Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
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Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
Ho iniziato per un motivo particolare, ossessivo. Ero deciso a fare una serie di foto da manipolare fisicamente. Quindi carta baritata, quindi scatto a pellicola, quindi camera oscura. Son partito col 6x6, poi il 6x7 poi ho affiancato il 35mm e da qualche anno il 4x5". Ho venduto il medio formato e uso solo digitale e LF. Per cose diverse (Danza, teatro in digitale) e complementari.
Nel frattempo le motivazioni sono evolute e si sono trasformate in feeling pazzesco con l'analogico. E in sfida nel riuscire a stampare ed incorniciare ed appendere in casa, la scena che ho voluto fotografare. Si è consolidata una passione.
Ho molte foto stampate negli anni con le inkjet, che ho via via posseduto, e che amo (sono tutte a colori). Le stampe in b/n argentiche che ho fatto però le trovo "fatali".
Mi viene in mente una analogia tra il fotografare in digitale e in analogico: si viaggia ad alta velocità o si gira in bicicletta. Dipende che significato si vuole dare al viaggiare.
Insomma è una questione complessa e privata, ma condivisibile. :-)
Nel frattempo le motivazioni sono evolute e si sono trasformate in feeling pazzesco con l'analogico. E in sfida nel riuscire a stampare ed incorniciare ed appendere in casa, la scena che ho voluto fotografare. Si è consolidata una passione.
Ho molte foto stampate negli anni con le inkjet, che ho via via posseduto, e che amo (sono tutte a colori). Le stampe in b/n argentiche che ho fatto però le trovo "fatali".
Mi viene in mente una analogia tra il fotografare in digitale e in analogico: si viaggia ad alta velocità o si gira in bicicletta. Dipende che significato si vuole dare al viaggiare.
Insomma è una questione complessa e privata, ma condivisibile. :-)


Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
Scatto a pellicola perché impone di pensare prima di -eventualmente- scattare (Gianni Berengo Gardin docet), portando quindi a tutto un altro rapporto con la realtà che si ha di fronte e con le immagini che se ne traggono. Quando scatto a pellicola, anche a distanza di anni, rivedendo le foto riesco a ricordare dov'ero, con chi ero, cosa stava succedendo, cosa ho pensato mentre preparavo lo scatto. Quando rivedo le foto in digitale tutto questo non c'è, o è molto più raro. Non c'è l'attesa, a volte pure di mesi, per vedere cosa è rimasto su un rullino, tutto è immediato, tutte le emozioni sono istantanee e più effimere.
Usare una reflex meccanica, sviluppare con la chimica, tagliare il negativo, e (magari in futuro) stamparlo in camera oscura...tutti rapporti "fisici" con la materia che permettono di allontanarsi dalla realtà liquida e digitale in cui viviamo, che nel bene e nel male è forse uno dei cambiamenti più epocali che la nostra società abbia mai vissuto, pur senza rendersene conto.
Scusate la drammaticità, ma per me è tutto questo, e forme molto altro
Usare una reflex meccanica, sviluppare con la chimica, tagliare il negativo, e (magari in futuro) stamparlo in camera oscura...tutti rapporti "fisici" con la materia che permettono di allontanarsi dalla realtà liquida e digitale in cui viviamo, che nel bene e nel male è forse uno dei cambiamenti più epocali che la nostra società abbia mai vissuto, pur senza rendersene conto.
Scusate la drammaticità, ma per me è tutto questo, e forme molto altro

Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
Scatto ancora anche su pellicola prima di tutto perché lo scatto su pellicola mi restituisce un'immagine con una plasticità e una resa dei colori diversa da quella del sensore della macchina digitale.
Uso tre tipi di pellicola:
Secondo me le immagini nascono prima nella nostra testa...
Uso tre tipi di pellicola:
- Diapositiva a colori (Fuji Velvia 50), per gli scatti con colori vividi
- Negativa a colori (Kodak Portra 160), ha una resa più pastello
- Negativa b/n (Agfa 100 e Kodak Tri-X) per gli scatti appunto in b/n, la plasticità dei toni e la grana della pellicola non hanno, secondo me ancora battuto la resa tonale e il rumore digitale
Secondo me le immagini nascono prima nella nostra testa...
Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
Partendo dalla domanda la mia risposta è:
Scatto in analogico (solo bn) perchè se sbagli butti via una sensazione. L'analogico a mio parere ti permette di pensare prima e durante lo scatto. Non ti puoi permettere lo spreco (almeno nel mio caso). In più c'è la sorpresa. Sino allo sviluppo e stampa non sai se quello che hai fatto è corretto. Insomma il tutto e subito dei nostri giorni non è contemplato.
Scatto in analogico (solo bn) perchè se sbagli butti via una sensazione. L'analogico a mio parere ti permette di pensare prima e durante lo scatto. Non ti puoi permettere lo spreco (almeno nel mio caso). In più c'è la sorpresa. Sino allo sviluppo e stampa non sai se quello che hai fatto è corretto. Insomma il tutto e subito dei nostri giorni non è contemplato.
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Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
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Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
Scatto anche su pellicola (ormai quasi solo da fotoamatore eccezion fatta per un po' di foto per expertise per le quali il digitale comprensibilmente da tre anni non viene più accettato), a parte tante ragioni che ho letto esposte da altri probabilmente meglio di come avrei saputo fare io, anche perché in fondo amo la ...biodiversità.
