BELLA ZIO.
Anzi, bela.
Agfa Silette
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Re: Agfa Silette
Sapevo che andava a finire così
Re: Agfa Silette
Se ho capito bene, gli otturatori centrali sono all’interno dell’ottica.
Non mi sembra comune per una 135 ad ottica intercambiabile.
Vi vengono in mente altri esempi di macchine 35 mm ad ottica intercambiabile con otturatore centrale??
Max
Non mi sembra comune per una 135 ad ottica intercambiabile.
Vi vengono in mente altri esempi di macchine 35 mm ad ottica intercambiabile con otturatore centrale??
Max
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Re: Agfa Silette
Spiego meglio perché l'otturatore centrale sul corpo macchina è un limite.
Gli otturatori di tipo centrale sono molto più delicati di quelli sul piano focale, le lamelle componenti l'otturatore si "toccano" tra di loro, finché sono chiusi all'interno del nocciolo ottico di un obbiettivo la probabilità che polvere e sporcizia si depositi sulle lame è molto ridotta, se però l'otturatore è "scoperto, come nel caso dell'Agfa in oggetto, è facilissimo che lo sporco penetri, causando problemi non solo alle lamelle, nelle istruzioni è fortemente raccomandato di ridurre al minimo il tempo in cui la fotocamera è priva di ottica, in ogni caso lo sporco può entrare dal lato pellicola.
Altro problema degli otturatori centrali, tutti, è che non permettono aperture relativi ampie, difficilmente trovate qualcosa superiore ad f/2.8, quelli nelle macchine hanno anche il problema, come rilevato da Tomash, di una distanza minima di maf molto alta, ciò è dovuto al fatto che l'otturatore, non essendo, quasi, sul piano focale, ma molto davanti, ed occupando uno spazio inferiore a quello del formato coperto, provoca vignettatura meccanica.
A farla semplice, forse troppo, è come se dietro l'obbiettivo ci fosse un tubo, di diametro inferiore alla diagonale del formato.
Gli otturatori di tipo centrale sono molto più delicati di quelli sul piano focale, le lamelle componenti l'otturatore si "toccano" tra di loro, finché sono chiusi all'interno del nocciolo ottico di un obbiettivo la probabilità che polvere e sporcizia si depositi sulle lame è molto ridotta, se però l'otturatore è "scoperto, come nel caso dell'Agfa in oggetto, è facilissimo che lo sporco penetri, causando problemi non solo alle lamelle, nelle istruzioni è fortemente raccomandato di ridurre al minimo il tempo in cui la fotocamera è priva di ottica, in ogni caso lo sporco può entrare dal lato pellicola.
Altro problema degli otturatori centrali, tutti, è che non permettono aperture relativi ampie, difficilmente trovate qualcosa superiore ad f/2.8, quelli nelle macchine hanno anche il problema, come rilevato da Tomash, di una distanza minima di maf molto alta, ciò è dovuto al fatto che l'otturatore, non essendo, quasi, sul piano focale, ma molto davanti, ed occupando uno spazio inferiore a quello del formato coperto, provoca vignettatura meccanica.
A farla semplice, forse troppo, è come se dietro l'obbiettivo ci fosse un tubo, di diametro inferiore alla diagonale del formato.
Nicola
Meglio farlo, e poi pentirsi, che rimpiangere di non averlo fatto.
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Re: Agfa Silette
Ottima spiegazione, come sempre, quella di Nicola, c'è da dire che l'otturatore "centrale" che poi in queste macchine centrale non è, ha anche i suoi vantaggi come la sincronizzazione su tutti i tempi e l'assenza di deformazione degli oggetti in movimento. La soluzione per "rimettere dentro" l'otturatore come nelle contaflex e retina folding porta alle ottiche "scomponibili" che a mio avviso è una soluzione peggiore del male.
Circa la luminosità delle ottiche montate su otturatori a lamelle, ancora Agfa ha un suo primato con il Solagon 50/2 montato su Ambiflex però non so se ve ne sono altri esempi.
Circa la luminosità delle ottiche montate su otturatori a lamelle, ancora Agfa ha un suo primato con il Solagon 50/2 montato su Ambiflex però non so se ve ne sono altri esempi.
