Logistica. I Tre Oci non fanno più mostre, si sono per così dire spostati sulla vicina isola di San Giorgio Maggiore, quella della Fondazione Cini. Hanno ora a disposizione uno spazio molto bello, molto migliore del precedente, lo dico pur sapendo che gli appassionati locali si erano affezionati alla particolarità del palazzo dei Tre Oci. Ora però siamo a San Giorgio, uno dei posti più raffinati e/perché meno frequentati di Venezia. La chiesa di Palladio (con uno straordinario Palma il giovane e due grandi Tintoretti) è tappa obbligatoria e gratuita, più che consigliato un giro alla Fondazione (l'utimo che ho fatto tanto tempo fa era obbligatoriamente e piacevolmente guidato), ora si aggiunge lo spazio espositivo fotografico. Fate queste tre cose e vi innamorate di San Giorgio, ve lo assicuro. Lo dico a chi non ci è mai stato. Attraversare il bacino di San Marco per approdare a San Giorgio è una unica fermata di vaporetto numero 2. Tradizionalmente tollerato è il viaggio da portoghesi: si tratta di una sola fermata e per i non veneti non è plausibile pagare 10 euro la traversata (i veneti con carta venezia pagano come una normale corsa d'autobus cittadino). Biglietto della mostra dai 14 a prezzo pieno ai 9, con diverse possibilità di sconto (anziani, studenti, feltrinelli, famiglia, ecc). Mercoledì chiuso.
La mostra. Stampe analogiche, numerosissime e di grande qualità. In formato medio (20x30, più spesso 30x40/45, moltissime da negativo 135, pure molte da 6x6 in 40x40). Non le ho contate, gli articoli di presentazione parlano di 300 stampe. Allestita a sezioni, con lo scopo di dare un'idea dell'eclettismo dell'autore. Ogni sezione è introdotta da un paio di frasi dello stesso autore, attinenti al tema della sezione. A memoria qualche sezione: le Verifiche (14), la Milano neorealista, i ritratti delle star (Fallaci, Moravia, Abbado, ecc), gli artisti ripresi mentre lavorano ( Fontana, Wahrol, Jasper Johns), i reportage (ovviamente Venezia, e altri), le foto di moda. Altre sezioni per me sorprendenti: paesaggio, le foto confidenziali di Calder. Spesso all'interno della singola sezione sono incorniciati degli interessanti provini a contatto di Kodak triX, di Ilford Fp3 ecc (a volte faceva bracketing pure lui, 3 scatti
). Un video che evidentemente è una vecchissima produzione televisiva, probabilmente si trova anche in rete a cercare bene. Tenete conto che parlo da ignorante e inesperto di Mulas.L'autore. Per quanto appena scritto sopra non mi azzardo a scrivere pareri banali sull'autore. Vi posso comunicare in tutta confidenza e semplicità che di fronte a tutte queste foto, a ciascuna di queste foto, volevo dire, mi sono sentito molto molto piccolo, nel senso che passando da una cornice all'altra ho avuto progressivamente l'impressione di un gigante. Voi che lo conoscete meglio di come lo conoscevo io, ditemi, se magari non è stata solo una suggestione. Altro non riesco ad aggiungere. So che da oggi penserò la fotografia in un modo diverso da prima.
Andateci. A Venezia, o dovunque questa mostra possa trasferirsi.
Ancora una volta ho sentito quanto decisiva può essere una mostra ben allestita (con stampe di qualità) per avvicinare davvero un autore che può diventare importante per noi. Il web, o google-immagini, sono pie illusioni di buona cultura.
Ciao!
A.
Vieni a scoprire il 
