più contraso meno contrasto

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matrosse
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più contraso meno contrasto

Messaggio da matrosse »

Ciao a tutti,
apro questo nuovo argomento perché la lettura di molti post su questo stupendo sito mi hanno confuso un po' e quindi ho bisogno di qualche chiarimento.
So che questo sia un argomento già molto e molto discusso ma non sono riuscito a trovare le risposte giuste, per cui se potete reindirizzarmi vi sarei grato.

Ho capito che pellicole di bassa sensibilità sono maggiormente contrastate di quelle ad alta sensibilità.
Questo vuol dire che una 25 asa ha meno toni di mezzo tra un grigio ed un altro, Il contrario una pellicola 3200 asa ha molti toni di mezzo ed è meno contrastata.
Dico bene così o mi manca qualcosa e ho sbagliato tutto?

Poi però se prendo una pellicola da 100 asa e la uso a 25 e la sviluppo adeguatamente come una 25 asa ho toni più morbidi e maggiori sfumature di grigio tra un tono ed un altro.
Mentre se la stessa pellicola da 100 asa la uso a 400 e la sviluppo adeguatamente a 400 asa ho toni più contrastati e meno grigi tra una zona ed un'altra.
Qui dico giusto?

Se dico giusto in entrambi i casi sono da una parte contento di aver capito e dall'altra mi sembra un comportamento alquanto strano delle pellicole.

Grazie mille
Matteo


Matteo

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ammazzafotoni
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Re: più contraso meno contrasto

Messaggio da ammazzafotoni »

Ciao

Il contrasto lo crea l'energia di sviluppo.
Perché dovrebbe essere legato alla sensibilità?

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chromemax
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Re: più contraso meno contrasto

Messaggio da chromemax »

matrosse ha scritto:Ciao a tutti,
apro questo nuovo argomento perché la lettura di molti post su questo stupendo sito mi hanno confuso un po' e quindi ho bisogno di qualche chiarimento.
So che questo sia un argomento già molto e molto discusso ma non sono riuscito a trovare le risposte giuste, per cui se potete reindirizzarmi vi sarei grato.

Ho capito che pellicole di bassa sensibilità sono maggiormente contrastate di quelle ad alta sensibilità.
Questo vuol dire che una 25 asa ha meno toni di mezzo tra un grigio ed un altro, Il contrario una pellicola 3200 asa ha molti toni di mezzo ed è meno contrastata.
Dico bene così o mi manca qualcosa e ho sbagliato tutto?

Poi però se prendo una pellicola da 100 asa e la uso a 25 e la sviluppo adeguatamente come una 25 asa ho toni più morbidi e maggiori sfumature di grigio tra un tono ed un altro.
Mentre se la stessa pellicola da 100 asa la uso a 400 e la sviluppo adeguatamente a 400 asa ho toni più contrastati e meno grigi tra una zona ed un'altra.
Qui dico giusto?

Se dico giusto in entrambi i casi sono da una parte contento di aver capito e dall'altra mi sembra un comportamento alquanto strano delle pellicole.

Grazie mille
Matteo
Argomento ampio... proviamoci :)
Le pellicole poco sensibili hanno il problema che generano densità elevate piuttosto in fretta e questo comporta due problemi:
1. devono essere sviluppate poco proprio per evitare che le densità sparino troppo in alto, il che significa però perdere ulteriormente di sensibilità (aumentando il tempo di sviluppo la sensibilità di una pellicola sale poco ma diminuendo il tempo di sviluppo la sensibilità effettiva della pellicola scende molto in fretta) e ad avere un contrasto locale tendenzialmente basso (scarsa separazione tra tonalità adiacenti di grigio) e questo porta direttamente al punto successivo...
2. Non si può esagerare troppo con l'esposizione (per compensare la diminuzione di sviluppo necessaria a contenere le densità massime e per spostare tutti i toni dell'immagine in un tratto più rettilineo della curva caratteristica per recuperare contrasto locale) perché queste pellicole hanno, in genere, una spalla abbastanza precoce (proprio a conseguenza della bassa sesnibilità) che porterebbe ad un appiattimento delle alteluci.
Il "combinato disposto" di questi due fattori rende le pellicole di bassa sensibilità così ostiche ma esistono soluzioni praticabili.
Come giustamente ha osservato Marco (Ammazzafotoni), è l'energia dello sviluppo a determinare il contrasto, quindi con adeguati sviluppi è possibile "domare" anche le pellicole più ostiche gestendo anche contrasti di scene alti a scapito però di perdite di sensibilità notevoli.

Per quanto riguarda il termine "contrasto" non è corretto dire che una pellicola più contrastata ha meno sfumature di grigio tra un tono e un altro; è fotografia analogica, le sfunature di grigio sono sempre (praticamente) infinite tra un tono e un altro, quello che semmai cambia è la distribuzione spaziale di queste sfumature di grigio che, nelle pellicole ad alto contrasto sono più compressi.

