Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

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graic
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Re: Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

Messaggio da graic »

Per chi non sapesse di cosa parlo, quando mi riferisco all'estetica della macchina:
Immagine
Una altra caratteristica unica era che camiando il mirino tra quelli disponibili, pentaprisma, pozzetto, ingranditore per macro, a mirino chiuso il profilo dell'apparecchio rimaneva perfettamente identico.


Saluti
Gianni


La situazione è grave ma non seria.

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Elmar Lang
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Re: Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

Messaggio da Elmar Lang »

Se il Dr. Küppenbender ci stesse guardando da lassù...

Di male in peggio: qualche giorno fa, sono "inciampato" su una Contarex Professional...
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)

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Elmar Lang
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Re: Zeiss Ikon 1972: in un catalogo, il canto del cigno

Messaggio da Elmar Lang »

Un piccolo aggiornamento.

La Contarex Professional cui ho accennato poco sopra, a causa dell'essere rimasta ferma per quasi una trentina d'anni, mostrava una certa stanchezza funzionale. Un bravo fotoriparatore veronese me la ha restituita ora agile e scattante. Non avendo l'esposimetro, è perciò esente dai tipici malfunzionamenti di quell'accessorio.

Purtroppo, in me temo si insinui il germe del collezionista, che ho comunque indirizzato da anni in campo non-fotografico, ma tant'è.

Per questo, alcune settimane fa, ho avuto notizia di una Contarex-S Electronic del tipo "Contarex Vetrieb": una serena discussione con il proprietario e l'ho acquistata: è ben funzionante e solo una delle due pile nel carter del pentaprisma aveva rilasciato un po' di efflorescenze saline, che ho rimosso accuratamente. Dev'essere una delle ultime prodotte, perché ha lo specchietto reflex che nel mirino mostra la tipica "macchia grigia" dovuta all'area semitrasparente ed il manettino di riavvolgimento è dotato del rullino di metallo nero. La matr. del corpo è R56xxx ed il suo Planar 50/2 è 4502xxx.

In altra discussione, Pierpaolo ricordava come il "Contarex Vetrieb" abbia provveduto a vendere (rietichettandole "ZEISS WEST GERMANY", tutte quelle giacenti, pure assemblando un certo numero di fotocamere, utilizzando i componenti disponibili.

Esaminando il mio esemplare, credo che il Vetrieb abbia anche un po' "raschiato il fondo del barile". Al momento della trattativa per l'acquisto, mi sono limitato a controllare che l'apparecchio funzionasse, che la messa a fuoco all'infinito (da controllare, sulle C.Rex P, S ed SE!) fosse corretta, ecc. ecc.
Una volta a casa però, all'atto di caricare l'apparecchio con la pellicola mi cade l'occhio su un dettaglio: il fondello del dorso, solitamente marcato "MADE IN WEST GERMANY" è invece nitidamente marcato "MADE IN WEST GE MANY", senza alcuna traccia che la "R" mancante vi sia mai stata incisa.
Con tutta probabilità, si dev'essere trattato di un dorso che a Stoccarda fu scartato, e messo da parte, poi inviato ad Oberkochen assieme a tutto il materiale Contarex e, poiché funzionalmente in ordine, è stato montato su una Contarex-SE messa poi in commercio.

Credo che se il Dr. Küppenbender fosse venuto a conoscenza di una simile trascuratezza da parte dei suoi tecnici, li avrebbe costretti al Seppuku, ma probabilmente lui era assai impegnato a fronteggiare il disastro della Zeiss Ikon, disastro dal quale lui non fu poi estraneo...

Ecco.

Certo, se una simile svista fosse stata su una Leica, ci troveremmo di fronte ad un "pezzo" ambito da emiri del Golfo ed oligarchi russi; trattandosi d'una Contarex, è solo una curiosità, per quanto sicuramente un po' rara.

Buon inizio di settimana,

Enzo (E.L.)
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