troppa luce Durst M605 color
Moderatori: chromemax, Silverprint
Re: troppa luce Durst M605 color
Lavorano allo stesso modo manca solo il ciano perché NON SERVE, ma con te è inutile, magari studia un poco
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
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Re: troppa luce Durst M605 color
Io parlo di cose che posso dimostrare e che ho sperimentato sul mio durst 605 color e che anche altri hanno sperimentato. Tu invece parli di cose che conosci poco, senza avere neanche un ingranditore a colori ymc e scrivi "40y 40m 10c per la carta è esattamente come 40y 40m 0c, oppure 40y 40m 40c". Ok ce l'hai più lungo tranquillo
- Maurizio Maurizio
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Re: troppa luce Durst M605 color
mi infilo anche io in questa discussione perchè qualche anno fa lessi su un libro proprio quello che riporta Livio83, ovvero di questa caratteristica delle teste colore con filtri dicroici che permettono di inserire un filtro ND diminuendo così la luce e lasciando praticamente inalterato il colore della stessa.
metto due scansioni con la spiegazione
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"tanto va la gatta al largo che ritorna col pattino"
Re: troppa luce Durst M605 color
L'argomento non è in discussione le teste a colori sono fatte per il colore e quindi occorrono tutte e tre le componenti. Il fatto è che usando il BN che non è sensibile al rosso l'intensità del ciano è indifferente. Per il BN non occorre un ND completo basta attenuare le componenti G e B
Il libro postato parla dell'utilizzo. della testa a colore per stampare il colore
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Saluti
Gianni
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- chromemax
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Re: troppa luce Durst M605 color
Anche a costo di cadere in contraddizione (le certezze le hanno solo gli imbecilli) dal punto di vista teorico ha ragione @graic .
Il motivo è presto detto e dato che un'immagine vale più di mille parole....
Quello sopra è lo spettro luminoso della lampada alogena della mia testa colore; sopra ho messo il grafico della sensibilità spettrale della Foma Fomabrom III baritata (ma qualsiasi altra carta a contrasto variabile ha uno spettro abbastanza simile). Come si vede la lampada alogena è molto ricca di radiazioni lunghe (rosso) mentre il blu è abbastanza scarso. Essendo una fonte luminosa che approssima un corpo nero il suo spettro è continuo e si colloca molto in prossimità al locus planckiano del triangolo ICE.
In questa immagine vediamo la stessa testa colroe con la filtratura ciano al massimo (130). Si vede chiaramente come il filtro abbia abbattuto gran parte della radiazione rossa della lampada, ma si vede anche altrettanto chiaramente come il l'area di spettro occupata dalla sensibilità spettrale della carta è rimasta assolutamente invariate, cioé dal punto di vista della carta, il filtro ciano è invariante.
Ciò detto però vale sulla carta, personalmente non ho fatto nessuna prova pratica per verificare la teoria ma anche le mie stesse affermazioni. Appena metto piede in camera oscura farò questa prova (ci vogliono veramente 5 minuti) e vi saprò dire. Nel frattempo evitiamo "gare" dilunghezza e toni troppo sprezzanti o sarcastici
Il motivo è presto detto e dato che un'immagine vale più di mille parole....
Quello sopra è lo spettro luminoso della lampada alogena della mia testa colore; sopra ho messo il grafico della sensibilità spettrale della Foma Fomabrom III baritata (ma qualsiasi altra carta a contrasto variabile ha uno spettro abbastanza simile). Come si vede la lampada alogena è molto ricca di radiazioni lunghe (rosso) mentre il blu è abbastanza scarso. Essendo una fonte luminosa che approssima un corpo nero il suo spettro è continuo e si colloca molto in prossimità al locus planckiano del triangolo ICE.
