Grazie Diego, le pellicole super 8 di Nairobi stanno ancora aspettando perche´ stiamo per fare un trasloco.
Non so, voi fareste ancora dei test prima di procedere con quelle?
Sviluppo di una pellicola Super 8 (Kodak 7266), dalla teoria alla fase operativa.
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Re: Sviluppo di una pellicola Super 8 (Kodak 7266), dalla teoria alla fase operativa.
Giudicare così a monitor è difficile, ci vorrebbe un film trattato a regola d'arte per avere un riferimento e fare un confronto
- Marco Leoncino II°
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Re: Sviluppo di una pellicola Super 8 (Kodak 7266), dalla teoria alla fase operativa.
Eh eh! Tu vuoi troppo amico mio! :-)
Re: Sviluppo di una pellicola Super 8 (Kodak 7266), dalla teoria alla fase operativa.
interessante
un sacco di volte son stato sul punto di acquistare la pellicola per riutilizzare videocamera e proiettore ereditati. lo sviluppo è proprio quello che mi ha sempre fermato.
un sacco di volte son stato sul punto di acquistare la pellicola per riutilizzare videocamera e proiettore ereditati. lo sviluppo è proprio quello che mi ha sempre fermato.
Re: Sviluppo di una pellicola Super 8 (Kodak 7266), dalla teoria alla fase operativa.
Mi accodo alla discussione dopo tempo per una piccola cosa che non mi è troppo chiara, spero di non essere troppo fuori luogo
Innanzitutto davvero complimenti, è tutto molto incoraggiante e ben fatto. Io è da qualche mese che ho ripreso a fotografare in analogico e desidero cimentarmi con la pellicola cinematografica nei suoi diversi formati (ho già sperimentato con relativa soddisfazione il super 8 che però ho fatto processare da altri). Ora, come tutti sappiamo, uno degli scogli del cinema analogico home-made è la procedura di sviluppo fai da te. Mi riferisco in particolare alla difficoltà di trovare una tank che non sia impossibile da caricare e che non sia valutata a peso d'oro. Nei tuoi appunti hai scritto che hai utilizzato una tank jobo: ti andrebbe di spiegare un po' più nel dettaglio quale tank hai utilizzato e come caricarla? (ho trovato su internet un modello di tank jobo per pellicola cinematografica il cui prezzo è però dell'ordine dei 700-800 euro... Immagino che tu abbia usato una tank fotografica, magari una molto alta, in cui sei riuscito a caricare la pellicola super 8 - correggimi se sbaglio!). Io vorrei provare a girare o in d8 o in 16 mm ed alcuni dei criteri che sto adottando per valutare la scelta sono quelli dell'economicità e della praticabilità delle tank di sviluppo - l'ideale sarebbe trovare una soluzione economica capace di accogliere dall'8 al 16 mm e bobine fino alla lunghezza di 30m, di modo da avere anche gioco nel caso volessi cimentarmi con cineprese differenti... Pensavo di optare per una morse g3 per la praticità ma non accoglie pellicole più lunghe di 10 m - ed è una tank tutt'altro che economica come si sa...
Se tu o qualcun altro è capace di darmi una mano dicendomi come hai fatto con la tua tank jobo o in qualsiasi altro modo ne sono infinitamente grato!
