Ho l'impressione Alessandro che tu voglia trovare la ricetta per far uscire da sole le stampe.
Questa ricetta non esiste (per fortuna).
La stampa è una attività artigianale che unisce arte e manualità.
Dimentica la dmax..... prova e vedi
La testa dell'ingranditore va tenuta alta (io la metto a 30pollici) e il fuoco sfasato e già queste due cose di complicano il calcolo della dmax.Aggiungi il vetro pesante e il percorso diverso della luce e sei daccapo.
Insomma il provino è una fase a parte non assimilabile al processo di stampa.
Aggiungo che pure l'indicazione di dmax è utile in fase di test ma quando vai a stampare prendi un treno diverso.
Insomma la buona stampa interpreta il metodo scientifico che deve essere la base da conoscere per essere consapevoli di ciò che si sta facendo.
Provino a contatto: come si fa?
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- Pierpaolo B
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Re: Provino a contatto: come si fa?
Mi chiamo Pierpaolo.
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.
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- Alessandro_Roma
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Re: Provino a contatto: come si fa?
Sai più che trovare un processo standard, non avendo molta esperienza vorrei capire quali grandezze sono usabili in quali contesti. Chiedo perché so di non sapere tante tante cose, ovvio che poi demando alla stampa il verdettoimpressionando ha scritto:Ho l'impressione Alessandro che tu voglia trovare la ricetta per far uscire da sole le stampe.
Questa ricetta non esiste (per fortuna).
La stampa è una attività artigianale che unisce arte e manualità.
Dimentica la dmax..... prova e vedi
La testa dell'ingranditore va tenuta alta (io la metto a 30pollici) e il fuoco sfasato e già queste due cose di complicano il calcolo della dmax.Aggiungi il vetro pesante e il percorso diverso della luce e sei daccapo.
Insomma il provino è una fase a parte non assimilabile al processo di stampa.
Aggiungo che pure l'indicazione di dmax è utile in fase di test ma quando vai a stampare prendi un treno diverso.
Insomma la buona stampa interpreta il metodo scientifico che deve essere la base da conoscere per essere consapevoli di ciò che si sta facendo.
Comunque ora la questione mi è un po' più chiara
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- Pierpaolo B
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Re: Provino a contatto: come si fa?
Una volta si prendevano i libri poi si provava e a forza di zuccate le cose rimanevano impresse. Oppure si andava dai professionisti che ci dicevano delle zucche. Ora le zuccate non le vuol dare più nessuno..... meglio usare quelle date da altri. Il problema è che io le mie zuccate le ricordo tutte mentre quelle degli altri mi sono scivolate via senza lasciar traccia.
......e se dai dello zuccone a qualcuno ti scrive in privato dicendoti di stare attento sotto casa oppure ti trovi una lettera dell'avvocato
Scusa lo sfogo Alessandro, NON MI RIFERIVO A TE (te lo assicuro) , ma al mondo che gira così.
Comunque se vuoi infilare la strada giusta con poca spesa e tanta resa fatti un corso di Andrea in modo che ti aiuti a dare qualche zuccata e vedrai che tutto sarà molto più facile e soprattutto più DIVERTENTE.
......e se dai dello zuccone a qualcuno ti scrive in privato dicendoti di stare attento sotto casa oppure ti trovi una lettera dell'avvocato
Scusa lo sfogo Alessandro, NON MI RIFERIVO A TE (te lo assicuro) , ma al mondo che gira così.
Comunque se vuoi infilare la strada giusta con poca spesa e tanta resa fatti un corso di Andrea in modo che ti aiuti a dare qualche zuccata e vedrai che tutto sarà molto più facile e soprattutto più DIVERTENTE.
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Re: Provino a contatto: come si fa?
Sulla scia delle parole di Paolo mi vien da scrivere un gran... CONFERMO!
r
r
Re: Provino a contatto: come si fa?
Io ho la fortuna di possedere ancora alcuni fogli di vecchie carte fotografiche a gradazione che producendo il velo danno un contrasto molto basso. I provini a contatto mi servono essenzialmente nelle foto ritratto dove riesco a farmi una idea dell'espressione del soggetto. Per vedere se un negativo è esposto e sviluppato correttamente, lo si può verificare osservandolo per trasparenza, magari aiutandosi con un lentino che ti permette anche di rilevare possibili piccole impurità che a contatto sarebbero quasi invisibili.
