Ciao a tutti,
ritorno sull'argomento, appena rientrato in Italia.
Come mi suggerivate ho tentato di recuperare il rullo riavvolgendolo su un rocchetto d'avanzo.
Devo però segnalarvi una cosa strana: arrivato, a fine riavvolgimento, al capo UNEXPOSED (cioè all'inizio del rullo), era come se il rocchetto di fabbrica si trovasse frapposto tra carta e pellicola. Non so se il giro "a rovescio" di pellicola e carta nel caricatore, per via della curvatura delle stesse, può comportare un disaccoppiamento e un avvolgimento "strano", con qualche ribaltamento di una delle due tra carta e pellicola.
Avendo fatto tutta l'operazione in un saccone Paterson ho solo un riscontro tattile della configurazione, che ovviamente non ho visto.
Mi sono anche chiesto se la cosa potesse dipendere da un difetto di fabbrica (pellicola Ilford Delta 100), ma non trovo letteratura a riguardo in rete. Ho un paio di rulli bruciati che uso abitualmente per prove di caricamento di vecchie e nuove fotocamere, che ri-bobino ogni volta a mano, e non mi è mai capitato qualcosa del genere.
Lascio agli enigmisti, esperti di meccanica Hasselblad, di geometria e di logica la formulazione di qualsiasi ipotesi. Quando avrò tempo proverò a caricare "a rovescio" un rullo bruciato per vedere di riprodurre il fenomeno.
Alla fine, in ogni caso, ho dovuto staccare il nastro adesivo e reincollare la pellicola alla carta, alla cieca, nel saccone Paterson. Svolgendo poi con estrema cautela il rullo ripristinato alla luce, sono arrivato a individuare dove avevo reincollato la pellicola, scoprendone pochissimi millimetri. È risultato che la pellicola, nell'operazione di riavvolgimento, si era spostata verso la coda di 7-8 centimetri.
Prese le misure su un rullo bruciato ho poi ripristinato le distanze
>capo della carta – inizio pellicola<
e
>capo della carta – freccia di caricamento< (ridisegnando banalmente una freccia)
tagliando la carta in eccesso in testa al rullo recuperato, sagomando poi il capo con la classica "punta" da infilare nella fessura del rocchetto. Stimo che in coda al rullo ci sia carta sufficiente per coprire i 7-8 cm che ho perso in testa per via del taglio.
Se non ho fatto idiozie mi sono riguadagnato per lo meno un rullo per le foto della domenica ai nipoti e una prova di sviluppo.
Lascio questo appunto sperando che possa tornare utile per future eventuali ricerche (anche come promemoria per il maldestro sottoscritto).
Un saluto a tutti.
Cosa ho combinato? Pellicola 120: carico, scatto, estraggo il rullo e la carta è al rovescio!
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- Valerio Ricciardi
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Re: Cosa ho combinato? Pellicola 120: carico, scatto, estraggo il rullo e la carta è al rovescio!
E' un inevitabile problema solo di geometria: avvolgendosi sulla spoletta, carta e film devono disegnare una curva a spirale continua di raggio crescente, ma diverso per i due elementi, perché hanno uno spessore non nullo; il che obbliga pellicola e carta di protezione a scorrere continuamente di poco una rispetto all'altra, come quando fletti un mazzo di carte da gioco.asadin ha scritto: ↑14/06/2025, 18:27ho tentato di recuperare il rullo riavvolgendolo su un rocchetto d'avanzo. (...) arrivato, a fine riavvolgimento, al capo UNEXPOSED (cioè all'inizio del rullo), era come se il rocchetto di fabbrica si trovasse frapposto tra carta e pellicola. Non so se il giro "a rovescio" di pellicola e carta nel caricatore, per via della curvatura delle stesse, può comportare un disaccoppiamento e un avvolgimento "strano", con qualche ribaltamento di una delle due tra carta e pellicola. (...) Quando avrò tempo proverò a caricare "a rovescio" un rullo bruciato per vedere di riprodurre il fenomeno.
