Ho letto anch'io con interesse questo Topic. Complimenti x le competenze dimostrate.
Approfitto, per alcune domande.
Volendo mettere lo scanner nelle migliori condizioni operative come spiegate, (sviluppo pellicola ottimizzato per scansione, scelta del giusto formato, ect), quali sono le pellicole che più di altre sono attatte a questo scopo? Quanta importanza riveste la densità del supporto (base + velo) ai fini della qualità del file?
Resa dei negativi per stampa con lo scanner
Moderatore: etrusco
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Re: Resa dei negativi per stampa con lo scanner
Le pellicole migliori per la scansione sono quelle a colori (tranne la Kodak Kodachrome) più quelle bianconero che si sviluppano con processo C-41, in commercio è rimasta solo la Ilford XP-2, ma se hai qualche rullo vecchio anche la Kodak BW-400, posto che lo scanner abbia una sorgente di illuminazione ad infrarossi.
Inoltre le negative sono molto più facili da scandire delle dia per via della minore densità massima.
Per la questione base+velo sono importanti 2 cose, le stesse dell'analogico:
1. il velo dovrebbe essere il minore possibile
2. bisogna esporre bene per le ombre (per le negative, ovviamente)
E' vero che lo scanner ha una sorgente luminosa più intensa dell'ingranditore, ma il grano di alogenuro non adeguatamente esposto non viene sviluppato e nessun dispositivo a valle di esposizione e sviluppo può catturare informazioni che non sono sul negativo.
Lo scanner regala solo un terzo di stop di sensibilità effettiva (e deve pure essere buono), se tiri oltre con lo sviluppo ottieni solo grana, più difficile da eliminare in postproduzione (praticamente impossibile se è troppa, a meno di avere un'immagine che sembra un acquerello).
Il velo, ovviamente, diminuisce il range di densità utili nelle fasi successive allo sviluppo.
Invece dal lato delle alte luci (zone più dense del negativo) possiamo essere più rilassati, qui lo scanner ci aiuta molto, perché riesce a catturare informazioni nelle zone in cui l'ingranditore non ce la fa, oppure, nel migliore dei casi, costringe a salti mortali in camera oscura.
Inoltre le negative sono molto più facili da scandire delle dia per via della minore densità massima.
Per la questione base+velo sono importanti 2 cose, le stesse dell'analogico:
1. il velo dovrebbe essere il minore possibile
2. bisogna esporre bene per le ombre (per le negative, ovviamente)
E' vero che lo scanner ha una sorgente luminosa più intensa dell'ingranditore, ma il grano di alogenuro non adeguatamente esposto non viene sviluppato e nessun dispositivo a valle di esposizione e sviluppo può catturare informazioni che non sono sul negativo.
Lo scanner regala solo un terzo di stop di sensibilità effettiva (e deve pure essere buono), se tiri oltre con lo sviluppo ottieni solo grana, più difficile da eliminare in postproduzione (praticamente impossibile se è troppa, a meno di avere un'immagine che sembra un acquerello).
Il velo, ovviamente, diminuisce il range di densità utili nelle fasi successive allo sviluppo.
Invece dal lato delle alte luci (zone più dense del negativo) possiamo essere più rilassati, qui lo scanner ci aiuta molto, perché riesce a catturare informazioni nelle zone in cui l'ingranditore non ce la fa, oppure, nel migliore dei casi, costringe a salti mortali in camera oscura.
Re: Resa dei negativi per stampa con lo scanner
Certo, è quello che cercavo di dire in una mia precedente risposta all'altro topic collegato a questo. In pratica, bisogna stare attenti a sovrasviluppare una pellicola nell'intento di aumentarne il contrasto per ottenre un file con l'istogramma pieno. Oltre ad un certo limite si corre il rischio di aumentare troppo la grana anche per la scansione e , quello che per me è peggio, si ottiene un negativo non stampabile sotto l'ingranditore._Alex_ ha scritto: ↑10/12/2020, 18:31
Lo scanner regala solo un terzo di stop di sensibilità effettiva (e deve pure essere buono), se tiri oltre con lo sviluppo ottieni solo grana, più difficile da eliminare in postproduzione (praticamente impossibile se è troppa, a meno di avere un'immagine che sembra un acquerello).
