Stampe per un matrimonio

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carlo60
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da carlo60 »

...i discorsi da volpe e l'uva...



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Valerio Ricciardi
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da Valerio Ricciardi »

Perché? Mai fatto un servizio di cerimonie.
Richiesto, di rado, ho sempre declinato e non solo perché avevo tutto il lavoro che potevo seguire - in una nicchia pagata meglio.
Mi son ritagliato una nicchia che rispetto al reportage di attualità è l'opposto antipodico come esigenze di formazione, qualità, competenze e tipologia di situazioni da saper gestire. Avessi praticato occasionalmente anche quel genere (non si capisce quando?), bene o male avrei imparicchiato, come chiunque, poi... consegnato servizi ben esposti e senza foto storte, coi colori "giusti", nitidi, prevedibili, scontati, banali e senza pathos alcuno.

Pare ti abbia pestato un callo... solo perché ho scritto che il livello di remunerazione di una libera professione, in sé, non è necessariamente in rapporto lineare con la qualità espressa. Mi duole, questo vedo da una vita. Non solo nella mia professione, ma in quelle con le quali mi interfaccio come figura complementare (architetti e/o ingegneri, archeologi, accademici, storici dell'arte, orientalisti e filologi classici, epigrafisti etc).

Tolto chi "vive di stipendio", alto o basso che sia, negli altri ho visto sempre indipendenti la capacità di fare le cose, e la capacità di venderle. La prima un fatto di predisposizione, studio, concentrazione, esperienza, permeabilità agli insegnamenti, e capacità di assorbire la qualità del lavoro degli altri (che è altro dall'imitazione); la seconda, capacità di relazione, autopromozione ben calibrata, cura dell'immagine.
Viaggiavano su binari anche occasionalmente paralleli, più spesso no. In modo veramente eclatante nel caso di architetti anche molto noti.

Per cui ritrovo a consuntivo scettico rispetto al modello calvinista del valore della persona nel lavoro.
"Nel visco, in cui s'avvenne / quell'augellin talora, / lascia le penne ancora, / ma torna in libertà:
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa"
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zone-seven
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da zone-seven »

L'industria della fotografia matrimoniale e del marketing ad essa associato dovrebbe essere una continua evoluzione, influenzata da fattori culturali, tecnologici e di mercato. In Italia, la combinazione di paesaggi mozzafiato, patrimonio culturale e competenze professionali rende il paese una destinazione privilegiata per i matrimoni, sia per coppie italiane che straniere. Parallelamente, le tendenze globali mostrano una crescente richiesta di esperienze personalizzate e autentiche, spingendo in teoria i professionisti del settore a innovare per soddisfare le aspettative dei clienti.

L’uso di droni per catturare prospettive dall’alto è ormai una realtà nei matrimoni diciamo di lusso: riprese aeree di cerimonia e ricevimento offrono una visione d’insieme impareggiabile, rendendo la narrazione visiva più dinamica e coinvolgente. È necessario, però, coordinarsi con i fornitori e verificare le norme locali sulle autorizzazioni di volo e le condizioni meteorologiche ed i costi aumentano.

La fotografia con droni ha rivoluzionato il modo di raccontare i matrimoni, offrendo prospettive spettacolari e inedite che arricchiscono l’album nuziale di emozione e dinamismo.

Grazie alle riprese dall’alto, il drone cattura l’intera scenografia (dalla bellezza della location ai movimenti degli ospiti) dando una visione d’insieme che manca nelle foto tradizionali. Riprese a volo radente valorizzano i dettagli architettonici (villa, chiesa, giardino), mentre panoramiche ascendenti accompagnano con eleganza l’ingresso degli sposi, trasformando ogni scena in un “momento epico”.

Movimenti fluidi: utilizzare curve a S e ascese o discese lente per dare un ritmo cinematografico.
Shot statici: posizionare il drone in hover per scatti fissi, perfetti per coperture “aerea+terra” abbinate alle foto dei fotografi a terra. Tracking nel seguire gli sposi in cammino o durante il taglio della torta, grazie alla modalità ActiveTrack, e ci esce dinamismo senza stacchi netti.
In editing, si stabilizza ulteriormente il footage e si bilancia il tutto per uniformarlo alle immagini fotografiche. Sequenze aeree possono essere montate in highlight video o presentate come fotografie still a elevata risoluzione. Oltretutto, inserire transizioni dolci tra riprese a terra e in volo migliora la coesione narrativa.

