Come pensate debbano essere i corsi di fotografia del futuro?

Discussioni su corsi, workshop ed eventi di fotografia analogica e tecniche di camera oscura

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Rodinal
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Re: Come pensate debbano essere i corsi di fotografia del futuro?

Messaggio da Rodinal »

Il quesito è davvero interessante, alla luce della mia passata esperienza di insegnante di storia dell'arte e avendo organizzato all'interno del plesso scolastico diversi corsi di fotografia ho avuto modo di constatare l'entusiasmo dei ragazzi nell'affrontare l'esperienza fotografica "sfoderando" le attrezzature di primo livello del genitore sia analogiche che digitali ritenendo che fosse sufficiente avere una buona attrezzatura per fare buone foto. Ho visto anche la delusione sui loro volti nel vedere le foto di certi compagni che, privi di mezzi, utilizzavano macchine semplicissime che fornivo affinchè potessero esprimere la loro capacità di "osservare". Ho utilizzato questo termine volutamente perchè alla base di ogni lezione c'era la volontà, da parte mia, di far capire loro la differenza sostanziale tra il "vedere" e "osservare". Coloro che meglio capivano questa abissale differenza producevano pochi scatti efficaci ragionati e mai banali. Ancor oggi, per molti, persiste questo convincimento favorito dal costo più abbordabile delle attrezzature fotografiche che certamente ha favorito lo sviluppo del settore ma non sempre ha migliorato la qualità dell'immagine (non inteso tecnicamente). Credo che i nuovi corsi oltre ad offrire le ovvie conoscenze di base comuni all'analogico e digitale debba lavorare molto sulla "comunicazione per immagini" iniziando dai primordi dall'iconografia alla composizione, l'equilibrio, la luce, ecc., facendo riferimento ai maestri del passato siano essi fotografi ma soprattutto pittori come Caravaggio ed altri la cui forza espressiva sta proprio nell'immagine. Probabilmente tali lezioni potrebbere risultare noiose ai più ma coloro che resteranno avranno qualcosa in più da offrire. Scrivendo mi rendo conto che tutto ciò è solo utopico e mal si raccorda con l'aspetto economico, starà all'abilità del corsista bilanciare intelligentemente le componenti. In conclusione suggerirei di stimolare la capacità di osservazione che va di pari passo con la calma e la lentezza elementi che oggi in un mondo sempre più frenetico viene meno. Grazie per la pazienza per aver letto fino in fondo, sono consapevole che qualcuno non sarà d'accordo. Buona giornata a tutti.



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tykos
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Re: Come pensate debbano essere i corsi di fotografia del futuro?

Messaggio da tykos »

il corso online magari piacerà anche, ma onestamente la camera oscura è una roba talmente da toccare che il corso arriva fino a un certo punto, che è il punto per il quale ci sono milioni di risorse gratuite più o meno decenti: sviluppo, "meccanica" di una stampa, eccetera. Però già confrontarsi su come è venuta una stampa e cosa vuol dire un tono troppo così o troppo colà è impossibile e incomprensibile per una barriera fisica: per quanto si possa essere bravi a riprendere senza un foglio in mano si va solo a tentoni.
Il corso online quindi per me sarebbe solo utile per temi generali tipo leggere le foto (di altri), storia della fotografia variamente declinata, cose così per le quali non c'è troppo materiale ma che possono essere utili a qualunque tipo di fotografo o semplice curioso; oppure su aspetti tecnici molto settoriali.
Mi viene in mente il corso per esposizione di Nick Carver https://www.nickcarverphotography.com/t ... otography/ : non l'ho mai comprato, ma sono 8 ore in studio più dimostrazioni sul campo, basandomi su quello che mette su youtube deve essere molto ben prodotto (fa da solo, non ha effetti speciali o soubrette ma è sempre pulitissimo in video e audio, calmo, chiarissimo nell'esposizione e non ha paura di partire da molto lontano per arrivare al punto. Non necessariamente sempre nel giustissimo, ma non un cialtrone) e godibile, a 200$. Lui ha un seguito molto grande, agguerrito e internazionale, non so quanti ne abbia venduti ma lo sforzo produttivo non è sicuramente banale e aiuta il fatto che di lavoro faccia altro (fotografo di edifici commerciali) e questa roba sia solo per arrotondare e passione, quindi pure se ci mette cento ore a registrare e montare pazienza.

