Ho comprato un ingranditore Krokus 66 e ieri ho provato a stampare, ma penso che qualcosa sia andato storto..
Ho utilizzato carta Ilford multigrade IV RC de luxe, tetenal eukobrom, acido acetico e rapidfixer dell'Ilford (ovviamente tutti i chimici con le corrette diluizioni). Le stampe mi sembrano piatte, poco contrastate, quasi senza neri (non ho utilizzato i filtri multigrade perchè mi sembra che l'ingranditore non abbia il cassettino apposito... da quel che ho capito utilizzare una carta ilford multigrade senza applicare filtri, equivale ad usare una carta con gradazione fissa 3). Ma oltre a questo "problema", non ho ancora capito a cosa serve la ghiera dei diaframmi sull'obiettivo dell'ingranditore (oltre che per far passare meno o più luce) e in base a cosa la apro o chiudo (ho letto che bisogna aprire per mettere a fuoco e chiudere ad 8 quando si espone la carta (?)
- Quanto tempo devo tenere la stampa nel bagno di sviluppo, arresto e fissaggio?
- Tutti e tre i chimici possono essere conservati a lungo?
- Devo per forza utilizzare un timer? Contare a voce i secondi è poco preciso?
Grazie in anticipo a tutti
Prima stampa con ingranditore
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Re: Prima stampa con ingranditore
Innanzitutto senza filtri di contrasto dovresti ottenere un contrasto 2. Se le stampe sono piatte e i neri non escono fuori devi aumentare il contrasto, ci sono dei kit appositi per gli ingranditori sprovvisti del cassettino dei filtri.
Per quanto riguarda il diaframma, lo devi regolare in base ai tempi di esposizione che ti servono: se hai tempi troppo brevi non riesci a intervenire con correzioni precise sulla stampa; al contrario tempi eccessivi rendono la stampa anche solo di un provino lunghissima e poco pratica. Tieni anche presente che gli obiettivi hanno una maggiore definizione e minori aberrazioni nel centro dell'ottica per cui il diaframma è preferibile che sia il più chiuso possibile. Quindi devi bilanciare i tempi con la visibilità dello spazio di lavoro e l'integrità della proiezione.
Infine sui chimici, con la carta politenata (RC - resin coated) che tu stai usando e con le giuste diluizioni:
- 1 minuto in sviluppo
- 30s/1 minuto in stop
- 1 minuto in fissaggio (1+9)
Mi raccomando lo sviluppo va sempre agitato (con dolcezza) e il fissaggio ogni tanto!
Per quanto riguarda il diaframma, lo devi regolare in base ai tempi di esposizione che ti servono: se hai tempi troppo brevi non riesci a intervenire con correzioni precise sulla stampa; al contrario tempi eccessivi rendono la stampa anche solo di un provino lunghissima e poco pratica. Tieni anche presente che gli obiettivi hanno una maggiore definizione e minori aberrazioni nel centro dell'ottica per cui il diaframma è preferibile che sia il più chiuso possibile. Quindi devi bilanciare i tempi con la visibilità dello spazio di lavoro e l'integrità della proiezione.
Infine sui chimici, con la carta politenata (RC - resin coated) che tu stai usando e con le giuste diluizioni:
- 1 minuto in sviluppo
- 30s/1 minuto in stop
- 1 minuto in fissaggio (1+9)
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Re: Prima stampa con ingranditore
In questo video dovresti trovare molte delle risposte.
Il diaframma ti serve ad avere tempi di esposizione gestibili, 20-30" più o meno su stampe di dimensioni medie.
Spesso le lenti danno prestazioni migliori sui diaframmi intermedi (non i più aperti e neanche i più chiusi), ma se sono buone sui formati fino a 24x40 le differenze tra i diaframmi si vedono molto poco, quando si vedono.
È sempre assolutamente necessario regolare insieme esposizione e contrasto, come farlo lo vedi nel video.
Il tempo di sviluppo varia in base alla carta e in base alla forza del rivelatore, al suo stato di utilizzo, alla sua ossidazione per cui non si può dire quanto debba durare senza provarlo. Come base di partenza puoi usare un tempo equivalente a circa 10 volte il tempo di comparsa.
Per l'arresto bastano una trentina di secondi.
Il fissaggio conviene usarlo sempre alla massima concentrazione, 1+4 di solito. Diluito non si risparmia, perché dura meno, per cui alla fine è solo una perdita di tempo oltre ad esporre al rischio che le stampe non siano ben fissate. Un tempo di fissagio di solito adeguato è di 1' per le politenate, 1' 30'' per le baritate.
Contare non è abbastanza preciso, ma invece di un timer puoi usare un metronomo, che è comodo e costa molto poco.
Il diaframma ti serve ad avere tempi di esposizione gestibili, 20-30" più o meno su stampe di dimensioni medie.
Spesso le lenti danno prestazioni migliori sui diaframmi intermedi (non i più aperti e neanche i più chiusi), ma se sono buone sui formati fino a 24x40 le differenze tra i diaframmi si vedono molto poco, quando si vedono.
È sempre assolutamente necessario regolare insieme esposizione e contrasto, come farlo lo vedi nel video.
