Da un po', diciamo pure qualche anno, rimugino su un'idea che solo oggi inizia a prendere forma.
Ci penso intensamente da quando ho iniziato a fotografare la luna (2014), ma già da prima avevo immaginato qualcosa, una sorta di conclusione di "Close Landscapes" (2009), un finale aperto, ma un po' inquietante.
Questa idea antica aveva quasi solo delle coordinate estetiche: volevo fare delle immagini grandi e molto scure, che ad un primo sguardo apparissero quasi solo come grandi fogli neri... va bene, la trovo ancora una cosa di un certo fascino, ma non basta però per fare un progetto!
Ho pensato a fare paesaggi di notte, proprio di notte, ma sarebbe un modo di lavorare troppo pesante anche per me: fare inquadrature di giorno, per poi aspettare la notte, esponendo per quasi tutta la notte. Già solo per le prove ci vorrebbe troppo tempo. Magari è comunque una bella idea, ma non è cosa che possa mettermi in moto, nel profondo.
L'anno scorso ho fatto una breve visita a Plitvice, un piccolo paradiso molto ordinato dove gli umani possono guardare, da percorsi obbligati, un ambiente naturale oggettivamente spettacolare. I percorsi obbligati sono assolutamente necessari a salvare il luogo, ma la memoria di un'altra visita fatta quasi 40 anni prima era diversa.
Per fortuna da alcuni punti si riesce a inquadrare qualche cosa di selvatico e ho fatto qualche foto. Non credo che la userò nel progetto che si delinea, ma mi ha dato qualcosa che fermentando un altro annetto cominciava a delinearsi nella mia mente come progetto.
Nel fermentare delle cose il notturno è diventato un "effetto notte" di memoria cinematografica, tradotto in parole povere una sorta di chiave bassa. La sfida è farlo davvero bene... ;)
Poi quest'estate è arrivata la folgorazione finale nelle antiche sacre foreste della Caledonia. Tutto è venuto al pettine, ora sto in "fissa" e devo cercare luoghi dove il ciclo della vita e della morte, questo continuo nascere e morire, fermentare e trasformarsi si palesi in una inquadratura. Insomma mi sono rimesso al lavoro tutto ringalluzzito. Ho scattato un po', cioè per tutto il tempo che potevo , ed ora sto vedendo le prime cose e facendo la messa a punto "fine" del lavoro. Vi racconto i primi passi.
Sapete che non userei mai rulli scaduti perché ho la necessità creativa di progettare il risultato delle mie fotografie, ma ci sono delle eccezioni... C'era una vecchia pellicola che a fine anni '90 amavo molto, l'Agfa Apx-25 e me ne hanno regalati un centinaio di rulli 120, tutti dello stesso lotto (scadenza 2010) e conservati sottoterra al fresco. 100 rulli sono abbastanza per un progettino e per le prove e quindi mi sono arrischiato. Ho fatto un po' di prove preliminari (S.E., contrasto) e ho iniziato.
Una delle cose più brutte che può capitare col 120 è che i pigmenti della carta protettiva reagiscano con l'emulsione producendo macchie varie, tipo neve o peggio facendo vedere i numeri e le scritte, col tempo il rischio aumenta. Pericolo scampato, sui primi 20 rulli non ci sono difetti del genere.
Il velo è ancora basso, pur se ovviamente più alto che sulle pellicole fresche e se c'è una leggera perdita di contrasto sui toni più scuri è davvero poca e comunque è nell'idea di progetto.
Agfa dichiara 1 stop di correzione per difetto di reciprocità già a 1", che diventano 2 a 100". Nelle foreste della Caledonia l'esposizione calcolata era mediamente sui 15", ho esposto a 15", 30" e 60", quindi in teoria gli scatti a 30" sarebbero dovuti essere un poco sottoesposti ed invece vanno bene. Il dato dichiarato è un po' esagerato. Per smettere di sprecare pellicola mi tocca fare i test anche di questo. Nel frattempo comunque penso che forse era meglio aspettare la Acros II...
La grana, con l'X-tol 1+1 è appena visibile a 16 ingrandimenti, ma forse un pizzico di acutanza propria (cioè nettezza della grana) in più ci sta e sto valutando di passare ad un altro genere di rivelatore, anche se in teoria mi serve un po' di compensazione chimica e non per esaurimento. Per decidere su questo particolare devo stampare ancora un po' e su un'altra carta, la Ilford Classic usata per queste prove è troppo dura sui toni chiari, naturalmente non in assoluto, ma rispetto a quel che cerco per questo progetto.