Alla fine, in ogni caso, ho dovuto staccare il nastro adesivo e reincollare la pellicola alla carta, alla cieca, nel saccone Paterson. Svolgendo poi con estrema cautela il rullo ripristinato alla luce, sono arrivato a individuare dove avevo reincollato la pellicola, scoprendone pochissimi millimetri. È risultato che la pellicola, nell'operazione di riavvolgimento, si era spostata verso la coda di 7-8 centimetri. (...)
Fai questa prova, l'effetto lo "vedi" e interiorizzi tutto in una volta:
- Procurati nastro carta, spoletta vuota per il recupero, rullo 120 bruciato. Svolgilo su un piano comodo e lungo, pellicola in alto.
- prendi 5-6 cm di nastro carta e, dopo averla bene bene spianata partendo da dove c'è il nastro gommato "di fabbrica", fissa anche la fine della pellicola. Avrai ottenuto che la fine film è in un punto fisso = nel senso della lunghezza rispetto alla carta non si può muovere più.
- prendi la spoletta, riavvolgi dalla fine della carta a mano bene bene preciso aderente giusto, e guarda che diamine succede man mano che vai avanti... sembrerà che uno dei due elementi (carta o pellicola) abbia cambiato la sua lunghezza. Un macello.
Come se avessi incollato gli estremi del mazzo di carte... non vogliono flettere perché non possono scorrere più.
- ma se dopo che hai cominciato, ed hai appena iniziato ad avvolgere (dalla fine) anche il tratto dove c'è sia carta che pellicola, stacchi il nastro carta dal punto dell'inizio... ecco che tutto funziona perfettamente, solo che ti ritrovi che l'inizio della pellicola è appunto spostato di un tot rispetto al punto originario: giro dopo giro, quando la carta (esterna) in un certo giro aveva compiuto una curva di raggio r, la pellicola aveva compiuto una curva di raggio (r- nu' pocheriello), quindi partono "in fase" e arrivano "fuori fase", per così dire.
La stessa ragione per cui nelle automobili, camion e persino negli apetti hanno introdotto il differenziale: la ruota all'interno della curva non può fare gli stessi giri di quella esterna, perché la larghezza della carreggiata dell'asse fa sì che il raggio della curva sia diverso.
In fabbrica, la macchina "appoggia" il pezzo di film in un certo punto calcolato, avvolge (dalla fine), quando il pezzo di film è finito ci sarà un palpatore, un sensore a infrarossi termici, un che ne so che lo "sente"... e lì mette il pezzo di nastro, se tutto è tarato bene il nastro è poco prima del punto in cui la macchina esporrà il primo fotogramma. If.
Qualche volta, con pellicole non blasonate (più che altro in stabilimenti con controllo filiera scarsino...), si sbagliano e inizio/fine dello spezzone non sono nel punto giusto... primo fotogramma mezzo esposto mezzo proiettato sulla carta, dopo l'ultimo un pezzo di emulsione sprecata, o v.v.
Riavvolgere un intero 120 difficile venga bene, a meno di non fare spire così morbide e lasche per facilitare gli slittamenti differenziali... che poi rischi infiltrazioni di luce, all'ultimo nella spoletta la coda nemmeno ci sta più. Mi capitò con le biottica di "avere finito con una emulsione" dopo due tre fotogrammi di un ultimo rullo di un tipo, e in C.O. + changing bag riavvolgere non è difficile. Con la coda ben serrata poi ci mettevo un elastichetto, segnavo "esposti primi 3" e lo conservavo nella bustina di stagnola per maggior sicurezza. La volta dopo, per maggior sicurezza saltavo il primo fotogramma già inesposto. Ma se ero arrivato a 6-7 già preferivo avvolgere sino alla fine e sprecare un po' di film piuttosto che fare pasticci.
Scusa la lunghezza, tirato giù di getto seguendo il filo dei pensieri.
"Nel visco, in cui s'avvenne / quell'augellin talora, / lascia le penne ancora, / ma torna in libertà:
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa". Pietro Metastasio (da La Libertà)
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa". Pietro Metastasio (da La Libertà)
Re: Cosa ho combinato? Pellicola 120: carico, scatto, estraggo il rullo e la carta è al rovescio!
Grazie Valerio. Ho già usato il rullo riavvolto e grazie al cielo è andata bene.
Alla prossima!
Alla prossima!