Come corsi di persona, invece: i corsi base devono costare poco e se possibile andare dagli utenti (e le due cose cozzano, lo so), perché chi mi convince a pagare corso+trasferta per imparare la base invece che guardare un video di un tizio che fa tutto sul tavolo della cucina gratis dicendomi di diffidare dei saputoni? Ci vorrebbe la collaborazione di associazioni locali per organizzare e pubblicizzare (e cofinanziare?) la cosa, non è sicuramente facile.

I corsi medio/avanzati invece hanno bisogno di una camera oscura conosciuta dal docente con tutto quello che serve (se arrivi chissà dove e la lampada è rotta perché si sono dimenticati di cambiarla ci perdi tempo tu, ci fai brutta figura tu, la gente s'incazza giustamente). Forse sono più vendibili, ma lo sai meglio tu dallo storico, i corsi brevi con un tema preciso piuttosto che i grandi corsi molto lunghi e moltissimo cari.
Tipo: un corso "fotografare i mattoni sbrecciati in un weekend" magari ha più appeal di "SISTEMA ZONALE IN VENTISEI SETTIMANE". Poi i concetti che ci si infilano in mezzo sempre quelli sono, ovviamente.
Qui torniamo a prima: un corso che sistematizzi i sistemi di test di carte e pellicole è sicuramente più facile e produttivo di persona, ma devi convincere un nerd a venire a faenza per stampare un weekend di cartoncini variamente grigi, che non ha mai avuto voglia di fare nemmeno da solo e figurati pagando. Forse farlo in video, messo giù bene senza dare nulla per scontato e condito da qualche aggiunta e considerazione extra potrebbe essere più produttivo. Certo la platea sono sempre quei quattro pirla che non si fanno convincere che "i veri fotografi scattano a caso come dicono nelle interviste", ma chissà.

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pappa
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Re: Come pensate debbano essere i corsi di fotografia del futuro?

Messaggio da pappa »

Comunque un videocorso che comprerei é su come allestire una camera oscura.
Scelta dei materiali e attrezzature… cosa si può trovare nel mercato del nuovo che dell’usato.
Online ci sono molte informazioni ma molto frammentate

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Silverprint
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Re: Come pensate debbano essere i corsi di fotografia del futuro?

Messaggio da Silverprint »

Ringrazio tutti per i commenti.

La domanda non è però su quali corsi fare, nel senso che questo lo vedo anche in base agli iscritti ai corsi. Ma piuttosto che direzione prendere in un mercato che cambia, dove la fotografia analogica è diventata molto più costosa di qualche anno fa.
Quindi ok per le corsi video sono tra i nostri programmi, ma è un lavoro lungo e costoso e non vedranno la luce a breve.
Interessante la proposta di MarcoA riguardo le "esperienze", ci ragiono sicuramente.

Poi note a margine, ma solo per fare un esempio se il S.Z. uno lo vuole capire, saper sfruttare ed adattare al proprio lavoro, serve il tempo che serve (mesi) e ogni corso che lo proponga come argomento di un week-end o di una settimana è truffaldino.
Andrea Calabresi, a.k.a. Silverprint
http://www.corsifotoanalogica.it
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effegi61
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Re: Come pensate debbano essere i corsi di fotografia del futuro?

Messaggio da effegi61 »

Ciao Andrea, io non mi sento di dare consigli in quanto anche leggendo gli interventi mi rendo conto di essere un dinosauro,non ho tik tok facebook instagram nulla di nulla..... Ho fatto un tuo corso lunghissimo, 5 W.E. o 6 non ricordo, nell'arco di 6 mesi e mi sono trovato benissimo; io sono un po' vecchia maniera e quindi: sudore e fatica = risultato, (forse), concetto che attualmente è decisamente superato. Ecco, se posso, l'unica cosa che manca (che mi manca) e che forse potrebbe portare nuovi iscritti, è dare un seguito ai corsi, non solo per allegre mangiate e bevute, (che male non fanno) ma anche per incontri per discutere STAMPE ALLA MANO! tra i vecchi corsisti, per far sapere insomma che l'aver terminato un corso non è un punto di arrivo ma è parte del percorso...(troppo lezioso?) . Tuttavia, se dalle tue righe come mi sembra, trapela anche un possibile allargamento al digitale e/o alle "tecniche miste", io non ci vedrei nulla di male, non sono mai stato un talebano di nulla. Però se così fosse, la cosa mi sembrerebbe anche un po' strana in quanto non solo per sentito dire, ma anche per evidenze oggettive, vedo che l'analogico ha avuto e sta continuando ad avere una certa ripresa di interesse, anche economica nonostante i costi e le difficoltà iniziali.
Fabio
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"Pagheremo il prezzo che sara' necessario"

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tykos
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Re: Come pensate debbano essere i corsi di fotografia del futuro?

