Stampe per un matrimonio

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zone-seven
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da zone-seven »

carlo60 ha scritto:
06/05/2025, 12:42
https://www.bestofweddingphotography.com/jeff-ascough/

...vabbè lui viaggia a cifre a quattro zeri e qualità superlativa...
Bravo ... mi piace, anzi mi è piaciuto fino a quando non sono incappato in questa e ... boh sarò vintage ma levategli la fotocamera :D :

https://www-bestofweddingphotography-co ... x_tr_hl=it



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Valerio Ricciardi
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da Valerio Ricciardi »

carlo60 ha scritto:
06/05/2025, 12:42
https://www.bestofweddingphotography.com/jeff-ascough/
...vabbè lui viaggia a cifre a quattro zeri e qualità superlativa...
I quattro zeri dipendono dalla qualità della comunicazione e del marketing, ma al netto di questo le poche foto che ho visto sono originali e coinvolte. Grande osservatore, fuori dagli schemi, fa del matrimonio un reportage come in effetti è la sua origine.
E' una scuola di pensiero, che ovviamente attrae e intriga di più il fotoamatore evoluto. Richiede colpo d'occhio e grande propensione al rischio, oltre a una tecnica sicura e pronta, che ti permetta una velocità decisionale fulminea per fermare quello che hai colto.

L'altra è orientata a un risultato più controllato, posato, progettato "architettonicamente" dal fotografo, un ottimo esempio a Roma David D'Ario, ormai quasi anzianotto, che considero un raffinato ritrattista (ha uno studio che non si sa se sia più brutto il nome o il logotipo... ma è bravISSIMo nel suo genere). Non che non vi sia creatività, ma l'uso sistematico del doppio flash (a volte anche un terzo sullo sfondo su cavallettino con trigger radio) implica ovviamente una foto meno estemporanea.

A Napoli spesso i fotografi più rinomati gestiscono in proprio la parte "posata" e controllata, e affidano a un giovane molto creativo il compito di "rubare" in giro gli scatti in stile reportage, che spesso montano in B/N appositamente.
"Nel visco, in cui s'avvenne / quell'augellin talora, / lascia le penne ancora, / ma torna in libertà:
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa"
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da carlo60 »

...David D'Ario... ma dai uno che ancora fa il BN con il colore selettivo, dai su...

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Valerio Ricciardi
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da Valerio Ricciardi »

Quella foto sarà vecchia di trent'anni... non fa testo. Mica è roba recente.
Il suo logotipo dovrebbe darti l'idea di quanto sappia fare promozione, è bello come una Chevrolet Spark o come una sigla di un telequiz di Tele Milano degli anni '80... se ti dico che è uno che sa fare i ritratti dammi fiducia. Ho visto cose serie.
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da carlo60 »

Valerio Ricciardi ha scritto:
06/05/2025, 22:44
Quella foto sarà vecchia di trent'anni... non fa testo. Mica è roba recente.
Il suo logotipo dovrebbe darti l'idea di quanto sappia fare promozione, è bello come una Chevrolet Spark o come una sigla di un telequiz di Tele Milano degli anni '80... se ti dico che è uno che sa fare i ritratti dammi fiducia. Ho visto cose serie.
...ancora lo devo conoscere un fotografo che per pubblicizzarsi utilizza le sue foto di trent'anni prima e non la sua migliore e contemporanea produzione. La sua unica "vetrina" online mostra foto con un taglio appunto di trenta anni fa, semplicemente perché, con ottima probabilità, è quello che sa fare. Come ne più ne meno tanti altri matrimonialisti. Di ritratti non ce ne sono.
Liquidare poi un professionista come Ascough riconosciuto a livello mondiale, semplicemente scrivendo "I quattro zeri dipendono dalla qualità della comunicazione e del marketing" significa banalizzare il suo lavoro che evidentemente neanche conosci. Non sono un matrimonialista ma conosco bene il suo lavoro, specialmente quello realizzato in UK quando ancora (e spero ancora oggi) lavorava esclusivamente in BN e Leica. Uno che pubblicava un intero matrimonio in BN dove non c'era una sola immagine che non potesse, da sola, raccontare tutto, trovamelo un altro di questo livello.

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Andrea67c
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da Andrea67c »

