Sono senza parole, Andrea.
Voglio pensare che un giorno qualcuno, oggi magari fra i banchi di scuola a chiedere sconcertato conto di queste sciagure spesso annunciate e prevedibili, avrà il potere e la coscienza di prendere le immense ricchezze private evase, eluse, rubate o imboscate di questo paese e usarle finalmente per mettere in vera sicurezza il territorio e i suoi abitanti e rivedere completamente il nostro rapporto con la natura...
FANGO
Moderatore: etrusco


Re: FANGO
Una disgrazia terribile e piuttosto che prevedibile, annunciata. Nel senso che e' ormai chiaro che questi eventi continueranno a succedere, senza sapere dove perche' tutto il territorio della penisola e' stato reso indifeso e fragile da politiche scellerate. La solidarieta' della popolazione e' con voi, ma ho paura di quella "itituzionale" che si e' già annunciata, cementificare ancora di più con la scusa della "protezione"
Saluti
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Gianni
La situazione è grave ma non seria.
Re: FANGO
Abbiamo seguito tutti le ore che hanno visto l'acqua, le difficoltà e i disagi, fino alle tragedie delle persone scomparse e ai drammi dei tantissimi che hanno perduto il costruito di una vita.
Mi sono trovato a passare nelle zone colpite nei giorni piú difficili: per me le difficoltà si sono limitate al pensiero di fare ritardo e al temere che "se passo di là, con la strada sotto il livello dell'acqua nel canale, finisce che a casa non ci torno".
Siamo tutti vicini alle persone toccate e colpite, ad Andrea e a quanti non conosciamo, ai giovani e alle persone che con generosità si stanno adoperando, agli anziani e alle persone che speriamo vengano seguite ed aiutat.
E in questi anni sono situazioni che tornano a presentarsi sotto varie forme e in diverse dimensioni, nell'attesa che l'inatteso si presenti (ancora) anche per me e nei miei luoghi.
Una comunità vera sa raccogliersi, ripartire e ricostruire: ma non dimentichiamo di fermarci accanto al dolore di ciò che i singoli hanno perduto e dei drammi che hanno vissuto in questi brevi, interminabili giorni.
G.
Mi sono trovato a passare nelle zone colpite nei giorni piú difficili: per me le difficoltà si sono limitate al pensiero di fare ritardo e al temere che "se passo di là, con la strada sotto il livello dell'acqua nel canale, finisce che a casa non ci torno".
Siamo tutti vicini alle persone toccate e colpite, ad Andrea e a quanti non conosciamo, ai giovani e alle persone che con generosità si stanno adoperando, agli anziani e alle persone che speriamo vengano seguite ed aiutat.
E in questi anni sono situazioni che tornano a presentarsi sotto varie forme e in diverse dimensioni, nell'attesa che l'inatteso si presenti (ancora) anche per me e nei miei luoghi.
Una comunità vera sa raccogliersi, ripartire e ricostruire: ma non dimentichiamo di fermarci accanto al dolore di ciò che i singoli hanno perduto e dei drammi che hanno vissuto in questi brevi, interminabili giorni.
G.
Re: FANGO
Solidarietà anche da parte mia, nella mia città é successo lo stesso disastro nel 2010 anche se si proporzioni minori.
Io personalmente non sono stato colpito ma ho passato quasi una settimana a spalare fango in casa di parenti!!
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Io personalmente non sono stato colpito ma ho passato quasi una settimana a spalare fango in casa di parenti!!
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Re: FANGO
Un grande abbraccio anche da parte mia
l'anno scorso a cantiano mi son ritrovato a vedere i segni dell'acqua superare la metà dell'altezza degli edifici e quel maledetto fango che sembra non finire mai... È un danno che richiede più del tempo in cui termina lo scalpore di una notizia per essere curato, molto si più, ma anche se sembra immensamente lontana, arriverà anche la fine di questo incubo. Non mollate ragazzi 
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Re: FANGO
Esattamente 25 anni fa è successo qualcosa di simile a Sarno, una cittadina vicino casa mia. Ero ragazzo, non frequentavo direttamente il posto ma avevo avevo amici e parenti che vivevano lì. Attraverso di loro ho vissuto indirettamente la tragedia e posso immaginare cosa significhi vivere una cosa del genere. In pochissimo tempo spazzate via vite, case. Persone che si sono salvate per un pelo. Altre che ci hanno rimesso stando semplicemente un metro più in là. Tutti però sono stati segnati in qualche modo e a distanza di tanti anni non hanno spiegazione a quanto avvenuto ma hanno rispetto, tanto vero rispetto, per la vita, lo si vede nei loro occhi e nel modo in cui non parlano di quanto accaduto: non hanno nulla da dire a riguardo.
Piuttosto che ricordare e cercare di spiegare a chi gli chiede, preferiscono andare avanti con una serenità consapevole. Sono tutte persone migliori da quel giorno, esempio per chi vive con loro.
Mi dispiace per quanto accaduto ma sento anche io di non poter parlare. Posso solo suggerire di avere fiducia che tutto si risolverà
Piuttosto che ricordare e cercare di spiegare a chi gli chiede, preferiscono andare avanti con una serenità consapevole. Sono tutte persone migliori da quel giorno, esempio per chi vive con loro.
Mi dispiace per quanto accaduto ma sento anche io di non poter parlare. Posso solo suggerire di avere fiducia che tutto si risolverà
Re: FANGO
Qualcuno ha citato l' episodio di Sarno di 25 anni fa.
Forse non tutti sanno che era un disastro annunciato da relazioni geologiche pubblicate una decina d' anni prima, senza che si facesse prevenzione alcuna.
Così pure per tanti altri disastri, spessissimo annunciati: ad esempio la frana della Valpola in Valtellina, per non parlare di Longarone e del monte Toc, entrambe geologicamente paventate.
La solita verità è che i tecnici avvisano del rischio, ma prevenire non ripaga nè politicamente nè economicamente.
E' con l' evento che si muovono i soldi e i voti.
Poi, per quanti parlano di mutamenti climatici, sarebbe ora che si cominciasse a distinguere quelli di origine naturale (che ci sono sempre stati) da quelli di origine antropica: avremmo una visione più realistica.
Per Andera: ho alcuni amici a Faenza e Ravenna, che mi raccontano situazioni simile alla tua, mentre io ho visto gli episodi, minori, qui a Bologna.
Non ci sono parole per la solidarietà.
Forse non tutti sanno che era un disastro annunciato da relazioni geologiche pubblicate una decina d' anni prima, senza che si facesse prevenzione alcuna.
Così pure per tanti altri disastri, spessissimo annunciati: ad esempio la frana della Valpola in Valtellina, per non parlare di Longarone e del monte Toc, entrambe geologicamente paventate.
La solita verità è che i tecnici avvisano del rischio, ma prevenire non ripaga nè politicamente nè economicamente.
E' con l' evento che si muovono i soldi e i voti.
Poi, per quanti parlano di mutamenti climatici, sarebbe ora che si cominciasse a distinguere quelli di origine naturale (che ci sono sempre stati) da quelli di origine antropica: avremmo una visione più realistica.
Per Andera: ho alcuni amici a Faenza e Ravenna, che mi raccontano situazioni simile alla tua, mentre io ho visto gli episodi, minori, qui a Bologna.
Non ci sono parole per la solidarietà.

