Buongiorno,
possiedo un ingranditore Meopta Opemus 6 con testa a condensatore.
Pensavo di mettere a punto un metodo semplificato e qualitativo per valutare i tempi di sviluppo della pellicola in relazione al contrasto ottenuto in stampa; sostanzialmente creando un regolo zonale scattando un soggetto uniforme (un muro in ombra aperta, per dire) esponendolo per tutte le zone e successivamente stampando a contatto a minimo tempo di massimo nero per valutare la leggibilità e la separazione delle stesse.
Mi sorge però un dubbio: l'aumento di contrasto dovuto all'effetto Callier avviene anche nel caso dei provini a contatto? O solo quando il negativo si trova interposto fra condensatore e obiettivo? Immagino che dipenda da quanto sia collimato il fascio luminoso dopo il passaggio attraverso l'obiettivo...
Provini a contatto ed effetto Callier
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Re: Provini a contatto ed effetto Callier
A contatto é addirittura quasi simile alla luce puntiforme...
Devi fare le prove con la proiezione, altrimenti viene tutto falsato.
Devi fare le prove con la proiezione, altrimenti viene tutto falsato.
Re: Provini a contatto ed effetto Callier
Però! Quindi addirittura un'amplificazione dell'effetto Callier, è corretto?
A questo punto il sistema di scattare un "regolo zonale" su 11 fotogrammi 135 diventa poco pratico. Forse ricavando da ogni fotogramma/zona una "fettina" da assemblare poi in un collage grande circa come un negativo 120, da stampare poi a proiezione. Oppure costruendo un "provino scalare" dove ogni porzione viene esposta con un differente negativo, ciascuno corrispondente a una zona (da intendersi à la Adams) diversa, senza variare la posizione della testa dell'ingranditore.
A questo punto il sistema di scattare un "regolo zonale" su 11 fotogrammi 135 diventa poco pratico. Forse ricavando da ogni fotogramma/zona una "fettina" da assemblare poi in un collage grande circa come un negativo 120, da stampare poi a proiezione. Oppure costruendo un "provino scalare" dove ogni porzione viene esposta con un differente negativo, ciascuno corrispondente a una zona (da intendersi à la Adams) diversa, senza variare la posizione della testa dell'ingranditore.

