Scordisk ha scritto:Complimenti, Lollipop, per la perseverante passione di scattare delle foto in continuazione e dappertutto.
Mia osservazione riguarda:
- gradazione tonale - secondo me, non sempre è necessario produrre tutta possibile gamma dei toni che contribuiscono a donare realismo alle fotografie. Okay, è chiaro, anche tenendo presente i dati tecnici che hai fornito, che tuo sforzo si era concentrato moltissimo su questa caratteristica tonale, che hai ottenuto. A mio avviso, di volta in volta, possiamo aumentare la drammaticità delle scene, con più contrasto che aiuta a creare un aspetto grafico e metaforico. Questo aspetto si ottiene o con u negativo di contrasto medio e molto lavoro di brucciatura-mascheratura, o con un negativo di contrasto basso-molto basso e con carta di grado 4 incirca (con qualche brucciatura-mascheratura, ma di solito poca, siccome non è più necessaria in tale combinazione). Tornando sulla "drammaticità grafica", alcune foto (la prima e la quarta, avrebbero guadagnato da un negativo di contrasto basso o molto sovraesposto, e carta hard.
- scelta dell'asse dello sguardo: come nella prima foto, potevi magari produrre una foto più interessante da quella che si intitola ora "Spree". Non è chiaro quale sia il punto di interesse in questa foto, l'oggetto a fuoco e troppo basso. Piegandosi di più, potevi magari metterlo quasi nel centro dell'immagine. Foto "Marx-Engels" ha delle luci confuse. Anche qui si potrebbe produrre la drammaticità con un negativo di contrasto basso o molto sovraesposto e con carta hard, bruciando per esempio, la pavimentazione per molto.
- foto Berliner Mauer - avrei fotografato solo la fessura nel muro, per esempio. Porta anche qualche grandangolo quando sei in giro con la fotocamera.
Non è sempre indispensabile rappresentare realisticamente l'ambiente con le proprie tonalità e sfumature, ma lo possiamo anche interpretare. Esempio Bill Brandt.
Innanzitutto, caro amico mio, ti ringrazio del tempo dedicato alla visione delle mie foto e ai relativi commenti.
Ti dirò che stavolta sono partito con una “strategia” ben precisa, che è quella nelle immagini e che tu hai riscontrato. Quelle scene le vedevo così come presentate.
Una volta a casa ho cominciato a pensare come portare in foto le immagini che avevo ancora in testa e sull’unica carta baritata che avevo fino a quel momento usato: la Fomabrom Variant III. In effetti ho fatto una veloce prova della prima immagine, dal negativo poco contrastato, sulla Foma 18x24 e proprio con filtro 3,5.
Il risultato è stato buono ma col cielo tutto bianco, e questo non mi piaceva, e comunque mi serviva il formato 13x18.
Andando dal mio spaccia, unendo l’operazione “scambiofoto” con l’amico @
ammazzafotoni per il Round cartoline, il buon Felix Bielser di Punto Foto mi ha suggerito (anche perché l’unica baritata di quel formato che teneva

) proprio la MGFB Classic: dalla sua precisa descrizione ho capito che era quella giusta.
A dire il vero con le prime stampe ho avuto un attimo di disorientamento, poi m’è garbata: quella resa un po’ seventies era quella che avevo in mente.
Il grandangolo. Non è che proprio andiamo molto d’accordo lui ed io e, in assoluto, mi piace girare monolente. La Miranda arrivò anche col 35, focale che io considero ancora normale (infatti gli zoom 35-70 sono quelli che io considero gli unici possibili), ma a) non l’ho ancora provato b) trovo che sia meno versatile del 50. Nel caso del muro poi non sarebbe stato possibile avvicinarsi di più perché protetto da una grata, dove c’ho infilato l’obiettivo.
La foto di Marx-Engels. Si, l’idea di bruciare la terra, ma pure lo sfocato in fondo, mi piace. Tanto più che l’idea era quella di risaltare le foto appiccicate ai pilastri col contrasto delle statue.
Lorenzo.