Essere temerari...

Discussioni sull'etica e sulla filosofia applicata alla fotografia

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Daniloo85
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Essere temerari...

Messaggio da Daniloo85 »

...che poi mi chiedo se sia così semplice avvicinare qualcuno è scattargli una foto, un ritratto spontaneo senza che lo si avvisi, che poi, così facendo si perderebbe la naturalezza dello scatto. Mi chiedo spesso come abbiano fatto i grandi nomi di un tempo a riprendere, magari con un 50mm fisso, scene tanto da vicino da farci quasi immedesimare nella realtà immortalata. Sono costantemente in difficoltà quando voglio ritrarre qualcuno intanto nel suo lavoro, mentre opera assorto tra i suoi pensieri o ancor più semplice un gruppo di persone sedute ad un tavolino a giocare a carte o una donna che sceglie un vestito al di la della vetrina...voi come vi comportate? Scattate come se nulla fosse e poi al.massimo scappate? Oppure avvicinate il soggetto ci scambiate quattro chiacchiere nella speranza di entrarci in confidenza?

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Fabio Pasquarella
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Re: Essere temerari...

Messaggio da Fabio Pasquarella »

In realtà usavano spesso un 35, altro che 50 :) comunque è un discorso lungo e vi concorrono più fattori. Innanzitutto un tempo era più facile l'approccio per motivi sociali e legali, vedi ad esempio il discorso odierno delle foto ai bambini. Poi bisogna considerare il contesto in cui si fotografa: un conto è aggirarsi per Manhattan, un conto è a Scampia. E ultimo, ma non per importanza, è l'attitudine del fotografo, e su questo puoi lavorarci. Personalmente non amo "rubare" le foto alle persone, cioè il mio approccio è quello di farmi vedere sempre, e in base alla reazione del soggetto decido di scattare o meno. Ma appunto dipende dal contesto, talvolta ritengo necessario presentarmi e spiegare il motivo per cui si fotografa, lasciando magari un contatto. Trovo molto carino, se si può, aver dietro anche una fotocamera istantanea e regalare due o tre scatti, se si intende fare un lavoro più articolato con un soggetto che si ritiene interessante. Con questa tecnica non avrai problemi :) Insomma va visto caso per caso, ma quello che è importante è essere gentili ed essere preparati a incassare un no con un sorriso. Riguardo il discorso della naturalezza dello scatto, per quella che è la mia esperienza ti posso dire che le persone abituate ad essere fotografate neanche ti vedono; questo avviene quasi sempre. La reazione di persone invece che non sono abituate dipende fortemente da te, ma tutte le volte sorridendogli a 24 denti ho sempre fatto dei bei scatti. Il punto per me importante è che quando fotografi una persona è anche bello stabilire una connessione umana, io usavo addirittura il 28mm per costringermi ad avvicinarmi ancora di più :)
Frequentai qualche anno fa un master di reportage con un reporter molto bravo, e si usciva in gruppo per sperimentare sul campo quanto appreso. Beh devo dire che mi fu molto utile proprio per superare certe mie timidezze, quindi ti consiglierei un'esperienza del genere. Vedrai che in gruppo ci si scioglie con più facilità.

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bafman
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Re: Essere temerari...

Messaggio da bafman »

consentimi il vezzo di riportarti due righe di qualche tempo fa:
https://pensierifotografici.wordpress.c ... la-street/
non per colpevolizzare nessuno, ma perchè alla fine, davvero, conta che tu sia a tuo agio CON o perlomeno TRA le persone.

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SEVENTH SON
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Re: Essere temerari...

Messaggio da SEVENTH SON »

Forse nel dubbio i tanto blasonati Bresson e tanti altri giocano a loro vantaggio una certa verginità dello scatto , nel senso sono stati fra i primi ad immortalare certe quotidianità , in cui i soggetti stessi per curiosità o meno del mezzo fotografico erano affascinati in qualche modo , oggi come oggi tralasciando la scusa della privacy , telecamere per la videosorveglianza per una presunta ""sicurezza"" , telefonini abusati per inutili racconti di autoscatti e cibi , sappiamo tutti cos'è un obbiettivo e per tale motivo chi fotografa deve per forza mimetizzarsi nella massa per poter immortalare senza conseguenze un certo istante previsualizzato , comunque tali scatti non rientrano nella mia sfera fotografica , perchè semplicemente nel bene e nel male sono istanti già ""visti"" , non portano nulla di originale , con questo non voglio dire che i miei scatti sono migliori di altri anzi , ma certi generi ormai sono saturi causa una certa emulazione , un copia incolla di altrui istanti , non so se mi spiego , ben venga la classica cover per imparare , ma il tocco personale secondo il nostro inconscio ed imporre la nostra visione è la strada giusta nel marasma di immagini che oggi come oggi vengono partorite in ogni istante seguendo una certa moda .

