Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
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- archirock
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Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
Scusa, man no è lo stesso. Le elaborazioni (post) sono modifiche allo scatto, la scelta di pellicola, carta ecc, derivano in massima parte dal sistema "analogico", che devi forzatamente seguire (qualcosa DEVI scegliere).
Le elaborazioni (al computer o in camera) sono modifiche allo scatto, non seguirei le orme di Man Ray neanche se ne fossi capace, mia posizione ovviamente.
La prima fotocamera l'acquistai, con grandi sacrifici (per me) nel 1975, ero un adolescente, una Mamiya MSX 500, 155.000 lire....
Le elaborazioni (al computer o in camera) sono modifiche allo scatto, non seguirei le orme di Man Ray neanche se ne fossi capace, mia posizione ovviamente.
La prima fotocamera l'acquistai, con grandi sacrifici (per me) nel 1975, ero un adolescente, una Mamiya MSX 500, 155.000 lire....
Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
E una mascheratura o bruciatura in stampa?
- archirock
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Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
Cerco di non farlo. Poi tu ragioni in termini di b/n, il colore è molto più complicato, diapositiva impossibile. Ecco, io faccio conto di avere sempre diapositive in macchina, non so se rendo l'idea.
Ma, ovvio, è un mio modo di fare, cerco la perfezione dello scatto, se e ove possibile.
Ma, ovvio, è un mio modo di fare, cerco la perfezione dello scatto, se e ove possibile.
- Pierpaolo B
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Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
Se piace pazienza ma per me ti metti dei paletti assurdi e inutili.archirock ha scritto: ↑28/01/2025, 17:37Cerco di non farlo. Poi tu ragioni in termini di b/n, il colore è molto più complicato, diapositiva impossibile. Ecco, io faccio conto di avere sempre diapositive in macchina, non so se rendo l'idea.
Ma, ovvio, è un mio modo di fare, cerco la perfezione dello scatto, se e ove possibile.
Mi chiamo Pierpaolo.
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.
Clicca qui! .....e qui, ...e anche qui!
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- Riccardo69
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Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
La domanda che faccio, in primis a me stesso, è “i grandi si sarebbero limitati alle tecniche tradizionali o avrebbero usato quanto a disposizione?”Pierpaolo B ha scritto:Se piace pazienza ma per me ti metti dei paletti assurdi e inutili.archirock ha scritto: ↑28/01/2025, 17:37Cerco di non farlo. Poi tu ragioni in termini di b/n, il colore è molto più complicato, diapositiva impossibile. Ecco, io faccio conto di avere sempre diapositive in macchina, non so se rendo l'idea.
Ma, ovvio, è un mio modo di fare, cerco la perfezione dello scatto, se e ove possibile.
Molti - quasi tutti mi pare- hanno usato tutto quello che potevano al meglio…
Io amo (letteralmente, mia moglie dice che me la porterei anche a letto) la mia 500 c/m e le ottiche Zeiss in particolare le CFE e per il BN prediligo la camera oscura, ma per il colore devo ammettere che scansione (con scanner piano dedicato) , elaborazione (senza esagerazione ma con attenzione estrema agli strumenti e alle calibrazioni) e STAMPA c.d. “fine art” dà risultati che in camera non si possono raggiungere, indipendentemente da capacità e strumenti .
Personalmente non stravolgo lo scatto, le correzioni sono ‘minime’ ma questa è cosa personale e di gusto (che non andrebbe mai messo in discussione).
d’altronde le foto “tarocche” esistevano ben prima del digitale (filtri e c.), magari erano solo più facili da indovinare
Alla mostra di Epstein tutte le foto erano stampate (e parliamo di formati molto importanti da negativi medio formato) in digitale …
Per quanto ne so a oggi tutti i musei che necessitano di stampe “per conservazione” stampano in digitale con inchiostri pigmenti…
Secondo me, al 100% ripresa su pellicola, dato che a oggi rimane il metodo più fedele (e più piacevole), a oggi i dorsi non hanno ancora raggiunto (tranne forse pochissime eccezioni fuori portata tipo Mamiya Leaf)
Per la stampa BN a uso non “archiviale” si può scegliere , personalmente preferisco la camera oscura anche se più lenta e meno riproducibile
Per il colore , sempre IMHO , stampa digitale a pigmenti purché fatta con la dovuta catena controllo profili colore
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Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente.
