Analogica.it

Rileggendo mi viene brucior di stomaco.....
....vado a sfogliare qualche mio album

Vero: siamo un popolo di semideficienti, con qualche rara buona idea che, frignando come bamberottoli, siamo andati a sviluppare all'estero, per mancanza di mezzi e supporto.

Soprattutto, in Italia, nessuno è in grado di realizzare una vaschetta in plastica.

Mah.

有沒有好消息？

Elmar Lang ha scritto:有沒有好消息？

ehm .... 我不知道......

impressionando ha scritto:

La situazione è grave ma non seria

Direi che son fatte...
sono solo da confezionare e spedire...
prima o poi arrivano se ci saltano fuori con i pagamenti....
gli occorrerà uno bravo per i controlli.

Per ferrania mi pare evidente che non li vedremo e sentiremo mai più. Han tappato le bocche con quei rullini BN rimarchiati e pace e bene. Se va grassa acquisteranno un altro po' di rulli da rivendere.

Mi piacerebbe sapere di quali rullini bn rimarchiati parli, pura curiosità.

graic ha scritto:Perchè, le viti che tengono insteme una italianissima macchinetta da caffè e il nastro di poliestere usato per stendere l'emulsione della pellicola Ferrania sono sicuramente prodotte in Italia? Eppure sono prodotti "Made in Italy". Di questo passo se uno volesse una pellicola Italiana dovrebbe incominciare a scavare nelle antiche miniere d'argento di Castelnuovo nel Cuneese.
Circa l'aggiornamento di Ars-Imago su un argomento "così importante" l'hanno fatto eccome parlando diffusamente dell'azienda cinese che produce i particolari in plastica stampata.

Beh un tempo lo era (il supporto). Poi la famiglia Messina ha deciso che non era più cosa. Ma, anche guardando le foto dello stabilimento abbandonato (si trovano in rete), si può capire che di made in Italy ce n'era molto (anche di made in 3M).
Ma è un discorso complicato dai mille risvolti.

graic ha scritto:Leggi quello che ho scritto, non è quello che hai inteso. Intendevo solo che pur essendo un prodotto di progettazione occidentale prodotto (in questo caso integralmente) non si trova a 20 euro nei negozietti cinesi.
E comunque c'è scritto
"Designed by Apple in California Assembled in China"

Che già è fuorviante come cosa. Disegnato: ok. Assemblato: ok. Direi che manca qualcosa.
Che è quello che ho scritto poco sopra. Troppe variabili.
Se la viteria del prodotto Lab Box è tutta prodotta in Romania (esempio casuale), ma le plastiche e gli assemblaggi (e il progetto) sono italiani il prodotto come si può considerare?
Certo sarebbe bello e un po' utopico che tutto fosse prodotto qua, anche la più - in apparenza - insignificante vite.
Ma c'è una bella differenza fra chi produce realmente tutto in Italia e chi invece attacca - qua da noi - i bottoni ad una camicia turca e poi si permette di scrivere Made in Italy.

impressionando ha scritto:

Lollipop ha scritto:Ad ogni modo, oggi, nel pieno del secolo della globalizzazione (che solo aspetti negativi proprio non ha), le visioni autarchiche appaiono senza senso e ancor prima impossibili.
I solo display del termometro e timer dell’accessorio opzionale, si può davvero pensare che venga realizzato in Italia?

Perchè no?.....
....dai ai lavoratori cinesi gli stessi diritti, doveri e salari di quelli italiani e alle aziende le stesse normative di sicurezza e ambientali poi vedi cosa succede. Facendo il display in cina non ottieni un valore aggiunto ma sfrutti solamente l'opportunità di pagarlo poco.

Come darti torto!
Eppure di imprenditori che assicurano che paghe, sicurezza, normative, ecc. nelle e delle "loro" fabbriche cinesi e non solo (che poi sono fabbriche da cui fanno produrre, è ben diverso) sono identici a quelli italiani non ce ne sono pochi.
Apro parentesi: delocalizzare per non chiudere posso capirlo, delocalizzare per arricchirsi ancora di più lo capisco molto meno!
Ma se così fosse, che senso avrebbe?
Se produrre una bici in Cina costasse come produrla in Italia (e tranquilli che il mondo intero si inchina davanti ad una bici da corsa italiana) nessuno si sognerebbe di costruire Chinelli (esempio per nulla casuale). E non si tratta di autarchia. Ma di storia che noi abbiamo scritto e gli altri al massimo possono avere copiato (male) o letto.

Elmar Lang ha scritto:Ricorderei però che nell'elettronica non eravamo poi così indietro, citando il solo caso Olivetti (prima che "l'Ingegnere" ne facesse strame).

Mi scuso per l'off-topic.

Ricordiamo anche che microchip e touchscreen (due cose oggi fondamentali) sono stati inventati in America, ma da un italiano di Padova. E se la memoria non mi inganna il nazistello (perché di quello si trattava) per fortuna passato a miglior vita avrebbe voluto per se l'esclusiva del secondo per i suoi telefoni americani prodotti in Cina.
L'Ingegnere...ancora mitizzato dopo anni e per motivi per me oscuri...

Basti chiedere a qualunque ex di Olivetti, operaio, quadro o dirigente, cosa pensi dell'ingegnere e della sua opera praticamente di "demontage" di quella che fu un'azienda leader nel mondo ed una delle fucine dell'informatica moderna...

Detto questo, dopo la mia domanda in cinese di giorni fa, ci sono notizie di Lab Box?