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Silverprint
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Re: Essere temerari...

Messaggio da Silverprint »

"...che poi mi chiedo se sia così semplice avvicinare qualcuno è scattargli una foto, un ritratto spontaneo senza che lo si avvisi, che poi, così facendo si perderebbe la naturalezza dello scatto."

Non ne sarei tanto certo. La naturalezza in fondo cos'è?
È più vero un ritratto rubato in cui è il fotografo a decidere come debba apparire il soggetto, piegandolo alla sua visione, oppure uno posato in cui il soggetto può gestire, almeno in parte, la sua immagine?
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
http://www.corsifotoanalogica.it
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Fabio Pasquarella
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Re: Essere temerari...

Messaggio da Fabio Pasquarella »

Silverprint ha scritto: Non ne sarei tanto certo. La naturalezza in fondo cos'è?
È più vero un ritratto rubato in cui è il fotografo a decidere come debba apparire il soggetto, piegandolo alla sua visione, oppure uno posato in cui il soggetto può gestire, almeno in parte, la sua immagine?
secondo me molti fotografi hanno solo paura di rapportarsi all'altro, pensando che la presenza di una fotocamera possa deviare un supposto corso naturale della vita. Ma sparire dalla scena è solo un'illusione che fa rientrare l'ego dalla finestra. Le persone non sono giocattoli e devono essere consapevolmente libere di esprimersi, i ritratti più belli sono quelli che somigliano a una stretta di mano tra il fotografo e il soggetto. E se ci si sa porre con umiltà a volte basta anche solo uno sguardo, un cenno di intesa con uno sconosciuto, per poi tornare a casa con un valore aggiunto, se non nel rullino comunque nella propria esperienza di vita.

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tonyrigo
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Re: Essere temerari...

Messaggio da tonyrigo »

Proprio domenica, pur essendo della vecchia guardia (ho iniziato a metà degli anni 60'), mi sono trovato per scelta ad affrontare un servizio in street con la M6 invece delle mie SONY digitali FF.

Il vero problema - IMHO - al di là delle questioni "psicologiche" in ordine al fatto di essere invasivi (cosa che non mi mette di certo in crisi) è la velocità di azione.

Le moderne fotocamere AF sono altra cosa rispetto alla M6.
Lo so bene usando continuamente le digitali e saltuariamente le analogiche.

Credo che la soluzione, sotto il profilo tecnico, sia la CONTAG G2, da poco entrata a far parte della mia collezione.
Questa fotocamera raccorda le 2 cose.
Oppure una delle tante reflex AF degli anni 90'.

Poi, ovviamente, entrando in confidenza con il soggetto va bene anche la ghiera delle distanze e la cordella metrica ...
Sa chi sa che nulla sa, ne sa più di chi ne sa, perchè sa che nulla sa.
Socrate 470 b.c – 399 b.c.

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Montag
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Re: Essere temerari...

Messaggio da Montag »

tonyrigo ha scritto: Le moderne fotocamere AF sono altra cosa rispetto alla M6.
Lo so bene usando continuamente le digitali e saltuariamente le analogiche.
Anch'io continuo a stupirmi delle possibilità che forniscono i moderni smartphone, arrivano a scattare 120 foto al secondo a risoluzioni estreme scartando addirittura in automatico le foto che sono venute male (valutando con l'ausilio dell'intelligenza artificiale sia composizione che eventuali mosso/istogramma sbilanciato). Credo che più velocità di così sia difficile.

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chromemax
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Re: Essere temerari...

Messaggio da chromemax »

E non mi pare che ultimamente ci sia stato un gran fiorire di capolavori fotografici per merito di tutto questo progeresso nella velocità di azione...

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Montag
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Re: Essere temerari...

Messaggio da Montag »

chromemax ha scritto:E non mi pare che ultimamente ci sia stato un gran fiorire di capolavori fotografici per merito di tutto questo progeresso nella velocità di azione...
Eh... :D

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