Schemino esemplificativo ...Silverprint ha scritto: ↑15/03/2021, 9:24@Mandelbrot Quasi.
... Fatti una simulazione cartacea.
Nella pratica farai dei segni sul volet per sapere quanto lo dovrai spostare.
Zone System, for dummies.
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Re: Zone System, for dummies.
Ultima modifica di Mandelbrot il 15/03/2021, 16:56, modificato 1 volta in totale.
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Re: Zone System, for dummies.
Non mi torna, o forse non capisco la tabella.
Parti col volet già alla prima tacca, che base + velo ti serve, ed esponi a -6 stop
Chiudi una tacca ed esponi sempre a -6 stop
Da li in avanti aumenti di uno stop per ogni tacca.
Parti col volet già alla prima tacca, che base + velo ti serve, ed esponi a -6 stop
Chiudi una tacca ed esponi sempre a -6 stop
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Re: Zone System, for dummies.
ho corretto la tabella.Silverprint ha scritto: ↑15/03/2021, 16:43Non mi torna, o forse non capisco la tabella.
Parti col volet già alla prima tacca, che base + velo ti serve, ed esponi a -6 stop
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Re: Zone System, for dummies.
che è ancora sbagliata dalla strisciolina 7 in poi :-)Mandelbrot ha scritto: ↑15/03/2021, 16:57ho corretto la tabella.Silverprint ha scritto: ↑15/03/2021, 16:43Non mi torna, o forse non capisco la tabella.
Parti col volet già alla prima tacca, che base + velo ti serve, ed esponi a -6 stop
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Re: Zone System, for dummies.
Scusa @Silverprint io ho provato a fare il test Sviluppo con la lastrina e le 13 tacchette , quello che non ho ben chiaro è la tua "parti col volet già alla prima tacca, cioè lascio una tacca (la prima) senza esporla, quella sarà la base+ velo vero ? Io normalmente faccio così:Silverprint ha scritto: ↑15/03/2021, 16:43Parti col volet già alla prima tacca, che base + velo ti serve, ed esponi a -6 stop
Chiudi una tacca ed esponi sempre a -6 stop
Da li in avanti aumenti di uno stop per ogni tacca.
Posiziono una lastra di polistirolo bianco con trama appeso al muro, poi faccio la misura con il seconik L778 molto da vicino impostato alla sensibilità effettiva della pellicola, che ho trovato facendo il test, poi calcolo - 4 stop dalla misura per avere la zona I e + 5 stop per avere la zona X me li scrivo su un foglio e poi faccio calare la prima tacchetta in modo tale da avere una striscia non esposta e inizio con le esposizioni cme da mia tabella ( +1 stop per esposizione cerco di agire possibilmente sul diaframma mantenendo il più possibile il tempo fisso proprio per un discorso di costanza nell'otturatore.
Procedo correttamente o no ?
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Re: Zone System, for dummies.
Se non fai le prime due esposizioni uguali, salti la zona II e passi dalla I alla III.
Però per ora in questa discussione non abbiamo ancora introdotto il Sistema Zonale, siamo ancora alla pre-visualizzazione.
Quindi con i termini noti a tutti i partecipanti della discussione, per fare una scala sulla lastra con variazione costante di 1 stop, ovvero col raddoppio dell'esposizione ad ogni "tacca", occorre procedere così.
Si scopre quasi tutta la lastra, lasciano un pezzettino non esposto per avere B+V (base + velo), e si espone sul valore minimo desiderato (noi abbiamo ipotizzato qui -5 sotto la lettura). Poi si copre un altro pezzettino di lastra e si espone una seconda volta a quel valore. A questo punto abbiamo esposto due strisce, una il doppio dell'altra. Dobbiamo fare un'altra striscia il cui valore sia somma delle due precedenti, quindi copriamo un'altra tacca e scattiamo con 1 stop in più. E via discorrendo dando uno stop in più ad ogni tacca successiva, fino a finire l'intervallo che desideriamo.
Però per ora in questa discussione non abbiamo ancora introdotto il Sistema Zonale, siamo ancora alla pre-visualizzazione.