Ovviamente integrare il drone nel servizio richiede coordinamento e attenzione alle tempistiche: è preferibile prevedere e scegliere i voli in momenti “morti” (ad esempio tra cerimonia e ricevimento), in modo da non disturbare il flusso degli eventi. I droni professionali come DJI Mavic 3 Cine o DJI Air 3, offrono sensori di qualità cinematografica e stabilizzazione gimbal a tre assi. Ci vogliono un po' di batterie di scorta, in alcuni casi eliche extra e un radiocomandi consoni per garantire voli lunghi e affidabili. Alcuni modelli permettono anche il trasporto di filtri ND intercambiabili, utili per gestire l’esposizione in pieno sole.
Senza parlare delle varie autorizzazioni ed iscrizioni per "volare"

Poi stanno arrivando album fotografici “3D” interattivi, che sfruttano l’Augmented Reality per far rivivere i momenti del matrimonio in formato immersivo. In alcuni casi basta inquadrare con lo smartphone per attivare video, ricostruzioni 3D o clip extra, trasformando il tradizionale album in un’esperienza multimediale.

Strumenti basati su intelligenza artificiale (AfterShoot, Imagen Culling, Narrative, FilterPixel) automatizzano il “culling” (ovvero la selezione delle immagini migliori in base a fattori come nitidezza, espressioni e composizione ) e propongono ritocchi iniziali che emulano lo stile del fotografo. Questo permette di risparmiare in teoria ore di lavoro e garantire coerenza nello stile finale. Realtà aumentata e realtà virtuale stanno ridefinendo l’album matrimoniale. Pagine cartacee che si animano grazie a semplici QR code o app dedicate consentono di far emergere dal foglio video-racconti, clip “dietro le quinte” e persino ricostruzioni 3D dei momenti più emozionanti. Aziende come DuetVR hanno progettato suite complete – dagli AR photobooth alle proiezioni interattive – per offrire agli invitati la possibilità di esplorare con lo smartphone un mondo parallelo di ricordi, personalizzato sulla storia degli sposi.

Anche i social media giocano un ruolo cruciale: le stories in diretta, i mini‑documentari postati in tempo reale e le gallerie web interattive permettono di estendere la narrazione ben oltre la festa. Così, amici e parenti impossibilitati a partecipare di persona possono interagire attraverso commenti geo‑taggati, scegliere angoli di ripresa diversi e persino votare il proprio scatto preferito, contribuendo attivamente alla costruzione del racconto collettivo. Questo approccio trasforma il matrimonio in un evento condiviso, dove ogni ospite diventa co-autore della memoria.

La “rinascita” della pellicola c'è: alcuni propongono due shooting, uno dedicato al digitale e l’altro esclusivamente alla pellicola, per un mix di autenticità nostalgica e flessibilità tecnica. Il confronto tra tonalità analogiche e nitidezza digitale arricchisce l’album di contrasti estetici.
Un workflow ibrido pellicola-digitale nel matrimonio arricchisce la creatività, offre anche ai clienti experiece memorabili e autentiche. Con giusti strumenti si creano immagini che raccontano storie indimenticabili, catturando l'essenza del grande giorno in modo unico e personale.

Alla fin fine, in questi nuovi paradigmi, la fotografia di matrimonio non si limita a catturare un istante: diventa un’esperienza multisensoriale, dinamica e partecipativa, in cui ogni spettatore può ritornare “sul posto” più volte, scoprendo ad ogni visita nuovi dettagli e angolazioni.

Ecco fatto un matrimonio da 100K.

Per quello che ho avuto modo di vedere, i pochi qui in italia che fanno queste cosette al caro jeff-ascough qui sopra je magnano in testa, ma noi ci preoccupiamo delle differenze tra le russe svedesi americane ecc ecc ecc... ed io che non riesco a fare una stampa decente.
-La mia migliore fotografia ... la farò domani [16/7/2025]

-“It’s always 12 minutes." [05/5/2025]

-viviamo in un mondo dove il sapone per i piatti è fatto con vero succo di limone, la limonata con aromi artificiali.

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carlo60
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da carlo60 »

zone-seven ha scritto:
07/05/2025, 19:53
Per quello che ho avuto modo di vedere, i pochi qui in italia che fanno queste cosette al caro jeff-ascough qui sopra je magnano in testa, ma noi ci preoccupiamo delle differenze tra le russe svedesi americane ecc ecc ecc... ed io che non riesco a fare una stampa decente.
...parli e paragoni due filosofie di ripresa/interpretazione lontane anni luce. "Uno" non saprebbe fare quello che fa "l'altro" e "l'altro" non saprebbe fare quello che fa "l'uno". Ascough ha come riferimento, per sua stessa ammissione, il mood reportagistico di Don McCullin, dubito che quelli a cui ti riferisci magari ne abbiano mai sentito parlare.

