prima inversione bianco e nero
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Re: prima inversione bianco e nero
Come promesso, la procedura usata.
1)Primo sviluppo. Neutol 1+4 10 minuti. Oggi ho aggiunto 4gr/l di tiosolfato di sodio. Non sono sicuro sia necessiaro, da quello che ho capito si usa per pellicole che non erano pensate per la proiezione, essendo la foma invertibile di natura forse non ne ha bisogno.
Primo lavaggio, almeno 5 minuti
2)Sbianca. 5 minuti. Questo è il passaggio chiave. Il problema è che quella classica a base di bicromato è estremamente tossica e cmq sostanzialmente introvabile. Con quella al permanganato il problema è che senza l'azione indurente del cromo, l'acido solforico (il secondo componente usato in entrambe le sbianche) distrugge la gelatina. La soluzione è quella di sostituire l'acido solforico con un suo sale acido, il bisolfato di sodio NaHSO₄.
Il bisolfato in acqua reagisce come segue
NaHSO₄ -> Na⁺ + HSO₄⁻
e lo ione idrogenosolfato a sua volta
HSO₄⁻ ⇋ H⁺ + SO₄²⁻
Quindi alla fine in soluzione si hanno H⁺ e SO₄²⁻ (e il sodio vabbe).
Queste sono le stesse specie che si avrebbero in soluzione con l'acido solforico
H₂SO₄ -> H⁺ + HSO₄⁻
HSO₄⁻ ⇋ H⁺ + SO₄²⁻
Notare che la seconda reazione è uguale a quella sopra del bisolfato.
Qual è la differenza quindi se le specie in soluzione alla fine sono le stesse? che la prima dissociazione dell'acido solforico, nel suo sale acido bisolfato è già avvenuta, uno dei due idrogeni è gia stato neutralizzato ed è uno ione sodio (quindi neutralizzato da soda caustica). L'idrogeno che rimane può ancora dissociare, e quindi il sale è acido, ma questa dissociazione è molto piu' debole della prima (come sempre negli acidi poliprotici). Il bisolfato è quindi come una versione indebolita dell'acido solforico, che ne conserva solo la dissociazione debole, ma ha perso la prima forte.
Fine della parentesi chimica.
La sbianca si compone quindi di 2gr di Permanganato, 20gr di sodio esametafosfato (Calgon) in 1L di acqua (parte A) e 50gr di sodio bisolfato in 1L di acqua (parte B). Parte A e B si conservano abbastanza bene da sole ma non insieme. Vanno mescolate prima dell'uso. L'agitazione deve essere costante ed energica, la temperatura termostatata a 20C per proteggere la gelatina. Non sono sicurissimo sulla funzione del sodio esametafosfato, sembra prevenga la precipitazione di alcuni sottoprodotti di ossidazione del Manganese.
Secondo lavaggio, un paio di minuti. Da ora si può operare alla luce.
3)Bagno di schiarimento. 25gr di sodio metabisolfito in 1L di acqua. 2-3 minuti. Il tempo è critico suggerisco di leggere l'articolo di Sandro in proposito.
Terzo lavaggio, un paio di minuti.
4)Seconda esposizione. Io faccio un minuto a lato di fronte ad una lampada 100W. Che io sappia non è molto critica la durata.
5)Secondo sviluppo. Di nuovo Neutol 1+4. 5 min. Per questi test riusavo lo stesso del primo passaggio, per 30 metri di 16mm può essere che l'esaurimento sia importante e ne vada preparato di nuovo. Può essere che una diluizione piu' elevata (1+9) sia possibile.
Quarto lavaggio, un minutino dovrebbe bastare.
6)Fissaggio. 3 min. In realtà non è necessario dato che di alogenuri di argento non ce ne sono piu' ma preferisco farlo.
Lavaggio finale.
Lascio un link al documento ilford su cui mi sono basato
https://www.ilfordphoto.com/wp/wp-conte ... 180619.pdf
Suggerisco anche la lettura (lo studio) dell'articolo di Sandro, molto piu' approfondito.
Avendo dovuto scrivere tanti numeri spero di non aver commesso qualche errore, controllerò una terza volta con calma.
Tutte le sostanze chimiche vanno maneggiate con estrema cautela, leggendo la scheda di sicurezza e usando gli opportuni dpi. La sbianca in particolare, nelle sue due componenti e soprattutto una volta mescolata, è estremamente pericolosa(ma almeno non cancerogena quanto il bicromato).
1)Primo sviluppo. Neutol 1+4 10 minuti. Oggi ho aggiunto 4gr/l di tiosolfato di sodio. Non sono sicuro sia necessiaro, da quello che ho capito si usa per pellicole che non erano pensate per la proiezione, essendo la foma invertibile di natura forse non ne ha bisogno.
Primo lavaggio, almeno 5 minuti
2)Sbianca. 5 minuti. Questo è il passaggio chiave. Il problema è che quella classica a base di bicromato è estremamente tossica e cmq sostanzialmente introvabile. Con quella al permanganato il problema è che senza l'azione indurente del cromo, l'acido solforico (il secondo componente usato in entrambe le sbianche) distrugge la gelatina. La soluzione è quella di sostituire l'acido solforico con un suo sale acido, il bisolfato di sodio NaHSO₄.
Il bisolfato in acqua reagisce come segue
NaHSO₄ -> Na⁺ + HSO₄⁻
e lo ione idrogenosolfato a sua volta
HSO₄⁻ ⇋ H⁺ + SO₄²⁻
Quindi alla fine in soluzione si hanno H⁺ e SO₄²⁻ (e il sodio vabbe).
Queste sono le stesse specie che si avrebbero in soluzione con l'acido solforico
H₂SO₄ -> H⁺ + HSO₄⁻
HSO₄⁻ ⇋ H⁺ + SO₄²⁻
Notare che la seconda reazione è uguale a quella sopra del bisolfato.
