Mi s'è scassata la Kiev
Moderatore: etrusco
Re: Mi s'è scassata la Kiev
Questa cosa l'ho notata anche io.
Con un rullo Fomapan, la spazziatura tra i fotogrammi è minore, rispetto ad un rullo di Tmax100.
Comunque per ora (ho fatto 20 rulli da quando l'ho presa) la spaziatura è regolare tra i fotogrammi.
Con un rullo Fomapan, la spazziatura tra i fotogrammi è minore, rispetto ad un rullo di Tmax100.
Comunque per ora (ho fatto 20 rulli da quando l'ho presa) la spaziatura è regolare tra i fotogrammi.
- ammazzafotoni
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Re: Mi s'è scassata la Kiev
Anche io pagai 60 euro la mia Kiev, per quanto e come l'ho usata è stato più che un affare. Ma attualmente non si salva nemmeno il Volna, dal diaframma oleato (già provato a pulire con la benzina). Ne ho viste altre anche qui ma a cifre superiori di quanto costa una riparazione e un CLA.
"Purtroppo" (perquanto pesa...) mi ci trovo bene, ad esempio si mette a fuoco molto facilmente e ho due modi di inquadrare (pozzetto e prisma) senza spendere ulteriormente, anche se mi regalassero un Hasselblad poi il solo prisma costerebbe troppo e non lo prenderei.
"Purtroppo" (perquanto pesa...) mi ci trovo bene, ad esempio si mette a fuoco molto facilmente e ho due modi di inquadrare (pozzetto e prisma) senza spendere ulteriormente, anche se mi regalassero un Hasselblad poi il solo prisma costerebbe troppo e non lo prenderei.
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vngncl61 II°
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Re: Mi s'è scassata la Kiev
La mia, opinabilissima, opinione.
Le Kiev, le Pentacon, le Lubitel ... valeva la pena prenderle quando le fotocamere concorrenti, sia occidentali che giapponesi, costavano un occhio della testa, e le finanze scarseggiavano, attualmente la differenza di prezzo è scesa moltissimo.
Una Zenza Bronica serie SQ col normale, accoppiata di certo "inferiore" alle varie Hasselblad, Rolleiflex, Pentax... ma sicuramente superiore ad una Kiev o ad una Pentacon Six, sia pure tagliandata, la si trova a poco di più di queste, alcune volte anche a meno.
Piuttosto che sperare nella botta di culo, o nelle "magie aggiustatrici" teutoniche o russe, meglio investire in qualcosa di sicuramente affidabile, anche se relativamente più costosa.
Le Kiev, le Pentacon, le Lubitel ... valeva la pena prenderle quando le fotocamere concorrenti, sia occidentali che giapponesi, costavano un occhio della testa, e le finanze scarseggiavano, attualmente la differenza di prezzo è scesa moltissimo.
Una Zenza Bronica serie SQ col normale, accoppiata di certo "inferiore" alle varie Hasselblad, Rolleiflex, Pentax... ma sicuramente superiore ad una Kiev o ad una Pentacon Six, sia pure tagliandata, la si trova a poco di più di queste, alcune volte anche a meno.
Piuttosto che sperare nella botta di culo, o nelle "magie aggiustatrici" teutoniche o russe, meglio investire in qualcosa di sicuramente affidabile, anche se relativamente più costosa.
Nicola
Meglio farlo, e poi pentirsi, che rimpiangere di non averlo fatto.
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Re: Mi s'è scassata la Kiev
So che la cosa potrà riaprire anche in questa sede un'interminabile discussione.
Perché Kiev o Pentacon Six?
Vero quel che osserva Nicola: le medio formato "blasonate", Zenza Bronica, Mamiya, Pentax, Rolleiflex e pure Hasselblad, ora costano cifre spesso accettabili. Quando io avevo una ventina d'anni, anche una biottica Rolleiflex usata, a meno di strepitosi colpi di fortuna, rimaneva uno strumento di lavoro costosissimo o la fotocamera di danarosi fotoamatori. Stesso discorso per le 35mm.
