no problem, ne no dueSilverprint ha scritto: ↑16/04/2023, 15:11Purtroppo solo il focometro Peak Critical Focuser consente di osservare la grana su tutta la diagonale della proiezione
grazie mille cmq, chiarissimo come sempre
Moderatori: chromemax, Silverprint
no problem, ne no dueSilverprint ha scritto: ↑16/04/2023, 15:11Purtroppo solo il focometro Peak Critical Focuser consente di osservare la grana su tutta la diagonale della proiezione
Infatti.Silverprint ha scritto: ↑16/04/2023, 15:11In pratica gli obbiettivi non sono mai perfettamente flat field, ovvero non mettono a fuoco un oggetto piatto su un oggetto piatto.
Il piano di fuoco tipico di un 6 lenti da ingrandimento è leggermente waveform, ondulato, facendo il fuoco a centro immagine si è sulla cresta di un'onda, vale a dire che la parte più lontana dell'onda sarà fuori fuoco e la perdita di nitidezza sarà maggiore mano a mano che si ingrandisce; per avere tutto nitido si deve perciò chiudere molto il diaframma, ma in realtà si sta sprecando circa la metà della profondità di campo e forse peggiorando la resa per diffrazione. L'ideale sarebbe mettere a fuoco al centro dell'ampiezza di questa ondulazione e chiudere il diaframma solo quanto basta in modo da avere gli estremi dell'onda ai limiti della pdc.
Purtroppo solo il focometro Peak Critical Focuser consente di osservare la grana su tutta la diagonale della proiezione e fatto il fuoco al centro, vedere dove c'è la massima perdita di nitidezza (altra cresta dell'onda), trovato quel punto si fa il fuoco più o meno a metà della distanza tra quel punto ed il centro e si chiude il diaframma finché al centro non è sufficientemente nitido. Altrimenti si va un po' a naso facendo il fuoco a circa 1/4 della distanza tra centro e angolo partendo dal centro, si chiude il diaframma finché al centro non va bene e si controlla con una stampa che siano a fuoco anche gli angoli.
ottimo consiglio! io il Peak Critical Focuser lo possiedo ma questo criterio non avevo mai saputo dedurlo:. Grazie davveroSilverprint ha scritto: ↑16/04/2023, 15:11In pratica gli obbiettivi non sono mai perfettamente flat field, ovvero non mettono a fuoco un oggetto piatto su un oggetto piatto.
Il piano di fuoco tipico di un 6 lenti da ingrandimento è leggermente waveform, ondulato, facendo il fuoco a centro immagine si è sulla cresta di un'onda, vale a dire che la parte più lontana dell'onda sarà fuori fuoco e la perdita di nitidezza sarà maggiore mano a mano che si ingrandisce; per avere tutto nitido si deve perciò chiudere molto il diaframma, ma in realtà si sta sprecando circa la metà della profondità di campo e forse peggiorando la resa per diffrazione. L'ideale sarebbe mettere a fuoco al centro dell'ampiezza di questa ondulazione e chiudere il diaframma solo quanto basta in modo da avere gli estremi dell'onda ai limiti della pdc.
Purtroppo solo il focometro Peak Critical Focuser consente di osservare la grana su tutta la diagonale della proiezione e fatto il fuoco al centro, vedere dove c'è la massima perdita di nitidezza (altra cresta dell'onda), trovato quel punto si fa il fuoco più o meno a metà della distanza tra quel punto ed il centro e si chiude il diaframma finché al centro non è sufficientemente nitido. Altrimenti si va un po' a naso facendo il fuoco a circa 1/4 della distanza tra centro e angolo partendo dal centro, si chiude il diaframma finché al centro non va bene e si controlla con una stampa che siano a fuoco anche gli angoli.
Perchè modificando il diaframma si modifica la messa a fuoco?bombolino56 ha scritto: ↑25/02/2024, 21:08ottimo consiglio! io il Peak Critical Focuser lo possiedo ma questo criterio non avevo mai saputo dedurlo:. Grazie davveroSilverprint ha scritto: ↑16/04/2023, 15:11In pratica gli obbiettivi non sono mai perfettamente flat field, ovvero non mettono a fuoco un oggetto piatto su un oggetto piatto.
Il piano di fuoco tipico di un 6 lenti da ingrandimento è leggermente waveform, ondulato, facendo il fuoco a centro immagine si è sulla cresta di un'onda, vale a dire che la parte più lontana dell'onda sarà fuori fuoco e la perdita di nitidezza sarà maggiore mano a mano che si ingrandisce; per avere tutto nitido si deve perciò chiudere molto il diaframma, ma in realtà si sta sprecando circa la metà della profondità di campo e forse peggiorando la resa per diffrazione. L'ideale sarebbe mettere a fuoco al centro dell'ampiezza di questa ondulazione e chiudere il diaframma solo quanto basta in modo da avere gli estremi dell'onda ai limiti della pdc.