Innanzitutto davvero complimenti, è tutto molto incoraggiante e ben fatto. Io è da qualche mese che ho ripreso a fotografare in analogico e desidero cimentarmi con la pellicola cinematografica nei suoi diversi formati (ho già sperimentato con relativa soddisfazione il super 8 che però ho fatto processare da altri). Ora, come tutti sappiamo, uno degli scogli del cinema analogico home-made è la procedura di sviluppo fai da te. Mi riferisco in particolare alla difficoltà di trovare una tank che non sia impossibile da caricare e che non sia valutata a peso d'oro. Nei tuoi appunti hai scritto che hai utilizzato una tank jobo: ti andrebbe di spiegare un po' più nel dettaglio quale tank hai utilizzato e come caricarla? (ho trovato su internet un modello di tank jobo per pellicola cinematografica il cui prezzo è però dell'ordine dei 700-800 euro... Immagino che tu abbia usato una tank fotografica, magari una molto alta, in cui sei riuscito a caricare la pellicola super 8 - correggimi se sbaglio!). Io vorrei provare a girare o in d8 o in 16 mm ed alcuni dei criteri che sto adottando per valutare la scelta sono quelli dell'economicità e della praticabilità delle tank di sviluppo - l'ideale sarebbe trovare una soluzione economica capace di accogliere dall'8 al 16 mm e bobine fino alla lunghezza di 30m, di modo da avere anche gioco nel caso volessi cimentarmi con cineprese differenti... Pensavo di optare per una morse g3 per la praticità ma non accoglie pellicole più lunghe di 10 m - ed è una tank tutt'altro che economica come si sa...
Se tu o qualcun altro è capace di darmi una mano dicendomi come hai fatto con la tua tank jobo o in qualsiasi altro modo ne sono infinitamente grato!
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Re: Sviluppo di una pellicola Super 8 (Kodak 7266), dalla teoria alla fase operativa.
No, ho usato la tank Lomo.
Qui trovi la mia recensione della tank russa: post202337.html#p202337
Finora ho sviluppato compatibilmente con i miei progetti ed ovvero una decina di caricatori super 8 e circa 200 metri di 16 mm.
La morse g3 la lascerei perdere. Tutto quel gira-gira deve essere un inferno. Quella da 800 Euro della Jobo va bene solo per il super 8.
Buona fortuna!
Re: Sviluppo di una pellicola Super 8 (Kodak 7266), dalla teoria alla fase operativa.
Grazie mille!
avevo già letto la tua recensione molto utile. In realtà il mio post è stato deciso da un errore di lettura: avevo letto tank jobo al posto di tank lomo...
Grazie di nuovo e scusa del post inutile
avevo già letto la tua recensione molto utile. In realtà il mio post è stato deciso da un errore di lettura: avevo letto tank jobo al posto di tank lomo...
Grazie di nuovo e scusa del post inutile
Re: Sviluppo di una pellicola Super 8 (Kodak 7266), dalla teoria alla fase operativa.
Intanto i miei complimenti per la voglia di sperimentare e per quanto esposto nei vari interventi. Il mio intervento è in rapporto al fotografare i singoli fotogrammi. Ho ottenuto buoni risultati fotografando la pellicola, posta nel portanegativi dell'ingranditore senza obiettivo, con una reflex con obiettivo 28 mm montato a rovescio tramite apposito anello. La macchina è fissata a un mini treppiede appoggiato al piano di stampa dell'ingranditore. La reflex è munita anche di un oculare a 90° fissato alla cornice del mirino, importante se non indispensabile per evitare impossibili contorsioni del collo .... La messa a fuoco avviene spostando verticalmente la testa dell'ingranditore con diaframma a tutta apertura, poi si chiude ( di solito uso f 8 ). Inutile provare ruotando l'elicoide dell'obiettivo, ad elevati rapporti di riproduzione. Anche se il fotogramma copre un'area inferiore a quella del sensore, la nitidezza dell'immagine è più che sufficiente in rapporto a quella, non eccelsa, dei fotogrammi di film girati con cinepresa. Poi si può migliorare con photoshop o software similari. La mia esperienza non è stata sul super 8 ma su un passo ancora più "antico", il 9,5. Penso che possa funzionare anche con un fotogramma più piccolo come il super 8 o il normal 8, ancora più piccolo. Ovviamente minore è la focale dell'obiettivo, maggiore è il fattore di ingrandimento. Si può provare anche con focali maggiori ma poste su tubi di prolunga o soffietto macro.
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