zone-seven ha scritto: ↑15/01/2024, 17:07
Oppure provare con qualche tecnica antica
E qui mi trovi perfettamente d'accordo.
Quando nei primi anni 80 mi divertivo un mondo con le tecniche antiche, una su tutte si rivelò entusiasmante per precisione del dettaglio e flessibilità, ovvero la "
carta seppia al ferro", secondo la ricetta pubblicata in uno dei primi numeri della sontuosa rivista "La Fotografia Artistica".
Non ho qui il quaderno ove ricopiavo le ricette che poi avrei sperimentato, ma si trattava di una delle classiche miscele da stendere su carta o cartoncino (meglio se un bristol calandrato o l'ormai praticamente introvabile cartoncino da fototipia), a base di Ferro-Ammonio-Citrato (verde), un minimo di Nitrato d'Argento, Acido Tartarico e gelatina. Il tutto, da mescolare in acqua distillata, ad evitare un fastidioso precipitato che potrebbe provocare macchie qualora si attaccasse al pennello di stesa.
Stesa ed asciugatura, fattibili alla luce al tungsteno (io usavo una lampada da 60 W), indiretta, poi esposizione in bromografo o, meglio in torchietto al sole o dinanzi lampada UV e quando raggiunti dettagli ben netti ed i neri d'un bel bruno, sviluppo in bacinella colma d'acqua osservando il raggiungere belle tinte e dettagli vivi; quindi, fissaggio in iposolfito 1:75.
La cosa migliore, sarebbe cercare in biblioteca la raccolta de "La Fotografia Artistica", altrimenti cercare le ricette per il procedimento "van Dyck" oppure per callitipia: tutte purtroppo un po' più complesse, di quella che trassi dalla rivista citata.
Buona giornata,
Enzo