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matrosse
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Re: più contraso meno contrasto

Messaggio da matrosse »

Grazie come sempre per le risposte.
ho capito qualcosa in più, mi manca di capire cos'è questo famigerato 'piede' della pellicola.
mi puoi indirizzare dove è spiegato?
Grazie ancora
Matteo
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-Sandro-
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Re: più contraso meno contrasto

Messaggio da -Sandro- »

Lo trovi esaurientemente trattato qui:

http://blog.analogica.it/analogica-it/2 ... apitolo-1/
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Re: più contraso meno contrasto

Messaggio da matrosse »

Grazie
Matteo

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Re: più contraso meno contrasto

Messaggio da matrosse »

ciao di nuovo,
ho letto un po' sulle curve come suggerito.
allego le curve di alcune pellicole ILFORD
curve pellicole.jpg
vediamo se ho capito bene:
le pellicole a bassa sensibilità (tra quelle di cui riporto il grafico) riescono a registrare meglio i dettagli su basse densità (cioè le ombre) e meno sule alte (cioè le luci); mentre le pellicole più sensibili registrano meglio su alte densità cioè le luci.
Mi sembra di capire che le pellicole ad alta sensibilità registrino il contrasto della scena da 0.75 a oltre il quarto stop, mentre quelle a bassa sensibilità dal primo stop al quarto. Quindi mi pare che queste ultime abbiano una minor capacità di leggere scene contrastate.
Per poter estendere la caratteristica di una pellicola di leggere una scena contrastata bisognerebbe usare una pellicola più sensibile e svilupparla a bassa energia. Su una scena a quanti stop di differenza su può arrivare?
Leggendo in giro sul sistema zonale si potrebbe arrivare a leggere 10 diaframmi di differenza?
Se invece ho una scena poco contrastata ma ho bisogno di tempi veloci di scatto (ritratti ad esempio) avrò bisogno di pellicole sensibili ma contrastate, a questo punto uso un'energia maggiore, quindi sottoespongo un po'?
Sto capendo giusto?
Posso partire con le mie sperimentazioni seguendo questa logica?
ahahaha
Grazieeeeee
Matteo

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chromemax
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Re: più contraso meno contrasto

Messaggio da chromemax »

C'è parecchia confusione :)

Sfatiamo una serie di falsi miti, con il giusto rivelatore e il corretto tempo di sviluppo qualsiasi pellicola (quindi anche quelle a bassa sesnibilità) riesce a registrare dinamiche di contrasto almeno fino a 7-8 stop; le pellicole generiche, cioé quelle che si usano più comunemente, come quelle di cui hai riportato il grafico, registrano senza troppi problemi contrasti oltre i 10 stop anche senza particolari cautele nello sviluppo, quindi le problematiche di contrasto delle pellicole a bassa sensibilità rispetto a quelle ad alta sensibilità sono un falso problema, se si sa gestire il contrasto.
Le grandezze sensitometriche sono logaritmiche, quindi i numeri che trovi sui grafici sono logaritmi e non stop; dato che il logaritmo di 2 è circa 0,3, ogni stop corrisponde sul grafico a questa grandezza (vedi l'immagine per maggior chiarezza) e, come si vede siamo a 10 stop.
image823.jpg
Per esperienza posso dirti che le attuali pellicole riescono ad andare più su e anche di parecchio.

In genere per pellicole a bassa sensibilità si intendono quelle a grana cubica (quindi NON T-Max o delta) di sensibilità inferiore ai 100 iso, attualmente come pellicola generica c'è solo la Pan-F che potrebbe essere considerata "naturalmente" contrastata in quanto a bassa sensibilità e, a mio modesto parere, la Ferrania P30. Poi ci sono una serie di pellicole specialistiche come le ortocromatiche di diversi produttori (tranne la Ilford Ortho), la adox CMS-20 e forse qualcun'altra che mi sfugge.
Le pellicole a media sensibilità, come la FP-4, sono a doppio strato (una emulsione a bassa sensibilità stesa sopra un'altro strato a bassa sensibilità) e controllano molto bene il contrasto.

Con l'esposizione, e quindi con la sensibilità, si regola il valore dei dettagli in ombra; con lo sviluppo si regola il valore dei dettagli delle luci; se si "sottoespone" non si fa altro che rendere troppo scure le parti in ombra del soggetto, non si compensa l'energia dello sviluppo.
L'energia dello sviluppo si regola con la diluizione e col tempo di sviluppo (considerando che è sempre bene tenere la temperatura costante), la quale agisce prevalentemente sulle luci del soggetto.

Spero di aver dipanato un po' di dilemmi.

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matrosse
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Re: più contraso meno contrasto

Messaggio da matrosse »

Grazie Max,
si alcuni dilemmi direi proprio li hai dipanati.
Grazie per l'infinita pazienza con cui da anni ripeti le stesse cose, a volte quando si è ignoranti si picchia la testa contro un muro per delle piccole cose che non si riescono a capire.
Io ne ho ancora molte che non ho capito me davvero molte che grazie a voi ho capito.
Comunque sto iniziano una serie di esercitazioni per imparare meglio a gestire il contrasto.
Oggi ho fotografato mia figlia davanti ad un muro bianco tutto molto ben illuminato (e poco contrastato) e ho scattato 36 foto uguali con esposizioni da -2; 0; +2 e dividerò in 3 spezzoni che svilupperò (una FP4) in R09 a 1+50 per 10 minuti, a 1+50 per 16 minuti e a 1+25 a 8 minuti (se riesco a portare l'acqua a 20°). Vedrò il risultato.
Grazie davvero tantissimo!
Matteo
Matteo

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