Il lavaggio nella stampa Fine Art

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

Moderatori: chromemax, Silverprint

Avatar utente
tango13
fotografo
Messaggi: 82
Iscritto il: 25/05/2020, 21:02
Reputation:

Il lavaggio nella stampa Fine Art

Messaggio da tango13 »

Interessanti considerazioni di Marco Barsanti sul lavaggio delle carte ed anche un metodo per verificarne i tempi necessari e la bontà del lavaggio.

Prima parte: https://marcobarsanti.me/2012/10/01/il- ... ima-parte/

Seconda parte: https://marcobarsanti.me/2012/10/12/il- ... nda-parte/


Cosa fareste se scopriste che l'amante di vostra moglie la tradisce con un'altra ?

Telegram Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato Offerte materiale analogico


Avatar utente
Silverprint
moderatore
Messaggi: 13146
Iscritto il: 30/08/2011, 2:12
Reputation:
Località: Faenza
Contatta:

Re: Il lavaggio nella stampa Fine Art

Messaggio da Silverprint »

Buoni articoli.

In altri precedenti thread Chromemax ed io abbiamo dato trattazione più dettagliata ed esaustiva. Basta fare una ricerca interna al forum. Riassumo alcune considerazioni allo scopo di integrare quelle date negli articoli citati.

Mancano, o almeno non l'ho viste, due prefazioni necessarie.
Una stampa "archival" ben conservata ha durata plurisecolare, se non si ha necessità di durate tali NON c'è bisogno di lavare tanto e tanto accuratamente. Questo significa che se le stampe non vanno in un archivio e/o non sono destinate alla vendita raramente avranno necessità di tali attenzioni.

Nelle varie precauzioni la più importante è la necessità di non sfruttare a fondo il fissaggio perché la parte difficilmente solubile sono i suoi residui. Vale a dire che se il fissaggio è troppo sfruttato non sarà possibile ottenere un lavaggio efficace neanche dopo ore a mollo e, viceversa, che se il fix è fresco o doppio bagno un breve lavaggio garantisce decenni di durata alle stampe.

Per solubilizzare i residui occorre una alta percentuale di fissaggio fresco, quindi bisogna usarlo poco (Ilford nel metodo citato dall'articolo è specifica). Un sistema meno sprecone di fissaggio è l'uso di fissaggio a due bagni, ove il secondo fix, più che fissare aiuta a solubilizzare i residui. La solubilizzazione dei residui è anche il motivo per cui bisogna prolungare il tempo di fissaggio oltre quello strettamente necessario a rimuovere l'argento non sviluppato. L'HCA o equivalenti danno il loro importante contributo alla solubilizzazione dei residui (però attenzione alcuni coadiuvanti di lavaggio sono sono a base di bicarbonato e non di sodio solfito e non sono efficaci chimicamente da questo punto di vista).

Purtroppo la procedura Ilford non è sempre applicabile. Sulle stampe grandi è difficile stare nei tempi, con la carta in rullo è impossibile, senza contare che molto spesso nelle stampe fine art si fa uso di sbianca locale e di fissaggio per fermare la sua azione. A quel punto dato che il tempo di contatto col fix è inevitabilmente superiore ai 90" (si può arrivare anche a 90" senza eccessiva penetrazione di fix nella fibra) forse conviene tornare al metodo classico, ovvero al fissaggio a doppio bagno più diluito, tanto comunque il lungo tempo di permanenza costringe ad un successivo lungo lavaggio.

Le lavatrici ECO sono una buona soluzione per usare meno acqua ed usarla efficacemente, è inoltre più semplice ottenere un buon flusso anche se la pressione è bassa. Sarebbero state da citare. Nell'articolo si è data molta importanza al movimento dell'acqua, ma il lavaggio avviene per diffusione... insomma conta meno di quel che si può pensare e il test del colorante assume meno valore.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
http://www.corsifotoanalogica.it
[email protected]

Avatar utente
tango13
fotografo
Messaggi: 82
Iscritto il: 25/05/2020, 21:02
Reputation:

Re: Il lavaggio nella stampa Fine Art

Messaggio da tango13 »

Silverprint ha scritto:
17/06/2020, 14:17
Buoni articoli.
Grazie (a Marco Barsanti).

