teodolite ha scritto:consiglierei allora di non fare domande
A far domande non si commette mai errore, a rispondere senza nozione di causa si! Conosco, bene, sia le Rolleiflex che le Mamiya biottica, preferisco le seconde, non solo perché consentono di cambiare l'ottica, che, già da solo, per me, è un vantaggio incolmabile dalle tedesche, hanno il percorso del film assolutamente dritto, senza angoli a 90° come le tedesche, è ciò giova alla planeità del film, usano filtri, e paraluce, a vite, d'uso comune, M 49x0.75 ed M 46x0.75, e non 3 baionette proprietarie, consentono l'uso contemporaneo di filtri e paraluce
senza adattatori, hanno i sistemi di visione intercambiabili tra tutti i modelli, le Rollei più anziane non consentono di farlo, permettono, se non delle macro, dei buoni close up, senza l'uso di lenti addizionali, anche queste disponibili per le tedesche con 3 baionette proprietarie, i Seiko sono precisi quanto i Syncro Compur, ma molto meno soggetti a starature e blocchi per inutilizzo( però sono più rumorosi), le ottiche di visione e quelle di ripresa, di tutti gli obiettivi, sono assolutamente identiche, ed intercambiabili, senza la necessita di attrezzi speciali, e facilmente tarabili, in più, tutti i gruppi otturatore-diaframma di tutti gli obiettivi, da quelli cromati degli anni '50 ai blue dot delle ultimissime serie, sono intercambiabili tra loro, anche questo senza l'uso di attrezzi speciali e senza esser necessariamente periti meccanici, basta svitare ed avvitare, a mano. Tutte hanno lo schermo di maf, e la lente di fresnel, in vetro, e non in polimero, come le Rolleiflex degli anni '60, più soggetto a graffi, ed ad opacizzarsi col tempo, inoltre è possibile mettere a fuoco sia con la mano dx che con la sx. Alcuni mirini sono dotati d'esposimetro, TTL, più efficiente di quello al selenio delle tedesche.
Ma il pregio maggiore, come già scritto, è che possono montare ottiche diverse, dal 55 al 250 mm, coprendo, se non tutte, la maggior parte delle situazioni di ripresa, le ottiche, detto per esperienza personale, non per sentito dire, sono ottime, nitide e contrastate.
Naturalmente hanno anche dei difetti, sono più grandi e pesanti delle tedesche, la messa a fuoco, tramite doppio soffietto, varia al variare dell'ottica utilizzata, non vi sono indicazioni per la profondità di campo, solo alcuni modelli hanno un sistema di correzione della parallasse, non efficace come quello delle tedesche, per le riprese alle brevissime distanze il paramender, più che consigliato, è d'obbligo, con le ottiche lunghe, ed alle brevi distanze di ripresa, il sistema camera-obbiettivo è sbilanciato in avanti e richiede un certo periodo, comunque brevissimo, per trovare la giusta posizione d'impugnatura. Solo le 33 e le 330 riarmano l'otturatore all'avanzare del film, nelle altre bisogna armarlo manualmente, come nelle Rolleicord, il 250, ed il rarissimo 80/3.8, hanno solo il riarmo manuale dell'otturatore. Cambiare l'ottica richiede attenzione, per evitare cadute della stessa.
Vi è poi un difetto legato ad un pregio, tutte le ottiche, grazie al soffietto, consentono la maf molto ravvicinata, il 55 arriva quasi all' 1 a 1, questo invoglia ai close up, il problema è la perdita di luminosità, molto accentuata con le focali corte, 4 stop con il 55 ed il 65, 3 stop con l'80, ed un degrado complessivo della qualità dell'immagine, comunque non superiore a quello che si ha usando lenti addizionali sulle Rolleiflex.
Naturalmente la mia è una disamina con considerazioni strettamente personali, moltissimi considerano pregi quelli che io trovo difetti, e viceversa, come è giusto che sia, ma solo se si conoscono, approfonditamente, gli oggetti di cui si discute, altrimenti sono solo spifferi, in una giornata di vento, a nulla, ed a nessuno, giovano.