Quindi con i termini noti a tutti i partecipanti della discussione, per fare una scala sulla lastra con variazione costante di 1 stop, ovvero col raddoppio dell'esposizione ad ogni "tacca", occorre procedere così.
Si scopre quasi tutta la lastra, lasciano un pezzettino non esposto per avere B+V (base + velo), e si espone sul valore minimo desiderato (noi abbiamo ipotizzato qui -5 sotto la lettura). Poi si copre un altro pezzettino di lastra e si espone una seconda volta a quel valore. A questo punto abbiamo esposto due strisce, una il doppio dell'altra. Dobbiamo fare un'altra striscia il cui valore sia somma delle due precedenti, quindi copriamo un'altra tacca e scattiamo con 1 stop in più. E via discorrendo dando uno stop in più ad ogni tacca successiva, fino a finire l'intervallo che desideriamo.
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Re: Zone System, for dummies.
Grazie ! ora mi è chiaroSilverprint ha scritto: ↑17/03/2021, 17:52Se non fai le prime due esposizioni uguali, salti la zona II e passi dalla I alla III.
Però per ora in questa discussione non abbiamo ancora introdotto il Sistema Zonale, siamo ancora alla pre-visualizzazione.
Quindi con i termini noti a tutti i partecipanti della discussione, per fare una scala sulla lastra con variazione costante di 1 stop, ovvero col raddoppio dell'esposizione ad ogni "tacca", occorre procedere così.
Si scopre quasi tutta la lastra, lasciano un pezzettino non esposto per avere B+V (base + velo), e si espone sul valore minimo desiderato (noi abbiamo ipotizzato qui -5 sotto la lettura). Poi si copre un altro pezzettino di lastra e si espone una seconda volta a quel valore. A questo punto abbiamo esposto due strisce, una il doppio dell'altra. Dobbiamo fare un'altra striscia il cui valore sia somma delle due precedenti, quindi copriamo un'altra tacca e scattiamo con 1 stop in più. E via discorrendo dando uno stop in più ad ogni tacca successiva, fino a finire l'intervallo che desideriamo.
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Re: Zone System, for dummies.
Compiti fatti.
Pellicopla FP4+ sviluppata in HC110 1+63 a 20°C
Fatto quattro sviluppi a 6, 7:30, 9 e 11. minuti
Carta Ilford MGRC Multigrade RC Pearl New
Sviluppata in Ilford Multigrade
Prima striscia B+V poi -5, -4, e così via
Ciao
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Re: Zone System, for dummies.
Lavoro eccellente @Mandelbrot .
Ti sei anche messo parecchio avanti introducendo le variazioni di sviluppo. Quelle per il momento le teniamo da parte, però.
Ti invito a fare un ulteriore test di stampa, sulla lastra con lo sviluppo medio, e cioè stamparla anche sugli altri gradi di contrasto, avendo cura di ricalcolare l'esposizione in modo da ritrovare sempre il tempo minimo che dia nero (D-Max) in corrispondenza di base più velo (B+V).
Scrivi direttamente sulle stampe con un pennarello quello che fai, così sarà più semplice condividere e per te trovare e paragonare le varie cose.
Ti faccio notare che già queste prove ti permettono la pre-visualizzazione. Puoi cioè misurare varie parti di una scena e sapere già che tono avranno su una stampa rispetto ad un tono base su cui avrai preso l'esposizione.
E ne approfitto per introdurre le tre operazioni fondamentali e cioè: lettura, piazzamento e verifica di dove cadono gli altri toni.
La lettura è l'atto di leggere le varie parti di una scena e prendere nota dei valori di esposizione relativi.
Porre o piazzare è l'atto con cui decidi che un tono debba venire reso in una certa maniera, normalmente lo si fa sui toni più scuri. Una volta che hai posto i toni scuri, cioè deciso quanto variare l'esposizione rispetto alla lettura per farli venire come piacciono a te, potrai verificare dove "cadranno" gli altri toni e immaginare la resa sulla stampa, in base alla stampa dei vari livelli di esposizione che hai appena fatto.