Data la mia passione per il marchio Zeiss e soprattutto per le ottime o eccellenti prestazioni delle loro ottiche -anche fabbricate a Jena-DDR), al momento di prendere la decisione per una 6x6 (mio padre si offrì di regalarmene una, ma senza montarmi la testa), dal mio negoziante di fiducia a Bassano, passate varie fotocamere e studiati i dépliants portati a casa (o presi al Sicof), la decisione si pose sulla Pentacon Six. Possedevo già una reflex Praktica (oltre alla telemetro Kiev) e la resa della tedesca-orientale mi soddisfaceva molto, con le relative ottiche Pentacon e Carl Zeiss Jena.
Essa fu fotograficamente "amore a prima vista": maneggevole come una 35mm. solo un po' dilatata; il pulsante di scatto come sulla Praktica; insomma, la grossa medioformato si integrava bene nel mio "sistema". Con essa ne ebbi ogni soddisfazione anche se, giunti al periodo di Gorbachev, con l'arrivo di tanto materiale a prezzo stracciato dalla sgretolante URSS, il mio "sistema" si allargò alla Kiev-88: più rozza, ma maggiormente versatile della tedesca.
Corredai la Pentacon Six di varie ottiche, grazie anche alla fortunata coincidenza di poterne acquistare un paio proprio a Dresda, assieme ad utili accessori, come il pentaprisma TTL, che in Italia, se di importazione regolare, costava parecchio. Al negozio Pentacon di Dresda furono assai gentili: scelto il pentaprisma, vollero montarlo sulla mia P-Six e nell'annesso laboratorio provvedettero alla "Fein-Justierung", iscrivendo il n. di corpo della mia macchina al libretto di garanzia del pentaprisma.
L'interessantissima ora (più o meno) trascorsa in quel negozio, la "pagai" poco più tardi, con oltre un paio d'ore di serie preoccupazioni e di interminabili, ripetute domande da parte dei militi di frontiera e non solo, per aver "disatteso alle leggi della Repubblica Democratica Tedesca", non rispettando l'itinerario previsto dal mio visto di transito. La mia buona fede, il fatto che parlassi quasi perfettamente tedesco e la coincidenza con quanto da me dichiarato e quello che "loro" già sapevano, mi costò alla fine unicamente una seria lavata di capo da parte di un ufficiale in divisa, che nel suo ufficio registrò anche le mie dichiarazioni. Forse, chissà, apprezzarono la mia passione per le loro fotocamere... Nessuno lo saprà mai.
Perché Pentacon? Perché Kiev? Perché quando funzionano (ed assai spesso lo fanno), hanno un loro fascino, si usano bene e sono corredate di ottiche assai buone, pure oggi vendute a prezzi che sono davvero miserabili.
Per me, è anche una questione affettiva, che nella pratica di un hobby non è secondaria.
E.L.
Perché Kiev o Pentacon Six?
Vero quel che osserva Nicola: le medio formato "blasonate", Zenza Bronica, Mamiya, Pentax, Rolleiflex e pure Hasselblad, ora costano cifre spesso accettabili. Quando io avevo una ventina d'anni, anche una biottica Rolleiflex usata, a meno di strepitosi colpi di fortuna, rimaneva uno strumento di lavoro costosissimo o la fotocamera di danarosi fotoamatori. Stesso discorso per le 35mm.
Data la mia passione per il marchio Zeiss e soprattutto per le ottime o eccellenti prestazioni delle loro ottiche -anche fabbricate a Jena-DDR), al momento di prendere la decisione per una 6x6 (mio padre si offrì di regalarmene una, ma senza montarmi la testa), dal mio negoziante di fiducia a Bassano, passate varie fotocamere e studiati i dépliants portati a casa (o presi al Sicof), la decisione si pose sulla Pentacon Six. Possedevo già una reflex Praktica (oltre alla telemetro Kiev) e la resa della tedesca-orientale mi soddisfaceva molto, con le relative ottiche Pentacon e Carl Zeiss Jena.
Essa fu fotograficamente "amore a prima vista": maneggevole come una 35mm. solo un po' dilatata; il pulsante di scatto come sulla Praktica; insomma, la grossa medioformato si integrava bene nel mio "sistema". Con essa ne ebbi ogni soddisfazione anche se, giunti al periodo di Gorbachev, con l'arrivo di tanto materiale a prezzo stracciato dalla sgretolante URSS, il mio "sistema" si allargò alla Kiev-88: più rozza, ma maggiormente versatile della tedesca.