Non conoscevo il test con la striscia di carta e gli step conseguenti nello stop/fix/sviluppo; per me una novità che non mi è mai capitato di leggere.
Cosa fareste se scopriste che l'amante di vostra moglie la tradisce con un'altra ?

Avatar utente
chromemax
moderatore
Messaggi: 12119
Iscritto il: 02/08/2010, 16:35
Reputation:
Località: Albiate (MB)

Re: Il lavaggio nella stampa Fine Art

Messaggio da chromemax »

Aggiungo un paio di considerazioni ma prima un'osservazione personale a Tango13/schyter/Luigi che se è ha avuto "incomprensioni" in buona parte dei social in cui si discute di fotografia, compreso questo, è stato per la mancanza del senso del limite e importunità rispetto al contesto delle suo comportamento, ma soprattutto della "tigna" insistita e dispettosa con la quale pervicacemente continua, conto tutto e contro tutti. E questo thread, che nasce come figlio da quello, stroncato, sulla non eticità delle carte baritate, è firma e segno distintivo del nostro. Per cui, per favore, molla il colpo perché questo tuo modo di fare è distruttivo, ed è questo e solo questo il motivo per cui ti bannano dappertutto, la sopravvivenza della comunità.

Le mie considerazioni sono che la conservazione delle fotografie sostanzialmente non dipende tanto da come sono lavate ma soprattutto da come sono conservate, per cui è possibile che una stampa mal lavata e ben conservata duri di più e meglio nel tempo di una stampa che ha ricevuto ogni attenzione nel trattamento ma poi è stata conservata male. Questo è estremamente importante, perché sposta il baricentro di tutto il tema per cui il lavaggio non è più il punto in cui si scarica il peso maggiore della conservazione nel tempo.
Un lavaggio "perfetto", cioé residui di ipo tendenti a zero, provoca stampe che si conservano peggio di stampe lavate meno "perfettamente".
Se il problema è il consumo di acqua, basta utilizzare la soluzione HE-1 e si distrugge qualsiasi residuo di ipo, il lavaggio si riduce a tempi da politenata anche per le baritate e l'ultimo passaggio in sistan aggiunge una protezione in più all'argento dell'immagine.

Il sistema di lavaggio a sciacqui, suggerite dall'articolo, sono state consigliate in questo forum da anni, come efficace sistema di lavaggio per conservare acqua, quindi niente di nuovo per chi frequenta analogica.
Leggere le istruzioni a volte può essere utile, quanto seguire questo forum; infatti su quelle della mia lavatrice è scritto chiaramente che svuotare completamente la lavatrice ad intervalli regolari durante la fase di lavaggio è cosa buona.
Sulla sostanziale inefficacia dei viraggi conservativi parziali se ne è parlato molto, per cui non riaffronto l'argomento.
Ultima nota, la formula della soluzione test data nella prima parte dell'articolo, che altro non è che la HT-2 della Kodak, a me ha dato reazione nulla, quindi residuo di fix molto basso equivalente ad un lavaggio ottimo, sui provini di esposizione, fissati per 30" e lasciati ammollo in una bacinella, con tutte le altre stampe della sessione, per un paio d'ore e sciacquati un po' sotto l'acqua corrente...è un sistema altamente inaffidabile e anche piuttosto costoso. Del resto anche il test ANSI del blu di metilene, preso come riferimento per la valutazione per il buon lavaggio, è stato messo in discussioni da più parti come parametro valido per una buona conservazione, proprio per i motivi che ho espresso all'inizio sul metodo di conservazione della stampa piuttosto che sul trattamento che è stato fatto.

Avatar utente
Dart
guru
Messaggi: 1239
Iscritto il: 15/03/2017, 9:37
Reputation:
Località: Montepulciano (SI)

Re: Il lavaggio nella stampa Fine Art

Messaggio da Dart »

Quindi possiamo dire che, se utilizziamo la sbianca, un doppio fix 1+9 fresco per un numero corretto di stampe, 10’ di HCA e un lavaggio da circa 40’ seguiti dalla giusta conservazione ( passe-partout archival, doppia lastra di vetro sigillata ) permetteranno di tediare il prossimo con le nostre immagini per diversi decenni, giusto?

[mention]chromemax [/mention] che cos’è l’HE-1?


