Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Discussioni su pellicole, carta e chimica per la fotografia in bianco e nero

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Lollipop
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Lollipop »

Dart ha scritto:
07/09/2021, 21:22
Potresti anche provare, in stampa, ad utilizzare sia il selenio per intensificare i neri ( 1+20 ) sia la sbianca totale ( tipo 1 cucchiaino per litro d’acqua ). Qualche prova in stampa l’ho fatta così, certo è sempre un tentativo di recupero di un negativo balordo :)


Emanuele
Guarda, da quando ho lanciato il Round ho passato il tempo a cercare qualcosa che fosse “straordinario dell’ordinario”.
Quando, inaspettatamente, l’ho trovato ho agito con metodo: ho piazzato il cavalletto, ho fatto la composizione con calma (col solo limite di quei pochi metri di proprietà privata che mi hanno poi costretto al crop), ho misurato con attenzione l’esposizione. Il tutto ignorando le lagnanze di mia moglie, che friggeva all’ombra di un albero,
Tutto perfetto fino a quando non mi è venuta l’idea del filtro rosso: “bella figata” ho pensato, peccato che poi mi ha ammazzato il contrasto.
Il negativo brutto è la iattura più grande che si possa avere in CO, seguita solo dalla cocciutaggine di volerlo stampare comunque: mi è andato via mezzo pacco di carta…
Ho provato (anche) la sbianca totale, da fare ovviamente prima del selenio, ma avendo la necessità di fare 8 copie uguali non mi permetteva la replicabilità e poi l’effetto, con quella foto, era troppo cafone.
Devo vendere tutti i filtri rossi in mio possesso… :))


Lorenzo.

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michele96
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da michele96 »

Lollipop ha scritto:
07/09/2021, 19:31
michele96 ha scritto:
07/09/2021, 19:29
Mi è capitato di stampare negativi a basso contrasto, agendo non tanto sulla filtratura, ma andando a lavorare con baritata e doppio bagno di sviluppo, in particolare centrabrom e eukobrom. E' un procedimento di stampa un po' più lungo, ma non di tanto alla fine.
Come funziona questa tecnica? Mi interessa prima di tutto il razionale del doppio bagno per lo sviluppo carta e fatto con questi prodotti.
Il fatto del doppio bagno con chimici diversi sta nel fatto che i due lavorano in modo diverso, ho usato questo procedimento per un lungo periodo durante il secondo anno di università, a memoria, se non erro, la tecnica si basa sul lavoro di concentrazioni diverse di metolo e idrochinone che vanno poi ad agire quindi sulle diverse tonalità dell'immagine. Uno per la gamma tonale dei grigi, uno per il contrasto.

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Dart
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Dart »

Lollipop ha scritto:
Dart ha scritto:
07/09/2021, 21:22
Potresti anche provare, in stampa, ad utilizzare sia il selenio per intensificare i neri ( 1+20 ) sia la sbianca totale ( tipo 1 cucchiaino per litro d’acqua ). Qualche prova in stampa l’ho fatta così, certo è sempre un tentativo di recupero di un negativo balordo :)


Emanuele
Guarda, da quando ho lanciato il Round ho passato il tempo a cercare qualcosa che fosse “straordinario dell’ordinario”.
Quando, inaspettatamente, l’ho trovato ho agito con metodo: ho piazzato il cavalletto, ho fatto la composizione con calma (col solo limite di quei pochi metri di proprietà privata che mi hanno poi costretto al crop), ho misurato con attenzione l’esposizione. Il tutto ignorando le lagnanze di mia moglie, che friggeva all’ombra di un albero,
Tutto perfetto fino a quando non mi è venuta l’idea del filtro rosso: “bella figata” ho pensato, peccato che poi mi ha ammazzato il contrasto.
Il negativo brutto è la iattura più grande che si possa avere in CO, seguita solo dalla cocciutaggine di volerlo stampare comunque: mi è andato via mezzo pacco di carta…
Ho provato (anche) la sbianca totale, da fare ovviamente prima del selenio, ma avendo la necessità di fare 8 copie uguali non mi permetteva la replicabilità e poi l’effetto, con quella foto, era troppo cafone.
Devo vendere tutti i filtri rossi in mio possesso… :))
Allora niente :) ma com’è che il filtro rosso ti ha appiattito la scena?