Corredai la Pentacon Six di varie ottiche, grazie anche alla fortunata coincidenza di poterne acquistare un paio proprio a Dresda, assieme ad utili accessori, come il pentaprisma TTL, che in Italia, se di importazione regolare, costava parecchio. Al negozio Pentacon di Dresda furono assai gentili: scelto il pentaprisma, vollero montarlo sulla mia P-Six e nell'annesso laboratorio provvedettero alla "Fein-Justierung", iscrivendo il n. di corpo della mia macchina al libretto di garanzia del pentaprisma.
L'interessantissima ora (più o meno) trascorsa in quel negozio, la "pagai" poco più tardi, con oltre un paio d'ore di serie preoccupazioni e di interminabili, ripetute domande da parte dei militi di frontiera e non solo, per aver "disatteso alle leggi della Repubblica Democratica Tedesca", non rispettando l'itinerario previsto dal mio visto di transito. La mia buona fede, il fatto che parlassi quasi perfettamente tedesco e la coincidenza con quanto da me dichiarato e quello che "loro" già sapevano, mi costò alla fine unicamente una seria lavata di capo da parte di un ufficiale in divisa, che nel suo ufficio registrò anche le mie dichiarazioni. Forse, chissà, apprezzarono la mia passione per le loro fotocamere... Nessuno lo saprà mai.
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"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
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Re: Mi s'è scassata la Kiev
Interessante "mood", Elmar!
È vero, il fascino: il ferro squadrato, il frontino cirillico, lo SKATAFLOSH!
Ma, pragmaticamente, sono poco originale: le blasonate costano troppo anche adesso.
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Re: Mi s'è scassata la Kiev
Il mio intervento era relativo solo all'acquisto di una "nuova" fotocamera, se già si possiede una Kiev o una Pentacon, funzionanti e corredate di ottiche, non c'è motivo per "migrare" verso nuovi lidi.
Foto Orlando, tanto per dirne uno, ha in vendita una P six con 50, 80 e 300 a 330€, ha pure una RB 67 con 50 e 180 e due magazzini a 370€, se dovessi fare un acquisto io non avrei dubbi : la littorina giapponese, nonostante il normale in meno ed i 40 € in più.ammazzafotoni ha scritto: le blasonate costano troppo anche adesso.
Nicola
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Re: Mi s'è scassata la Kiev
"Littorina giapponese" vs. "trattore socialista".
Probabilmente il prezzo è influenzato dalle buone condizioni della Pentacon Six, dalla dotazione di mirino a pozzetto e pentaprisma e dalle ottiche: il 50mm. Flektogon è pregevole, come pure il Sonnar 300mm. (pur quest'ultimo con la lente frontale segnata).
Indipendentemente dalle mie propensioni, io senza dubbio sceglierei la PSix anche se l'intercambiabilità dei dorsi è un "plus" da non sottovalutare.
E.L.
Probabilmente il prezzo è influenzato dalle buone condizioni della Pentacon Six, dalla dotazione di mirino a pozzetto e pentaprisma e dalle ottiche: il 50mm. Flektogon è pregevole, come pure il Sonnar 300mm. (pur quest'ultimo con la lente frontale segnata).
Indipendentemente dalle mie propensioni, io senza dubbio sceglierei la PSix anche se l'intercambiabilità dei dorsi è un "plus" da non sottovalutare.
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Re: Mi s'è scassata la Kiev
Io, tanti anni fa, un Pentacon Six l'ho avuta ed usata. La fotocamera, se usata amatorialmente e con molta attenzione, va pure bene, se la si usa con più "disinvoltura" so c@zzi, il discorso obiettivi, otticamente non sono male, comunque non valgono i cugini dell'ovest e nemmeno i Pentax ed i Mamiya, i problemi sorgono dal punto di vista meccanico, io penso che originariamente fossero lubrificati con sego per candele, quelle scarse che don Settimio comprava per gli "altari dei santi minori", dopo qualche tempo, regolarmente, si bloccava la meccanica del diaframma e la messa a fuoco diveniva dura ed irregolare, personalmente le ho sempre rimesso in ordine, ma se ci si rivolge ad un riparatore, non le sistema per pochi spiccioli.
Ho avuto ed usato anche le Mamiya RB 67, sono fotocamere assolutamente adatte ad uso professionale, in grado di sopportare maltrattamenti pesanti, più robuste anche delle Hasselblad, certo sono meno maneggevoli di una P six, ed il riarmo dell'otturatore svincolato dall'avanzamento del film può, specialmente all'inizio, far perdere qualche scatto al volo, dotate di pentaprisma hanno la stessa leggiadria di un bue che danza nel Lago dei cigni. Col tempo, e l'uso intenso, le guarnizioni di tenuta luce del sistema di rotazione dei magazzini tendono a perdere d'efficacia, ma sono facilmente riprstinabili anche in proprio.