Re: Resa dei negativi per stampa con lo scanner
Scusate ma prima d'imbastire una discussione così complicata provate Imacon o che ne so Heidelberg a tamburo. Lo scanner che viene citato all'inizio della discussione è nettamente inferiore a qualsiasi Imacon anche di 20 anni fa. Secondo me un negativo un po più contrastato (parlo di BN) è meglio per la scansione che va fatta piatta e poi postprodotta, come consentono di fare gli Imacon che col sistema RAW FFF importati nel programma di scansione proprietario, che tra l'altro funziona in modo non distruttivo e quindi si può sempre ripartire da zero.
Re: Resa dei negativi per stampa con lo scanner
Si, se però si sovrasviluppa un pò troppo x agevolare lo scansione, c'e' il rischio di "bruciarsi" la possibilità (anche un domani) di ottenere un negativo adatto alla stampa con ingrantitore. Negativi troppo sovrasviluppati sono difficili (qualche volta impossibili) da stampare.Paperoga ha scritto: ↑11/04/2021, 13:48Secondo me un negativo un po più contrastato (parlo di BN) è meglio per la scansione che va fatta piatta e poi postprodotta, come consentono di fare gli Imacon che col sistema RAW FFF importati nel programma di scansione proprietario, che tra l'altro funziona in modo non distruttivo e quindi si può sempre ripartire da zero.
Imho, ovviamente.
Re: Resa dei negativi per stampa con lo scanner
disclaimer: sono un principiante totale delle scansioni e del digitale in generale, non abbiate paura di essere terra terra...
Ho trovato questa bella discussione cercando info su una cosa molto semplice, cioè se fosse meglio scansionare in RAW e invertire e elaborare dopo oppure lasciar fare al software di scansione (Silverfast nel mio caso).
Mi pare di capire che la prima opzione sia la migliore, anche se non ho le cognizioni per capire le motivazioni tecniche che ci stanno dietro.
Silverfast ha una funzione (Negafix) che "corregge" la scansione tenendo conto di marca e modello della pellicola usata. E' una soluzione "pappa pronta" per pigri, o effettivamente riesce a dare risultati migliori di una inversione e elaborazione "a mano"?
Altra cosa che non capisco: un negativo RAW, ha l'istogramma compresso in metà della gamma e quando inverto devo spostare i punti di bianco e nero per avere un'immagine "corretta", cosa non consigliabile credo di aver capito.
Se l'inversione la fa Silverfast mi trovo un'immagine con istogramma già corretto, vuol dire che il software ha già regolato da se bianco e nero con una logica sua ? Ciò è bene o male?
Chiedo perdono per le domande banali e probabilmente mal poste, ma come dicevo sono proprio agli inizi...
Ho trovato questa bella discussione cercando info su una cosa molto semplice, cioè se fosse meglio scansionare in RAW e invertire e elaborare dopo oppure lasciar fare al software di scansione (Silverfast nel mio caso).
Mi pare di capire che la prima opzione sia la migliore, anche se non ho le cognizioni per capire le motivazioni tecniche che ci stanno dietro.
Silverfast ha una funzione (Negafix) che "corregge" la scansione tenendo conto di marca e modello della pellicola usata. E' una soluzione "pappa pronta" per pigri, o effettivamente riesce a dare risultati migliori di una inversione e elaborazione "a mano"?
Altra cosa che non capisco: un negativo RAW, ha l'istogramma compresso in metà della gamma e quando inverto devo spostare i punti di bianco e nero per avere un'immagine "corretta", cosa non consigliabile credo di aver capito.