Non sono invece troppo felice dell'ottica, un Rodenstock Grandagon-N 90mm 6.8. È abbastanza uniforme centro/bordi, non vignetta, ma forse non è abbastanza inciso. Però può essere una valutazione errata perché ho usato un cavalletto leggero in carbonio e usare invece un cavalletto pesante potrebbe cambiare le cose. Dovrò provare anche questa cosa, ma portarsi per i boschi un Gitzo serie 6 in ghisa è un problema.
Vi faccio vedere tre cose, rifotografate col telefonino, uno dei negativi, sviluppato in X-Tol 1+1.
http://www.corsifotoanalogica.it/wp/wp- ... 563599.jpg
Una stampa di lavoro, cioè diretta, ma già un po' connotata nella direzione voluta. Le finali dovranno essere più scure. Ho usato un filtro 10Y su Ilford Classic, che è quella che ho ora, ma il lavoro l'ho pensato per la Adox MCC.
http://www.corsifotoanalogica.it/wp/wp- ... 184154.jpg
Ho poi fatto una prova per vedere se riuscirò ad ingrandirle quanto vorrei, cioè 90x180, stampando una porzione di negativo su un 30x40 a 16 ingrandimenti. Non va male, ma voglio di meglio. Probabilmente cambiare rivelatore e forse usare un altro obiettivo, come ho scritto poco sopra.
http://www.corsifotoanalogica.it/wp/wp- ... 184521.jpg
I primi passi di un nuovo progetto
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Re: I primi passi di un nuovo progetto
Grande Andrea, anche questa diventerà una chicca del forum.
È molto interessante tutto per il percorso creativo e artigianale che segui. E i risultati a me sembrano già ottimi. L'ingrandimento 16x mi sembra nitido.
Visto che sarà importante il nero e allo stesso tempo la brillantezza non proverai a passare le stampe anche nel selenio?
È molto interessante tutto per il percorso creativo e artigianale che segui. E i risultati a me sembrano già ottimi. L'ingrandimento 16x mi sembra nitido.
Visto che sarà importante il nero e allo stesso tempo la brillantezza non proverai a passare le stampe anche nel selenio?
Andrea
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Re: I primi passi di un nuovo progetto
Sono molto curioso di vedere i risultati finali del progetto
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Re: I primi passi di un nuovo progetto
Molto intrigante, seguo con molto interesse
Valentino Giannini, alias valgian
Luci e ombre d'argento
La grande foto è l’immagine di un’idea.
Imparare sempre
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Re: I primi passi di un nuovo progetto
In bocca al lupo per il nuovo progetto.
La MCC-110 non sarà invece troppo morbida sulle ombre?
La MCC-110 non sarà invece troppo morbida sulle ombre?
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Re: I primi passi di un nuovo progetto
Può essere, le vorrei morbide, comunque. Con la Classic sono già un pelo troppo dure e l'ho anche usata con un fattore molto basso (6) per comprimerle un poco. In ogni caso ora devo proprio lavorare di fino nell'accoppiamento delle curve caratteristiche, anche perché avendo in mente di utilizzare carta in rullo in fase di sviluppo della carta c'è meno controllo e si è costretti a lavorare con fattori sempre un po' alti.chromemax ha scritto:La MCC-110 non sarà invece troppo morbida sulle ombre?
Quello che mi da più preoccupazione al momento è la definizione. Non so se con un filino di acutanza in più, ovvero con la grana più netta, le cose miglioreranno. L'ingrandimento 16x è passabile, ma vorrei qualcosa di più: il 30x40 del dettaglio sembra fatto con un 100 iso e una compatta decente. Ho già un test col D76 1+1 e lo stamperò a breve. Vedremo. In ogni caso se passassi a rivelatori non compensatori credo che dovrei anche rivedere radicalmente la scelta della carta... magari foma + rodinal 1+50. Insomma ho da fare un bel po'.
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Re: I primi passi di un nuovo progetto
Potresti anche collegare il progetto dedicato alle tue "lune" con quello al quale stai lavorando adesso, fotografando di notte durante il plenilunio. In quelle condizioni i tempi di esposizione saranno ancora sicuramente molto lunghi, pero´ certamente piu´ corti di quelli che avresti in una notte senza Luna. In questo modo pero´ i tempi si allungano, perche´ le notti sfruttabili sarebbero 2-3 al mese, sempre assumendo che il tempo sia bello.
My 2 cents...
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Re: I primi passi di un nuovo progetto
Leggo bene? il rodinal con la carta?Silverprint ha scritto: In ogni caso se passassi a rivelatori non compensatori credo che dovrei anche rivedere radicalmente la scelta della carta... magari foma + rodinal 1+50. Insomma ho da fare un bel po'.
