D-23 VS D-76

Discussioni sui chimici puri e formule di preparazione delle soluzioni di sviluppo/arresto/fissaggio ed altro.

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Pierpaolo B
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da Pierpaolo B »

Se diluisci di più diventa meno solvente.... pela meno e teoricamente sfrutta meglio la sensibilità.... ma gli manca l'attivatore quindi (penso) sia (comunque) più lento ad arrivare alla dmax sulle luci .


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Silverprint
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da Silverprint »

Alte diluizioni e agitazione scarsa significa cercare "effetto bordo", ma, attenzione, l'effetto bordo aumenta la sensazione di nitidezza solo in certe condizioni, prima tra tutte che l'ingrandimento sia modesto.
Se si scatta in 135, per es, che è quasi sempre sottoposto a ingrandimenti spinti, l'effetto bordo non è la cosa da cercare per avere acutanza, serve piuttosto avere grana secca e ben disegnata, cosa che non va troppo d'accordo coi tempi lunghi di trattamento, ne col solfito.
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Damiano1987
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da Damiano1987 »

claudiofanesi ha scritto:
23/10/2023, 15:56
Damiano1987 ha scritto:
23/10/2023, 15:45
Secondo Troop & Anchell il D23 è un 10% meno attivo rispetto al D76, ma Kodak ha sempre indicato gli stessi tempi di sviluppo. Questo fatto, stando al loro libro, è alla base della nomea del D23 come rivelatore a basso contrasto. Da qualche parte (ma non ritrovo la pagina) discutevano anche le differenze tra i due in termini di nitidezza e risoluzione, ma non ricordo le conclusioni a cui arrivavano.
Si ho letto anche io qualcosa riguardo la nitidezza.
Si parlava di agitazioni minime o quasi nulle della tank, diluizioni 1+1 o 1+3, e aggiungere 5cc di ioduro di potassio.

Non só poi la veriditicitá di tali fonti..
Non saprei dire, non ho mai usato il D23 in vita mia, però il libro di Troop & Anchell dovrebbe essere una fonte abbastanza valida. Comunque ho ritrovato le pagine: Il D23 viene riportato avere una nitidezza (sharpness) maggiore secondo la definizione di Crawley (acutanza dei soggetti maggiori), il D76 invece viene detto con una miglior definizione (definition, acutanza dei piccoli dettagli).

Vi prego di prendere queste righe per quello che sono, ovvero un estratto da un libro di cui non ho diretto riscontro.

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claudiofanesi
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da claudiofanesi »

Silverprint ha scritto:
23/10/2023, 16:14
Alte diluizioni e agitazione scarsa significa cercare "effetto bordo", ma, attenzione, l'effetto bordo aumenta la sensazione di nitidezza solo in certe condizioni, prima tra tutte che l'ingrandimento sia modesto.
Se si scatta in 135, per es, che è quasi sempre sottoposto a ingrandimenti spinti, l'effetto bordo non è la cosa da cercare per avere acutanza, serve piuttosto avere grana secca e ben disegnata, cosa che non va troppo d'accordo coi tempi lunghi di trattamento, ne col solfito.
Si ho letto qualche tuo intervento a riguardo, dove se non erro il solfito più è concentrato più va a “spappolare” i granuli di argento sviluppato e di conseguenza si ha una grana meno netta e una nitidezza minore.

Io non ho mai sviluppato diversamente dal d76 e non ho mai visto una stampa diversa da questo processo peró stampando fino al 24x36 per ora, mi sembrano piuttosto nitide le stampe e non mi sono mai posto il problema della nitidezza.

Sarebbe da provare uno sviluppo concentrato per fare un raffronto.

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zone-seven
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da zone-seven »

Pierpaolo B ha scritto:
23/10/2023, 15:31
Se si deve proprio compensare meglio il microphen che fa uscire negativi facilmente stampabili.
Si pure il Microphen ... e se proprio vuole @Principale secondo col fai da te può usare lo id68
claudiofanesi ha scritto:
23/10/2023, 15:56
Si ho letto anche io qualcosa riguardo la nitidezza.
Si parlava di agitazioni minime o quasi nulle della tank, diluizioni 1+1 o 1+3, e aggiungere 5cc di ioduro di potassio.
Non só poi la veriditicitá di tali fonti..
come ha detto Silverprint, meglio agitare normalmente... poi sicuramente le fonti sono vere ma meglio giocare coi tempi.

e si, difficile scendere troppo coi minuti col D76/id11 ma se proprio ci si dovesse trovare a scendere sotto ai 4 minuti meglio aumentare la diluizione senza preoccuparsi della eventuale effetto compensazione.

