Ho effettuato le mie prime stampe, ma ho avuto qualche problema..
ho preso un foglio 18*24 e l'ho tagliato a meta circa ho fatto un provino scalare ho guardato i tempi di esposizione e ho messo su un foglio 18*24 intero ma non si è sviluppato cioè ha ricevuto poca luce.
quindi che devo fare?, se voglio stampare su un foglio 30*40 non posso mica sacrificare un foglio 30*40 per fare un provino scalare.
l'aumento della superficie di stampa
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Re: l'aumento della superficie di stampa
Ciao Stefano!
Non so se ho capito bene...
Se cambi l'ingrandimento, ovvero fai prima una stampa piccola e poi una grande alzando la testa dell'ingranditore, cambia il tempo di esposizione.
Se invece fai il provino scalare solo su una parte dell'immagine, ma non cambi l'ingrandimento il tempo di esposizione rimane uguale.
Se cambi l'ingrandimento il tempo di esposizione cambia in proporzione alla superficie dell'immagine o (è lo stesso), in proporzione al quadrato della distanza di proiezione o (sempre lo stesso) in proporzione al quadrato di un lato dell'immagine. La formula è la seguente: T1:S1=T2:S2, ove T ed S sono rispettivamente i tempi e le superfici della stampa. La formula da risultati abbastanza precisi, ma non esattissimi.
Non so se ho capito bene...
Se cambi l'ingrandimento, ovvero fai prima una stampa piccola e poi una grande alzando la testa dell'ingranditore, cambia il tempo di esposizione.
Se invece fai il provino scalare solo su una parte dell'immagine, ma non cambi l'ingrandimento il tempo di esposizione rimane uguale.
Se cambi l'ingrandimento il tempo di esposizione cambia in proporzione alla superficie dell'immagine o (è lo stesso), in proporzione al quadrato della distanza di proiezione o (sempre lo stesso) in proporzione al quadrato di un lato dell'immagine. La formula è la seguente: T1:S1=T2:S2, ove T ed S sono rispettivamente i tempi e le superfici della stampa. La formula da risultati abbastanza precisi, ma non esattissimi.
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Re: l'aumento della superficie di stampa
Se posso azzardare un'ipotesi (sempre nel caso che tu non abbia variato l'altezza dell'ingranditore) è possibile che tu abbia messo il foglio della stampa a faccia in giù. Soprattutto le carte baritate matt hanno l'emulsione abbastanza difficile da riconoscere. In tal caso la luce che è arrivata all'emulsione è poca perchè filtrata dalla carta!
Per le dimensioni dei provini non è un problema, puoi ritagliare (dalla stessa carta su cui andrai a stampare ovviamente) le dimensioni che vuoi per provinare pezzetti del fotogramma (o il fotogramma intero variando l'altezza e applicando poi la formula che ti ha indicato Silverprint)
Per le dimensioni dei provini non è un problema, puoi ritagliare (dalla stessa carta su cui andrai a stampare ovviamente) le dimensioni che vuoi per provinare pezzetti del fotogramma (o il fotogramma intero variando l'altezza e applicando poi la formula che ti ha indicato Silverprint)
~Sandro~
Re: l'aumento della superficie di stampa
ecco ora ho capito, sono un pò duro voglio sapere tutto e subito e sbaglio cmq mi sono venute delle stambe buone per il muo sapere naturalmenteSilverprint ha scritto:Ciao Stefano!
Non so se ho capito bene...
Se cambi l'ingrandimento, ovvero fai prima una stampa piccola e poi una grande alzando la testa dell'ingranditore, cambia il tempo di esposizione.
Se invece fai il provino scalare solo su una parte dell'immagine, ma non cambi l'ingrandimento il tempo di esposizione rimane uguale.
Se cambi l'ingrandimento il tempo di esposizione cambia in proporzione alla superficie dell'immagine o (è lo stesso), in proporzione al quadrato della distanza di proiezione o (sempre lo stesso) in proporzione al quadrato di un lato dell'immagine. La formula è la seguente: T1:S1=T2:S2, ove T ed S sono rispettivamente i tempi e le superfici della stampa. La formula da risultati abbastanza precisi, ma non esattissimi.
Re: l'aumento della superficie di stampa
voi come fate mantene la testa sempre ferma o a seconda delle situazioni? provini a contatto o scalari?
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Re: l'aumento della superficie di stampa
Per i provini a contatto è pratico decidere un'altezza una volta per tutte. Per ogni pellicola/rivelatore/tempo di sviluppo ci sarà un tempo/contrasto adatto (con poche variazioni) e prendendo appunti in poco tempo si crea un data-base di tempi/contrasti di stampa che velocizza le operazioni.
Per le stampe sarebbe meglio non cambiare ingrandimento tra provini scalari o stampe di prova e stampe definitive, per quanto la formula sia geometricamente esatta ci sono una serie di variabili che non la rendono precisa al 100%. In pratica applicando la formula c'è il rischio molto concreto che il tempo calcolato non produca le densità aspettate.
Per le stampe sarebbe meglio non cambiare ingrandimento tra provini scalari o stampe di prova e stampe definitive, per quanto la formula sia geometricamente esatta ci sono una serie di variabili che non la rendono precisa al 100%. In pratica applicando la formula c'è il rischio molto concreto che il tempo calcolato non produca le densità aspettate.
Re: l'aumento della superficie di stampa
Quindi va lasciato l'ingranditore fermo. È la soluzione migliore.Silverprint ha scritto:Per i provini a contatto è pratico decidere un'altezza una volta per tutte. Per ogni pellicola/rivelatore/tempo di sviluppo ci sarà un tempo/contrasto adatto (con poche variazioni) e prendendo appunti in poco tempo si crea un data-base di tempi/contrasti di stampa che velocizza le operazioni.
Per le stampe sarebbe meglio non cambiare ingrandimento tra provini scalari o stampe di prova e stampe definitive, per quanto la formula sia geometricamente esatta ci sono una serie di variabili che non la rendono precisa al 100%. In pratica applicando la formula c'è il rischio molto concreto che il tempo calcolato non produca le densità aspettate.
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Re: l'aumento della superficie di stampa
Direi proprio! ;)Stefano B ha scritto:Quindi va lasciato l'ingranditore fermo. È la soluzione migliore
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