È una discussione vecchia, ma ci torno su che magari interessa a qualcuno.
Una macchina pinhole si può fare in mille modi diversi, l'importante è avere un foro adeguato alla focale. Può semplicemente essere un corpo che tiene la pellicola ad una certa distanza da un foro.
Il circolo di confusione (e la risoluzione conseguente, se è questa che può interessarci) dipendono dalla dimensione del foro, un diametro piu grande darà un circolo di confusione maggiore e una risoluzione peggiore. Si deve scendere col diametro ma occorre tenere conto della natura ondulatoria della luce e della diffrazione. Con la formula di Lord Rayleigh (o le tabelle che derivano da questa) si trova il diametro ottimale. Diametri piu grandi o piu piccoli di quello ottimale daranno immagini sfocate. Io da bravo miscredente ho fatto delle prove con diametri diversi e precisi, ed in effetti i valori della formula danno i risultati piu definiti.
Se siete interessati alla risoluzione vi consiglio di aumentare la superficie della pellicola/carta, con una pellicola 4x5 e un foro adeguato si ottengono foto "schifosamente" nitide. ;)
La
vignettatura dipende da due fattori; quello su cui possiamo agire è lo spessore del foglio su cui è fatto il foro. Immaginate il foro come un tunnel, piu sarà lungo e piu la luce che lo attraversa dovrà tendere ad essere parallela. La luce piu inclinata verrà tagliata (vignettatura evidente, nera). Con fogli di spessore ridottissimo si possono ottenere foto iper-grandangolari (piu grandangolari di qualunque super-grandangolo non fisheye in vendita). Quello su cui non possiamo agire se non curvando la carta/pellicola è la
caduta di luce che si ha ai bordi delle foto grandangolari (la luce che raggiunge la pellicola perpendicolarmente davanti il foro è piu "concentrata" di quella che arriva negli angoli, che si "spalma". È la vignattatura "buona", piu graduale e gradevole a vedersi.
Il materiale piu adatto per i fori è la carta di spagna (fogli di ottone che si usavano nelle officine) di spessore 0,025 mm. In alternativa si può usare anche la lamiera delle lattine di acciaio delle bibite. Quelle di acciaio però, come la Coca Cola in lattina alta e stretta. Il foro dovrà essere fatto con attenzione e dovrete stimarne il diametro (sul web ci sono diversi di tutorial per farli). Le lattine in alluminio sono piu spesse, vanno bene se non usate grandangoli. La carta stagnola seppur sottilissima non va bene perchè si sfrangia.
I fori hanno diametri comuni intorno a 0,2-0,3mm. Su una macchina 35mm si possono ottenere risultati piu che dignitosi a patto di usare fori del diametro il piu vicino possibile a quello ideale. 1mm è un diametro esagerato, si ottengono solo macchie di luce e colore.
Per fare i fori si possono usare diversi sistemi, il piu pratico in casa è quello dello spillo (cercate i tutorial, serve qualche attenzione per preparare il foglio e fermare lo spillo al diametro giusto). Esistono anche punte elicolidali per trapano di dimensioni minime (da 0,10mm) ma sono difficili da maneggiare. Qualcuno fora i lamierini con il laser, ma dalle mie prove e da quel che leggo è uno "specchietto per allodole": il metallo fuso non dà molta precisione. Altri sistemi piu precisi ma meno suggestivi, che però richiedono tecnologia che non si trova sotto casa, sono l'elettroerosione o l'elettroformatura galvanica.
In casa il sistema piu semplice per sperimentare le foto stenopeiche è fare un foro di mezzo centimetro senza troppi complimenti in un tappo di una macchina 35mm a cui sovrapporre una piastrina di metallo col vero forellino stenopeico. Piastrina sottile o assottigliata e foro il piu possibile circolare, pulito e preciso fatto con uno spillo.
Con le 35mm io mi trovo meglio con le macchine a telemetro (Leica e simili) che hanno una distanza tra la flangia e la pelllicola piu corta, che da foto piu grandangolari. Con una prolunga che dal tappo penetra nel corpo macchina si può arrivare a meno di 20mm. Una reflex avrà focali normali, e non si può superare questo inconveniente a causa dello specchio, ma per provare è piu valida.
Per i tempi da usare dovrete conoscere diametro e focale (per una reflex siamo intorno ai 45mm). Con questi trovate il valore f che è dato da
focale in mm / diametro.
Con un esposimetro qualsiasi fate una lettura della luce, poi aumentate i tempi per arrivare al valore f piu vicino a quello della vostra macchina stenopeica.
Ad esempio se avete una macchina con focale 45mm e diametro 0,30 avrete f/150.
La lettura di una macchina normale vi dà 1/30 di secondo a 100 ISO e f/16. Questo corrisponde a
1/15 a f/22
1/8 a f/32
1/4 a f/45
1/2 a f/64
1sec a f/90
2 sec a f/128
4 sec a f/180
Quindi una via di mezzo tra 2 e 4 secondi potrebbe essere giusta.
Ma attenzione! tenete presente il
difetto di reciprocità della vostra pellicola che vi fà aumentare i tempi.
In digitale

non preoccupatevene, solo se usate una reflex tappate il mirino sia durante la lettura che durante lo scatto.
Se ho detto castronerie correggete pure che ho scritto di fretta. Ci sarebbe tanto altro da dire, ma come panoramica per iniziare dovrebbe chiarire le idee.