Messaggio da tykos »

Silverprint ha scritto:
27/11/2024, 13:57
Poi note a margine, ma solo per fare un esempio se il S.Z. uno lo vuole capire, saper sfruttare ed adattare al proprio lavoro, serve il tempo che serve (mesi) e ogni corso che lo proponga come argomento di un week-end o di una settimana è truffaldino.
quello senza dubbio ma lo sappiamo qui dentro. Forse il difficile è far passare il concetto fuori da qui.

La fotografia a pellicola è cara (più cara di qualche anno fa), ma un appassionato che sta un po' dietro alle uscite del digitale fa presto a far diventare qualche decina di rulli una bazzecola. Ma anche quelli che comprano macchine su macchine accumulando trentasei 35mm tutte diverse (e ognuna solo con cinquantino) più qualche medio formato non sempre funzionante, per poi lamentarsi del costo di una pellicola: è più liberatorio e soddisfacente spendere in qualcosa da tenere in mano che un pacco di carta, ma più o meno...
Anche questo è un concetto che varrebbe la pena diffondere (mooooolto complicato).

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Softbox
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Re: Come pensate debbano essere i corsi di fotografia del futuro?

Messaggio da Softbox »

Todron ha scritto:Io dico la mia.

1) Per me, la più grande difficoltà è raggiungere Faenza o dovunque si tenga il corso, e quindi lontano da casa. Io, e credo la maggior parte di noi, sono un hobbista, per lavoro faccio altro, e il sabato e la domenica devo dedicarli a moglie e famiglia. Potrei in linea teorica organizzare un weekend ma dovrei portare la moglie con me e quindi sentirmi dire "e mentre tu sei li dentro io che faccio?". Almeno per me, dunque, non è possibile venire a Faenza durante il weekend per seguire il corso. Per questo mi permetto di suggerire di portare il corso in turneé per l'Italia, almeno il corso base. Si raccoglie domanda e magari, perché no, si esce facendo foto in posti familiari all'allievo e imparando finalmente a gestire quell'angolo che fotografi da anni e che non ti viene mai bene. Chiaramente, fatto sapere con largo anticipo, il corso di tiene se si raggiunge un numero minimo di allievi altrimenti niente. Penso a Roma, Napoli, Bari, Catania e, perché no, Milano o Torino. Se pensassi di venire a Napoli, mi metto a disposizione per cercare una camera oscura a noleggio, ce ne dovrebbero essere.

2) Un pò di digitale ci vuole. Parlo sempre per me. Sono uno che non ha una camera oscura fissa (credo come tanti), la monto un paio di volte all'anno quando riesco a cacciare tutti di casa (e sono molti...). Per me, necessariamente, la via per vedere le foto sono le scansioni. Ma scannerizzo una schifezza... non voglio andare da chi fa scan di professione perché non hanno l'approccio analogico di una persona che ha bisogno di scannerizzare ma poi, un giorno, spera anche di riuscire a stampare quella benedetta foto nel suo bagno oscuro...

3) Oggi la strada del successo passa per i social. Io non sono iscritto neanche a Facebook ma riconosco che tante persone hanno avuto successo grazie ad una serrata presenza social, spesso gestita da specialisti del settore. Non so se sei su FB o Instagram o altro, ma proverei a sentire uno specialista di comunicazione. Impazzisco quando durante le mie passeggiate passo davanti ad una salumeria che si chiama "con mollica o senza" e vedo le file chilometriche di persone in attesa per accaparrarsi un panino al prosciutto (che puoi fare anche alla salumeria affianco molto più velocemente) e una volta fuori si fanno i selfie col panino... Mi dicono che questo tizio abbia milioni di followers... mah...

