misura iso Range della carta

Discussioni sul Test di Pellicole e Carte da Stampa

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effegi61
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Re: misura iso Range della carta

Messaggio da effegi61 »

Grazie Diego @chromemax la tua definizione dell' iso-R credo sia incontenstabile
da 0.04+BV (molto vicino al bianco puro) al 90% della D-max
tuttavia durante i corsi con Andrea@Silverprint anche rileggendo gli appunti, perchè è passato un po' di tempo, si diceva con una step wedge di densità 0,05 a step, contare i gradini (fare la differenza) tra il max nero ed il min bianco e moltiplicare x100. Quindi se ad esempio leggo tra densità minima e massima 20 gradini, lo iso-R sarebbe 20x0,05x100 = 100 ...sicuramente si tratta di una "misura semplificata" a scopo didattico ma credo più che suff per gli stampatori amatoriali...magari l'avrà anche detto, sono io che tendo ad appuntare solo il minimo sindacale; e d'accordo che il numero in se non ha senso per i nostri scopi, ha più senso fare l'esperienza e ricavare i dati per così dire "relativi" alla propria catena, e questo che intendevo, qualche intervento sopra quando dicevo:
....Mi è servito inoltre a determinare che dal 00 al 3 l'esposizione per il minimo bianco è la stessa, ecc. ecc.
aggiungo adesso che per determinare la cosa non serve la step wedge, però è comoda!
L'alternativa potrebbe essere quello di fare due test, uno per i neri e uno per i bianchi
L' avevo accennato....quindi confermi, probabilmente bibbioso ma fattibile.


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chromemax
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Re: misura iso Range della carta

Messaggio da chromemax »

effegi61 ha scritto:
18/06/2025, 17:14
L' avevo accennato....quindi confermi, probabilmente bibbioso ma fattibile.
Si, si, ne fai uno dove si vedono bene i bianchi poi, dico a caso, ne fai un altro per i neri aumentando l'esposizione di uno stop, quindi trasli tutto di 6 gradini.
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Re: misura iso Range della carta

Messaggio da bolchi »

@chromemax grazie di tutte le info. ma quindi secondo te per un uso amatoriale va bene anche quella a terzi di stop?

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chromemax
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Re: misura iso Range della carta

Messaggio da chromemax »

bolchi ha scritto:
18/06/2025, 20:21
@chromemax grazie di tutte le info. ma quindi secondo te per un uso amatoriale va bene anche quella a terzi di stop?
Per un uso amatoriale la stouffer non serve, ma neanche per un uso profressionale :))
Ma:
se vuoi tracciarti la curva caratteristica o se vuoi trovarti il punto preciso di isosensibilità dei filtri MG anche quella a 1/3 di stop va bene.
Se vuoi vedere in dettaglio le differenze di resa tonale soprattutto nel piede ma anche nella spalla (meno utile per alcuni aspetti) allora è meglio quella a 1/6 di stop.
Per confrontare la distribuzione tonale di carte diverse si può usare anche un buon negativo campione di un soggetto con tutti i toni dove i chiari e gli scuri siano ben delineati e visibili.
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Re: misura iso Range della carta

Messaggio da bolchi »

chromemax ha scritto:
19/06/2025, 10:09
bolchi ha scritto:
18/06/2025, 20:21
@chromemax grazie di tutte le info. ma quindi secondo te per un uso amatoriale va bene anche quella a terzi di stop?
Per un uso amatoriale la stouffer non serve, ma neanche per un uso profressionale :))
Ma:
se vuoi tracciarti la curva caratteristica o se vuoi trovarti il punto preciso di isosensibilità dei filtri MG anche quella a 1/3 di stop va bene.
Se vuoi vedere in dettaglio le differenze di resa tonale soprattutto nel piede ma anche nella spalla (meno utile per alcuni aspetti) allora è meglio quella a 1/6 di stop.
Per confrontare la distribuzione tonale di carte diverse si può usare anche un buon negativo campione di un soggetto con tutti i toni dove i chiari e gli scuri siano ben delineati e visibili.
ok grazie vedrò il da farsi. caso mai posto i risultati qui se interessano

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Re: misura iso Range della carta

Messaggio da Silverprint »

Tempo fa scrissi una cosina semplice per spiegare l'utilità pratica dell'IsoR.
Forse l'ho pubblicata anche qui, ma non la ritovo...