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zone-seven
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Stampe per un matrimonio

Messaggio da zone-seven »

carlo60 ha scritto:
zone-seven ha scritto:
07/05/2025, 19:53
Per quello che ho avuto modo di vedere, i pochi qui in italia che fanno queste cosette al caro jeff-ascough qui sopra je magnano in testa, ma noi ci preoccupiamo delle differenze tra le russe svedesi americane ecc ecc ecc... ed io che non riesco a fare una stampa decente.
...parli e paragoni due filosofie di ripresa/interpretazione lontane anni luce. "Uno" non saprebbe fare quello che fa "l'altro" e "l'altro" non saprebbe fare quello che fa "l'uno". Ascough ha come riferimento, per sua stessa ammissione, il mood reportagistico di Don McCullin, dubito che quelli a cui ti riferisci magari ne abbiano mai sentito parlare.
ecco questo si che il discorso della volpe che non arriva all’uva.

C’è chi fa delle scelte dell’uno o dell’altro … e c’è chi riesce a mettere assieme l’uno e l’altro…
mentre non è che perché si chiama Don qualcuno gli altri non abbiano sentito parlare .

Poi ognuno crede a quello che vuole … come detto in altri post, anche che la terra è piatta e che, come i respiriani si può vivere d’aria … poi qualcuno di loro muore e si stanno ancora chiedendo perché.

per il resto, ti è sfuggito il senso, di 4 righe, figuriamoci due foto
-La mia migliore fotografia ... la farò domani [16/7/2025]

-“It’s always 12 minutes." [05/5/2025]

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Valerio Ricciardi
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da Valerio Ricciardi »

carlo60 ha scritto:
07/05/2025, 20:35
Ascough ha come riferimento, per sua stessa ammissione, il mood reportagistico di Don McCullin, dubito che quelli a cui ti riferisci magari ne abbiano mai sentito parlare.
No, Carlo, non ci siamo. Lo "stile reportage", pur inframmezzato da un certo numero di foto posate, sostanzialmente ritratti e in percentuale maggiore "ovviamente" alla sposa, almeno a Roma e Napoli è tutt'altro che una mosca bianca. Penso che lo adottino ormai quasi un quarto dei professionisti "bravi", anche perché nel genere "classico" non c'è più nulla da inventare...

Mica lo fa inventato lui. Gira da più di trent'anni ormai.
Questo senza nulla togliere alle sue doti, che ho apprezzato subito, e pure molto.
Lascia stare Don McCullin, se anche non conoscono lui magari conoscono Ugo Mulas e Berengo Gardin... non è questo il punto.

Ci sono anche quelli bravi assai, da noi, nel genere. Oggi sono molto avvantaggiati dalle digitali full frame, perché se di risoluzione non esasperata rispetto ai limiti tecnologici del momento hanno una resa sulle basse luci notevolissima, e il formato pieno riduce ulteriormente l'impatto del rumore.

Già una Nikon D700, FF da "soli" 12 Megapixel, o una Pentax K5 da "soli" 15,4 permettevano molti anni fa di lavorare in luce ambiente a 1600 ISO che "sembrano 320". Poi ci sono le monocromatiche senza matrice di Bayer, come la costosissima Leica Monochrome e il "miracolo" Pentax K3-III Monochrome che costa solo circa 2000 euro. Gamma tonale estesissima, scala di grigi incredibile e bassissimo rumore, 800 ISO sembrano quasi i 100 di dieci anni fa. Agevolano questo tipo di approccio alla narrazione di un evento - adesso lasciamo da parte il fatto che a noi "ci piace" l'idea della matericità dell'analogico.

Ecco, mi dirai casomai che lavorare in pellicola, per la foto di occasione, oggi come oggi in Italia proprio "non esiste". Però io questo lo capisco, a parte il problema dei laboratori di stampa adeguati... La possibilità di recupero soprattutto delle basse ma anche delle alte luci nel numerico - scattando in RAW con una fotocamera che abbia validi algoritmi di elaborazione del segnale (le migliori: Nikon, Pentax e Sony che usano peraltro sensori dello stesso fabbricante) sono pazzesche rispetto alla pellicola, e questo è come il paracadute balistico nei monomotori Cirrus: una cosa su cui non devi nella tua testa contare, devi volarlo stando bene nel suo inviluppo, come se non ci fosse... ma se tutto va proprio storto e che è che non è finisci in vite piatta... quantomeno più o meno porti la pelle a casa.
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Valerio Ricciardi
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da Valerio Ricciardi »

Nella foto di eventi le possibilità di "bucare" una foto importante sono più di quelle che sapremmo contare...
per questo considero quel genere di foto un genere difficilissimo, ben al di là di quello che il cliente (o i fotografi che si occupano di "altro"...) arriva a percepire. E' una gran responsabilità verso gli sposi, ai quali non puoi assolutamente raccontare, dopo, perché ti è entrata luce dal dorso della macchina alla quale era un po' che non controllavi bene le guarnizioni.

