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Sto incorniciando delle foto con questo metodo: passepartout acid free, stampa, foglio protettivo 100% Cotone tamponato ( Fabriano Artistico Extra White), foglio Mylar acid free e infine chiusura con la famigerata Masonite..... Avevo letto qui in un vecchio post che il nostro Andrea Silverprint suggeriva il pannello Dibond, ma costa un botto. Basterà il mio metodo per garantire una significativa conservazione nel tempo?
se posso dire la mia la masonite buttala via.. che poi non capisco a cosa ti serve..
se devi isolare il tutto sul retro da eventuale contatto umido con parete metti un Laminil che è una cellula chiusa ed è leggerissimo
ciò nonostante mantiene una rigidità per mantenere il confezionamento del tutto aderente al vetro.. anche se di vetro non hai parlato, quindi non capisco se si tratta di un confezionamento da archiviare in un cassetto o una incorniciatura per esposizione
...non vorrei apparire scassamxxxxx ma. Ho sempre seguito le indicazioni della Fine Art Trade Guild e, a meno di cambiamenti dell'ultimo secondo, non citano mai il Dibond. Inoltre se parliamo di conservazione, una stampa che io sappia, va fermata ai quattro angoli con delle fascette in carta cotone con un taglio e piegatura particolari, e applicate al fondo in passe-partout con colla neutra in modo tale che la stampa sia bloccata ma rimovibile senza problemi. Il retro del PP poi va protetto con un apposito cartone barriera e il tutto sigillato nella cornice con nastro adesivo apposito. Parlo sempre di colle, carte, PP, nastri adesivi a ph neutro e da conservazione. Poi se uno è in vena di donazione del rene può decidere di usare i vetri totalmente "invisibili" che si trovano da Rinaldin.
scusa solo un dettaglio; il solo ph neutro non è conforme alla lunga conservazione se è a diretto contatto con la stampa
va bene se non è a contatto
i materiali a contatto con la stampa devono essere certificati acid-free
in quanto al dibond non lo citano perchè non è inteso come materiale per la lunga conservazione ma semplicemente idoneo per l'adesivaione.. non è altro che un supporto a due strati di alluminio con un'anima di non so cosa. garantisce la stabilità piana senza deformarsi, non è pesante come il vetro a pari spessore ma a dirla tutta è altrettanto accettato il forex, più leggero e un po più economico
poi non so se stiamo parlando di stampe su carta politenata.. perchè se parliamo di b&n baritato parliamone..
...è ovvio che parliamo di cartoni per passe-partout 100% cotone, acid free, ph neutro con carica di carbonato di calcio Il Dibond è una moda, oltretutto costosa. Il Forex® non è un materiale ma solo il nome commerciale del PVC, materiale plastico che non è inerte in quanto con il tempo rilascia gas dannosi e ingiallisce, chi consiglia montaggi, conservativi o meno con questo materiale è un incompetente.
altra cosa che non capisco: quando si dice confezionamento per la lunga conservazione cosa si intende?
specifichiamo a quale scopo.. a quale fine..
io ho stampine di 40anni almeno, alcune si sono alterate altre inaspettatamente inalterate ma a quei tempi stampavo senza regola alcuna
stampavo e basta, ignorando tutto, prevaleva l'entusiasmo di dare voce alle immagini.
oggi le esigenze mi sono cambiate: se le stampe vanno in mostra i requisiti devono rispettare le mie esigenze, se la vendo a collezionista devo rispettare le sue e si ragionano comunque. se le stampe vanno a un museo o archivio, ecco che la cosa è di gran lunga più seria
ho tutti i miei lavori depositati nell'archivio più importante d'europa e li per lunga conservazione si intende centenni non decenni
però sono poi conservate libere da ogni supporto e tanto meno adesivate, ogni lavoro all'interno di una scatola rigorosamente acid-free senza nessuna sorta di adesivo e inseriti in appositi cassettoni in metallo.
(5000 metri quadri di stanzoni e corridoi chilometrici con oltre 13.000.000 di immagini a partire dai primi dagherrotipi su lastre di vetro.. via via ai giorni nostri), tutto questo perennemente a temperatura costante controllata, umidità costante controllata e quando escono da quei cassettoni per scopo didattico o destinate a mostre da loro organizzate, solo ed esclusivamente sotto luce controllata. Questa penso sia la sola lunga conservazione, destinata a lasciare ai posteri una testimonianza di come eravamo... e niente meglio della fotografia può farlo
...non vorrei apparire scassamxxxxx ma. Ho sempre seguito le indicazioni della Fine Art Trade Guild e, a meno di cambiamenti dell'ultimo secondo, non citano mai il Dibond. Inoltre se parliamo di conservazione, una stampa che io sappia, va fermata ai quattro angoli con delle fascette in carta cotone con un taglio e piegatura particolari, e applicate al fondo in passe-partout con colla neutra in modo tale che la stampa sia bloccata ma rimovibile senza problemi. Il retro del PP poi va protetto con un apposito cartone barriera e il tutto sigillato nella cornice con nastro adesivo apposito. Parlo sempre di colle, carte, PP, nastri adesivi a ph neutro e da conservazione. Poi se uno è in vena di donazione del rene può decidere di usare i vetri totalmente "invisibili" che si trovano da Rinaldin.
Quindi secondo queste linee guida la foto nel PP non va incollata a caldo con la pressa? Neanche se molto grande? A proposito di quel cartone barriera sul retro del PP c’è qualche indicazione specifica?
Ho incorniciato un paio di volte stampe 50x60 baritate non mie, asciugate e spianate molto bene. Per aumentare e rendere stabile la planarità ho semplicemente aggiunto un listello rettangolare in legno fissato all'interno della cornice, a contrasto del cartone barriera.
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