Questo è un modo nuovo di ragionare rispetto all'esposizione e potrebbe non essere chiaro, è un salto logico, ma è uno dei punti fondamentali e va capito bene.
Ho in mente di fare un mini video esplicativo in proposito, ma intanto provate.
**** ****
Bisogna anche aggiungere un'altra cosa. Dalle foto non si capisce molto, le puoi fare meglio, ma in ogni caso poi ognuno di noi le vedrebbe sul suo monitor in maniera un po' diversa, e anche una foto fatta magistralmente avrebbe dei problemi nel riproporre esattamente proprio quei toni lì, non fosse altro perché noi la vediamo retroilluminata su uno schermo mentre la stampa la si guarda in luce riflessa. Quindi dobbiamo risolvere un problema, cioè trovare un modo per descrivere le caratteristiche dei toni che hai ottenuto che sia abbastanza universale e facilmente paragonabile alle prove che faranno gli altri.
Attendo le vostre proposte in proposito!
Ti sei anche messo parecchio avanti introducendo le variazioni di sviluppo. Quelle per il momento le teniamo da parte, però.
Ti invito a fare un ulteriore test di stampa, sulla lastra con lo sviluppo medio, e cioè stamparla anche sugli altri gradi di contrasto, avendo cura di ricalcolare l'esposizione in modo da ritrovare sempre il tempo minimo che dia nero (D-Max) in corrispondenza di base più velo (B+V).
Scrivi direttamente sulle stampe con un pennarello quello che fai, così sarà più semplice condividere e per te trovare e paragonare le varie cose.
Ti faccio notare che già queste prove ti permettono la pre-visualizzazione. Puoi cioè misurare varie parti di una scena e sapere già che tono avranno su una stampa rispetto ad un tono base su cui avrai preso l'esposizione.
E ne approfitto per introdurre le tre operazioni fondamentali e cioè: lettura, piazzamento e verifica di dove cadono gli altri toni.
La lettura è l'atto di leggere le varie parti di una scena e prendere nota dei valori di esposizione relativi.
Porre o piazzare è l'atto con cui decidi che un tono debba venire reso in una certa maniera, normalmente lo si fa sui toni più scuri. Una volta che hai posto i toni scuri, cioè deciso quanto variare l'esposizione rispetto alla lettura per farli venire come piacciono a te, potrai verificare dove "cadranno" gli altri toni e immaginare la resa sulla stampa, in base alla stampa dei vari livelli di esposizione che hai appena fatto.
Questo è un modo nuovo di ragionare rispetto all'esposizione e potrebbe non essere chiaro, è un salto logico, ma è uno dei punti fondamentali e va capito bene.
Ho in mente di fare un mini video esplicativo in proposito, ma intanto provate.
**** ****
Bisogna anche aggiungere un'altra cosa. Dalle foto non si capisce molto, le puoi fare meglio, ma in ogni caso poi ognuno di noi le vedrebbe sul suo monitor in maniera un po' diversa, e anche una foto fatta magistralmente avrebbe dei problemi nel riproporre esattamente proprio quei toni lì, non fosse altro perché noi la vediamo retroilluminata su uno schermo mentre la stampa la si guarda in luce riflessa. Quindi dobbiamo risolvere un problema, cioè trovare un modo per descrivere le caratteristiche dei toni che hai ottenuto che sia abbastanza universale e facilmente paragonabile alle prove che faranno gli altri.
Attendo le vostre proposte in proposito!
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Re: Zone System, for dummies.
Nel pomeriggio provo a fare questa ulteriore prova e cercherò di fare foto migliori.
Per il tuo quesito quello che noto è che c'è sempre una strisciolina che è sempre nera o sempre completamente bianca. Quella bianca cambia strisciolina in base al tipo di test fatto. Quindi si potrebbe prendere quella come riferimento?
Per il tuo quesito quello che noto è che c'è sempre una strisciolina che è sempre nera o sempre completamente bianca. Quella bianca cambia strisciolina in base al tipo di test fatto. Quindi si potrebbe prendere quella come riferimento?
Mario