Purtroppo solo il focometro Peak Critical Focuser consente di osservare la grana su tutta la diagonale della proiezione e fatto il fuoco al centro, vedere dove c'è la massima perdita di nitidezza (altra cresta dell'onda), trovato quel punto si fa il fuoco più o meno a metà della distanza tra quel punto ed il centro e si chiude il diaframma finché al centro non è sufficientemente nitido. Altrimenti si va un po' a naso facendo il fuoco a circa 1/4 della distanza tra centro e angolo partendo dal centro, si chiude il diaframma finché al centro non va bene e si controlla con una stampa che siano a fuoco anche gli angoli.
devo chiedere però, la messa a fuoco meglio a diaframma aperto (anche per una migliore visione della grana) e poi si diaframma dopo..
o si chiede subito il diaframma e si fa la messa a fuoco.
io per decenni mettevo a fuoco a tutta apertura e sul concetto della profondità di campo che aumenta con la chiusura davo per scontato che..
poi da qualche parte lessi (tanto tempo fa) su un libro che modificando il diaframma si modifica la messa a fuoco (fuori però dalla mia logica)
o tu non hai capito me.. o io non ho capito te!claudiofanesi ha scritto: ↑25/02/2024, 21:20Perchè modificando il diaframma si modifica la messa a fuoco?bombolino56 ha scritto: ↑25/02/2024, 21:08ottimo consiglio! io il Peak Critical Focuser lo possiedo ma questo criterio non avevo mai saputo dedurlo:. Grazie davveroSilverprint ha scritto: ↑16/04/2023, 15:11In pratica gli obbiettivi non sono mai perfettamente flat field, ovvero non mettono a fuoco un oggetto piatto su un oggetto piatto.
Il piano di fuoco tipico di un 6 lenti da ingrandimento è leggermente waveform, ondulato, facendo il fuoco a centro immagine si è sulla cresta di un'onda, vale a dire che la parte più lontana dell'onda sarà fuori fuoco e la perdita di nitidezza sarà maggiore mano a mano che si ingrandisce; per avere tutto nitido si deve perciò chiudere molto il diaframma, ma in realtà si sta sprecando circa la metà della profondità di campo e forse peggiorando la resa per diffrazione. L'ideale sarebbe mettere a fuoco al centro dell'ampiezza di questa ondulazione e chiudere il diaframma solo quanto basta in modo da avere gli estremi dell'onda ai limiti della pdc.
Purtroppo solo il focometro Peak Critical Focuser consente di osservare la grana su tutta la diagonale della proiezione e fatto il fuoco al centro, vedere dove c'è la massima perdita di nitidezza (altra cresta dell'onda), trovato quel punto si fa il fuoco più o meno a metà della distanza tra quel punto ed il centro e si chiude il diaframma finché al centro non è sufficientemente nitido. Altrimenti si va un po' a naso facendo il fuoco a circa 1/4 della distanza tra centro e angolo partendo dal centro, si chiude il diaframma finché al centro non va bene e si controlla con una stampa che siano a fuoco anche gli angoli.
devo chiedere però, la messa a fuoco meglio a diaframma aperto (anche per una migliore visione della grana) e poi si diaframma dopo..
o si chiede subito il diaframma e si fa la messa a fuoco.
io per decenni mettevo a fuoco a tutta apertura e sul concetto della profondità di campo che aumenta con la chiusura davo per scontato che..
poi da qualche parte lessi (tanto tempo fa) su un libro che modificando il diaframma si modifica la messa a fuoco (fuori però dalla mia logica)
vado a memoria in quanto letta una ventina di anni fa almeno...claudiofanesi ha scritto: ↑25/02/2024, 22:26Non sbagli nulla, non ho capito la frase che leggesti tempo fà su un libro..
Codice: Seleziona tutto
https://photographylife.com/what-is-focus-shift
Super! alle presunte certezze si aggiungono perplessità!? così come ogni cosa della vita, le certezze non esistono..Nano ha scritto: ↑28/02/2024, 10:04Salve a tutti, in riferimento a questo ultima raccomandazione di eseguire la messa a fuoco al diaframma di lavoro potrebbe dipendere dal fenomeno del "focus shift", cioè dal fenomeno dello spostamento del punto di messa a fuoco in base al diaframma utilizzato, questo proviene dal difetto dell’aberrazione sferica che molte ottiche, in maniera più o meno pronunciata hanno (tipicamente quelle da ripresa, per quelle da ingrandimento i progettisti dovrebbero averla tenuta nella giusta considerazione..).
In pratica, variando il diaframma si vengono a modificare le parti delle lenti coinvolte nella messa a fuoco: a tutta apertura le superfici delle lenti attraverso cui passa la luce sono maggiori e piccoli difetti di lavorazione del vetro nelle porzioni centrali e periferiche (o variabilità del processo produttivo) possono portare la maggioranza dei raggi luminosi a convergere su un piano focale determinando una messa a fuoco a tutta apertura, diaframmando si riduce l'apertura per cui le superfici attraverso cui passa la luce vengono ridotte e se proprio in quella zona ridotta i vetri hanno curvature appena differenti rispetto alla periferia, il piano di messa a fuoco tende a spostarsi appena determinando una messa a fuoco al diaframma di lavoro.
Se i due piani sono abbastanza distanti tra loro la stampa viene leggermente sfuocata.
Questa la teoria, la pratica dice che il focus shift si manifesta tendenzialmente su obiettivi di grande apertura (grande apertura = lenti di grande diametro = possibilità che non siano lavorate in maniera più che perfetta = possibilità che sui bordi delle lenti le curvature siano tali da creare un punto di messa a fuoco leggermente diverso da quello che viene creato dalle superfici al centro della lente ma di cui non ci accorgiamo in quanto "vince" la maggior quantità di raggi luminosi che provengono dalla superficie esterna.
Nella pratica le ottiche da ingrandimento non sono tipicamente classificabili di "grande apertura", infatti sono obiettivi con diaframma 2,8 (al meglio) e questo difetto è più pronunciato con luminosità esasperate tipo f/1 o 1,2 insomma ben sotto i 2-2,8, per cui, anche se è un consiglio valido potrebbe non essere applicabile alle ottiche da ingrandimento. Questo non toglie che bombolino mi ha messo una pulce nell'orecchio e, visto che non costa molto tempo, un controllo una volta per tutte sulle ottiche che uso più spesso lo farò.
Per chi volesse approfondire meglio di quanto ho spiegato:
SalutiCodice: Seleziona tutto
https://photographylife.com/what-is-focus-shift
Nano