IMHO ...
Eviterei le pellicole avio ... cioè, per giocare va bene tutto, io sto giocando con la Superpan200 che dai risultati eviterò di buona lena, sono contrastate appalla al limite dell'inservibile ed una qualunque "povera" Fp4 o Hp5 gli danno una pista sotto tutti gli aspetti con le Delta poi meglio non azzardare confronti...ma ai mondiali ci si va con le Tmax e le Acros... agli europei con le Ilford...



edit:
PS:
siccome mi sto riprendendo da un brutto incidente e forse riesco a tenere in mano la tank voglio fare un po lo sborone :D

post260726.html#p260726

post263037.html#p263037
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da pn83 »

claudiofanesi ha scritto:
23/10/2023, 13:23
Più che altro ho letto che il d23 è molto compensatore, schiaccia molto le alte luci.
In scene di altissimo contrasto sei stato soddisfatto della resa delle alte luci in stampa? @pn83
Non vorrei che essendo troppo compensatore si vada a perdere poi in stampa l’effetto “luce”/“bagliore” che era presente sulla scena.
Dunque ho letto un po' il prosieguo del thread e qualche dubbio mi è venuto. Purtroppo non ho abbastanza esperienza per trarre conclusioni definitive. Però dal mio personale "osservatorio" ho notato che:
- l'ho usato con pellicole a bassa sensibilità ed alta sensibilità (400) e l'equilibrio migliore l'ho trovato con quelle a bassa sensibilità (come dice Pierpaolo). Proprio in quei casi ho avuto modo di usare dei filtri 2 o anche 3 in situazioni dove con altri trattamenti facevo molta più fatica a stampare direttamente
- è vero che con quei negativi ho tendenzialmente alzato il filtro di contrasto rispetto al 2, però non me ne sono pentito spesso, tranne una volta ma era un negativo sottoesposto e sovrasviluppato (push) quindi non un caso standard.
- non ho notato uno "schiacciamento" delle luci problematico, i bagliori restano bagliori
- nella maggior parte dei casi però ho notato che la stampa usciva tecnicamente più facile, cioè con meno necessità di bruciature e prevelature; c'è però anche caso che io usassi male il rivelatore di prima (hydrofen), anche considerando che ogni 3 mesi di prove sto aggiungendo ancora una % significativa di esperienza. Nella breve parentesi di D76 tra i due ho notato una sorta di "via di mezzo", negativi più morbidi ma in media un po' più difficili da stampare rispetto al D23.
- nella gran parte dei casi ho usato entrambi in 1:1

Come dicevo avevo già pensato con l'inverno a provare in scene di basso contrasto la differenza. Mi aspetto un D76 più brillante sulle luci e un D23 più "moscio". Vedremo.

P.S.: Scusate la considerazione naïve, ma non capisco perché non si debba (o lo si debba fare raramente) compensare nelle situazioni di alto contrasto. Io compenserei SOLO nelle situazioni di alto contrasto... perché non dovrei farlo? :-??

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zone-seven
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da zone-seven »

pn83 ha scritto:
23/10/2023, 17:33
P.S.: Scusate la considerazione naïve, ma non capisco perché non si debba (o lo si debba fare raramente) compensare nelle situazioni di alto contrasto. Io compenserei SOLO nelle situazioni di alto contrasto... perché non dovrei farlo? :-??
Ci mancherebbe ... mica c'è problema ... è che vedrai che probabilmente, sulle "lunghe distanze" o "lungo termine" vedrai che è (se ho capito quello che intendi con compensazione) meglio compensare agendo sui tempi.
Se ti riesce, più che il D23 prova il Microphen o il Ansco17.
Poi alla fine se uno col D23 si trova bene allora bene ;)
Che intendi per bagliori ? Perchè i bagliori restaranno bagliori ma luce in generale potrebbero risentirne.
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da pn83 »

zone-seven ha scritto:
23/10/2023, 18:28
Se ti riesce, più che il D23 prova il Microphen o il Ansco17.
Poi alla fine se uno col D23 si trova bene allora bene ;)
Interessante, mi sembra una leggera variazione del D76. Tuttavia a questo punto devo approfondire il D76, soprattutto a confronto col D23, perché credo che conoscendoli bene entrambi si possano riportare un po' sulla stessa "scala" e dare una bella gamma di possibilità semplificando comunque il lavoro. Sto solo aspettando una complicata combinazione di eventi: 1,5-2 ore di tempo libero ( :)) ) + meteo giusto + attrezzatura con me e poi faccio una decina di scatti uguali e li sviluppo per lo stesso tempo in soluzione 1:1 sia col D23 che col D76. Se riesco posto qua i risultati.
zone-seven ha scritto:
23/10/2023, 18:28
Che intendi per bagliori? Perchè i bagliori restaranno bagliori ma luce in generale potrebbero risentirne.
Lo chiedeva @claudiofanesi riferendosi immagino ai punti luce o ai riflessi, che comunque pensino restino con qualunque rivelatore.

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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da cititotto »

potrebbe essere interessante provare il secondo sviluppo in acqua dopo aver ridotto il tempo del 1° sviluppo specialmente per scene ad alto, altissimo contrasto (notturni), indipendentemente dal tipo di sviluppo utilizzato. Si fa meglio con la carta sotto luce di sicurezza, ma si può tentare anche con i negativi.
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Re: D-23 VS D-76

Messaggio da Silverprint »

Mah... anche no, nel senso che con le emulsioni sottili (quelle che usiamo da decenni) più che lavorare poco, quando ci metti l'acqua, si ferma.
Ci sono cose più semplici e sicure, la riduzione del tempo di sviluppo in primis. Anche la sbianca dell'immagine latente funziona bene.

Tornando in topic la questione non è dibattibile, oltre le indicazioni generali già date. La scelta non si può fare se non studiando i risultati che si hanno in stampa. Una carta col piede lungo, stampata con luce diffusa, si comporta sui toni chiari ben diversamente da una col piede ripido stampata a condensatori. Senza contare che per ripetere certi effetti magari basta una leggera prevelatura o viceversa un tocco di sbianca.

Non uso il D-23, ma i risultati che ottengono i miei studenti mi piacciono.
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