Microphen e Tri-x: matrimonio impossibile?

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Alessandro_Roma
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Microphen e Tri-x: matrimonio impossibile?

Messaggio da Alessandro_Roma »

Oggi sono in ferie e credo si capisca da quanto sto rompendo le scatole :D :D chiedo venia anticipatamente, ma se non approfitto ora....
Ho esposto una Tri-X ad ISO1600, questo perché mi piacerebbe confrontarla con la HP5 che uso più frequentemente, spesse volte proprio tirata di 2 stop
Premettendo che mi sono avvicinato da poco al mondo dello sviluppo dei negativi (ma credo si capisca facilmente :)) :)) ) mi sono scaricato il datasheet del Microphen e ci sono rimasto supito dal fatto che, questo sviluppo che a quanto ho capito è il numero 1 per i tiraggi in casa Ilford, non è dato come idoneo per sviluppare la TRIX tirata di 2 stop e anzi, addirittura viene indicato come idoneo solamente per 500ISO

Per curiosità mi piacerebbe sapere come mai, visto che, sviluppando tutti i tiraggi ILFORD, credevo non ci fossero questioni di casacca e poi a questo punto vorrei capire una cosa sull'ID-11 che ho pronto da preparare e questo eventuale sviluppo della TRIX (dico eventuale perché accetto volentieri suggerimenti su prodotti alternativi)
Sarebbe da usare in soluzione stock per mantenere al massimo l'effetto sia finegranulante che compensatore, visto che la pellicola già è tirata di suo e fino a qua dovrei esserci. Ma se il Microphen fa il prezioso per le pellicola Kodak mi chiedo se ne valga veramente la pena usare l'ID-11 in questo contesto o se magari virare verso gli sviluppi Kodak, anche se il D-76 che viene indicato dal bugiardino della TRIX come idoneo in soluzione stock, dovrebbe essere identico all'ID-11 (quindi non mi aspetterei troppe differenze)

Il mio intento è quello di preservare, nei limiti del possibile ovviamente, i dettagli delle ombre. La pellicola è stata esposta per le ombre, per cui ho cercato di preservare il massimo dettaglio possibile e le scene hanno un contrasto abbastanza vario nei 36 fotogrammi (da controluce a scene in ombra scoperta). Che consiglia lo chef?



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Ri.Co.
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Re: Microphen e Tri-x: matrimonio impossibile?

Messaggio da Ri.Co. »

Alessandro_Roma ha scritto: ....

Il mio intento è quello di preservare, nei limiti del possibile ovviamente, i dettagli delle ombre. La pellicola è stata esposta per le ombre, per cui ho cercato di preservare il massimo dettaglio possibile e le scene hanno un contrasto abbastanza vario nei 36 fotogrammi (da controluce a scene in ombra scoperta). Che consiglia lo chef?
Ciao, scusami, ma mi pare che nel tuo presupposto ci sia una contraddizione non da poco.

Dici di voler preservare le ombre, ma sottoesponi di due stop..che in realtà sono almeno tre...
Mi sembra che le due condizioni siano davvero incompatibili

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Alessandro_Roma
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Re: RE: Re: Microphen e Tri-x: matrimonio impossibile?

Messaggio da Alessandro_Roma »

Ri.Co. ha scritto:
Alessandro_Roma ha scritto: ....

Il mio intento è quello di preservare, nei limiti del possibile ovviamente, i dettagli delle ombre. La pellicola è stata esposta per le ombre, per cui ho cercato di preservare il massimo dettaglio possibile e le scene hanno un contrasto abbastanza vario nei 36 fotogrammi (da controluce a scene in ombra scoperta). Che consiglia lo chef?
Ciao, scusami, ma mi pare che nel tuo presupposto ci sia una contraddizione non da poco.

Dici di voler preservare le ombre, ma sottoesponi di due stop..che in realtà sono almeno tre...
Mi sembra che le due condizioni siano davvero incompatibili
Beh non mi sembra una cosa così campata per aria invece... ho dovuto tirare una pellicola, non una panf ma una trix, cosa che non sembra così inusuale
Come scrivevo, ora che è stata tirata la devo sviluppare e, come scritto "nei limiti del possibile", vorrei cercare di capire da chi ne sa inevitabilmente più di me come muovermi per cercare di preservare il più possibile i dettagli delle ombre, già messi a dura prova dal tiraggio
Pensavo che col Microphen fosse possibile sviluppare la trix a 1600, visto che ci si può sviluppare la hp5 anche a 3.200 ma così non sembra
A questo punto pensavo alla possibilità di usare l'id11 stock e chiedevo se fosse in linea con il desiderio di mantenere dettagli delle ombre, nonostante il tiraggio, oppure se fosse preferibile usare altro



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Re: Microphen e Tri-x: matrimonio impossibile?

