Che storia interessante! E capita a proposito, proprio qualche settimana fa ho visto nella vetrina di un negozio di Roma che mi piace frequentare una Rectaflex "tropicale" (pare che abbia le tendine adatta all'uso in ambienti molto umidi). Mi sono incuriosito ed ecco qui che trovo un pozzo d'informazioni!
Grazie Elmar
1947-2017: settant'anni d'un primato Italiano
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Re: 1947-2017: settant'anni d'un primato Italiano
Eh, quella Rectaflex con le tendine "tropicali", l'ho vista proprio a Castelsangiovanni: un oggetto storicamente molto interessante.
Nel volume di Antonetto, la cosa è ampiamente descritta. Ripeto, quel volume si legge come un appassionante romanzo!
Grazie per le parole molto gentili,
Enzo
Nel volume di Antonetto, la cosa è ampiamente descritta. Ripeto, quel volume si legge come un appassionante romanzo!
Grazie per le parole molto gentili,
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"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
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Re: 1947-2017: settant'anni d'un primato Italiano
Salve,
per proseguire con quanto accennato circa la Rectaflex già del "Laboratorio Sperimentale" della fabbrica romana, ho appena scattato qualche immagine dell'apparecchio. Scuserete la pessima qualità "da telefonino", ma la fotocamera digitale di famiglia, la ha con sé mia moglie, all'estero con i bambini, che raggiungerò domani.
Per primo, il corpo-macchina, con il tappo in alluminio tornito e fresato, privo del logo:
Il carter superiore, con visibile la sigla interna incisa e la leva di carica "tipo-Liechtenstein":
L'apparecchio, con dorso asportato (visibile il n. di matricola e l'iscrizione per la Télos):
Il carter interno inferiore, con iscrizioni:
Ed infine, la Rectaflex, completata con uno Schneider Xenon 50mm. f:2:
A presto,
E.L.
per proseguire con quanto accennato circa la Rectaflex già del "Laboratorio Sperimentale" della fabbrica romana, ho appena scattato qualche immagine dell'apparecchio. Scuserete la pessima qualità "da telefonino", ma la fotocamera digitale di famiglia, la ha con sé mia moglie, all'estero con i bambini, che raggiungerò domani.
Per primo, il corpo-macchina, con il tappo in alluminio tornito e fresato, privo del logo:
Il carter superiore, con visibile la sigla interna incisa e la leva di carica "tipo-Liechtenstein":
L'apparecchio, con dorso asportato (visibile il n. di matricola e l'iscrizione per la Télos):
Il carter interno inferiore, con iscrizioni:
Ed infine, la Rectaflex, completata con uno Schneider Xenon 50mm. f:2:
A presto,
E.L.
Ultima modifica di Elmar Lang il 11/12/2019, 18:26, modificato 2 volte in totale.
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Re: 1947-2017: settant'anni d'un primato Italiano
Veramente bellissima!
Quella doppia ghiera per tempi veloci e lenti poi..
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Re: 1947-2017: settant'anni d'un primato Italiano
Salve,
la doppia ghiera del selettore dei tempi, è comune a tutti i modelli della Rectaflex, eccetto la "Junior".
La particolarità del mio esemplare è unicamente nella leva di carica (che non impedisce di azionare comunque anche il pomello) e nella sigla di provenienza dal Laboratorio Sperimentale.
È un peccato, che alla fine dell'azienda, archivi, materiali, prototipi (e macchinari), abbiano preso le strade più diverse, spesso semplicemente "portati a casa" da dipendenti e collaboratori in liquidazione.
Altro materiale fu portato in Liechtenstein, dove poi finì in gran parte svenduto come rottame.
Nonostante la Rectaflex sia ben conosciuta e tutto sommato nemmeno rarissima, credo che vi sia sempre qualche "tessera" da aggiungere al mosaico storico di questo nostro primato tecnologico.
A presto,
Enzo (E. L.)
la doppia ghiera del selettore dei tempi, è comune a tutti i modelli della Rectaflex, eccetto la "Junior".
La particolarità del mio esemplare è unicamente nella leva di carica (che non impedisce di azionare comunque anche il pomello) e nella sigla di provenienza dal Laboratorio Sperimentale.
È un peccato, che alla fine dell'azienda, archivi, materiali, prototipi (e macchinari), abbiano preso le strade più diverse, spesso semplicemente "portati a casa" da dipendenti e collaboratori in liquidazione.
Altro materiale fu portato in Liechtenstein, dove poi finì in gran parte svenduto come rottame.
Nonostante la Rectaflex sia ben conosciuta e tutto sommato nemmeno rarissima, credo che vi sia sempre qualche "tessera" da aggiungere al mosaico storico di questo nostro primato tecnologico.
A presto,
Enzo (E. L.)