4) Se pensi di rimanere in Italia, non vedo utilità nel parlare inglese;

5) Ultima, ma solo per parlare, il colore. Oggi i giovani della generazione Z il bianco e nero non sanno neanche cos'è. Men che meno sanno cos'è un negativo... Lo vedo con le mie figlie, 15 e 19 anni, che chissà perché si servono nel mio parco macchine compatte, prendono rullini e vanno in giro scattando... quando gli chiedo di usare il bianco e nero, almeno per risparmiare un pò, mi sento dire PAPAAAAA'.... Questo per dire che il negativo per loro è un passaggio inesistente. Quando vanno a sviluppare dal "loro" laboratorio (che non è il mio), i negativi li lasciano li. Vado io a recuperarli, chiedendo il piacere al titolare. E non riesco a ragionarci, su questo punto. Gli dico, ma perché non vi trovate un corso di fotografia analogica seria e lo seguite? Loro mi rispondono, papà, abbiamo te, spiegaci tu. Al che, gli rispondo, mie care, io non ho avuto nessun maestro. Solo il libretto di istruzioni della Rolleiflex... Pensate che sia una buona idea metter loro in mano una Rollei e il suo libretto di istruzioni?

Scusate la lunghezza dell'intervento.
La risposta qui sopra di Todron descrive perfettamente la realtà moderna.
Mi sento di aggiungere che visto il costo attuale, mi son rassegnato ad usare pellicole economiche tipo fomapan 100 e 400, con il loro sviluppo excel, stop, etc... ho abbandonato la strada della stampa per questioni di spazio e tempo, virando ahimè su scansione e stampante. Questa è la strada che ho intrapreso per poter continuare con la pellicola. Non penso di essere il solo, anzi credo siano più numerose le "chiarestanze" delle camere oscure. A te le conclusioni.




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MarcoA
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Re: Come pensate debbano essere i corsi di fotografia del futuro?

Messaggio da MarcoA »

Il mercato di riferimento per me è quello che va il weekend ad Abano, o in Piemonte a fare "wine tasting", o due giorni a Pompei, oppure a DIsneyworld, o a fare trekking con la guida, o in un agriturismo, o una due giorni a cavallo per l'Appennino. Quindi include anche europei attratti dall'Italia. Con magari un terzo giorno di pacchetto che include una visita (fotografica?) a Ravenna. Queste persone (1) sono moderatamente benestanti (hanno "disposable income"); (2) hanno curiosità intellettuale; (3) cercano sempre esperienze diverse dal solito; (4) hanno una tolleranza alla spesa decisamente superiore a chi sta cercando un corso fotografico; (5) vogliono tornare a casa con un ricordo (da mostrare agli amici) - stampe certamente ma anche piccolo video della fasi della lavorazione/ripresa.

L'analogico medio e grande formato si presentano bene sulla carta perchè (1) hanno una curva di apprendimento ripida che intimorisce; (2) l'investimento iniziale di capitale e tempo di apprendimento non è modesto; (3) uniscono la magia chimica con la cosa di altri tempi. Tanti vorrebbero ficcarci il naso (anche solo come esperienza una tantum) ma non lo fanno per (1) e (2). Però se qualcuno li accompagnasse per un paio di giorni, offrendo loro un'esperienza zero-ansiogena .....

Detto questo:

- Quanto grande è il mercato? Non lo so.
- Quanto costa mettere in piedi una proposta del genere? Non lo so.
- Che margine di profitto ci si può aspettare? Non lo so.
- Che trazione può avere? Non lo so.
- La competizione (che è sopratutto non fotografica) è forte? Non lo so.
- Ha il nostro @Silverprint un vantaggio competitivo di base? Non lo so.
- È un'idea percorribile? Non lo so.

Per il resto so tutto =)) =)) =))

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Valerio Ricciardi
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Re: Come pensate debbano essere i corsi di fotografia del futuro?

Messaggio da Valerio Ricciardi »

Ho scoperto ora questo thread, interessantissimo, sto ragionandoci su. Se mi riuscirà di dare un contributo, poiché nel dettaglio è stato già detto di tutto, non tanto scriverò io ex novo (inutile ridescrivere la struttura meccanica dell'ombrello), piuttosto farò riferimento con dei rimandi a quanto mi sembra più sensato e cogente di quanto già scritto.
"Nel visco, in cui s'avvenne / quell'augellin talora, / lascia le penne ancora, / ma torna in libertà:
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa"
. Pietro Metastasio (da La Libertà)

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