Emanuele

Avatar utente
umperio
esperto
Messaggi: 253
Iscritto il: 25/02/2015, 23:28
Reputation:

Re: Il lavaggio nella stampa Fine Art

Messaggio da umperio »

Complimenti ad Andrea e Diego che in due messaggi hanno raccolto un compendio perfetto di un argomento spinoso. ^:)^
chromemax ha scritto:
17/06/2020, 16:37
Ultima nota, la formula della soluzione test data nella prima parte dell'articolo, che altro non è che la HT-2 della Kodak, a me ha dato reazione nulla, quindi residuo di fix molto basso equivalente ad un lavaggio ottimo, sui provini di esposizione, fissati per 30" e lasciati ammollo in una bacinella, con tutte le altre stampe della sessione, per un paio d'ore e sciacquati un po' sotto l'acqua corrente...è un sistema altamente inaffidabile e anche piuttosto costoso. Del resto anche il test ANSI del blu di metilene, preso come riferimento per la valutazione per il buon lavaggio, è stato messo in discussioni da più parti come parametro valido per una buona conservazione, proprio per i motivi che ho espresso all'inizio sul metodo di conservazione della stampa piuttosto che sul trattamento che è stato fatto.
Anche io uso il test HT-2, a me funziona bene sulle baritate. Sottopongo al test un campione alla fine di ogni sessione per essere sicuro dell'efficacia del flusso di lavoro col doppio bagno, e quasi sempre la reazione crea una leggera macchia color crema a malapena visibile dopo un'ora di lavaggio, indicazione che la stampa è già lavata correttamente. Dopo due ore con il test non compare alcuna colorazione, quindi in teoria il residuo di fissaggio dovrebbe essere pressoché nullo.
Umberto

Avatar utente
umperio
esperto
Messaggi: 253
Iscritto il: 25/02/2015, 23:28
Reputation:

Re: Il lavaggio nella stampa Fine Art

Messaggio da umperio »

Dart ha scritto:
17/06/2020, 18:00
Quindi possiamo dire che, se utilizziamo la sbianca, un doppio fix 1+9 fresco per un numero corretto di stampe, 10’ di HCA e un lavaggio da circa 40’ seguiti dalla giusta conservazione ( passe-partout archival, doppia lastra di vetro sigillata ) permetteranno di tediare il prossimo con le nostre immagini per diversi decenni, giusto? Immagine
Il primo bagno di fissaggio ha una capacità di circa 1,5 metri quadri di carta, dopodiché va sostituito dal secondo bagno e di conseguenza si prepara un nuovo secondo bagno fresco. Alcuni arrivano anche a 2 metri quadri, ma io non mi fido. In HCA bastano 4 minuti con agitazione continua, 10 minuti con agitazione intermittente.
Dart ha scritto:
17/06/2020, 18:00
@chromemax che cos’è l’HE-1?
Kodak HT-2 è una formula usata per testare il corretto lavaggio della carta e controllare eventuali residui ancora presenti. Trovi maggiori informazioni qui: https://unblinkingeye.com/Articles/Arch ... hival.html
Umberto

Avatar utente
tango13
fotografo
Messaggi: 82
Iscritto il: 25/05/2020, 21:02
Reputation:

Re: Il lavaggio nella stampa Fine Art

Messaggio da tango13 »

chromemax ha scritto:
17/06/2020, 16:37
se è ha avuto "incomprensioni" in buona parte dei social in cui si discute di fotografia, compreso questo...

L'accusa è grave e generica: pregherei Chromemax di indicare a tutti da quali social/forum/gruppi (oltre a questo) sono stato escluso; non sono intenzionato a lasciar passare queste insinuazioni. Per la cronaca, informo tutti gli utenti che sono iscritto in diversi forum, principalmente stranieri, dove da anni non ho il minimo problema ad interloquire. Idem nella 50ina di gruppi Flick (in tre o quattro sono pure moderatore) ed in diverse decine di gruppi FB, dove anche lì le discussioni si svolgono nel migliore dei modi.


E questo thread, che nasce come figlio da quello, stroncato, sulla non eticità delle carte baritate, è firma e segno distintivo del nostro. Per cui, per favore, molla il colpo perché questo tuo modo di fare è distruttivo, ed è questo e solo questo il motivo per cui ti bannano dappertutto, (?) la sopravvivenza della comunità.