Mi inserisco. Nel mio piccolo, ho fatto due matrimoni e un battesimo. Incaricato. Cioè, gli amici me l'hanno chiesto prima, sapendo che fotografo solo su pellicola e solo in bn. Avevo il permesso di muovermi, anche durante la cerimonia, che in tutti i casi fu in chiesa. Naturalmente l'ho fatto aggratis, e non lo farò più aggratis, perché effettivamente, per quanto divertente, solo su pellicola, senza nessuno che ti aiuti in nessun modo, è una fatica alla fine della quale ti dici: perché non ci ho preso un auro, anzi ne ho spesi qualche centinaio?
Sono sempre riuscito a tirare fuori più di 20 immagini. Molte con flash, che è il miglior assistente in questi casi. Quindi super-complimenti al fotografo inglese che si sforza di fare in luce naturale, quando può. È più facile a dirsi che a farsi.
Tutto bello, a parte la fatica non remunerata? No, niente affatto. Perché il problema vero è la committenza. Le foto che io ritenevo più riuscite, per metà delle volte non erano le preferite. Anzi. Le persone senza cultura fotografica NON VOGLIONO VEDERSI RITRATTE in situazioni non in posa. Io faccio abitualmente street e per me è la norma cercare delle non- pose. Ad una cerimonia/festa è anche più semplice che per la strada, perché nessuno ti guarda con sospetto, ad una cerimonia.
Il problema è dopo. Due esempi. Ho ritratto tre sorelle, di cui una la madrina dell'nfante. Una foto che "racconta", se proprio vogliamo, il legame familiare che si rinsalda ulteriormente con il nuovo arrivo di un infante in casa. Foto disprezzata, perché una delle sorelle sta ridendo in modo clamoroso e ha la bocca aperta, pur essendo lei una bella signora con dentatura perfetta.
Ho ritratto due invitati in conversazione. Foto disprezzata perché uno dei due sta antipatico all'altro, il quale non voleva essere ritratto assieme.
Altri esempi ci sarebbero.
C'è una sottocultura (o controcultura) fotoleografica, che impedisce di lavorare al meglio in queste occasioni. Ritengo che i professionisti del settore abbiano contribuito a crearla.
Quindi sono completamente dalla parte dell'inglese.

Ciao!
A.

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zone-seven
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da zone-seven »

Andrea67c ha scritto:
07/05/2025, 6:57

Quindi sono completamente dalla parte dell'inglese.

Ciao!
A.
Da questo punto di vista sono con te ...
ed il "nonno" non ce lo mettiamo ? Tra una foto, bella, non dico in posa ne perfetta, ma davvero bella, mi sono sentito dire: "No meglio questa" ... ovvero una foto dove sto "nonno", porello è/era tutto impiastrato di sugo coi funghi, ma per loro il nonno era quello lì.
Quindi mi chiedo, quando ti scelgono su cosa si basano ? Cioè vedranno un "portfolio" ?
E' un problema culturale, ok ... ma nsomma
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Pierpaolo B
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da Pierpaolo B »

Ai tempi dell'analogico il professionista non faceva nemmeno vedere i provini ai clienti. Se si pattuivano 30 stampe stampava le 30 immagini per lui più riuscite. I provini pubblici erano per le foto al banchetto solitamente fatte dall'assistente e tra queste il cliente sceglieva.
Con l'avvento del digitale le foto sono talmente tante che per il professionista scegliere sarebbe un gran sbattimento.... meglio consegnare TUTTI i jpg compressi, lasciar scegliere e lavarsene le mani..... i più fanno così.
Mi chiamo Pierpaolo.
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.

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Valerio Ricciardi
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da Valerio Ricciardi »

Andrea67c ha scritto:
07/05/2025, 6:57
Quindi sono completamente dalla parte dell'inglese.
Anch'io! A me, piace molto di più un approccio del genere. Infinitamente più autentico, vero, e libero rispetto ai canoni convenzionali più consolidati, non solo ottimo artigianato. Capace, di evocare i ricordi VERI nella della giornata agli sposi anche a trent’anni di distanza.
Io mi riferivo solo al suo appannaggio, alla sua “quotazione di mercato”, che è determinata nella libera professione da fattori in cui competenza e creatività sono solo uno dei tanti tasselli del mosaico. Tre zeri, quattro zeri, cinque zeri per me non hanno valore per giudicarlo (per il suo budget familiare ovviamente si sentono).

Nel marketing la determinazione del posizionamento di prezzo è una fase della progettazione, dalle aziende viene demandato ad analisi di specialisti. Il mercato è quello che è. Gli analisti sanno che c’è un tot di persone disposte a pagare una cifra irragionevolmente alta un iPhone di gamma elevata, con prestazioni inferiori magari rispetto allo XiaoMi o al Samsung o al ... top di gamma equivalente che magari costano 500 euro in meno, perché intimamente convinta che l’iPhone abbia delle qualità superiori per questo questo e quest’altro motivo. Ma sanno che c’è anche una percentuale di utenza che sceglie il brand, PERCHE’ caro. Fattore di autogratificazione: me lo regalo, perché mi voglio bene e posso permettermelo. E delle due che costi caro per quel che è mi gratifica di più.
Come negli anni ’80 le (splendide) ottiche per Contax, che grazie alla parte di acquirenti in cerca di autogratificazione (ahò, Carl Zeiss, mica bau bau micio micio!! Lo pago, però...) ci permettono oggi di trovare a prezzi ragionevoli obiettivi splendidi, che come i Leitz per Leicaflex e M spesso sono intonsi. Se le trovi immacolate dopo trenta quarant’anni e più... vuol dire che non sono state comprate per usarle, ma per averle. Quanti Nikkor 35/2 ci sono in giro praticamente sverniciati dall’uso di un fotoreporter? Se esistesse una relazione fra qualità reale e prezzo ritenuto accettabile, si venderebbero meno Rolex e più Zenith, visto che per moltissimi anni i "Daytona" hanno avuto dentro un calibro 400 Zenith "El Primero" modificato...

