Hiroshi Sugimoto a Roma

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Gianluka
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Re: Hiroshi Sugimoto a Roma

Messaggio da Gianluka »

Ciai.

Sugimoto è fra i miei preferiti "di nuova scoperta", cioè fra quelli che mi erano sconosciuti e che ho incontrato di recente, avendo ripreso a fare fotografie da poco dopo tanti anni.

I "fuori fuoco" fanno parte della serie del "doppio infinito": riprese di architettura effettuate con banco ottico mettendo a fuoco "un po' oltre" la posizione di corretta messa a fuoco.
Questo non è possibile in genere per i soggetti lontani ripresi con gli obiettivi delle camere di piccolo e medio formato: con queste infatti ruotando la ghiera di messa a fuoco e raggiunto il simbolo di infinito non si può "andare oltre"; con le camere a banco ottico la cosa è possibile, e Sugimoto ha ideato questa modalità (più di "fuoco oltre l'infinito" che di "fuori fuoco") per dare corpo ad una sorta di tensione, di proiezione della propria visione del soggetto, per posizionarlo oltre la distanza massima in cui le leggi dell'ottica (e la nostra visione) lo piazzerebbero.

Anche le riprese delle sale cinematografiche hanno un substrato concettuale: vengono riprese lasciando l'otturatore aperto per tutto il tempo durante il quale il film viene proiettato: ecco che tutto il film viene così rappresentato con un singolo fotogramma !

Per le riprese del mare analogamente usa esposizioni lunghe e pone la linea d'orizzonte a metà altezza. A me ricordano Rothko...

G.



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pmlpoma
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Re: Hiroshi Sugimoto a Roma

Messaggio da pmlpoma »

Galleria Continua è diventata una specie di multinazionale dell’arte contemporanea, con sedi in molti paesi e una scuderia con artisti conosciuti a livello internazionale (Anish Kapoor, Michelangelo Pistoletto, Pascale Marthin Tayou, Chen Zhen, ecc.).
Non avevo mai visto farne parte veri fotografi e ne ero anche stupito.
Credo che ormai Sugimoto sia divenuto una star che Galleria Continua si è assicurata e che tratta come gli altri: si può esporre un’opera, o due, o dieci, ma senza necessariamente una relazione fra di loro.
Purtroppo un progetto fotografico smembrato perde sicuramente di significato e di valore artistico. Non so chi sia il curatore né se ce ne sia veramente uno.
Lasciano perplessi l’assenza di promozione in ambiente fotografico, la scelta del luogo e delle opere, il titolo stesso che inventa un filo conduttore (il viaggio in Italia) che non esiste e mette insieme opere di progetti diversi fatte in momenti diversi.
Ciò detto quando sarò a Roma andrò sicuramente a vederla perché non ho mai visto dal vivo le stampe della serie dei teatri. Mi piacerebbe anche sapere che pellicola usa e soprattutto come la sviluppa, ma dubito che troverò risposte, soprattutto al St. Regis Hotel di Roma.
Mauro

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Devis91
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Re: Hiroshi Sugimoto a Roma

Messaggio da Devis91 »

Anche io andrò a vederla quanto prima. Forse per “viaggio in Italia” si intende appunto che le sue opere fisicamente hanno viaggiato in Italia e sono esposte a Roma


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carlo60
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Re: Hiroshi Sugimoto a Roma

Messaggio da carlo60 »

Gianluka ha scritto:
10/12/2023, 0:40
Ciai.
I "fuori fuoco" fanno parte della serie del "doppio infinito": riprese di architettura effettuate con banco ottico mettendo a fuoco "un po' oltre" la posizione di corretta messa a fuoco... ...per dare corpo ad una sorta di tensione, di proiezione della propria visione del soggetto, per posizionarlo oltre la distanza massima in cui le leggi dell'ottica (e la nostra visione) lo piazzerebbero.
...è veramente infinito, l'infinito mondo delle seghe mentali. Citando un grande film e personaggio, se tra mille anni in uno scavo archeologico trovassero una di queste foto, sarebbe catalogata come una foto sfocata, come o ciesso do film...

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zone-seven
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Re: Hiroshi Sugimoto a Roma

Messaggio da zone-seven »

se ne trovano una… se ne trovano una serie la cataloga in modo differente
-viviamo in un mondo dove il sapone per i piatti è fatto con vero succo di limone, la limonata con aromi artificiali.

-more light is better than less [04/2/2022]

-Non c'è niente di più colorato del bianco e nero

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Gianluka
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Re: Hiroshi Sugimoto a Roma

Messaggio da Gianluka »

Certo.

E magari se troveranno dei Rothko penseranno si tratti di una serie di prove di tinteggiatura che un qualche imbianchino aveva steso su parete affinchè una signora potesse scegliere con maggiore agio il colore più idoneo per il tinello.

Ma per favore...

%-(

G.



carlo60 ha scritto:
11/12/2023, 20:27
Gianluka ha scritto:
10/12/2023, 0:40
Ciai.
I "fuori fuoco" fanno parte della serie del "doppio infinito": riprese di architettura effettuate con banco ottico mettendo a fuoco "un po' oltre" la posizione di corretta messa a fuoco... ...per dare corpo ad una sorta di tensione, di proiezione della propria visione del soggetto, per posizionarlo oltre la distanza massima in cui le leggi dell'ottica (e la nostra visione) lo piazzerebbero.
...è veramente infinito, l'infinito mondo delle seghe mentali. Citando un grande film e personaggio, se tra mille anni in uno scavo archeologico trovassero una di queste foto, sarebbe catalogata come una foto sfocata, come o ciesso do film...

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carlo60
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Re: Hiroshi Sugimoto a Roma

Messaggio da carlo60 »

zone-seven ha scritto:
11/12/2023, 21:24
se ne trovano una… se ne trovano una serie la cataloga in modo differente
...si, serie di foto sfocate...

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carlo60
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Re: Hiroshi Sugimoto a Roma

Messaggio da carlo60 »

Gianluka ha scritto:
11/12/2023, 21:36
Certo.

E magari se troveranno dei Rothko penseranno si tratti di una serie di prove di tinteggiatura che un qualche imbianchino aveva steso su parete affinchè una signora potesse scegliere con maggiore agio il colore più idoneo per il tinello.

Ma per favore...

%-(

G.



carlo60 ha scritto:
11/12/2023, 20:27
Gianluka ha scritto:
10/12/2023, 0:40
Ciai.
I "fuori fuoco" fanno parte della serie del "doppio infinito": riprese di architettura effettuate con banco ottico mettendo a fuoco "un po' oltre" la posizione di corretta messa a fuoco... ...per dare corpo ad una sorta di tensione, di proiezione della propria visione del soggetto, per posizionarlo oltre la distanza massima in cui le leggi dell'ottica (e la nostra visione) lo piazzerebbero.
...è veramente infinito, l'infinito mondo delle seghe mentali. Citando un grande film e personaggio, se tra mille anni in uno scavo archeologico trovassero una di queste foto, sarebbe catalogata come una foto sfocata, come o ciesso do film...
...non mi riferivo a te ovviamente e comunque penso che arrivato alla notorietà puoi permetterti quasi qualunque strunzata. Basta ci sia un critico (ben pagato) che scriva una bella super cazzola.

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