Se l'inversione la fa Silverfast mi trovo un'immagine con istogramma già corretto, vuol dire che il software ha già regolato da se bianco e nero con una logica sua ? Ciò è bene o male?
Chiedo perdono per le domande banali e probabilmente mal poste, ma come dicevo sono proprio agli inizi...
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Re: Resa dei negativi per stampa con lo scanner
Io ne so meno di te ma penso che....
....se fai fare allo scanner non sai ciò che fa..... se fai tu mentre fai impari e comunque vedi esattamente cosa accade.
Negafix e tutti i plugin simili incorporano l'annullamento della maschera.... ma lo puoi fare pure tu in modo più preciso. Per il resto (per me) è una sorta di ctrl+^+L unito a ctrl+^+B.
Se l'istogramma lo correggi tu lo puoi fare su canali separati e per luminanze mentre se lo fai fare allo scanner non sai cosa succede e perchè e devi prendere per buono ciò che esce.
Comunque:
A me non esce mai nulla di soddisfaciente se lascio fare allo scanner
A me non esce mai nulla di soddisfaciente se faccio io
La soluzione è il BN che scansioni senza colore e stampi in CO
....se fai fare allo scanner non sai ciò che fa..... se fai tu mentre fai impari e comunque vedi esattamente cosa accade.
Negafix e tutti i plugin simili incorporano l'annullamento della maschera.... ma lo puoi fare pure tu in modo più preciso. Per il resto (per me) è una sorta di ctrl+^+L unito a ctrl+^+B.
Se l'istogramma lo correggi tu lo puoi fare su canali separati e per luminanze mentre se lo fai fare allo scanner non sai cosa succede e perchè e devi prendere per buono ciò che esce.
Comunque:
A me non esce mai nulla di soddisfaciente se lascio fare allo scanner
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Mi chiamo Pierpaolo.
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.
Clicca qui! .....e qui, ...e anche qui!
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Re: Resa dei negativi per stampa con lo scanner
Su tutte queste cose magari @_Alex_, che è un mostro a riguardo, saprà darti maggiori dettagli ma io mi sento di diritti che, se la destinazione dei file è il tipico jpg 8bit da condividere sul web, non noterai alcuna significativa differenza tra un workflow all'altro (tue capacità a parte).baiu ha scritto: ↑07/12/2021, 17:35disclaimer: sono un principiante totale delle scansioni e del digitale in generale, non abbiate paura di essere terra terra...
Ho trovato questa bella discussione cercando info su una cosa molto semplice, cioè se fosse meglio scansionare in RAW e invertire e elaborare dopo oppure lasciar fare al software di scansione (Silverfast nel mio caso).
Mi pare di capire che la prima opzione sia la migliore, anche se non ho le cognizioni per capire le motivazioni tecniche che ci stanno dietro.
Silverfast ha una funzione (Negafix) che "corregge" la scansione tenendo conto di marca e modello della pellicola usata. E' una soluzione "pappa pronta" per pigri, o effettivamente riesce a dare risultati migliori di una inversione e elaborazione "a mano"?
Altra cosa che non capisco: un negativo RAW, ha l'istogramma compresso in metà della gamma e quando inverto devo spostare i punti di bianco e nero per avere un'immagine "corretta", cosa non consigliabile credo di aver capito.
Se l'inversione la fa Silverfast mi trovo un'immagine con istogramma già corretto, vuol dire che il software ha già regolato da se bianco e nero con una logica sua ? Ciò è bene o male?
Chiedo perdono per le domande banali e probabilmente mal poste, ma come dicevo sono proprio agli inizi...
E' possibile che per stampa da file le differenze siano invece apprezzabili.
Lorenzo.
Re: Resa dei negativi per stampa con lo scanner
ok, grazie!
Riguardo l'istogramma del negativo RAW che risulta "compresso" tutto nella parte bassa della gamma è una cosa fisiologica invece, se ho capito bene.