Re: Provino a contatto: come si fa?
mmmh io per i provini a contatto mi sono organizzato così..
strisce ad intervalli di 1" con f8 e area illuminata di un margine a piacere maggiore del foglio (lo terrai sempre fisso) magari segnalo sul muro della camera oscura
se a 6" è troppo poco provi a 2"- 3".. se è poco, diminuisci.
alcuni dicono di lasciare l'ingranditore acceso e spostare mano a mano il cartoncino che copre la porzione del provino, altri fanno un accensione ogni intervallo.. son due scuole di pensiero diverse...
per il tempo di sviluppo, regolati moltiplicando il tempo di apparizione dell immagine x 10 (esempio appare in 10" = 100secondi di sviluppo appare in 15? 150" in questo modo hai anche sott'occhio la decadenza del bagno di sviluppo.
una volta trovato il valore che si addice, hai la certezza di aver provini sempre uguali.
con la stampa del singolo fotogramma devi fare lo stesso... trovi il tempo che ti da i neri che cerchi e da li poi ti regoli... ci vuole tempo e pazienza.. tanta pazienza per ogni singola foto!!!!
un amico si era fatto fare da un falegname due assi incernierate in modo che una avesse dieci sezioni.. mano a mano che passava il tempo, le chiudeva o apriva e aveva intervalli ben distinguibili sul provino/stampe di prova..
strisce ad intervalli di 1" con f8 e area illuminata di un margine a piacere maggiore del foglio (lo terrai sempre fisso) magari segnalo sul muro della camera oscura
se a 6" è troppo poco provi a 2"- 3".. se è poco, diminuisci.
alcuni dicono di lasciare l'ingranditore acceso e spostare mano a mano il cartoncino che copre la porzione del provino, altri fanno un accensione ogni intervallo.. son due scuole di pensiero diverse...
per il tempo di sviluppo, regolati moltiplicando il tempo di apparizione dell immagine x 10 (esempio appare in 10" = 100secondi di sviluppo appare in 15? 150" in questo modo hai anche sott'occhio la decadenza del bagno di sviluppo.
una volta trovato il valore che si addice, hai la certezza di aver provini sempre uguali.
con la stampa del singolo fotogramma devi fare lo stesso... trovi il tempo che ti da i neri che cerchi e da li poi ti regoli... ci vuole tempo e pazienza.. tanta pazienza per ogni singola foto!!!!
un amico si era fatto fare da un falegname due assi incernierate in modo che una avesse dieci sezioni.. mano a mano che passava il tempo, le chiudeva o apriva e aveva intervalli ben distinguibili sul provino/stampe di prova..
Re: Provino a contatto: come si fa?
Io secoli fa avevo tagliato a fette un foglio di carta foto già usato (economia) e giuntato le fette con una striscia di scotch a fare da cerniere per lo stesso scopo.hema ha scritto:mmmh io per i provini a contatto mi sono organizzato così..
strisce ad intervalli di 1" con f8 e area illuminata di un margine a piacere maggiore del foglio (lo terrai sempre fisso) magari segnalo sul muro della camera oscura
se a 6" è troppo poco provi a 2"- 3".. se è poco, diminuisci.
alcuni dicono di lasciare l'ingranditore acceso e spostare mano a mano il cartoncino che copre la porzione del provino, altri fanno un accensione ogni intervallo.. son due scuole di pensiero diverse...
per il tempo di sviluppo, regolati moltiplicando il tempo di apparizione dell immagine x 10 (esempio appare in 10" = 100secondi di sviluppo appare in 15? 150" in questo modo hai anche sott'occhio la decadenza del bagno di sviluppo.
una volta trovato il valore che si addice, hai la certezza di aver provini sempre uguali.
con la stampa del singolo fotogramma devi fare lo stesso... trovi il tempo che ti da i neri che cerchi e da li poi ti regoli... ci vuole tempo e pazienza.. tanta pazienza per ogni singola foto!!!!
un amico si era fatto fare da un falegname due assi incernierate in modo che una avesse dieci sezioni.. mano a mano che passava il tempo, le chiudeva o apriva e aveva intervalli ben distinguibili sul provino/stampe di prova..
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