prima di tutto. Questa era la mia opinione.
Se il documentario è fedele si può capire facilmente come amasse accumulare cose. Le stampe le ha fatte fare e fatte anche visionare. La questione autoriale ogni tanto riemerge su forum, blog, ecc.
Se consideriamo tutto il processo (acquisto, sviluppo, provino e stampa) e consideriamo che era una persona che scattava in maniera compulsiva (io la vedo così) capirai che il solo acquisto è la cosa che incide meno a livello economico. Penso le piacesse molto il gesto dello scattare.
Un conto è trovarsi con 10 o 20 rullini da sviluppare (è capitato anche a me) ma qua si parla di centinaia di pellicole e dato che è morta sola e senza soldi penso che questo sia stato un valido motivo.
Naturalmente è solo la mia opinione.
NNNN_AAAA ha scritto:
Se il documentario è fedele si può capire facilmente come amasse accumulare cose. Le stampe le ha fatte fare e fatte anche visionare. La questione autoriale ogni tanto riemerge su forum, blog, ec
Se consideriamo tutto il processo (acquisto, sviluppo, provino e stampa) e consideriamo che era una persona che scattava in maniera compulsiva (io la vedo così) capirai che il solo acquisto è la cosa che incide meno a livello economico. Penso le piacesse molto il gesto dello scattare.
Un conto è trovarsi con 10 o 20 rullini da sviluppare (è capitato anche a me) ma qua si parla di centinaia di pellicole e dato che è morta sola e senza soldi penso che questo sia stato un valido motivo.
Naturalmente è solo la mia opinione.
Metti che sviluppo e stampa costassero il prezzo di 3 rulli se proprio avesse voluto avrebbe potuto iniziare a sviluppare un rullo ogni 10... Ma forse non gli interessava. Poi sono supposizioni inutili. E oggi l'ozio non va d'accordo il trend dell'efficentismo.
NNNN_AAAA ha scritto:
Se il documentario è fedele si può capire facilmente come amasse accumulare cose. Le stampe le ha fatte fare e fatte anche visionare. La questione autoriale ogni tanto riemerge su forum, blog, ec
Se consideriamo tutto il processo (acquisto, sviluppo, provino e stampa) e consideriamo che era una persona che scattava in maniera compulsiva (io la vedo così) capirai che il solo acquisto è la cosa che incide meno a livello economico. Penso le piacesse molto il gesto dello scattare.
Un conto è trovarsi con 10 o 20 rullini da sviluppare (è capitato anche a me) ma qua si parla di centinaia di pellicole e dato che è morta sola e senza soldi penso che questo sia stato un valido motivo.
Naturalmente è solo la mia opinione.
Metti che sviluppo e stampa costassero il prezzo di 3 rulli se proprio avesse voluto avrebbe potuto iniziare a sviluppare un rullo ogni 10... Ma forse non gli interessava. Poi sono supposizioni inutili. E oggi l'ozio non va d'accordo il trend dell'efficentismo.
graic ha scritto:Io non conoscevo affatto questo blog, come del resto tutti gli altri blog, mi avete stuzzicato e sono andato a leggere. Ho confermato la mia idea sui blog: in genere sono scritti da cretini
Ciao, conosco personalmente Sara Munari, insieme ad altri appassionati collaboro ( in una piccola parte ) alla realizzazione del blog. Sinceramente non credo di far parte di un gruppo di cretini...in ogni caso il pensiero espresso nell'articolo non vuole sicuramente denigrare chi fotografa per il puro gusto di farlo, il titolo è volutamente “provocatorio” e può suscitare; “ma chi cavolo è questa per sentenziare ?!”.
Credo anch’io che la fotografia debba suscitare interesse e domande nell’osservatore, o almeno, ne giova quando riesce a farlo.
Il discorso di Sara Munari vuole spingerci a fare un passo avanti, ovviamente senza la pretesa di farci smettere di fotografare...anche solo per noi stessi.
anche io ho pensato che l'intento fosse positivo, ma mi hanno poi stancato alcune discussioni infinite (spesso fatte su facebook con lunghissimi botta e risposta) il cui perno più o meno era "perchè mettete PH sui vostri profili facebook", "perchè non vi definite dilettanti o fotoamatori" etc etc... (cito a memoria, non ho voglia di risfogliare tutta la cronologia, penso si sia capito comunque il senso)
Secondo me, l'autrice - peraltro bravissima nel suo mestiere ed anche come divulgatrice - non ci guadagna in queste discussioni.
La gente è fatta in tanti modi, comprano una canon 1100d e si propongono per i matrimoni degli amici...e con questo? cosa ci vogliamo fare?
Io aggiusto e vendo computer da 20 anni, ogni tanto qualcuno viene da me con già tutte le risposte che gli ha dato l'amico bravissimissimissimo che è un mostro col computer (salvo poi che di mestiere fa il barbiere, o altra nobilissima professione).
Cosa dovrei fare? Mettermi a fare post su fb? mi sembra più intelligente fregarsene, anzi ringraziare che la massa spesso sia così "terra terra", sarà più facile innalzarsi se quello è il livello.
[mention]Max Albo[/mention]
la mia voleva essere solo una puntualizzazione sull'argomento specifico, diciamo che "cretini" mi ha spinto a dire la mia ;)