Un fotografo di architettura può tornare sulla location (al limite ci rimette tempo quindi denaro) anche più volte finché non azzecca il momento con l'orientamento della luce "giusta", può attendere anche la giornata col sole velato di foschia al punto giusto per aiutarsi a tenere entro gamma i contrasti. Se si scorda di chiudere il diaframma del Copal, male che va stupido lui, ha buttato una piana e, un po' scocciato, ci torna.

In sala di posa non ne parliamo: le luci le metti e le sposti tu finché vedi qualcosa che "adesso va bene", se sei sciolto e rodato ci metti tot, se è un po' che non affronti quel tipo di tridimensionalità o riflessi dell'oggetto ci metti all'inizio... 3 x tot. Ma in fondo che rischi reali hai? Guadagnare meno in rapporto al tempo impiegato. Nulla di irrimediabile. Se sei troppo lento e perfezionista nel senso sottile di insicuro, la qualità finale corrisponde a una produzione troppo bassa. Tutto qui. Vista da fuori la sala di posa fa scena, ma è una vita taaaanto più facile...

Il matrimonialista, deve seguire il motto di Theodoro Roosevelt: "fai quel che devi, con quel che hai, dove ti trovi". E, ti dirò, a parte il fatto che il genere reportage a me molto piace di più, è più vero, più Hemingway, più Steinbeck, più McCullin e meno Guido Reni,
...ha il vantaggio che è richiesta intrinsecamente meno percezione di perfezione tecnica rispetto al più noioso e paludato stile classico, perché lì ci si aspetta, con tempistiche e stress da foto di attualità, uno standard più simile a quello di una sala di posa.
Quindi non è che fare le solite foto noiose e prevedibili con tre flash e l'assistente che ti sistema lo strascico della sposa sia sempre più comodo. Forse ci si stanca anche di più, per un risultato finale che colpisce l'immaginazione meno.
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da carlo60 »

Valerio Ricciardi ha scritto:
08/05/2025, 11:25
Vista da fuori la sala di posa fa scena, ma è una vita taaaanto più facile...
...non so se ridere, piangere o peggio, provare compassione. Non ti affannae a scrivere l'ennesima pappardella perché non la leggerò neanche sotto tortura. Hai mai pensato ad aprirti un blog tutto tuo dove dispensare queste perle?

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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da Valerio Ricciardi »

carlo60 ha scritto:
08/05/2025, 14:52
...non so se ridere, piangere o peggio, provare compassione.
Non ti affannare a scrivere l'ennesima pappardella perché non la leggerò neanche sotto tortura.
Un affanno... mi pulsano già le tempie per la tensione.

Dopo 46 anni di sala di posa, per più di dieci tenendone peraltro anche due stabilmente montate in città distinte (una a Roma a p.za S.Ambrogio 15 a 50 m da piazza Mattei, una a Firenze a Borgo S.Jacopo 7 vicino Ponte Vecchio) guarda, riesco anche senza un tuo endorsement ad avere un'immagine della realtà della MIA professione.

Non so che lavoro tu faccia nella vita, penso non il mio. Sono sicuro che nel tuo sarai un validissimo elemento.

A cosa debbo tanta scarica di fiele? Hai uno scopo di qualche tipo? Un fine? Potendo, ti verrò incontro.
Non posso ovviamente credere che tutto questo nasca solo dal fatto che ho messo in dubbio il fatto che si debba considerare "qualcuno" un tizio non perché fa cose molto belle, ma perché gli danno tanti soldi.

E con te, siamo a tre leoni da tastiera. Seleziona profilo... spunta...click... puff, sparito.
E fa' altrettanto, no?????
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Re: Stampe per un matrimonio

Messaggio da mark88 »

Valerio Ricciardi ha scritto:
08/05/2025, 15:41

E con te, siamo a tre leoni da tastiera. Seleziona profilo... spunta...click... puff, sparito.
E fa' altrettanto, no?????
non te ne curare Valerio, io i suoi interventi già non li leggo da tempo ~o)

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