Sviluppo Pextral in due bagni: negativi senza dettagli

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pinomar
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Sviluppo Pextral in due bagni: negativi senza dettagli

Messaggio da pinomar »

Dopo aver esaurito, con oltre venti rulli, i primi 100 c.c. di sviluppo Pyrocat HD, con buoni risultati, anche su Delta 3200, ieri ho voluto sperimentare la formula dell'ing. Přemysl Koblic pubblicata nel 1947 a Praga e messa a punto durante la seconda guerra mondiale a causa della difficoltà di reperire metolo ed idrochinone.
Secondo le informazioni reperite su internet, la formula base originale messa a punto da Koblic per le pellicole 135 era la seguente:
Primo Bagno A:
Pirocatechina - 1g
ogni 150 ml di acqua

Secondo bagno B:
Idrossido di sodio (soda caustica) - 1g ogni 100 ml di acqua.
Per lo sviluppo sono indicati almeno 2 minuti nel bagno A ed 1 minuto nel bagno B.
Dopo aver preparato i due bagni, ho versato solo acqua nella tank con la pellicola Delta 3200 esposta in una chiesa a luce ambiente artificiale F 5.6 ad 1/60.
Ho quindi seguito le istruzioni note, tenendo la pellicola nel bagno A per circa 3 minuti e nel bagno B per un minuto e mezzo.
Risultato: pessimo. La pellicola, ben conciata, pur consentendo di leggere nitidamente le stampigliature della ILFORD, presenta fotogrammi quasi trasparenti, difficilmente stampabili e comunque senza dettaglio.
Qualcuno può suggerirmi in cosa ho sbagliato.
Forse il tempo per ciascun bagno è stato insufficiente per il pieno sviluppo?
Vi chiedo di farmi conoscere le vostre esperienze sugli sviluppi in due bagni.
Frattanto mi accingo a predisporre altri 100 cc di sviluppo HYPERCAT di Jay DeFehr che, avendo meno alcali, pare che produca comunque un velo inferiore al Pyrocat hd, dal quale ho ottenuto ottimi negativi con tutte le pellicole, variando, in relazione alla sensibilità, il tempo di sviluppo e la temperatura.
Grazie.



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Re: Sviluppo Pextral in due bagni: negativi senza dettagli

Messaggio da Silverprint »

Salve Pinomar,

Non sono esperto di vecchie formule e non amo il doppio bagno, comunque vedo delle criticità:

- Il pre-bagno!
Il primo bagno è il rivelatore che deve essere messo in condizione di penetrare a fondo nell'emulsione affinché il secondo bagno (acceleratore, attivatore) possa agire propriamente. Il bagno d'acqua è in questo caso concettualmente sbagliato in quanto rende la penetrazione del rivelatore nell'emulsione più difficoltosa. Come minimo il tempo del primo bagno va prolungato abbondantemente, anche se io eliminerei del tutto il pre-bagno.

- Le emulsioni sottili... in quanto assorbono meno di quelle più spesse di tanti anni fa. Andrebbe verificato se la quantità di pirocatechina che può penetrare nelle emulsioni contemporanee (con quella concentrazione e senza aiuti) sia sufficiente (personalmente ne dubito).

Sempreché non siano solo supposizioni mie ed il problema non sia solo una grave sotto-esposizione... ;)
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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Re: Sviluppo Pextral in due bagni: negativi senza dettagli

Messaggio da chromemax »

Non sono un gran esperto, ma la sola pirocatechina, anche se in ambiente molto alcalino, mi sa che rende poco, soprattutto in uno sviluppo in due bagni. In formule più recenti la pirocatechina è sempre accompagnata da un altro agente rivelatore in superadditività --phenidone, metolo o acido ascorbico-- mentre in quelle più vecchie compare da sola. Ma proprio le formule più vecchie sono state fatte, come dice anche Andrea, per le pellicole dell'epoca, molto diverse da quelle attuali. Inoltre con gli sviluppi alla pirocatechina, sia con le pellicole vecchie che con quelle nuove, la perdità di sensibilità era ed è tutt'ora notevole.

Con lo sviluppo che riporti, personalmente userei la Delta 3200 ad un EI di 400-600, eviterei il prebagno in acqua, che con gli sviluppi in due bagni non c'azzecca, aggiungerei un pizzico di solfito al bagno A per mantenere la pirocatechina e un'immersione nel bagno di almeno 5-6 minuti. Per il bagno B imho si può fare anche a meno della soda ed usare un alcale meno pericoloso per lo stesso pH. Immersione nel bagno B anche questo per 5-6 minuti, tanto finita la pirocatechina nell'emulsione il processo di sviluppo si arresta.
Comunque inventare un nuovo sviluppo richiede anni e migliaia di sviluppi di prova, le mie sono considerazioni a naso.
Buona fortuna :)
"They say my prints are bad, darling they should see my negatives!"
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pinomar
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Re: Sviluppo Pextral in due bagni: negativi senza dettagli

Messaggio da pinomar »

