Analogica.it

e che dire di questo?
https://www.internazionale.it/foto/2016 ... phson-foto
pressochè al centro e pure storto.....

E infatti la storia dell'altezza dell'orizzonte è una semplificazione. Prescinde da più elementi: contenuti, soggetto...
È un po' come per molte regole, è il giudizio nell'applicazione che conta. A volte il giudizio non si trova nemmeno belle e pronte le regole da applicare...

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franzbulg ha scritto: ↑

30/05/2023, 17:00

E infatti la storia dell'altezza dell'orizzonte è una semplificazione. Prescinde da più elementi: contenuti, soggetto...
È un po' come per molte regole, è il giudizio nell'applicazione che conta. A volte il giudizio non si trova nemmeno belle e pronte le regole da applicare...

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Sono d'accordo...se consideriamo che Spielberg è estraneo a una logica accademica in senso stretto, le parole da lui riferite erano di John Ford uomo che non aveva nei suoi occhi un'idea di "orizzonte" simile alle nostre e a queste si riferiva (forse).E, come se Spielberg ci avesse letto, nel finale del film...ma non vorrei fare Spoil (si dice così?)
AFj

Io farei attenzione ai parallelismi, di più a quelli tra cinema e fotografia, che a quelli tra orizzonte e margine dell'immagine. Infatti in genere il cinema è meno libero della fotografia, perché si deve ripagare con più urgenza, essendo molto costoso. Le persone vanno al cinema in maggioranza per godere di una narrazione: i mezzi usati devono favorire l'intelligibilità della storia. Pure gli autori di dogma, pur celebrato come movimento artistico, meno come movimento di macchina, hanno fatto una certa fatica a "piacere", perché la camera a mano (meglio, la sua esibizione) rendeva la percezione del flusso narrativo difficile a molti spettatori che non avevano voglia di sbattersi cogli sperimentalismi.
Ma questo vale solo in genere, infatti a me sembra che "Festen" sia uno dei film meglio narrati (e scritti) che ho visto, come pure "Liberty Valance" o "Schindler's List". Quindi anche per me è tutto un gran "dipende".

Ciao!
A.

Io credo che la storia di Spielberg - Ford valga come un invito a superare la composizione prodotta banalmente da uno sguardo "normale", scontato, piatto, e non dia indicazioni precise su dove vada posta la linea dell'orizzonte ;-) Semplicemente spinge a forzare in un modo o nell'altro quello che di solito è il nostro modo di inquadrare una scena. Poi i modi di composizione sono in genere prodotti da esigenze espressive, e in questo caso anche l'orizzonte che taglia la scena in due esatte metà troverà la sua ragion d'essere.

per i precisini....e giusto per non farci mancare nulla!
https://www.sugimotohiroshi.com/seascapes-1

effegi61 ha scritto:per i precisini....e giusto per non farci mancare nulla!
https://www.sugimotohiroshi.com/seascapes-1

Che belli

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Ciao piacere .. sono nuovo del sito e spero di non disturbare
Con Gombrich vai sempre sul sicuro
ti hanno consigliato delle ottime letture, se posso permettermi, visto che è passato del tempo e avrai finito i libri ... se non lo hai già letto, anche OMBRE (sempre di Gombrigh, edito da Einaudi) è molto carino e per qualche verso può essere utile anche nella fotografia.
Ciao
Buona continuazione
Michele