In questa immagine vediamo la stessa testa colroe con la filtratura ciano al massimo (130). Si vede chiaramente come il filtro abbia abbattuto gran parte della radiazione rossa della lampada, ma si vede anche altrettanto chiaramente come il l'area di spettro occupata dalla sensibilità spettrale della carta è rimasta assolutamente invariate, cioé dal punto di vista della carta, il filtro ciano è invariante.
Ciò detto però vale sulla carta, personalmente non ho fatto nessuna prova pratica per verificare la teoria ma anche le mie stesse affermazioni. Appena metto piede in camera oscura farò questa prova (ci vogliono veramente 5 minuti) e vi saprò dire. Nel frattempo evitiamo "gare" dilunghezza e toni troppo sprezzanti o sarcastici
Re: troppa luce Durst M605 color
Io parlo di esperienza pratica, quando provai ormai anni fa usando la tripla filtratura base a 30 il tempo di esposizione si allungò e si allungo più usando 30y 30m 30c che solo 30y 30m 0c e mi risultò soprattutto più semplice gestire solo un aumento di magenta e giallo piuttosto che di tutti e tre e da allora vado con una base di 50y 50m, ho provato il tutto con la vecchia Ilford mgIV baritata quando allora c'era solo quella in casa Ilford e ho provato solo con quella. Se riesci a fare il test aspetto con impazienza che ormai sono curioso!
Re: troppa luce Durst M605 color
Voglio spiegare l'origine dei miei interventi, io sono un ingegnere e un matematico, ho fortissima fiducia nei risultati scientifici e sono convinto che una teoria valida viene sempre confortata dai risultati pratici su di essa basati, sempre che la messa in pratica della teoria sia ben fatta, cioè rispetti tutte le regole. La teoria dell'uso delle carte a contrasto variabile si basa sul fatto che tali carte sono sensibili, in modo diverso, al verde e al blu, e insensibili al rosso, da qui l'origine della sintesi sottrattiva basata sull'uso di filtri complementari gialli e magenta, in base a questa teoria l'uso del filtro ciano non ha alcun effetto in quanto varia la componente rossa presente nella luce.
L'applicazione di alcune teorie in pratica può essere parziale a causa di errori realizzativi, nel nostro caso qualche carta può essere, anche se pochissimo, sensibile al rosso o qualche filtro ciano mal realizzato e interferente anche con la luce verde e blu, ma in ogni caso queste differenze, in un sistema ben funzionante saranno trascurabili, e non penso si possano fissare delle regole basate sull'imperfetto funzionamento del proprio personale sistema.
Faccio inoltre presente che la naturale evoluzione del metodo dei filtri sostituibili si è avuta con le teste a contrasto variabile sottrattive con filtri YM oppure additiva con lampade BG, poi qualcuno si è accorto che usando una testa a colori si poteva "simulare" una testa a contrasto variabile, da qui ne è derivato l'uso.
E' appena il caso di notare che le misure spettrali di @chromemax mostrano esattamente il funzionamento pratico della teoria
L'applicazione di alcune teorie in pratica può essere parziale a causa di errori realizzativi, nel nostro caso qualche carta può essere, anche se pochissimo, sensibile al rosso o qualche filtro ciano mal realizzato e interferente anche con la luce verde e blu, ma in ogni caso queste differenze, in un sistema ben funzionante saranno trascurabili, e non penso si possano fissare delle regole basate sull'imperfetto funzionamento del proprio personale sistema.
Faccio inoltre presente che la naturale evoluzione del metodo dei filtri sostituibili si è avuta con le teste a contrasto variabile sottrattive con filtri YM oppure additiva con lampade BG, poi qualcuno si è accorto che usando una testa a colori si poteva "simulare" una testa a contrasto variabile, da qui ne è derivato l'uso.
E' appena il caso di notare che le misure spettrali di @chromemax mostrano esattamente il funzionamento pratico della teoria
Saluti
Gianni
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Re: troppa luce Durst M605 color
Grazie @chromemax attendo con ansia ...
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