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Esattamente come succede con la sintesi sottrattiva, poi la preferenza tra un sistema e l'altro dipende dall'abitudine ma tra i due sistemi non vi è alcuna differenza di principio

No, in sottrattiva non puoi fare un unico provino e ricavare i tempi delle successive due esposizioni. In RGB sì.

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kiodo ha scritto: ↑

16/10/2020, 7:59

Le due serie di emulsioni presenti nelle carte a contrasto variabile sono sensibili una alla luce Blu (altro contrasto), l'altra alla luce Verde (basso contrasto); il sistema additivo dei Philips, che tu chiami "a rovescio", ti permette di controllare con una manopola esattamente i colori Blu e Verde, oltre al Rosso che ti fa da luce di sicurezza. Se pensi a questo, ti si apre un mondo di possibilità di controllo semplificato: hai sotto le dita i due strati che compongono la tua stampa.
Per esempio: puoi fare un singolo provino a scalare, e trovare i tempi necessari per entrambe le successive esposizioni, quella blu per i neri, quella verde per le alte luci.

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Non ho mai valutato questa possibilità..... mi fai venire voglia di riesumarlo anche perchè continuerei ad usare la luce condensata con la possibilità della filtratura continua. L'unica cosa da valutare/sperimentare è il colore della filtratura piuttosto anomalo rispetto ai filtri di contrasto o quelli dicroici.

kiodo ha scritto: ↑

16/10/2020, 9:18

No, in sottrattiva non puoi fare un unico provino e ricavare i tempi delle successive due esposizioni. In RGB sì.

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Mi sfugge il come (ma non sono esperto di stampa split), riesci a spiegarmelo? Grazie

chromemax ha scritto: ↑

16/10/2020, 12:16

Mi sfugge il come (ma non sono esperto di stampa split), riesci a spiegarmelo? Grazie

Credo che conoscerai il procedimento tradizionale per determinare i tempi di esposizione split, ossia con due esposizioni, una per le alte luci (contrasto ultramorbido), una per le ombre profonde (contrasto massimo): si fanno due provini, il primo col filtro #0, il secondo col #5 (su carta preesposta col #0 e la sua corretta esposizione). Utilizzando i tradizionali filtri posti avanti ad una fonte di luce "bianca", si sottrae allo spettro la porzione di luce (il "colore") che impressionerebbe l'emulsione che NON si sta testando.
Col metodo additivo, invece, si espone la carta sia alla luce Blu che alla Verde, contemporaneamente. Si usa anche la Rossa, volendo, ma questa ovviamente non influisce sull'esposizione. Si fa quindi un provino a scalare classico, facendo in modo di registrare sulle striscie entrambi gli estremi della gamma di luminosità.
Si osserva poi il provino, prima guardando la resa delle ombre: dove si riscontra l'apparire del nero, si prende nota del tempo: sarà quello da impiegare per la successiva posa con la sola luce Blu.
Poi si cerca, sempre osservando il provino, la zona dove le alte luci sono "giuste": il tempo corrispondente sarà quello da impiegare per l'esposizione in luce Verde.
Naturalmente si può contestare a questo metodo di non tener conto della parziale influenza incrociata delle due esposizioni, ma questo vale per ogni metodo di stampa split. Eppure il metodo "tradizionale"funziona, basta prenderci la mano, e quello in RGB potrebbe funzionare meglio, data la presenza dei filtri direttamente sulle lampade. Io non ho usato questo metodo: ai tempi del PCS2000 non utilizzavo carta MG, e mai avevo sentito parlare di split grade. Ma mi pare un procedimento plausibile, e ho accarezzato l'idea di cercare un PCS130 da affiancare al Magnifax... ma non ho spazio (per fortuna!)

Quindi se ho ben capito di fatto si fa il provino usando il ciano (blu+verde), giusto?

Esatto, ossia la somma dei due colori che attivano i "due" strati di contrasto basso e alto. Puoi tenere accesa anche la terza lampada, che fornisce il Rosso, che male non fa, oppure spegnerla. In questo modo, utilizzi le lampade sempre a piena potenza, e demandi il dosaggio delle componenti G e B al tempo delle successive esposizioni. Se ho ben capito, utilizzando i filtri Ilford (o simili), invece è presente sempre una quota di filtratura diversa da G e B, suppongo per tentare di portare tutti i filtri ad una stessa (o almeno "prossima") densità. Col sistema RGB vedo un solo potenziale problema: che succede se un giorno i produttori di carte, per ragioni loro, cambiano la sensibilità spettrale? Boh, forse nulla, all'atto pratico, perche resteranno sempre lontani dal R...

Sto continuando a ragionare sull'utilizzo del PCS 150 (è il nome corretto del 130 kittato con le tre lampade RGB) per la split grade: anche l'esposizione può essere unica! Mettiamo di aver determinato i tempi per G e B: diciamo G=15sec, B=8sec. Impostiamo il timer a 15sec, e dopo 8 secondi... spegniamo la B, con l'interruttore dedicato. Mi sembra una gran comodità, rispetto alle due esposizioni successive, con cambio della filtratura!
Meno male che non ho posto in cantina...
Comunque: nel caso facessi la pazzia, probabilmente ricomprerei il PCS 2000, visto che prediligo la luce diffusa; peccato che arrivi solo al 6x6.

...e le lampade si trovano, almeno per ora: https://tinyurl.com/y27taly2

kiodo ha scritto: ↑

17/10/2020, 15:52

...e le lampade si trovano, almeno per ora: https://tinyurl.com/y27taly2

Almeno fino a quando si faranno i denti di resina