Perchè mi piace tenere acceso il cervello, anche quando fotografo, a differenza della gente.
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- Riccardo69
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Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
La risposta miglioremilanraf ha scritto:Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente.
Perchè mi piace tenere acceso il cervello, anche quando fotografo, a differenza della gente.

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Re: Perchè scatti su pellicola? La tipica domanda della gente
“Perché scatti su pellicola ?”
E’ una domanda che inizia a preoccuparmi perché anziché dagli altri, sto iniziando a pormela io da solo.
A tal proposito vi voglio raccontare una esperienza vissuta proprio qualche giorno fa.
Recentemente sono stato con la famiglia a trascorrere un fine settimana in Umbria nella zona del Parco del monte Cucco, dove da quelle parti c’è il paese di origine di mia madre. Il posto è bello, si trova nell’ultima corona di Appennini che dall’Umbria guarda verso le Marche, a livello naturalistico è interessante.
Ovviamente in previsione delle passeggiate per sentieri mi son portato dietro la 6x6 con il 40 mm, più che altro per giocarci un po’ e poi, visto che qualche giorno fa si parlava di macro, l’80 e un paio di tubi di prolunga per fare qualche ripresa ravvicinata.
Iniziamo la passeggiata e ad un certo punto vedo un bel gruppo di fiori popolato da numerose farfalle che non sembravano molto scattanti… una foto ravvicinata ci sta! Poso lo zaino a terra, prendo il treppiede leggero che mi son portato dietro, monto la macchina cerco di posizionarmi alla distanza giusta, faccio tutti gli aggiustamenti e nel frattempo le farfalle che mi interessavano se ne sono andate.
Contemporaneamente mio figlio con il suo bell’iPhone 16 apre l’app foto, imposta la funzione macro che macro non è ma consente di fare foto a distanze molto ravvicinate e nel tempo che faccio le mie cose, lui ha già scattato almeno una decina di foto, tutte tecnicamente perfette con le farfalle.
Alla fine ne scatto tre anche io, son sicuramente venute bene, sul 6x6, che ti pare…, una volta sviluppata la pellicola avrò il mio momento di gloria… e nel frattempo le foto del figliolo le avevo già nell’iCloud condiviso… vabbè…
Proseguiamo la passeggiata e si arriva ad un posto da cui una foto panoramica con il contorno degli alberi e della vegetazione in primo piano ti chiama...il 40 mm ci sta tutto…, zaino a terra e si inizia a montare tutto… posiziono il treppiede, metto in bolla, inquadro, verifica esposizione, luce piena e sottobosco, confidiamo nell’esperienza e nella tolleranza della portra 400 e scatto un paio di foto variando il diaframma tra uno e l’altro.
Nel frattempo il figliolo, sempre con il sui mitico telefono ha fatto 4 foto esattamente come stavo facendola io, ottimo risultato, luci equilibratissime, ombre perfette, foto finita senza necessità di fare nulla se non forse raddrizzare l’orizzonte… Ma le mie saranno perfette e poi vuoi mettere, quando ne farò stampare una 70x70 cm sarà come essere li sul posto e sentirò anche l'odore della santureggia...
Altra passeggiata e altro prato fiorito con farfalle ed insetti… il figliolo parte con il suo telefono, io vista l’esperienza di prima mi dedico ad una macro di una lumachina attaccata allo stelo di un erba. Almeno quella sta ferma e mi darà il tempo di fare tutto… monto il treppiede, posiziono il tutto, distanza, messa a fuoco, esposizione e mentre sto per scattare con lo specchio già sollevato… arriva il nuvolone! Non mi resta che aspettare qualche minuto che questo passi e torni quindi il sole sfolgorante in modo da avere la luce che mi serviva. Per fortuna la lumaca dormiva…
La sera a cena il figliolo mi fa rivedere le foto fatte il giorno… che dire, non saranno forse foto da national geografic o da farci stampe 50x70, ma sono foto tecnicamente buone, luci ben equilibrate, i dettagli degli insetti ritratti, i peletti delle api sporchi di polline, le antennine delle farfalle e le brutte facce di altri insetti ci sono tutti e con il giusto dettaglio. Per farci dei 13x18 da tenersi per ricordo sono perfette.