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
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Re: Agfa Silette
Anche le retina avevano degli f/2, se non sbaglio, ma è il massimo su macchine di piccolo formato, almeno se si vuole contenere la vignettatura.
Vero che i centrali non introducono distorsioni, però vignettano, sempre, anche se in maniera spesso poco percepibile, questo perché l'otturatore si apre dal centro verso l'esterno, e si chiude dall'esterno verso il centro, è facile rendersi conto che le parti periferiche dell'immagine vengano esposte meno di quelle centrali, se l'otturatore avesse un diametro molto grande, permettendo aperture relative ampie, la vignettatura diverrebbe evidentissima, inoltre sarebbe anche complicato ottenere una buona precisione dei tempi, infatti aumenterebbero le superfici a contatto, e dunque gli attriti.
Vero che i centrali non introducono distorsioni, però vignettano, sempre, anche se in maniera spesso poco percepibile, questo perché l'otturatore si apre dal centro verso l'esterno, e si chiude dall'esterno verso il centro, è facile rendersi conto che le parti periferiche dell'immagine vengano esposte meno di quelle centrali, se l'otturatore avesse un diametro molto grande, permettendo aperture relative ampie, la vignettatura diverrebbe evidentissima, inoltre sarebbe anche complicato ottenere una buona precisione dei tempi, infatti aumenterebbero le superfici a contatto, e dunque gli attriti.
Nicola
Meglio farlo, e poi pentirsi, che rimpiangere di non averlo fatto.
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Re: Agfa Silette
Se non ricordo male gli Xenon/Heligon con apertura f:2 delle Retina sono precedenti alla serie IIc IIIc con ottica scomponibile e sono normali obiettivi fissi. Invece gli xenon/Heligon scomponibili delle IIc IIIc erano limitati a 2.8. Forse sbaglio, ma io in passato ho avuto una IIc e aveva questo obiettivo. per intendersi era come questa
Saluti
Gianni
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Re: Agfa Silette
Si, mi pare che le retina con gli f/2 non avessero l'ottica smontabile, ma è parecchio che non ne vedo una.
Erano macchine ben fatte, con ottiche ed otturatori di alta qualità, per quelle ad ottica smontabile bisogna far attenzione a che il codice sul corpo e quello sull'elemento intercambiabile coincidano, erano accoppiati in fase di produzione, il "miscelare" le varie parti da pessimi risultati.
Erano macchine ben fatte, con ottiche ed otturatori di alta qualità, per quelle ad ottica smontabile bisogna far attenzione a che il codice sul corpo e quello sull'elemento intercambiabile coincidano, erano accoppiati in fase di produzione, il "miscelare" le varie parti da pessimi risultati.
Nicola
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- Elmar Lang
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Re: Agfa Silette
La Pentacon non produsse mai dei Tessar, marcati come tali. Le ottiche -magariScordisk ha scritto:(...) Un obiettivo "lanoso" o "wooly" era inoltre mio Pentacon Tessar 2,8/50 degli primi anni '70, ma i miei Jena Tessar sulla Werra degli anni '50 e sull'Exakta del metà degli anni '60, non erano tali, ma davano massimo di se dal proprio schema e dalla qualità.
con schema simile al Tessar- marcate Pentacon, uscivano dagli stabilimenti ex-Meyer Optik, Goerlitz.
Tessar, Biotar, Sonnar, Pancolar, Flexon, Biometar, Flektogon e simili, se prodotti nella ex-DDR erano tutti prodotti dalla Carl Zeiss Jena e non ve ne erano di differente "scelta" a seconda della fotocamera su cui montarli.
Tornando alle Agfa, molto ne è stato scritto da Ivor Matanle, giornalista e fotografo, appassionato nell'uso delle fotocamere d'epoca. Famosa fu la sua rubrica "Classics to use", su una a suo tempo diffusa rivista inglese. Utile, anche il volume (edito anche in Italia), dedicato alla riscoperta ed uso delle vecchie macchine.
Altre 35mm. ad ottica intercambiabile ed otturatore centrale, ricorderei la Prominent di Voigtlaender e le reflex della stessa casa o le Reflex Kodak, oppure le peraltro non comuni Zenit 4, 5 e 6. (una delle quali venne equipaggiata di serie con lo zoom "Rubin").
"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
(Erwin Rommel)
Re: Agfa Silette
Grazie mille
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