Al di là di questo particolare, seguo con interesse, credo che ci sarà da imparare!
Re: I primi passi di un nuovo progetto
Foma, la carta, Rodinal come rivelatore per maggior acutanza per la pellicola!
Please, please!
PaTerson, una sola T!
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Re: I primi passi di un nuovo progetto
Piccolo aggiornamento.
Ho stampato una delle foto fatte a Plitvice.
Lì avevo usato il Super Angulon XL 58 mm, lo sviluppo è D-76 1+1, rispetto all'X-Tol 1+1 c'é giusto un filo di acutanza in più con la grana appena più visibile a 17 ingrandimenti, ma sempre davvero piccola e piacevole. Il cavalletto è lo stesso, leggero, di carbonio. Ho sospettato che la definizione non molto elevata (a 17 ingrandimenti) potesse dipendere dal cavalletto, ma la differenza rispetto a quelle fatte col Grandagon-N 90 mm è davvero notevole. Direi che, almeno coi tempi così lunghi (minimo 15"), il cavalletto è assolto.
La differenza di risoluzione salta immediatamente all'occhio e non credo possa essere imputabile al solo cambio di rivelatore. Le abbiamo guardate in 3, non è solo il mio occhio pignolo ad accorgersene.
La foto mi piace abbastanza, ma il 58 mm è troppo grandangolare per questo lavoro. Lo sviluppo è stato un po' troppo e per avere una chiave davvero bassa, è giusto per una stampa normale. Per avere il desiderato "effetto notte" dovrei lavorare parecchio sulla stampa. In ogni caso il D-76 1+1 dovrebbe andare bene, salvo verificare che a 4' @ 20°C si riesca ad avere un negativo abbastanza morbido...
Ho fatto anche qualche altra stampa di lavoro delle foto scozzesi, ma ve la faccio vedere nei prossimi giorni
Queste sono le foto fatte col cellulare al negativo, alla stampa di lavoro e al particolare ingrandito
Negativo
http://www.corsifotoanalogica.it/wp/wp- ... 540628.jpg
Stampa, quasi diretta, 18x36 cm
http://www.corsifotoanalogica.it/wp/wp- ... /08/16.jpg
Particolare a 17 ingrandimenti, su un 30x40 (la stampa di tutto il negativo sarebbe 90x180 cm)
http://www.corsifotoanalogica.it/wp/wp- ... /08/14.jpg
Ho stampato una delle foto fatte a Plitvice.
Lì avevo usato il Super Angulon XL 58 mm, lo sviluppo è D-76 1+1, rispetto all'X-Tol 1+1 c'é giusto un filo di acutanza in più con la grana appena più visibile a 17 ingrandimenti, ma sempre davvero piccola e piacevole. Il cavalletto è lo stesso, leggero, di carbonio. Ho sospettato che la definizione non molto elevata (a 17 ingrandimenti) potesse dipendere dal cavalletto, ma la differenza rispetto a quelle fatte col Grandagon-N 90 mm è davvero notevole. Direi che, almeno coi tempi così lunghi (minimo 15"), il cavalletto è assolto.
La differenza di risoluzione salta immediatamente all'occhio e non credo possa essere imputabile al solo cambio di rivelatore. Le abbiamo guardate in 3, non è solo il mio occhio pignolo ad accorgersene.
La foto mi piace abbastanza, ma il 58 mm è troppo grandangolare per questo lavoro. Lo sviluppo è stato un po' troppo e per avere una chiave davvero bassa, è giusto per una stampa normale. Per avere il desiderato "effetto notte" dovrei lavorare parecchio sulla stampa. In ogni caso il D-76 1+1 dovrebbe andare bene, salvo verificare che a 4' @ 20°C si riesca ad avere un negativo abbastanza morbido...
Ho fatto anche qualche altra stampa di lavoro delle foto scozzesi, ma ve la faccio vedere nei prossimi giorni
Queste sono le foto fatte col cellulare al negativo, alla stampa di lavoro e al particolare ingrandito
Negativo
http://www.corsifotoanalogica.it/wp/wp- ... 540628.jpg
Stampa, quasi diretta, 18x36 cm
http://www.corsifotoanalogica.it/wp/wp- ... /08/16.jpg
Particolare a 17 ingrandimenti, su un 30x40 (la stampa di tutto il negativo sarebbe 90x180 cm)
http://www.corsifotoanalogica.it/wp/wp- ... /08/14.jpg
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