Far "riposare" il D76 ?

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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andreaborx
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Far "riposare" il D76 ?

Messaggio da andreaborx »

Ciao,
mi ricordo di aver letto tempo fa, ma non sono riuscito a trovare la discussione, che dopo aver preparato il D76, bisognava lasciarlo riposare per almeno un giorno:
a parte che non tutti lo fanno (o lo sanno), è davvero necessario? Ci sono conseguenze evidenti sul negativo/stampa?
Poi, la mia domanda più grande, e che sono sicuro non era spiegata in quella discussione, è: perché? Dico, dal punto di vista scientifico-chimico, cosa accade se lascio riposare il D76 che invece non accade se lo uso subito?

Perdonate la curiosità.. e grazie! ;)



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Askeladden
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Re: Far "riposare" il D76 ?

Messaggio da Askeladden »

andreaborx ha scritto:Ciao,
mi ricordo di aver letto tempo fa, ma non sono riuscito a trovare la discussione, che dopo aver preparato il D76, bisognava lasciarlo riposare per almeno un giorno:
a parte che non tutti lo fanno (o lo sanno), è davvero necessario? Ci sono conseguenze evidenti sul negativo/stampa?
Poi, la mia domanda più grande, e che sono sicuro non era spiegata in quella discussione, è: perché? Dico, dal punto di vista scientifico-chimico, cosa accade se lascio riposare il D76 che invece non accade se lo uso subito?

Perdonate la curiosità.. e grazie! ;)
E' una precauzione, ha lo scopo di assicurare stabilita' e uniformita' (in termini di diluzione, temperatura ecc.) della soluzione e permettere all'eventuale aria rimasta intrappolata durante il mescolamento di fuoriuscire.

Ammetto di non avervi mai dato troppo peso.

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Pierpaolo B
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Re: Far "riposare" il D76 ?

Messaggio da Pierpaolo B »

Con la maturazione le sostanze chimiche che lo compongono hanno il tempo di sciogliersi perfettamente e di interagire tra loro. Non sono un chimico quindi non mi chiedere cosa succede. Altrettanto importante è far si che l'aria disciolta nell'acqua esca. Ciò è assimilabile anche alla preparazione dell' 1+1 che è consigliabile fare con acqua "vecchia"
E' comunque alquanto improbabile che chicchessia brami l'uso del d76 appena fatto.

Comunque l'importante è vivere felici :D
Mi chiamo Pierpaolo.
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chromemax
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Re: Far "riposare" il D76 ?

Messaggio da chromemax »

Ti posso dire quello che ho letto, non ho certo fatto analisi chimiche a riguardo :D
Il D-76 è uno degli sviluppi meglio riusciti e a dimostrazione di ciò c'è il fatto che è ancora la pietra di paragone sul quale vengono valutati tutti gli altri sviluppi. La sua formula è pubblica e i prodotti commerciali più conosciuti di questa formulazione sono il Kodak D-76 e l'Ilford ID-11. In rete si legge che l'ID-11 è quello che è rimasto più aderente alla formula originaria del 1926, mentre al D-76 della Kodak sono stati aggiunti degli additivi supplementari per rendere costante l'azione dello sviluppo a prescindere dalla qualità dell'acqua con la quale viene preparato e per mantenere costante l'azione nel tempo.
Il D-76 nasce negli anni '20 come sviluppo per pellicole cinematografiche, che venivano sviluppate in vasconi aperti e quindi sottoposti all'azione ossidante da parte dell'ossigeno presente nell'aria. Ben presto ci si accorse che col passare del tempo l'attività dello sviluppo aumentava anziché diminuire. I motivi di questo comportamento "anomalo" sono dovuti ad una serie di reazioni chimiche innescate proprio dall'ossigeno presente nell'aria.
La formula del D-76 è basata sull'azione in superadditività del metolo con l'idrochinone come agenti sviluppanti, sodio solfito come conservante e il borace come alcalinizzante e bufferizzante. Come la stragrande maggioranza degli sviluppi fotografici, il D-76 utilizza come antiossidante il solfito di sodio; il solfito reagisce prontamente con l'ossigeno e la sua funzione è quella di "sacrificarsi" all'azione ossidante dell'ossigeno preservando così gli agenti sviluppanti dall'ossidazione e migliorando la durata e la costanza dei risultati della soluzione di sviluppo. Reagendo con l'ossigeno, il solfito di sodio si riduce in sodio solfato che a sua volte reagisce con l'idrochinone producendo idrochinone monosulfonato che è un agente riducente molto instabile ma anche molto attivo; è la presenza del chinone monosulfonato che aumenta l'attività, e quindi il contrasto, del D-76 man mano che questo si ossida. Questo comportamento era un problema nello sviluppo delle pellicole cinematografiche per due motivi: il trattamento avviene in vasca aperta, quindi la soluzione è costantemente a contatto con l'aria e la reazione ossigeno-solfito-solfato-chinone monosulfanato è continua e l'aumento dell'attività dello sviluppo prosegue col passare del tempo. Il secondo motivo è che in cinematografia è essenziale la costanza dei risultati tra rullo e rullo; anche ogni piccola differenza, magari in scene analoghe riprese su rulli sviluppati in tempi diversi, è immediatamente percettibile, ed è per questi motivi che il comportamento del D-76 è stato notato ben presto.
Nello sviluppo fotografico amatoriale in genere le soluzioni di sviluppo vengono conservate in bottiglie chiuse e con poca aria; in queste condizioni il solfito reagisce con la relativamente piccola quantità di ossigeno presente all'interno del contenitore (producendo col meccanismo suddetto chinone monosulfonato e quindi maggior attività), ma una volta esaurito l'ossigeno la reazione si interrompe e lo sviluppo si stabilizza. Quando si apre il tappo per usare lo sviluppo, entra aria fresca e altro ossigeno, e la reazione riprende finché il nuovo ossigeno introdotto non finisce reagendo con il solfito, e così via: ogni volta che si toglie il tappo al contenitore dello sviluppo, si innesca la reazione e l'attività del D-76 aumenta di un pochino. E' chiaro che in queste condizioni, soprattutto quando si ha cura di espellere l'aria dal contenitore o di usare un gas inerte, il livello di degrado dello sviluppo è minimo e può essere facilmente tenuto sotto controllo. La dimostrazione di ciò è che questa reazione ossigeno-solfito-solfato-chinone monosulfanato si manifesta non solo per il D-76, ma per ogni tipo sviluppo che contenga solfito e idrochinone, anche se se ne parla ben poco rispetto al D-76.

E' sempre buona norma lasciar riposare lo sviluppo appena preparato, soprattutto se è stato preparato da chimici puri (senza additivi aggiunti), proprio per stabilizzare la soluzione e permettere che queste reazioni interne alla soluzione possano esaurirsi rendendo costante la resa della soluzione, e questo vale per qualsiasi sviluppo, non solo per il D-76. Ed è sempre buona norma usare soluzioni fresche e conservate bene, cioè in bottiglie chiuse con il minimo di aria possibile al loro interno.

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andreaborx
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Re: Far "riposare" il D76 ?

Messaggio da andreaborx »

Ma grazie a tutti!

Chromemax: grazie mille! Hai soddisfatto la mia curiosità! Ora ho chiaro il perché! :D

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