Messaggio da Silverprint »

Ciao Alessandro,

Come dice Ri.Co è probabile che tu abbia fatto un po' di confusione.

Quando si usa l'Indice di esposizione (che non è la sensibilità) e lo si varia si lega ad esso il tempo di sviluppo, perché è necessario che i toni medi, sui quali si presuppone si sia esposto, abbiano una densità adeguata. Così operando però non si potrà adeguare lo sviluppo al contrasto della scena.
Non ha senso in caso di tiraggio (sotto-esposizione + sovra-sviluppo) esporre per le ombre, poiché queste risulteranno inevitabilmente sottoesposte. Si può esporre per le ombre solo se si usa la sensibilità effettiva e in quel caso non avrebbe senso sviluppare per differenti IE perché le eventuali variazioni del tempo di sviluppo si usano per regolare il contrasto.

Tornando all'accoppiata Microphen + Tri-x non mi risultano incompatibilità, casomai mancheranno i tempi nei bugiardini. Nel caso però sarebbe meglio trovarli sperimentalmente. Ad ogni modo vanno abbastanza bene per i tiraggi anche il D-76 e l'ID-11. Potresti anche provare l'Ars-Imago FD.
Nessuno rivelatore però ti aiuterà a salvare il dettaglio perso nelle ombre con una sotto-esposizione di 3 circa stop, rispetto alla sensibilità effettiva. Un rivelatore per tiraggi deve essere molto energico per poter (sperare di) avere sul negativo densità stampabili come toni medi in corrispondenza di valori di esposizione piuttosto bassi e al contempo deve essere compensatore per evitare che così tanto sovra-sviluppo produca nelle parti del negativo che hanno ricevuto più luce densità troppo elevate da essere instampabili.
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Re: RE: Re: Microphen e Tri-x: matrimonio impossibile?

Messaggio da Alessandro_Roma »

Silverprint ha scritto:Ciao Alessandro,

Come dice Ri.Co è probabile che tu abbia fatto un po' di confusione.

Quando si usa l'Indice di esposizione (che non è la sensibilità) e lo si varia si lega ad esso il tempo di sviluppo, perché è necessario che i toni medi, sui quali si presuppone si sia esposto, abbiano una densità adeguata. Così operando però non si potrà adeguare lo sviluppo al contrasto della scena.
Non ha senso in caso di tiraggio (sotto-esposizione + sovra-sviluppo) esporre per le ombre, poiché queste risulteranno inevitabilmente sottoesposte. Si può esporre per le ombre solo se si usa la sensibilità effettiva e in quel caso non avrebbe senso sviluppare per differenti IE perché le eventuali variazioni del tempo di sviluppo si usano per regolare il contrasto.

Tornando all'accoppiata Microphen + Tri-x non mi risultano incompatibilità, casomai mancheranno i tempi nei bugiardini. Nel caso però sarebbe meglio trovarli sperimentalmente.
Ottimo, domanda però... se io tiro la pellicola mi trovo sul fatto che le ombre siano "penalizzate" ma se non espongo per le ombre, non finisco per fare ancora peggio? Oppure in questo caso la differenza non si nota?

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Re: Microphen e Tri-x: matrimonio impossibile?

Messaggio da Silverprint »

Meglio o peggio non si sa, dipende da quanto le ombre siano lontane dai toni medi.

Proviamo con un esempio: visualizzo la mia zona III e calcolo l'esposizione solo che... (ops!) ho "sbagliato" nel regolare gli iso e invece che in zona III me la ritrovo in zona 0 (zero). Se la scena aveva toni medi effettivamente in zona V, questi si troverebbero in zona II, il che sarebbe come esporre sui toni medi con un IE di tre stop superiore alla sensibilità. Insomma sarebbe uguale. Ma se i toni medi fossero stati più vicini alle zone scure avrei una sottoesposizione (rispetto ai toni medi) maggiore, viceversa sarebbe minore.

