un po' di pepe nelle discussioni aiuta ad aumentare le visualizzazioni, adesso sono più di 500 ;)
EffE ha scritto:Leggere Chaucer, senza inquadrarlo all'interno del periodo storico in cui è vissuto, è estremamente limitante, e porta a impedimenti nel comprenderne l'opera, ma lo stesso non vale per Scianna o Cartier bresson, per "fotografare" le parole non servono, il "cosa c'è dietro" è un di più non determinante, ciò che veramente conta sono le opere, le immagini, se hai bisogno di parole per entrare in empatia con esse, sicuramente tali immagini non sono efficaci.
le immagini dei grandi parlano da sole e ovviamente la cosa più bella è proprio guardare le loro immagini. Altrimenti, sarebbe come essere appasionati di vino e limitarsi a leggere trattati di enologia, senza mai assaggiare il vino.
Però, se oltre ad assaggiare il vino, uno volesse anche produrlo, forse è utile informarsi un po' su cosa c'è dietro.
Scherzi a parte, a me leggere di fotografia piace, a prescindere dalla sua potenziale utilità. Non tutto quello che leggo farà migliorare le mie fotografie. Di sicuro, i benefici sono difficilmente quantificabili, ma è uno stimolo per nuovi progetti fotografici, per sperimentare nuove modalità espressive, per trovare un proprio stile, ecc....
Per chiudere. L'articolo esprime concetti molto basilari. Per quanto mi riguarda, niente di nuovo. Però l'ho trovato una bella sintesi che può essere utile ai neofiti che arrivano qua, con poche idee e molto confuse.
Queste cose sono talmente basilari, che sicuramente sono state dette da altri. Questo articolo parla di Scianna e questo ho citato. Spero anche per dare l'occasione a chi eventualmente non lo conoscesse, di scoprire un maestro della fotografia italiana.
"Se il fotografo non vede, la macchina fotografica non lo farà per lui" - Kenro Izu