Emanuele

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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Lollipop »

PS che poi, completando la messa in piazza delle mie miserie, ha pesato in fase di scatto pure la mia nota pidocchieria: dopo aver fatto un ampio bracketing con filtro rosso (doppio, perché non fidandomi della variazione di contrasto apportata dal filtro ho scattato con entrambe le fotocamere: quella per l’alto e quella per il basso contrasto) mi si è stretto il cuore pensando di fare altrettanto con il più domabile filtro giallo.
Ora mi mangio le mani perché per risparmiare poche decine di cents di fotogrammi ne ho spesi molti di più in carta per una foto che comunque al momento non mi soddisfa.
Ultima modifica di Lollipop il 07/09/2021, 22:22, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Lollipop »

michele96 ha scritto:
07/09/2021, 21:41
Il fatto del doppio bagno con chimici diversi sta nel fatto che i due lavorano in modo diverso, ho usato questo procedimento per un lungo periodo durante il secondo anno di università, a memoria, se non erro, la tecnica si basa sul lavoro di concentrazioni diverse di metolo e idrochinone che vanno poi ad agire quindi sulle diverse tonalità dell'immagine. Uno per la gamma tonale dei grigi, uno per il contrasto.
Grazie, non conoscevo questa cosa, sai come posso approfondire l'argomento?
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Andrea67c
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Andrea67c »

È così, coi filtri bisogna abbondare... Non riesci a chiedere a tutte le piante, gli animali e gli astri del creato di rimettersi in posa come durante la "frittura decisiva"? Diciamo, alla "miliziano morente"....

Ciao!
A.

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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Lollipop »

Dart ha scritto:
07/09/2021, 21:42
Allora niente :) ma com’è che il filtro rosso ti ha appiattito la scena?


Emanuele
Posso risponderti solo con un grande BOH! Ricordo che la scena aveva un contrasto medio (ahimè, non uso neanche prendere appunti) e posso solo immaginare che il filtro abbia scurito proprio e selettivamente i toni al momento più luminosi. Il negativo non è sottoesposto, anzi è piuttosto denso, ma piatto nel contrasto.
Sapevo già che il filtro rosso come il verde sono bestie nere, che richiedono profonda conoscenza sia del loro uso in funzione della temperatura colore della scena che l'abbinamento con la pellicola ma ho peccato di presunzione.
Ultima modifica di Lollipop il 07/09/2021, 21:59, modificato 1 volta in totale.
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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Andrea Ercolano »

effegi61 ha scritto:
07/09/2021, 17:18
Prova a fare uno o più passaggi su carta, stampi su grado 5 magari con sviluppo ad al contrasto, ma se non ce l'hai fa niente. Per contatto ottieni un negativo su carta, e poi ancora per contatto il positivo, ripeti fino a che non sei soddisfatto del contrasto. Per i passaggi vanno bene le politenate che hanno meno tramatura delle baritate. Il risultato ti sembrerà comunque un pò "pastoso", ma neppure poi tanto se non necessiti di ingrandimenti spinti o se il negativo non richiede grande dettaglio, in alcuni casi da anche un tocco in più.
Puoi illustrare meglio il procedimento? Grazie

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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Lollipop »

Andrea67c ha scritto:
07/09/2021, 21:55
È così, coi filtri bisogna abbondare... Non riesci a chiedere a tutte le piante, gli animali e gli astri del creato di rimettersi in posa come durante la "frittura decisiva"? Diciamo, alla "miliziano morente"....

Ciao!
A.
Mi fai tornare a mente un mio vecchio amico, poeta mancato (ma per pochissimo =)) ), con la sua versione del noto proverbiò “meglio abbondare che def…..”. :))
Lorenzo.

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Re: Il vero inferno: il negativo a bassissimo contrasto.

Messaggio da Lollipop »

Lollipop ha scritto:
07/09/2021, 21:57
Dart ha scritto:
07/09/2021, 21:42
Allora niente :) ma com’è che il filtro rosso ti ha appiattito la scena?


Emanuele
Posso risponderti solo con un grande BOH! Ricordo che la scena aveva un contrasto medio (ahimè, non uso neanche prendere appunti) e posso solo immaginare che il filtro abbia scurito proprio e selettivamente i toni al momento più luminosi. Il negativo non è sottoesposto, anzi è piuttosto denso, ma piatto nel contrasto.
Sapevo già che il filtro rosso come il verde sono bestie nere, che richiedono profonda conoscenza sia del loro uso in funzione della temperatura colore della scena che l'abbinamento con la pellicola ma ho peccato di presunzione.
Mi autocito per riprendere la cosa della presunzione riportando queste sagge parole post203237.html#p203237
Ma vorrei vederlo Andrea @Silverprint con la moglie sotto l'albero, con quasi 40 gradi all'ombra e che dice "allora?". :)
Lorenzo.

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