A Roma c'era - a via del Piè di Marmo - Poggi, che vendeva articoli, materiali per disegnatori, e arte visiva (non fotografica) in genere. Credo ci sia ancora.Ogni sorta di possibile ed immaginabile tecnica poteva trovare lì il suo strumento.
Carboncino, tempere acriliche, bombolette spray con propellente atossico e colori particolari, tubetti di colori ad olio, tele preparate, tele da preparare, tempere classiche, pastelli a cera, acquarello, pastelli Caran D'Ache, colori acrilici, lastre di rame per acquaforte, lastre di zinco per incisione a "punta secca", tempere grasse, carta di riso, tempere acriliche con anche colori fluo, persino figli di carta di fibra di papiro.
Ognuno, da Annigoni a Banksy, poteva e può in generale trovare il mezzo che più gli si confà. Esprimersi come vuole.
Penso che sia importante che ciò continui a non essere negato anche alla fotografia. Non è un fatto di diatriba analogico vs. digitale, come ogni volta che metti tre parole in fila per criticare certe distorsioni del modo di utilizzare il digitale qualcuno è sempre pronto a ravvisare. E non è un fatto di minore alterabilità dell'immagine fotochimica: da Man Ray al suo erede morale Andy Warhol, alle elaborazioni in c.o. di Weegee anche lì si poteva, e si può, fare di tutto.
Ma finché sarà disponibile anche il materiale sensibile per la fotografia fotochimica (gli sviluppi resteranno, alla fine sono solo una soluzione acquosa di composti... quasi tutti prodotti anche per altri scopi) la libertà che hanno pittori disegnatori incisori &Co. sarà appannaggio "anche" di chi fotografa.
A Roma c'era - a via del Piè di Marmo - Poggi, che vendeva articoli, materiali per disegnatori, e arte visiva (non fotografica) in genere. Credo ci sia ancora.Ogni sorta di possibile ed immaginabile tecnica poteva trovare lì il suo strumento.
Carboncino, tempere acriliche, bombolette spray con propellente atossico e colori particolari, tubetti di colori ad olio, tele preparate, tele da preparare, tempere classiche, pastelli a cera, acquarello, pastelli Caran D'Ache, colori acrilici, lastre di rame per acquaforte, lastre di zinco per incisione a "punta secca", tempere grasse, carta di riso, tempere acriliche con anche colori fluo, persino figli di carta di fibra di papiro.
Ognuno, da Annigoni a Banksy, poteva e può in generale trovare il mezzo che più gli si confà. Esprimersi come vuole.
Penso che sia importante che ciò continui a non essere negato anche alla fotografia. Non è un fatto di diatriba analogico vs. digitale, come ogni volta che metti tre parole in fila per criticare certe distorsioni del modo di utilizzare il digitale qualcuno è sempre pronto a ravvisare. E non è un fatto di minore alterabilità dell'immagine fotochimica: da Man Ray al suo erede morale Andy Warhol, alle elaborazioni in c.o. di Weegee anche lì si poteva, e si può, fare di tutto.
Ma finché sarà disponibile anche il materiale sensibile per la fotografia fotochimica (gli sviluppi resteranno, alla fine sono solo una soluzione acquosa di composti... quasi tutti prodotti anche per altri scopi) la libertà che hanno pittori disegnatori incisori &Co. sarà appannaggio "anche" di chi fotografa.
Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
La fotografia analogica è per me un’a terapia che rieduca alla pazienza, alla riflessione e ai dettagli.
Ogni scatto è imprevedibile nel risultato.
Amo il suono del meccanismo della macchina, il senso tangibile della pellicola che si avvolge, e l’attesa emozionante dello sviluppo.
Ogni scatto è imprevedibile nel risultato.
Amo il suono del meccanismo della macchina, il senso tangibile della pellicola che si avvolge, e l’attesa emozionante dello sviluppo.
- archirock
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Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
Per il modo di fotografare (mio). Non amo le elaborazioni post scatto, le trovo artefatti, dei falsi. Per me la foto è quella che vedo nel mirino,che hai immaginato al momento dello scatto, bella o brutta che sia, con difetti o meno. E mi applico per (cercare di) evitarli in futuro. E, guarda caso, anche con la digitale faccio (quasi lo stesso), le elaborazioni, quando ci sono, si traducono nel raddrizzare qualche verticale "incerta", o magari un taglio od una piccola correzione di esposizione.
Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
...premetto che sono nato con la pellicola nel lontanissimo 1975. Sinceramente non capisco questa differenza tra scattare in pellicola e in digitale specialmente quando si afferma che con la pellicola non si introducono "elaborazioni". La scelta di una X pellicola introduce un X risultato/elaborazione, lo sviluppo implica un successivo cambiamento, la stampa con la scelta delle carte e del contrasto un ulteriore passaggio di elaborazione. Dove sono le differenze con la post produzione? Buoni, ovvio che parlo della normale elaborazione a computer non certo dei colori che bellissimi a monitor ma non sarà mai possibile stamparli. Si, dimenticavo, per me rincanziano una foto esiste solo se è stampata.

