Analogica.it

Grazie dei riferiementi, mi metterò a studiare.
Sulla base di quanto avevi scritto prima, chiedevo consiglio solo sul fatto che le istruzioni indicavano per la conservazione dell'elettrodo indifferentemente sia la soluzione specifica (di cui ignoro la composizione) sia la soluzione di campione a pH7.01, mi pareva una cosa singolare, e poi devo anche decidere quale comprare

Infatti è singolare, probabilmente è un errore di traduzione dal cinese. Compra tranquillamente il cloruro di potassio, prepari una soluzione 3M (224g/l) e ci tieni a bagno la punta dell'elettrodo. Le sonde smontabili per pHmetri da banco dispongono di un piccolo serbatoio che conserva la parte terminale della sonda sempre immersa.

Prima dell'uso lava bene con acqua distillata, tara lo strumento sulla soluzione campione (che getterai ogni volta e di cui devi tenere d'occhio la scadenza), fai la misura. Poi la rilavi e la conservi nella soluzione KCl.

-Sandro- ha scritto:Infatti è singolare, probabilmente è un errore di traduzione dal cinese

E' fabbricato in Romania ;)

Uh.

Comunque la procedura indicata da Roberto è standard: pulizia in acido cloridrico, lavaggio in acqua distillata e conservazione in potassio cloruro. In questo modo le sonde durano a lungo. Col sistema indicato non so.

Tieni presente comunque che uno-due anni è la durata massima di queste sonde economiche (ma anche le costosissime sonde da laboratorio non durano molto di più).

Io non so per cosa ti serve di preciso e quanto precisa deve essere la misura. A naso direi che le cartine pH potrebbero essere una buona idea, usa e getta e non hai il problema di lavare gli elettrodi.

@Sandro: per lo sporco ostinato c‘è sempre la soluzione drasica: l‘acqua regia...

roberto_wue ha scritto:
@Sandro: per lo sporco ostinato c‘è sempre la soluzione drasica: l‘acqua regia...

Grazie Roberto, tra acqua regia, miscela piragna e miscela cromica, non c'è sporco che mi resista

ok, vedo che pure tu non ci vai per il sottile...
la solfocromica non la ho mai usata, in università noi usiamo bagni di potassa alcolica (KOH sciolta in isopropanolo) e poi un bagno in HCl diluito per togliere i residui dal vetro.

Cmq per un uso "fotografico" é un po´come andar a sparare ai piccioni con un bazooka, se mi si concede la metafora.

Eh, non ti credere, vi sono incrostazioni come quelle del selenio nelle bottiglie, o del fissaggio, o lo sviluppo in vasca che sono toste da pulire.
Interessante la potassa alcolica, non ne conoscevo l'uso.

Per selenio o cmq roba inorganica acqua regia o acido nitrico vanno bene di solito; solamente attenzione poi ai vapori nitrosi.

Potassa alcolica funziona bene per vetro incrostato di roba organica, cmq attenzione se il vetro é smerigliato perché se lo mangia piuttosto in fretta

Si, certo, l'ipoazotide è pericolosissima: mi è capitato di voler sciogliere il collare di ottone cementato su un termometro a mercurio di precisione molto bello, dieci minuti nell'acido nitrico al 65% lo ha hanno disintegrato, ma ho condotto la dissoluzione all'aperto facendo svaporare quei bei fumi rossi .

Mi sai dare una regola di preparazione della potassa alcolica?