Non credo che vi sia stata una grave sotto esposizione.
Alcuni giorni prima ho fotografato con la Delta 3200 alcuni momenti di una processione notturna del venerdì santo, quasi al lume di candela con f. 4.5 ad 1/30° ed ho sviluppato con Pyrocat hd in semi stand per 30 minuti, usando una soluzione di 500 cc con 5 cc di soluzione stock (5 gr. di pyrocatechina per 100 cc e 0,2 di fenidone) e 10 cc. di soluzione stock di carbonato di potassio al 75% a 23 gradi.
Considerata la notte, sono venuti fuori dei buoni negativi, con grana finissima, che ho stampato con soddisfazione, anche se con difficoltà per i forti contrasti di luce.
Quanto al secondo rivelatore, per il Pextral è prevista, eventualmente, una minima quantità di acido ascorbico, per controllare la grana, ma ho voluto evitare di aggiungere il secondo rivelatore, sperando in una grana più fine possibile per la 3200.
Mi pongo semmai il problema della durata del primo e del secondo bagno.
Considerando che per il primo bagno su 500 cc avevo disciolto 4.33 gr. di pyrocatechina, mi viene il dubbio che la durata di tre minuti, per il tipo di pellicola, sia insufficiente e forse era necessaria una maggiore esposizione.
Mi è avanzato uno spezzone di coda della Delta 3200 e vorrei provare a triplicare il tempo (9 minuti) di permanenza nel bagno A ed altrettanto nel bagno B.
In sostanza credo che anche negli sviluppi a due bagni la durata del trattamento giochi un ruolo importante in relazione al tipo di emulsione e non credo che si possa trattare con un identico tempo pellicole di emulsioni e velocità diverse.
In ogni caso, dopo aver sperimentato il Pextral in due bagni ritornerò agli sviluppi con pirocatechina da diluire al momento dell'uso. Sono di lunga durata ed estremamente efficaci, oltre che economici.
Con la pirocatechina utilizzata per il Pextral avrei potuto sviluppare quasi 20 rulli 135 con il mono bagno di Pyrocat hd ovvero tre rulli con il trattamento in due bagni.
Ora è il turno di hypercat da preparere in glicole anzichè in acqua distillata.
Vi farò sapere, confrontando i risultati con quelli già ottenuti con il Pyrocat hd.

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Re: Sviluppo Pextral in due bagni: negativi senza dettagli

Messaggio da Silverprint »

pinomar ha scritto:Quanto al secondo rivelatore, per il Pextral è prevista, eventualmente, una minima quantità di acido ascorbico (1), per controllare la grana, ma ho voluto evitare di aggiungere il secondo rivelatore, sperando in una grana più fine possibile per la 3200.
Mi pongo semmai il problema della durata del primo e del secondo bagno. (2)
Considerando che per il primo bagno su 500 cc avevo disciolto 4.33 gr. di pyrocatechina, mi viene il dubbio che la durata di tre minuti, per il tipo di pellicola, sia insufficiente...
Mi è avanzato uno spezzone di coda della Delta 3200 e vorrei provare a triplicare il tempo (9 minuti) di permanenza nel bagno A ed altrettanto nel bagno B...
....In sostanza credo che anche negli sviluppi a due bagni la durata del trattamento giochi un ruolo importante in relazione al tipo di emulsione e non credo che si possa trattare con un identico tempo pellicole di emulsioni e velocità diverse.
(1) - Fai attenzione che le combinazioni di agenti rivelatori sono spesso super-additive, ovvero insieme risultano più attivi che da soli, non è un fenomeno trascurabile.

(2) - Riguardo al funzionamento in due bagni il tempo è poco significativo in termini tradizionali. Il principio sarebbe quello di immettere nella gelatina il rivelatore col primo bagno e col secondo attivarlo. Regolata la quantità (la quantità ne determina l'energia, non il tempo) di agenti rivelatori nella soluzione il secondo bagno deve solo attivarli. Entrambi cioè devono avere tempo a sufficienza per imbibire completamente l'emulsione, ma tempi eccedenti (nei limiti di non creare altri problemi) non portano variazioni. Certamente i tempi che hai fatto (2/3 minuti) NON sono sufficienti, tempi realistici dovrebbero essere a partire da 5/6 minuti da farsi SENZA pre-bagno (per le ragioni di cui sopra).

Spero vivamente che alle "sperimentazioni" si abbinino adeguati test di controllo :-w sia tecnici (sensibilità effettiva, curve caratteristiche) che visivi (resa tonale, tessitura della grana, modulazione delle alte densità) ed adeguati paragoni con altri prodotti eseguiti in condizioni controllate, altrimenti, so' giochetti.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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ferod

Re: Sviluppo Pextral in due bagni: negativi senza dettagli

Messaggio da ferod »

il Pextral lo conosco benissimo, l'ho utilizzato con soddisfazione ed ancora lo utilizzo per alcune cose.
La formula che hai trovato è sbagliata, se mi dite come mettere dei file posto delle copie del libro originale di Koblik in lingua Ceca.

P.S. quali sono i motivi che vi fanno desistere dall'utilizzare sviluppi in 2 bagni?

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Re: Sviluppo Pextral in due bagni: negativi senza dettagli

Messaggio da Silverprint »

ferod ha scritto:il Pextral lo conosco benissimo, l'ho utilizzato con soddisfazione ed ancora lo utilizzo per alcune cose.
La formula che hai trovato è sbagliata, se mi dite come mettere dei file posto delle copie del libro originale di Koblik in lingua Ceca.

P.S. quali sono i motivi che vi fanno desistere dall'utilizzare sviluppi in 2 bagni?
Ottimo, saprai quindi aiutare Pinomar nello specifico caso.

Io personalmente non amo gli sviluppi compensatori, né quelli il cui tempo bagnato sia lunghetto. I primi perché la modulazione dei toni chiari è per me prioritaria e non mi pesa misurare accuratamente il contrasto e sviluppare di conseguenza, i secondi perché amo gli ingrandimenti spinti e mi occorre una grana molto netta.
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