Cop-incollo qui (in neretto la parte utile):

"
Numeri misteriosi…


Siamo abituati, erroneamente, a considerare la filtratura usata durante la stampa come equivalente al contrasto della carta, quando invece il contrasto della carta e ciò che lo determina sono cose concettualmente e praticamente diverse. I filtri delle carte MG, ci dicono solo che aumentando di numero si ottiene via via un contrasto più alto, ma non ci dicono esattamente quale sia il contrasto che produrrà una certa carta con un certo filtro. Naturalmente il discorso è lo stesso quando si variano i filtri con una testa colore, o si usi una testa per BN a contrasto variabile, conosciamo il colore della luce, sappiamo che variandolo varieremo il contrasto, ma, data una certa filtratura non sappiamo esattamente quale sia il contrasto.
Per chiarire con un esempio pratico: chi ha provato a stampare con due carte diverse, usando lo stesso filtro si è accorto che oltre a dover aggiustare il tempo (sensibilità diversa) avrà ottenuto una stampa di contrasto, almeno un po', diverso.

C'è un modo per sapere quale è il contrasto? Certamente. Esiste una grandezza usata per misurarlo e questa è detta IsoR, dove R sta per "range". L'IsoR rappresenta la variazione di densità che deve esserci sul negativo per produrre quasi nero e quasi bianco quando si usa una certa filtratura. Per la precisione l'isoR è la variazione di densità, moltiplicata per 100. Quindi se l'IsoR fosse 120, vuol dire che la differenza di densità tra le parti di un negativo che producono quasi nero e quasi bianco è 1,2 (1,2 x 100 = 120). Sempre per chiarire un po' i numeri una variazione di 0,3 unità densitometriche corrisponde ad una variazione di uno stop. Il nostro negativo dovrà avere una variazione di densità di 4 stop. Sempre precisando, l'indicazione "quasi nero" "quasi bianco" è generica, ma per la misura ci si riferisce a precisi scostamenti dalla Dmax e dmin della carta (una definizione scientifica è inutile per i nostri fini pratici e viste le altre variabili in gioco).
Avrete notato delle espressioni prudenziali, quali "sufficiente precisione" etc. questo è necessario sia perché la misura dell’IsoR senza strumenti adeguati (Step Wedges e densitometro per riflessione) è fattibile, ma con una certa approssimazione "quasi nero" "quasi bianco", appunto, sia perché l’IsoR di uno stesso tipo di carta varia un po’ a seconda del lotto di produzione e dell’invecchiamento del materiale.
Come possono essere usati questi valori in pratica? Possono essere usati per determinare con una certa precisione il contrasto da dare ad una stampa partendo dal provino scalare, uno qualunque, anche uno solo, pure su un contrasto errato purché abbia una variazione di esposizione sufficiente a far vedere gli estremi della gamma tonale. Oppure per ottenere stampe di contrasto uguale (o quasi) partendo da carte diverse. Insomma sono numeri utili!

Esempio pratico: immaginiamo di fare un provino scalare usando la carta Ilford MGIV, lo facciamo sul grado 2, IsoR 110 (come riportato in tabella) e scopriamo che il contrasto è troppo alto perché vediamo che i toni scuri richiedono una esposizione inferiore a quelli chiari, per es. 10” per i toni scuri, 20” per quelli chiari. Sappiamo quindi che il contrasto deve essere ridotto. Ok, ma quanto? Facile! Ci occorre un IsoR più grande di un intero stop, ovvero 0,3 unitá densitometriche, ovvero 30 unità IsoR, leggiamo quindi sulla tabella che filtro occorre per ottenere un IsoR 140. Leggiamo e vediamo che sullo 0 abbiamo 160 e sull’uno 130, quindi verosimilmente il grado ½ dará un IsoR molto prossimo a quello desiderato. Altro esempio facciamo il solito provino scalare sul grado 2 e vediamo che otteniamo i toni scuri a 18” e quelli chiari a 12”, in questo caso il contrasto va aumentato e la differenza tra chiari e scuri vale circa 1/3 di stop (l’approssimazione è sufficiente, non occorrono formule di calcolo), ovvero 0,1 unità densitometriche, ovvero 10 unità IsoR, ci occore quindi un IsoR di 100, leggiamo sulla tabella e vediamo che dovremmo usare il contrasto 2 e ½, di nuovo a mezza via tra il 2 IsoR110 e il 3 IsoR 90, etc. "
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
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