Analogica.it

Finalmente l'ho fatto.

Mi sono presentato alla penultima gara di sci di quest'anno con appeso alla mia imbracatura anche un corpo analogico e cioè il più avanzato top di gamma di MINOLTA: la MAXXUM 7 con il suo Battery Grip rimasta in commercio dalla fine del 2000 fino al 2006.

La fotocamera ha tutto quanto di meglio c'era un tempo per questi servizi: AF continuo multipunto con funzione predittiva, esposizione automatica, e tutto quanto il resto necessitava allora per le migliori riprese sportive, tra cui soprattutto il supporto per le nuovissime ottiche SSM - Super Sonic Motor (sistema AF motorizzato di MINOLTA all'interno dell'ottica stessa) appena introdotte all'inizio del nuovo millennio.
Infatti la sorella maggiore MAXXUM 9, uscita prima, abbisognava di una modifica da eseguire presso i centri di assistenza della casa giapponese per gestire l'AF con le SSM (salvo forse quella con residente l'ultimissimo firmware).
Insomma il canto del cigno dell'analogico in casa MINOLTA prima di passare al digitale e quindi gettare la spugna vendendo tutto a SONY.

Il tutto, nel corso del mio esperimento, è stato sempre accoppiato alla miglior ottica per lo sport esistente per la fotocamera in questione: la SONY 70/400 SSM II° che all'epoca doveva ancora essere progettata.

E quindi con su un rullino di KODAK TRIX 400, 1/1.500 e F 5,6 avanti con le raffiche da 4-5 FPS consentite dalla fotocamera.

La vecchia fotocamera MINOLTA ha gestito egregiamente in questa occasione l'AF fulmineo della lente SONY e la messa a fuoco è stata, come lo è oggi, l'ultimo dei problemi nello sport.

Ma il risultato, direte Voi?

Strabiliante, decisamente strabiliante.

Ora ho finalmente capito molte cose da questa trentina di foto in BN.

Non mi resta che provare con le DIA anche se non mi pare vengano più prodotte DIA a 400 ISO ed i 100 ISO sono strettini in questi frangenti ...

tonyrigo ha scritto:Finalmente l'ho fatto.

Ma il risultato, direte Voi?

Strabiliante, decisamente strabiliante.

Ora ho finalmente capito molte cose da questa trentina di foto in BN.

Ben tornato!

Quindi dopo mille ila anni che scatti, prima a pellicola e poi in digitale..ora fai 30 foto con una trix e dici di aver capito molte cose? Quali? Ma le hai stampate?

tonyrigo ha scritto:
E quindi con su un rullino di KODAK TRIX 400, 1/1.500 e F 5,6 avanti con le raffiche da 4-5 FPS consentite dalla fotocamera.

Ora ho finalmente capito molte cose da questa trentina di foto in BN.

Che sono bastati sette secondi per finirlo.

Gia ...

7 secondi.

5 passaggi centellinati, diversamente dal solito.

Riproverò forse questo week end, questa volta con le DIA ed il problema di avere solo 100 ISO, che spesso sono pochi per 1/1.500.

Vediamo se capirò ancora qualcosa di più...

affermare che la messa a fuoco nello sport sia l'ultimo dei problemi lo trovo un po' eccessivo , anzi peggio è una affermazione del tutto sbagliata ... ho fatto occasionalmente per un po' di anni più per divertimento personale che per lavoro , anche se ero collegato ad una agenzia, fotografia sportiva - calcio di serie A , ginnastica ritmica per i mondiali,, rugby nel 6 Nazioni a Genova, atletica, tennis - ma per mi esperienza la messa a fuoco è forse la cosa principale da curare nella fotografia sportiva . in primo luogo perchè sopratutto in indoor o in condizioni di luce precaria e con l'uso di tele potenti 300 mm e 400 sei costretto a lavorare con diaframmi molto aperti e per fortuna non puoi utilizzare la pdc; scrivo per fortuna pewrchè la pdc uniformando i piani prospettici comprime i soggetti e non li evidenzia . Nel calcio con il 400 f/4 segui l'azione sottoporta dalla parte opposta del campo, ma di sera o in inverno vai a 6400 iso a tutta apertura per avere tempi degli di poter fermare l'azione da 1/250 in su ma meglio 1/800 in su e se in un caso non riesci ad isolare il giocatore che ti interessa o peggio ancora lo prendi fuori fuoco la fotografia nel primo caso sarà probabilmente banale , nel secondo sicuramente da cestinare . un must nella fotografia del calcio è poi il giocatore palla al piede isolato dal contesto ( la fotografia delle figurine Panini) ... se non lo fai emergere con il fuoco selettivo la foto è inutilizzabile .
ma questo vale per tutti gli sport ... nella ritmica dove hai a che fare con azioni ginniche velocissime oppure nella scherma dove solo alle olimpiadi pensano di mettere i 2 schermitori davanti ad un fondo omogeneo per isolarli dal contesto ... oppure quando hai come sfondo il pubblico ...
i casi in cui il fuoco è essenziale sono la quasi totalità nella fotografia sportiva e soprattutto in quella in cui oltre alla documentazione dell'evento si deve ottenere qualcosa in più o di diverso ...
inoltre la messa a fuoco è una delle variabili dello scatto che più difficilmente si riesce a correggere in post produzione ... negli scatti in condizioni difficili e con macchine performanti non avverti rallentamenti nello scattare con la Nikon in NEF + JPEG FINE ... con il Raw salvi il 90% degli errori di esposizione, dominanti etc etc ... ma se il soggetto è sfuocato ... addio