Ciao a tutti,
l'illuminazione dello sfondo indicata dalle frecce secondo voi è frutto di posizionamento sapiente di luci sullo sfondo o effetto di 'post-produzione'. tipo sbianca? In alcuni ritratti di Karsh le linee seguite dalla luce mi sembrano impossibili da ottenere con una luce di sfondo per cui propendo più sulla manipolazione della stampa. O comunque un insieme delle due cose....
curiosità su tecnica di Karsh
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Re: curiosità su tecnica di Karsh
Così a occhio mi sembra un mix tra sbianca localizzata e dodge in camera oscura, comunque la sbianca mi sembra molto evidente anche in altri suoi meravigliosi ritratti.
"Per i negativi, ha utilizzato sostanze chimiche speciali che permettevano a una debole luce verde di rivelare le densità sempre più profonde in modo da poter giudicare ciascuno individualmente. Per le stampe, aveva due sviluppatori, “duro” e “morbido”, e talvolta entrambi venivano usati sulla stessa fotografia: uno per bagnare la stampa e l’altro da applicare in aree specifiche con un pezzo di cotone.
Preferiva le luci al tungsteno perché poteva vedere i risultati proiettati sui volti dei suoi soggetti ed erano meno distruttivi dei lampi flash. Impostavo sempre le luci e la telecamera allo stesso modo in modo che sapesse istintivamente dove si trovava tutto. Era come un artista che dispone i colori nello stesso ordine sulla tavolozza per concentrarsi completamente sulla tela. Yousuf avrebbe poi apportato modifiche man mano che la seduta procedeva: a volte minori, a volte importanti, ma mai uguali.
Ha lavorato con un assistente durante i viaggi o in studio per non interrompere la concentrazione con il soggetto: nessun entourage per capelli, trucco o styling. Era lui il responsabile, indipendentemente dall'argomento, e sceglieva le location e gli allestimenti.
Una volta che l'illuminazione e la composizione erano di suo gradimento, lasciava innocentemente la fotocamera con il pulsante di scatto in mano e coinvolgeva il soggetto, pronto a spremere la lampadina, catturare un momento di verità e condividerlo con noi.
Jerry Fielder, da Karsh: oltre la telecamera ."
"Per i negativi, ha utilizzato sostanze chimiche speciali che permettevano a una debole luce verde di rivelare le densità sempre più profonde in modo da poter giudicare ciascuno individualmente. Per le stampe, aveva due sviluppatori, “duro” e “morbido”, e talvolta entrambi venivano usati sulla stessa fotografia: uno per bagnare la stampa e l’altro da applicare in aree specifiche con un pezzo di cotone.
Preferiva le luci al tungsteno perché poteva vedere i risultati proiettati sui volti dei suoi soggetti ed erano meno distruttivi dei lampi flash. Impostavo sempre le luci e la telecamera allo stesso modo in modo che sapesse istintivamente dove si trovava tutto. Era come un artista che dispone i colori nello stesso ordine sulla tavolozza per concentrarsi completamente sulla tela. Yousuf avrebbe poi apportato modifiche man mano che la seduta procedeva: a volte minori, a volte importanti, ma mai uguali.
Ha lavorato con un assistente durante i viaggi o in studio per non interrompere la concentrazione con il soggetto: nessun entourage per capelli, trucco o styling. Era lui il responsabile, indipendentemente dall'argomento, e sceglieva le location e gli allestimenti.
Una volta che l'illuminazione e la composizione erano di suo gradimento, lasciava innocentemente la fotocamera con il pulsante di scatto in mano e coinvolgeva il soggetto, pronto a spremere la lampadina, catturare un momento di verità e condividerlo con noi.
Jerry Fielder, da Karsh: oltre la telecamera ."
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Re: curiosità su tecnica di Karsh
@francefilm , grazie per il tuo intervento.
In merito alla 'routine' di Karsh avevo letto da qualche parte anche io che abitualmente tentava di usare sempre uno schema di luci simili addirittura utilizzando un cordino per misurare la distanza del soggetto dalle luci...forse un po' troppo.
Da qualche parte ho un pdf di un articolo dell'epoca dove viene spiegato il suo workflow per fare un ritratto. Purtroppo non ho ancora capito come inserire allegati, ma se interessa cerco di condividerlo
Ciao e buon anno
In merito alla 'routine' di Karsh avevo letto da qualche parte anche io che abitualmente tentava di usare sempre uno schema di luci simili addirittura utilizzando un cordino per misurare la distanza del soggetto dalle luci...forse un po' troppo.
Da qualche parte ho un pdf di un articolo dell'epoca dove viene spiegato il suo workflow per fare un ritratto. Purtroppo non ho ancora capito come inserire allegati, ma se interessa cerco di condividerlo
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Re: curiosità su tecnica di Karsh
A me interesserebbe, grazie.
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Re: curiosità su tecnica di Karsh
Vi metto il link
https://archive.org/details/yousuf-kars ... .-a.-c.-18
Se lo ripesco ce n'è un altro con le formule degli sviluppi scritti di suo pugno
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Re: curiosità su tecnica di Karsh
...sinceramente, vedendo le immagino di Karsh pubblicate online e su un libro che ho, dubito che scattando in 20x25 utilizzasse luci continue. Ma po' esse.
"usare sempre uno schema di luci simili addirittura utilizzando un cordino per misurare la distanza del soggetto dalle luci...forse un po' troppo"
...no, non è esagerato. Utilizzando luci con la medesima potenza, che siano flash o continue non ha importanza, si può calcolare con esattezza il grado di contrasto tra luce ed ombra che verrà registrato sulla pellicola.
"usare sempre uno schema di luci simili addirittura utilizzando un cordino per misurare la distanza del soggetto dalle luci...forse un po' troppo"
...no, non è esagerato. Utilizzando luci con la medesima potenza, che siano flash o continue non ha importanza, si può calcolare con esattezza il grado di contrasto tra luce ed ombra che verrà registrato sulla pellicola.
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Re: curiosità su tecnica di Karsh
Ciao @carlo60 , eppure da quel (poco) che so e trovo in rete pare che la sua illuminazione si basasse proprio su luci continue. In questa immagine sotto, tratta da questo sito https://ingeniumcanada.org/channel/arti ... on-profile , l'attrezzo in alto a sinistra parrebbe un generatore per flash. Forse li ha usati più avanti nella sua carriera (sembra un oggetto 'moderno') o più semplicemente lo usava anche quello per le luci continue
Ultima modifica di teofilatto il 17/01/2024, 13:21, modificato 1 volta in totale.
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Re: curiosità su tecnica di Karsh
Utilizzo delle luci a parte... mi sembra molto difficile usare la sbianca sulla stampa così localizzata vicino a bordi che mantengono la corretta esposizione e contrasto. Senza avere fonti penso più alla manipolazione del negativo, molto più semplice scurirlo a matita, china o chissa quale altro modo a quei tempi...
Odio gli assolutismi e non sono responsabile di cosa capisce l'altro... è sempre IMHO!
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Re: curiosità su tecnica di Karsh
Grazie del link @teofilatto, lo leggerò volentieri!
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Re: curiosità su tecnica di Karsh
Grazie anche da parte mia
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