Quindi, parlando solo del bianco e nero qual'è la maniera giusta di procedere con l'elaborazione?
Io con Photoshop ho provato a fare così: applico un layer (curves Layer) per invertire il negativo, un altro per spostare il punto di bianco e ottenere una gamma di toni sensata, e un terzo layer per lavorare di fino sul contrasto.
E' corretta come procedura o si può fare di meglio?
Non ho molto capito il discorso di @_Alex_ di ridurre l'immagine ad 8 bit per ripristinare la gamma tonale, se un'anima pia me lo rispiega in maniera a prova di incapace...
Riguardo l'istogramma del negativo RAW che risulta "compresso" tutto nella parte bassa della gamma è una cosa fisiologica invece, se ho capito bene.
Quindi, parlando solo del bianco e nero qual'è la maniera giusta di procedere con l'elaborazione?
Io con Photoshop ho provato a fare così: applico un layer (curves Layer) per invertire il negativo, un altro per spostare il punto di bianco e ottenere una gamma di toni sensata, e un terzo layer per lavorare di fino sul contrasto.
E' corretta come procedura o si può fare di meglio?
Non ho molto capito il discorso di @_Alex_ di ridurre l'immagine ad 8 bit per ripristinare la gamma tonale, se un'anima pia me lo rispiega in maniera a prova di incapace...
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Re: Resa dei negativi per stampa con lo scanner
Quello di usare i livelli è un approccio pratico che ti permette di tornare indietro o eliminare un determinato layer oppure attenualro se troppo invasivo. Si può fare anche tutto su un solo layer, devi cercare un po quello che ti da il risultato migliore.baiu ha scritto: ↑08/12/2021, 16:05ok, grazie!
Riguardo l'istogramma del negativo RAW che risulta "compresso" tutto nella parte bassa della gamma è una cosa fisiologica invece, se ho capito bene.
Quindi, parlando solo del bianco e nero qual'è la maniera giusta di procedere con l'elaborazione?
Io con Photoshop ho provato a fare così: applico un layer (curves Layer) per invertire il negativo, un altro per spostare il punto di bianco e ottenere una gamma di toni sensata, e un terzo layer per lavorare di fino sul contrasto.
E' corretta come procedura o si può fare di meglio?
Non ho molto capito il discorso di @_Alex_ di ridurre l'immagine ad 8 bit per ripristinare la gamma tonale, se un'anima pia me lo rispiega in maniera a prova di incapace...
Del mio se non stampo in CO allora acquisisco a colori ma disabilitando le automazioni, in particolare i filtri anti polvere ed antitutto (in base al SW) disabilito pure la maschera di contrasto, spesso acquisisco in TIFF, a volte in RAW, al massimo possibile di bit, un pelo meno della risoluzione massima dello scanner e poi in pasto al software di sviluppo/editing o come vogliamo chiamarlo. Photoshop ha due o tre modi (per quello che ne so io, ma potrebbero essere di più) per invertire, ma sull'inversione non faccio un layer.
Poi dopo le dovute modifiche del caso vado in stampa, sempre in TIFF facendo le opportune valutazioni e simulazioni della carta e con i dovuti profili colore, alcune carte sono veramente molto ma molto belle, peccato che in analogico non ci sia più tutta sta scelta riguardo le finiture.
Se vado in stampa fuori presso un service, beh ho litigato con quasi tutti. perchè vogliono sempre il JPG e spesso va bene perchè si riesce ad adattare, sopratutto con il BN, con il colore è più complesso.
Il passaggio in Photoshop secondo me è meno critico della scansione dove si gioca la vera partita.
Un immagine campione la trovi qui:
post232338.html#p232338
L'immagine esiste anche stampata in CO, era troppo bella (per me) da tenere solo su un file.
-viviamo in un mondo dove il sapone per i piatti è fatto con vero succo di limone, la limonata con aromi artificiali.
-more light is better than less [04/2/2022]
-Non c'è niente di più colorato del bianco e nero
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