Come vedi ragionando con l'IE e parlando di tiraggio se si espone per le ombre non si controlla bene l'esposizione sui toni medi sui quali il tiraggio è calcolato. Insomma non ha tanto senso.
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Re: Microphen e Tri-x: matrimonio impossibile?

Messaggio da Alessandro_Roma »

Silverprint ha scritto:Meglio o peggio non si sa, dipende da quanto le ombre siano lontane dai toni medi.

Proviamo con un esempio: visualizzo la mia zona III e calcolo l'esposizione solo che... (ops!) ho "sbagliato" nel regolare gli iso e invece che in zona III me la ritrovo in zona 0 (zero). Se la scena aveva toni medi effettivamente in zona V, questi si troverebbero in zona II, il che sarebbe come esporre sui toni medi con un IE di tre stop superiore alla sensibilità. Insomma sarebbe uguale. Ma se i toni medi fossero stati più vicini alle zone scure avrei una sottoesposizione (rispetto ai toni medi) maggiore, viceversa sarebbe minore.

Come vedi ragionando con l'IE e parlando di tiraggio se si espone per le ombre non si controlla bene l'esposizione sui toni medi sui quali il tiraggio è calcolato. Insomma non ha tanto senso.
Quindi se sto capendo le cose dovrebbero stare così... col fatto che tirandola sottoespongo la pellicola di n stop, ad esempio 2 tanto per avere un numero, accorpo tutto verso sinistra e anche usando uno sviluppo energico, comunque questo non interagirebbe con le ombre riaprendole, per via della loro scarsa interazione con la luce
Quindi, sempre se sto capendo bene, la mia richiesta iniziale era effettivamente impossibile, ovvero se già sto comprimendo le ombre, quindi se "le scrivo" sulla pellicola visto che sottoespongo, come posso pretendere di salvarne i dettagli?

Va detto però che dei diversi HP5 sviluppati in TMAX dal lab dove mi sono servito sempre, prima di iniziare a sviluppare io, le ombre non sono mai state così drammaticamente uniformi o inguardabili, da qui il mio dubbio. Cioè, sebbene la sottoesposizione, il tiraggio permette comunque di avere un negativo stampabile, non perfetto, ma fruibile. Da qui mi veniva il dubbio sulla possibile esistenza di un rivelatore che permettesse di salvare il salvabile nelle ombre

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Re: Microphen e Tri-x: matrimonio impossibile?

Messaggio da chromemax »

Se guardi una curva caratteristica, al piede la linea è orizzontale e poi comincia a salire, la pellicola riceve luce ma questa non produce annerimento, non si innesca proprio la reazione tra fotoni e alogenuri, e un alogenuro non esposto non può essere sviluppato da nessun rivelatore

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Re: Microphen e Tri-x: matrimonio impossibile?

Messaggio da Alessandro_Roma »

chromemax ha scritto:Se guardi una curva caratteristica, al piede la linea è orizzontale e poi comincia a salire, la pellicola riceve luce ma questa non produce annerimento, non si innesca proprio la reazione tra fotoni e alogenuri, e un alogenuro non esposto non può essere sviluppato da nessun rivelatore
ok quindi ci siamo sul fatto che effettivamente avevo chiesto qualcosa di irrealizzabile. Faccio comunque "la suocera" :)) :)) e riprendo la questione dei tiraggi che comunque sono stampabili, cosa che mi riporta poi al tema del Microphen.
Dovrei avere, come scriveva anche silverprint un rivelatore così energico con le ombre e compensatore con le luci che la cosa è ovviamente asintotica, ma... sempre se non ho capito male dalla mia inesperienza, dai pdf di Ilford leggo che mentre l'ID-11 garantisce uno sviluppo senza la perdita di velocità della pellicola, il Microphen permette addirittura il recupero della velocità e quindi mi verrebbe da pensare che sia quest'ultimo più adatto ai tiraggi
Mi sembra cioè, ma correggetemi al solito se sto sbagliando, che il comportamento del Microphen si avvicini più dell'ID11 stock a quella forza con le ombre e compensazione con le luci di cui si diceva prima e quindi mi aspetterei un risultato migliore sviluppandoci la TRIX a 1600

Il fatto è che mi manca il riferimento dal bugiardino e onestamente per ricavarli sperimentalmente come suggeriva @Silverprint, credo sia un pelino sopra le mie possibilità :-$

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