PELLICOLE YODICA pt1
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Re: PELLICOLE YODICA pt1
Dai, piaccia o meno, è pur sempre una pellicola.
Cerchiamo di non cadere in uno spirito da Santa Inquisizione...
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"Evitate il tono troppo aspro e duro, usato dalla maggior parte di coloro che debbono nascondere la loro scarsa capacità".
(Erwin Rommel)
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Re: PELLICOLE YODICA pt1
Nin credo che l'egfetto sia del tutto casuale ma prevedibile. Sta qui la creatività. In fondo è una pellicola che ha una parte dell'area con una temperatura colore e l'altra parte un'altra. Con un po' di pratica il risultato si riesce a prrevedere. Nin credo sia una guerra di religione. Siate elastici
Re: PELLICOLE YODICA pt1
Siccome c'è la sezione "Lomografia e fotografia istantanea"... ...poi fate come vi pare!

Scatta in digitale solo chi non ha mai visto una dia proiettata, specie 6x6 (Rollei P11) 
Re: PELLICOLE YODICA pt1
Ecco magari andrebbe messo lì (il post dico) anche se le due anime andrebbero divise perchè la fotografia istantanea può essere cosa seria
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Re: PELLICOLE YODICA pt1
...appunto...elastichci...sai che egfetto?
Re: PELLICOLE YODICA pt1
Ok, non vi piacciono.
Re: PELLICOLE YODICA pt1
Prima ancora che piacere o meno, cosa del tutto soggettiva e a me comunque non piacciono, non ci trovo la creatività.
Essendo un prodotto destinato alla scansione (dubito che chi stampa sprechi della preziosa carta per questo “effetto”, oltre che impazzire con la correzione delle dominanti), tutto questo se piace può essere fatto con un paio di click con Photoshop, in maniera mirata e non random.
Ultima modifica di Lollipop il 06/06/2020, 20:53, modificato 1 volta in totale.
Lorenzo.
Re: PELLICOLE YODICA pt1
Ciao, gfirmani, a me invece sono piaciuti i primissimi video dei nostri youtubers, perché erano rivolti -piacevoli e ben montati, a tratti, perfino divertenti- a chi avesse deciso di prendere per la prima volta in mano una fotocamera. Spiegavano l'abc e lo facevano, sposando uno stile fresco e adatto ad un giovane principiante. Epperò poi si sono viste cose diverse e costruite semplicemente per stupire, acquisire visualizzazioni e, come tutti sappiamo, raggiunta una certa quota, YouTube comincia a pagare i suoi YouTubers. -!-
Nulla di male per carità, ma ci sono delle cose che non possono essere oggetto di contrattazione, per esempio, la categoria del reale, abbandonata la quale, arrivano i grandi pasticci, che annunciano le delusioni. La cosa diventa disdicevole, a mio avviso, se rivolta ad un pubblico meno attrezzato sul piano degli strumenti dell'interpretazione di questo reale; un pubblico perciò a rischio di confondere la fantasticherìa con l'immaginazione.
Nel mio intervento precedente ti ho rivolto una vera battutaccia e di questo con te mi scuso e, credimi, sono sincero. L'esempio linguistico era però assolutamente calzante e costituiva perciò una tentazione -ma me ne scuso- troppo forte. Così come la lingua è un organismo vivo e sempre in evoluzione, al netto degli anglismi alla moda, che invece sono un agente recessivo, anche la fotografia è un linguaggio, che è sempre in evoluzione. Torniamo così ai nostri youtubers, alla categoria del reale dal quale sono partito e alla differenza fra fantasticherìa e immaginazione. Per fare solo un esempio, Giacomelli interpretava e, così facendo ne forniva una sua personale visione, la realtà e infatti aveva dimestichezza con la categoria del possibile, utilizzando un proprio particolare processo fotografico dallo scatto alla stampa. I nostri youtubers non presentano una loro personale visione della realtà, ma si limitano a colorare le immagini, non avvalendosi di un processo fotografico dallo scatto alla stampa, ma sostituendolo con una pellicola dalla resa stravagante, dichiarando una presunta noia per un reale monotono. Perché? Perché hanno soltanto una pellicola stravagante, che gli permette di fantasticare e non di concepire un sistema di idee, magari altro dall'esistente. Giacomelli invece possedeva una sua personale visione del reale, perché aveva la capacità di immaginare, che è poi la capacità di mutarla la realtà, se ci appare così deludente, che è in definitiva la cosa che conta, cioè: vivere.
Si può affrontare la questione materiale nella vita in tanti modi, da un gruppo di giovani fotografi mi sarei aspettato però meno cinismo, specialmente nei confronti di altri ragazzi come loro. -!- Credo di essermi spiegato e termino qui.
Nulla di male per carità, ma ci sono delle cose che non possono essere oggetto di contrattazione, per esempio, la categoria del reale, abbandonata la quale, arrivano i grandi pasticci, che annunciano le delusioni. La cosa diventa disdicevole, a mio avviso, se rivolta ad un pubblico meno attrezzato sul piano degli strumenti dell'interpretazione di questo reale; un pubblico perciò a rischio di confondere la fantasticherìa con l'immaginazione.
Nel mio intervento precedente ti ho rivolto una vera battutaccia e di questo con te mi scuso e, credimi, sono sincero. L'esempio linguistico era però assolutamente calzante e costituiva perciò una tentazione -ma me ne scuso- troppo forte. Così come la lingua è un organismo vivo e sempre in evoluzione, al netto degli anglismi alla moda, che invece sono un agente recessivo, anche la fotografia è un linguaggio, che è sempre in evoluzione. Torniamo così ai nostri youtubers, alla categoria del reale dal quale sono partito e alla differenza fra fantasticherìa e immaginazione. Per fare solo un esempio, Giacomelli interpretava e, così facendo ne forniva una sua personale visione, la realtà e infatti aveva dimestichezza con la categoria del possibile, utilizzando un proprio particolare processo fotografico dallo scatto alla stampa. I nostri youtubers non presentano una loro personale visione della realtà, ma si limitano a colorare le immagini, non avvalendosi di un processo fotografico dallo scatto alla stampa, ma sostituendolo con una pellicola dalla resa stravagante, dichiarando una presunta noia per un reale monotono. Perché? Perché hanno soltanto una pellicola stravagante, che gli permette di fantasticare e non di concepire un sistema di idee, magari altro dall'esistente. Giacomelli invece possedeva una sua personale visione del reale, perché aveva la capacità di immaginare, che è poi la capacità di mutarla la realtà, se ci appare così deludente, che è in definitiva la cosa che conta, cioè: vivere.
Si può affrontare la questione materiale nella vita in tanti modi, da un gruppo di giovani fotografi mi sarei aspettato però meno cinismo, specialmente nei confronti di altri ragazzi come loro. -!- Credo di essermi spiegato e termino qui.