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Re: 1947-2017: settant'anni d'un primato Italiano
Che pezzo!!!! Grazie ancora per le informazioni, che leggo molto volentieri!
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Re: 1947-2017: settant'anni d'un primato Italiano
Ti ringrazio per il commento.
Come detto, spero di poter presto "rimettere in pista" questa fotocamera (e l'altra di cui accennavo).
Usare vecchie fotocamere è un piacere ed un divertimento, che spesso riserva delle sorprese davvero interessanti.
Come detto, spero di poter presto "rimettere in pista" questa fotocamera (e l'altra di cui accennavo).
Usare vecchie fotocamere è un piacere ed un divertimento, che spesso riserva delle sorprese davvero interessanti.
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Re: 1947-2017: settant'anni d'un primato Italiano
Salve,
aggiorno questa discussione, perché alcuni giorni fa sono rientrato in possesso della mia Rectaflex "Laboratorio Sperimentale", magnificamente restaurata da Giampaolo Ferro.
Visto che l'appetito vien mangiando, gli avevo portato anche un'altra Rectaflex (questa, completa dei certificati di garanzia e collaudo originali per corpo ed ottica), che iniziava a dare "segni di squilibrio".
Ora, entrambe funzionano in maniera perfetta e devo fare una sincera lode al Riparatore che, oltre ad essere una persona gentilissima e paziente, dimostra una grandissima passione per il suo lavoro ed anche una notevolissima conoscenza di questa reflex italiana.
La scorsa settimana sono andato da mia madre e, "scavando" tra i ricordi di famiglia, ho riaperto lo scatolone con alcuni albums di foto scattate da mio nonno, alcune delle quali, ricordavo fossero state scattate con la Rectaflex. Ho infatti trovato, tra le altre, tre stampe, di cui una a colori, da lui eseguita col procedimento "dye transfer" di Kodak, da diapositiva Ferraniacolor; le altre, in b/n, le cui note al retro, informano che i negativi son stati eseguiti con Rectaflex dotata di ottica 50mm. SOM-Berthiot. Tutte e tre le stampe datate tra il 1956 3 '57, dai bollini applicati, vedo che parteciparono alla "Biennale di Genova - Associaz. Fotografica Ligure.
Curiosamente, nello stesso scatolone, c'era un piccolo involto di panno, che conteneva -sorpresa!- un'ottica da 50mm. SOM-Berthiot "Flor" da 50mm. f:2,8 in montatura per la reflex romana e poi, in una scatoletta di cartone, un polarizzatore, il paraluce "ASVOP" ed alcuni filtri, tutti originali Rectaflex.
Credo che da lassù, il nonno mi guarderà male, se non proverò almeno a scattarci un rullino, con gli apparecchi appena rimessi a nuovo e, magari, con il suo "Flor", che non appare quasi per nulla malandato.
aggiorno questa discussione, perché alcuni giorni fa sono rientrato in possesso della mia Rectaflex "Laboratorio Sperimentale", magnificamente restaurata da Giampaolo Ferro.
Visto che l'appetito vien mangiando, gli avevo portato anche un'altra Rectaflex (questa, completa dei certificati di garanzia e collaudo originali per corpo ed ottica), che iniziava a dare "segni di squilibrio".
Ora, entrambe funzionano in maniera perfetta e devo fare una sincera lode al Riparatore che, oltre ad essere una persona gentilissima e paziente, dimostra una grandissima passione per il suo lavoro ed anche una notevolissima conoscenza di questa reflex italiana.
La scorsa settimana sono andato da mia madre e, "scavando" tra i ricordi di famiglia, ho riaperto lo scatolone con alcuni albums di foto scattate da mio nonno, alcune delle quali, ricordavo fossero state scattate con la Rectaflex. Ho infatti trovato, tra le altre, tre stampe, di cui una a colori, da lui eseguita col procedimento "dye transfer" di Kodak, da diapositiva Ferraniacolor; le altre, in b/n, le cui note al retro, informano che i negativi son stati eseguiti con Rectaflex dotata di ottica 50mm. SOM-Berthiot. Tutte e tre le stampe datate tra il 1956 3 '57, dai bollini applicati, vedo che parteciparono alla "Biennale di Genova - Associaz. Fotografica Ligure.
Curiosamente, nello stesso scatolone, c'era un piccolo involto di panno, che conteneva -sorpresa!- un'ottica da 50mm. SOM-Berthiot "Flor" da 50mm. f:2,8 in montatura per la reflex romana e poi, in una scatoletta di cartone, un polarizzatore, il paraluce "ASVOP" ed alcuni filtri, tutti originali Rectaflex.
Credo che da lassù, il nonno mi guarderà male, se non proverò almeno a scattarci un rullino, con gli apparecchi appena rimessi a nuovo e, magari, con il suo "Flor", che non appare quasi per nulla malandato.
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
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