Il tempo di sviluppo varia in base alla carta e in base alla forza del rivelatore, al suo stato di utilizzo, alla sua ossidazione per cui non si può dire quanto debba durare senza provarlo. Come base di partenza puoi usare un tempo equivalente a circa 10 volte il tempo di comparsa.
Per l'arresto bastano una trentina di secondi.
Il fissaggio conviene usarlo sempre alla massima concentrazione, 1+4 di solito. Diluito non si risparmia, perché dura meno, per cui alla fine è solo una perdita di tempo oltre ad esporre al rischio che le stampe non siano ben fissate. Un tempo di fissagio di solito adeguato è di 1' per le politenate, 1' 30'' per le baritate.
Contare non è abbastanza preciso, ma invece di un timer puoi usare un metronomo, che è comodo e costa molto poco.
Re: Prima stampa con ingranditore
Grazie ad entrambi.. al metronomo effettivamente non ci avevo pensato, ogni battito equivale quindi ad un sec?Silverprint ha scritto:In questo video dovresti trovare molte delle risposte.
Il diaframma ti serve ad avere tempi di esposizione gestibili, 20-30" più o meno su stampe di dimensioni medie.
Spesso le lenti danno prestazioni migliori sui diaframmi intermedi (non i più aperti e neanche i più chiusi), ma se sono buone sui formati fino a 24x40 le differenze tra i diaframmi si vedono molto poco, quando si vedono.
È sempre assolutamente necessario regolare insieme esposizione e contrasto, come farlo lo vedi nel video.
Il tempo di sviluppo varia in base alla carta e in base alla forza del rivelatore, al suo stato di utilizzo, alla sua ossidazione per cui non si può dire quanto debba durare senza provarlo. Come base di partenza puoi usare un tempo equivalente a circa 10 volte il tempo di comparsa.
Per l'arresto bastano una trentina di secondi.
Il fissaggio conviene usarlo sempre alla massima concentrazione, 1+4 di solito. Diluito non si risparmia, perché dura meno, per cui alla fine è solo una perdita di tempo oltre ad esporre al rischio che le stampe non siano ben fissate. Un tempo di fissagio di solito adeguato è di 1' per le politenate, 1' 30'' per le baritate.
Contare non è abbastanza preciso, ma invece di un timer puoi usare un metronomo, che è comodo e costa molto poco.
Re: Prima stampa con ingranditore
Quali kit per il contrasto intendi?dieghe ha scritto:Innanzitutto senza filtri di contrasto dovresti ottenere un contrasto 2. Se le stampe sono piatte e i neri non escono fuori devi aumentare il contrasto, ci sono dei kit appositi per gli ingranditori sprovvisti del cassettino dei filtri.
Per quanto riguarda il diaframma, lo devi regolare in base ai tempi di esposizione che ti servono: se hai tempi troppo brevi non riesci a intervenire con correzioni precise sulla stampa; al contrario tempi eccessivi rendono la stampa anche solo di un provino lunghissima e poco pratica. Tieni anche presente che gli obiettivi hanno una maggiore definizione e minori aberrazioni nel centro dell'ottica per cui il diaframma è preferibile che sia il più chiuso possibile. Quindi devi bilanciare i tempi con la visibilità dello spazio di lavoro e l'integrità della proiezione.
Infine sui chimici, con la carta politenata (RC - resin coated) che tu stai usando e con le giuste diluizioni:
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Re: Prima stampa con ingranditore
Il metronomo decidi tu come regolarlo ma per comodità di solito si regola a 60 battiti al minuto, quindi ogni "bip" è un secondo.
I kit a cui faceva riferimento dieghe è sistema che permette di inserire i filtri sotto l'obbiettivo:
Dato però che anche i normali filtri multigrade della Ilford 9x9 sono in gelatina e sono otticamente ben fatti possono essere usati direttamente sotto l'obbiettivo; temporaneamente per provare possono essere tenuti con una mano ed eventualmente ci si può autocostruire un portafiltri.
I kit a cui faceva riferimento dieghe è sistema che permette di inserire i filtri sotto l'obbiettivo:
Dato però che anche i normali filtri multigrade della Ilford 9x9 sono in gelatina e sono otticamente ben fatti possono essere usati direttamente sotto l'obbiettivo; temporaneamente per provare possono essere tenuti con una mano ed eventualmente ci si può autocostruire un portafiltri.
- walter1970
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Re: Prima stampa con ingranditore
Io ho scaricato un app che simula il metronomo basta mettere il cellulare in una scatola/cassetto e lascialo attivo..Senti il tic tic e ti regoli...Per precauzione impostarlo in modalità aereo per impedire chiamate improvvise
Inviato dal mio HUAWEI VNS-L31 utilizzando Tapatalk
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- Daniele1967
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Re: Prima stampa con ingranditore
Ciao, il Krokus 66 dovrebbe avere il porta filtri, io avevo il 66 SL ed ha un cassettino sopra il porta negativi.
I diaframma di solito si apre per focheghiare e poi si chiude più o meno a metà.
Forse è meglio usare un timer che il metronomo, la camera oscura è bella anche perchè è silenziosa ed il metronomo proprio non ce lo vedo.
I diaframma di solito si apre per focheghiare e poi si chiude più o meno a metà.
Forse è meglio usare un timer che il metronomo, la camera oscura è bella anche perchè è silenziosa ed il metronomo proprio non ce lo vedo.
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