Annigoni è stato uno dei pittori con la tecnica più raffinata che si possa immaginare del '900: ha dipinto ritratti realisti di una potenza espressiva fuori dall'ordinario. Non fosse stato chiamato a ritrarre una quantità di regine, e pulzelle eredi di case regnanti assortite, oggi le sue quotazioni sarebbero più basse. E sì che anche quei ritratti d'occasione, vincolati dal messaggio che dovevano trasmettere, ai miei occhi meno potenti delle sue realizzazioni "libere" erano dipinti gran bene. Prova a googlare “Annigoni”: salterà fuori la frase “il pittore delle regine” e il ritratto del ’54 di Elisabetta II. Che, dire che non è certo il meglio che ha fatto, è ancora poco. Io lo scoprii perché per un lavoro ho dovuto studiarne tutta la produzione, e a un certo punto ho pensato: ehi, cavolo, ma questo è un signor artista !! - prima, conoscevo solo i nove-dieci quadri che hanno più o meno visto tutti, e lo consideravo solo un gran noiosissimo tecnico dell'olio su tela, che faceva "santini" alla Guido Reni...

L'essenzialità della comunicazione dipende anche dalla tua committenza. Se la tua committenza è il pubblico, fra duemila virgolette, e non si è innescato un meccanismo di passaparola fra la clientela potenziale, o sei visibile o non esisti. Ciò ti può coinvolgere sia se sei bravo, sia se non lo sei. Se sei bravo, meglio!! Ma non è detto che fama e successo, anche economico, abbiano una relazione lineare con skill (tecnico) e creatività (artistica). Magari. In una visione panglossiana, forse...

Ricordi l'influencer napoletana terrificante che ha generato un problema d'ordine pubblico portando di punto in bianco 10.000 sciatori a Roccaraso? DIECIMILA. Perché lo ha proposto LEI su TikTok: ha anche detto di saper sciare frenando a spazzaneve sulla pista verde... Però ha UN MILIONE SETTECENTOMILA FOLLOWER. Quindi nel suo ha talento: ha saputo crearsi riconoscibilità e seguito. Un istinto vincente, come - sinché non è scoppiata la bolla per una stupida avidità - Chiara Ferragni.
Aprissi un blog su TikTok, potrei collezionare un milione settecentomila pernacchie? No: non avrei questa attenzione, neanche per insultarmi.
Gustavo Thoeni, il gran campione, è vivissimo e in ottima salute. Penso che a 71 anni scierebbe molto meglio lui, senza bacchette e quel giorno magari con un po’ di mal di schiena, di me dopo sei mesi di training fisico incessante e cinquanta lezioni di affinamento dal miglior Maestro federale di Cortina. Avesse lanciato lui su TikTok l'idea di “andare tutti sulla neve a Roccaraso domenica prossima”, sarebbero stati invasi in quel modo dai pulmann creando addirittura un problema di reperibilità di servizi igienici e bottigliette d’acqua? Dubito. Quanti venti-trenta-quarantenni sanno chi è?
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da Valerio Ricciardi »

Andrea67c ha scritto:
07/05/2025, 6:57
C'è una sottocultura (o controcultura) fotoleografica, che impedisce di lavorare al meglio in queste occasioni. Ritengo che i professionisti del settore abbiano contribuito a crearla.
Sì, nonostante molti professionisti la lamentino, esattamente come hai fatto tu alla luce di esperienze pur, comprenderai, assolutamente occasionali.
Nella media dei casi, i piccoli professionisti hanno avuto, penso, una grande accondiscendenza nell' "attaccare l'asino dove vuole l'asino", e si sono abbastanza passivamente adeguati a ciò che in quel periodo sembrava funzionare.
E che magari in fondo a loro per primi non piace.
Quel fotografo inglese, creandosi coraggiosamente uno stile personale pur nel "genere reportage" (che non ha assolutamente inventato lui, solo a Roma ne conosco cinque che fanno così, nessuno così bravo), ha saputo imporlo ai suoi clienti (in senso buono); e a quel punto "ha vinto", perché chi, estremizzo, vuole cose come... il fotomontaggio in pellicola degli anni '70 con gli sposi che si baciano dentro la coppa di champagne fotografata sullo sfondo del tramonto o dentro la rosa bianca (giuro...! Visti io!...) non si fa fare il servizio da lui.

Poi ci sarà sicuramente chi lo sceglie perché ha fotografato le nozze di una delle Spice Girls, o magari dei Totti, senza avere davvero una capacità di valutarlo... bé, basta che paghi.
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