Capisco il pregiudizio, ma non è assolutamente così. Inviterei Chromemax a leggere il post incriminato e se veramente ha intravisto una polemica generica verso chi utilizza la baritata abitualmente, rispetto alle mie considerazioni personali e del metodo che pratico nella mia stampa. Considero queste sterili e pesanti accuse, figlie di chi fu messo all'indice all'epoca ed inserito nel "libro nero" degli indesiderati, rispetto alla "linea editoriale" che probabilmente non accetta un normale contraddittorio. Naturalmente se quel post ( topic21679.html ) l'avesse scritto un altro utente tutto sarebbe filato liscio e non ci sarebbe stata nessuna stroncatura.
La mia natura è si curiosa e "tignosa" se vogliamo rispetto alle mie (poche) convinzioni in fotografia ... ho quindi approfondito il problema del lavaggio delle baritate e questo post con i relativi link ha fatto "traballare" (anche se non del tutto) l'idea che ho sullo spreco di acqua rispetto al lavaggio delle baritate. Semplicemente questo!

So di avere parecchi utenti "contro" in questo forum ... ci sta; non si può essere simpatici a tutti. Faccio solo notare che in qualsiasi discussione non ho mai mancato di rispetto verso chicchesia e posso affermare con certezza che la maleducazione è proprio una delle cose che non mi appartiene.

Ora attendo di sapere da Chromemax da quale lido (oltre a questo) il sottoscritto è stato allontanato.
Cosa fareste se scopriste che l'amante di vostra moglie la tradisce con un'altra ?

Avatar utente
Dart
guru
Messaggi: 1239
Iscritto il: 15/03/2017, 9:37
Reputation:
Località: Montepulciano (SI)

Re: Il lavaggio nella stampa Fine Art

Messaggio da Dart »

umperio ha scritto:
Dart ha scritto:
17/06/2020, 18:00
Quindi possiamo dire che, se utilizziamo la sbianca, un doppio fix 1+9 fresco per un numero corretto di stampe, 10’ di HCA e un lavaggio da circa 40’ seguiti dalla giusta conservazione ( passe-partout archival, doppia lastra di vetro sigillata ) permetteranno di tediare il prossimo con le nostre immagini per diversi decenni, giusto? Immagine
Il primo bagno di fissaggio ha una capacità di circa 1,5 metri quadri di carta, dopodiché va sostituito dal secondo bagno e di conseguenza si prepara un nuovo secondo bagno fresco. Alcuni arrivano anche a 2 metri quadri, ma io non mi fido. In HCA bastano 4 minuti con agitazione continua, 10 minuti con agitazione intermittente.
Dart ha scritto:
17/06/2020, 18:00
@chromemax che cos’è l’HE-1?
Kodak HT-2 è una formula usata per testare il corretto lavaggio della carta e controllare eventuali residui ancora presenti. Trovi maggiori informazioni qui: https://unblinkingeye.com/Articles/Arch ... hival.html
Credo ci si riferisse proprio a due bagni separati per la stessa stampa, se non sbaglio, quando si utilizza la sbianca.

Grazie per il link! Però mi riferivo alla prima sigla citata da [mention]chromemax [/mention] , HE-1


Emanuele

Avatar utente
umperio
esperto
Messaggi: 253
Iscritto il: 25/02/2015, 23:28
Reputation:

Re: Il lavaggio nella stampa Fine Art

Messaggio da umperio »

Dart ha scritto:
17/06/2020, 19:07
Grazie per il link! Però mi riferivo alla prima sigla citata da @chromemax , HE-1
Pardon, avevo inteso male io!

HE-1 è un eliminatore di iposolfito, al contrario dell'HCA che è un chiarificatore di iposolfito. Il secondo si limita a "staccare" i residui di fissaggio dalla carta, facilitando così la sua rimozione per infusione con il successivo lavaggio in acqua. Il primo come dal nome elimina i residui di tiosolfato accorciando di gran lunga i tempi di lavaggio ma è un metodo superato in quanto molto aggressivo per la carta, uno di quei casi in cui la cura è più nociva della malattia stessa.
Umberto

Telegram Vieni a scoprire il canale telegram di analogica.it - tantissime offerte su materiale fotografico analogico nuovo ed usato Offerte materiale analogico


Rispondi