E quando ho ridato il telefono al figliolo e gli ho detto che per fare (forse) la stessa cosa io devo portarmi 5 kg di roba dietro mi ha fatto la domanda che temevo “Papà, ma chi te lo fa fare?”
Ecco… e qua torniamo all’argomento iniziale.
Ma davvero, chi me lo fa fare? Chi me lo fa fare a portarmi dietro almeno 5 kg di attrezzatura se non peggio, perdere tempo per montare tutto ogni volta con il rischio poi di perdere lo scatto che volevo fare, avere il dubbio di vedere il risultato fino a che svilupperò il rullo e avrò in mano i provini… ma davvero ne vale la pena?
Sono il primo a “resistere” come si diceva all’inizio, a portare avanti la causa, a continuare a convincermi che le mie foto il telefono se le sogna, che le stampe da negativo saranno bellissime, che tra 200 anni qualcuno ancora potrà stamparle… però delle volte mi sento davvero come quello che percorre la strada a dorso di mulo mentre gli altri passano vicino con automobili moderne e veloci con l’aria condizionata…
Ma vuoi mettere, a dorso di mulo ci metti una vita però ti godi il panorama, scendi che puzzi di mulo però ti sei preso una bella abbronzatura, non devi mettere la benzina ma ti fanno male tutte le ossa… certo sono modi diversi di vivere la stessa cosa, di fare le foto, di fare il viaggio, alla fine arrivi dove volevi… ma delle volte davvero a vedere altri che riescono con molta meno fatica a fare le stesse cose (e a volte anche meglio) che provo a fare io, davvero mi fa pensare.
Forse davvero sto diventando vecchio.
Resterò fedele alla causa ovviamente, il fascino di utilizzare queste attrezzature è sempre unico, non lascerò mai la mia fida 500 cm nel cassetto quando saprò di andare da qualche parte fotograficamente interessante, però davvero ogni tanto la domanda me la faccio e trovare la risposta non è sempre così immediato.
Vi ho tediato con questo lungo post, non so se sono l’unico a pensarla così ma volevo condividere con voi questi miei pensieri di questi giorni.
Un saluto
Luigi
E’ una domanda che inizia a preoccuparmi perché anziché dagli altri, sto iniziando a pormela io da solo.
A tal proposito vi voglio raccontare una esperienza vissuta proprio qualche giorno fa.
Recentemente sono stato con la famiglia a trascorrere un fine settimana in Umbria nella zona del Parco del monte Cucco, dove da quelle parti c’è il paese di origine di mia madre. Il posto è bello, si trova nell’ultima corona di Appennini che dall’Umbria guarda verso le Marche, a livello naturalistico è interessante.
Ovviamente in previsione delle passeggiate per sentieri mi son portato dietro la 6x6 con il 40 mm, più che altro per giocarci un po’ e poi, visto che qualche giorno fa si parlava di macro, l’80 e un paio di tubi di prolunga per fare qualche ripresa ravvicinata.
Iniziamo la passeggiata e ad un certo punto vedo un bel gruppo di fiori popolato da numerose farfalle che non sembravano molto scattanti… una foto ravvicinata ci sta! Poso lo zaino a terra, prendo il treppiede leggero che mi son portato dietro, monto la macchina cerco di posizionarmi alla distanza giusta, faccio tutti gli aggiustamenti e nel frattempo le farfalle che mi interessavano se ne sono andate.
Contemporaneamente mio figlio con il suo bell’iPhone 16 apre l’app foto, imposta la funzione macro che macro non è ma consente di fare foto a distanze molto ravvicinate e nel tempo che faccio le mie cose, lui ha già scattato almeno una decina di foto, tutte tecnicamente perfette con le farfalle.