Le ottiche sono mediamente molto buone, ed il corredo è molto più vasto di quello delle tedesche e delle sovietiche, la messa a fuoco, effettuata tramite soffietto dal corpo macchina, ne semplifica la costruzione, rendendole praticamente esenti da rotture, l'otturatore interno, della Seiko, è preciso ed affidabile, anche se limitato, come quasi tutti i centrali, nei tempi rapidi.
Due fotocamere, a mio avviso, assolutamente non paragonabili, non solo per la diversa tipologia, ma per la qualità dei materiali e della costruzione, una onesta amatoriale, con qualche pecca progettuale e nei materiali, da una parte, ed una, pesantissima, ingombrante, ma quasi indistruttibile, professionale, dall'altra.
Ho avuto ed usato anche le Mamiya RB 67, sono fotocamere assolutamente adatte ad uso professionale, in grado di sopportare maltrattamenti pesanti, più robuste anche delle Hasselblad, certo sono meno maneggevoli di una P six, ed il riarmo dell'otturatore svincolato dall'avanzamento del film può, specialmente all'inizio, far perdere qualche scatto al volo, dotate di pentaprisma hanno la stessa leggiadria di un bue che danza nel Lago dei cigni. Col tempo, e l'uso intenso, le guarnizioni di tenuta luce del sistema di rotazione dei magazzini tendono a perdere d'efficacia, ma sono facilmente riprstinabili anche in proprio.
Le ottiche sono mediamente molto buone, ed il corredo è molto più vasto di quello delle tedesche e delle sovietiche, la messa a fuoco, effettuata tramite soffietto dal corpo macchina, ne semplifica la costruzione, rendendole praticamente esenti da rotture, l'otturatore interno, della Seiko, è preciso ed affidabile, anche se limitato, come quasi tutti i centrali, nei tempi rapidi.
Due fotocamere, a mio avviso, assolutamente non paragonabili, non solo per la diversa tipologia, ma per la qualità dei materiali e della costruzione, una onesta amatoriale, con qualche pecca progettuale e nei materiali, da una parte, ed una, pesantissima, ingombrante, ma quasi indistruttibile, professionale, dall'altra.
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Re: Mi s'è scassata la Kiev
La Mamiya RZ è sicuramente un eccellente mulo da soma, dalle notevoli prestazioni (e formato maggiore del 6x6); per contro, la sua mole, come hai giustamente osservato, non è indifferente.
Il limite della P-Six è soprattutto nel sistema di carica/avanzamento: qui, purtroppo, la somiglianza con le 35mm. induce in errore: la leva di carica non va azionata come farebbe un fotoreporter alla battaglia del Tet, ma con movimento dolce ed attento: cosa prevista dalle istruzioni... che leggono in pochi.
I lubrificanti, son quelli degli anni '60...
Il limite della P-Six è soprattutto nel sistema di carica/avanzamento: qui, purtroppo, la somiglianza con le 35mm. induce in errore: la leva di carica non va azionata come farebbe un fotoreporter alla battaglia del Tet, ma con movimento dolce ed attento: cosa prevista dalle istruzioni... che leggono in pochi.
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Re: Mi s'è scassata la Kiev
Le Pentax 67 sono anch'esse simili alle reflex 35mm, ma l'avanzamento non crea problemi, anche se usate in maniera rude ed intensiva, non confondiamo carenze progettuali, la frizione dell'avanzamento nella P six è sottodimensionata, con caratteristiche della tipologia della fotocamera.Elmar Lang ha scritto:la somiglianza con le 35mm. induce in errore: la leva di carica non va azionata come...
Riguardo i lubrificanti, ho avuto tante fotocamere ed ottiche degli anni '60, e precedenti, ma non creavano problemi come quelli della tedesca orientale, e quando l'ho avuta io non avevano nemmeno la giustificazione dell'invecchiamento pluridecennale.
Mi ripeto, tanti anni fa le P six & Co potevano esser un modo economico di avvicinarsi al medioformato, attualmente le trovo molto meno appetibili.
Nicola
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