Alla fine ne scatto tre anche io, son sicuramente venute bene, sul 6x6, che ti pare…, una volta sviluppata la pellicola avrò il mio momento di gloria… e nel frattempo le foto del figliolo le avevo già nell’iCloud condiviso… vabbè…
Proseguiamo la passeggiata e si arriva ad un posto da cui una foto panoramica con il contorno degli alberi e della vegetazione in primo piano ti chiama...il 40 mm ci sta tutto…, zaino a terra e si inizia a montare tutto… posiziono il treppiede, metto in bolla, inquadro, verifica esposizione, luce piena e sottobosco, confidiamo nell’esperienza e nella tolleranza della portra 400 e scatto un paio di foto variando il diaframma tra uno e l’altro.
Nel frattempo il figliolo, sempre con il sui mitico telefono ha fatto 4 foto esattamente come stavo facendola io, ottimo risultato, luci equilibratissime, ombre perfette, foto finita senza necessità di fare nulla se non forse raddrizzare l’orizzonte… Ma le mie saranno perfette e poi vuoi mettere, quando ne farò stampare una 70x70 cm sarà come essere li sul posto e sentirò anche l'odore della santureggia...
Altra passeggiata e altro prato fiorito con farfalle ed insetti… il figliolo parte con il suo telefono, io vista l’esperienza di prima mi dedico ad una macro di una lumachina attaccata allo stelo di un erba. Almeno quella sta ferma e mi darà il tempo di fare tutto… monto il treppiede, posiziono il tutto, distanza, messa a fuoco, esposizione e mentre sto per scattare con lo specchio già sollevato… arriva il nuvolone! Non mi resta che aspettare qualche minuto che questo passi e torni quindi il sole sfolgorante in modo da avere la luce che mi serviva. Per fortuna la lumaca dormiva…
La sera a cena il figliolo mi fa rivedere le foto fatte il giorno… che dire, non saranno forse foto da national geografic o da farci stampe 50x70, ma sono foto tecnicamente buone, luci ben equilibrate, i dettagli degli insetti ritratti, i peletti delle api sporchi di polline, le antennine delle farfalle e le brutte facce di altri insetti ci sono tutti e con il giusto dettaglio. Per farci dei 13x18 da tenersi per ricordo sono perfette.
E quando ho ridato il telefono al figliolo e gli ho detto che per fare (forse) la stessa cosa io devo portarmi 5 kg di roba dietro mi ha fatto la domanda che temevo “Papà, ma chi te lo fa fare?”
Ecco… e qua torniamo all’argomento iniziale.
Ma davvero, chi me lo fa fare? Chi me lo fa fare a portarmi dietro almeno 5 kg di attrezzatura se non peggio, perdere tempo per montare tutto ogni volta con il rischio poi di perdere lo scatto che volevo fare, avere il dubbio di vedere il risultato fino a che svilupperò il rullo e avrò in mano i provini… ma davvero ne vale la pena?
Sono il primo a “resistere” come si diceva all’inizio, a portare avanti la causa, a continuare a convincermi che le mie foto il telefono se le sogna, che le stampe da negativo saranno bellissime, che tra 200 anni qualcuno ancora potrà stamparle… però delle volte mi sento davvero come quello che percorre la strada a dorso di mulo mentre gli altri passano vicino con automobili moderne e veloci con l’aria condizionata…
Ma vuoi mettere, a dorso di mulo ci metti una vita però ti godi il panorama, scendi che puzzi di mulo però ti sei preso una bella abbronzatura, non devi mettere la benzina ma ti fanno male tutte le ossa… certo sono modi diversi di vivere la stessa cosa, di fare le foto, di fare il viaggio, alla fine arrivi dove volevi… ma delle volte davvero a vedere altri che riescono con molta meno fatica a fare le stesse cose (e a volte anche meglio) che provo a fare io, davvero mi fa pensare.
Forse davvero sto diventando vecchio.
Resterò fedele alla causa ovviamente, il fascino di utilizzare queste attrezzature è sempre unico, non lascerò mai la mia fida 500 cm nel cassetto quando saprò di andare da qualche parte fotograficamente interessante, però davvero ogni tanto la domanda me la faccio e trovare la risposta non è sempre così immediato.
Vi ho tediato con questo lungo post, non so se sono l’unico a pensarla così ma volevo condividere con voi questi miei pensieri di questi giorni.
Un saluto
Luigi