Qual è la differenza quindi se le specie in soluzione alla fine sono le stesse? che la prima dissociazione dell'acido solforico, nel suo sale acido bisolfato è già avvenuta, uno dei due idrogeni è gia stato neutralizzato ed è uno ione sodio (quindi neutralizzato da soda caustica). L'idrogeno che rimane può ancora dissociare, e quindi il sale è acido, ma questa dissociazione è molto piu' debole della prima (come sempre negli acidi poliprotici). Il bisolfato è quindi come una versione indebolita dell'acido solforico, che ne conserva solo la dissociazione debole, ma ha perso la prima forte.
Fine della parentesi chimica.
La sbianca si compone quindi di 2gr di Permanganato, 20gr di sodio esametafosfato (Calgon) in 1L di acqua (parte A) e 50gr di sodio bisolfato in 1L di acqua (parte B). Parte A e B si conservano abbastanza bene da sole ma non insieme. Vanno mescolate prima dell'uso. L'agitazione deve essere costante ed energica, la temperatura termostatata a 20C per proteggere la gelatina. Non sono sicurissimo sulla funzione del sodio esametafosfato, sembra prevenga la precipitazione di alcuni sottoprodotti di ossidazione del Manganese.
Secondo lavaggio, un paio di minuti. Da ora si può operare alla luce.
3)Bagno di schiarimento. 25gr di sodio metabisolfito in 1L di acqua. 2-3 minuti. Il tempo è critico suggerisco di leggere l'articolo di Sandro in proposito.
Terzo lavaggio, un paio di minuti.
4)Seconda esposizione. Io faccio un minuto a lato di fronte ad una lampada 100W. Che io sappia non è molto critica la durata.
5)Secondo sviluppo. Di nuovo Neutol 1+4. 5 min. Per questi test riusavo lo stesso del primo passaggio, per 30 metri di 16mm può essere che l'esaurimento sia importante e ne vada preparato di nuovo. Può essere che una diluizione piu' elevata (1+9) sia possibile.
Quarto lavaggio, un minutino dovrebbe bastare.
6)Fissaggio. 3 min. In realtà non è necessario dato che di alogenuri di argento non ce ne sono piu' ma preferisco farlo.
Lavaggio finale.
Lascio un link al documento ilford su cui mi sono basato
https://www.ilfordphoto.com/wp/wp-conte ... 180619.pdf
Suggerisco anche la lettura (lo studio) dell'articolo di Sandro, molto piu' approfondito.
Avendo dovuto scrivere tanti numeri spero di non aver commesso qualche errore, controllerò una terza volta con calma.
Tutte le sostanze chimiche vanno maneggiate con estrema cautela, leggendo la scheda di sicurezza e usando gli opportuni dpi. La sbianca in particolare, nelle sue due componenti e soprattutto una volta mescolata, è estremamente pericolosa(ma almeno non cancerogena quanto il bicromato).


Re: prima inversione bianco e nero
La mia intuizione l'ho letta nell'articolo del nostro Sandro

- Pierpaolo B
- superstar
- Messaggi: 9935
- Iscritto il: 28/08/2011, 11:08
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- Località: Reggio Emilia
Re: prima inversione bianco e nero
Aggiungo i miei vaghi ricordi.
Io ho sempre usato il ghedina con varianti in base alle disponibilità di chimici.
Il bisolfato con certe pellicole cambia il tono ma comunque non compromette la qualità.
Il bicromato è da preferire…. Concia la gelatina e la rende di cuoio. Se si usa il permanganato un giretto in indurente andrebbe fatto prima di stendere o anche mescolato al fix.
Lo schiarimento se non si è collaudata la catena è da fare a occhio….. occorre fermarsi prima di pelare…. Ma appena prima. Se anticipi avrai una diapositiva piuttosto densa e piatta se fori le luci non avranno dettaglio. Occorre avere come riferimento un fotogramma buono perchè se il fotogramma è sottoesposto o viceversa corri il rischio di pelare il reso. Con la pellicola sbiancata non è facile, occorre farci l’occhio. Non ho mai provato con le foma ma temo che siano piuttosto sensibili allo schiarimento quindi occhio. La velocità dello schiarimento si può regolare anche con i chimici.
La seconda esposizione deve essere abbondante. Se scarsa lascia ombre e macchie. Se si usano spirali opache o in metallo conviene mettere la spirale nell’acqua in modo che la luce venga diffusa. La spirale deve essere mossa continuamente.
Io ottenevo buoni risultati con le panf esposte a 100. Con le tp64 esposte a 64 e con le gigabit esposte a 50. Mai ottenuto buoni risultati con tmax…. Se ben ricordo erano tostetoste da schiarire
Penso di non aver mai usato il kit foma….. le misture me le sono sempre fatte io.
Io ho sempre usato il ghedina con varianti in base alle disponibilità di chimici.
Il bisolfato con certe pellicole cambia il tono ma comunque non compromette la qualità.
Il bicromato è da preferire…. Concia la gelatina e la rende di cuoio. Se si usa il permanganato un giretto in indurente andrebbe fatto prima di stendere o anche mescolato al fix.
Lo schiarimento se non si è collaudata la catena è da fare a occhio….. occorre fermarsi prima di pelare…. Ma appena prima. Se anticipi avrai una diapositiva piuttosto densa e piatta se fori le luci non avranno dettaglio. Occorre avere come riferimento un fotogramma buono perchè se il fotogramma è sottoesposto o viceversa corri il rischio di pelare il reso. Con la pellicola sbiancata non è facile, occorre farci l’occhio. Non ho mai provato con le foma ma temo che siano piuttosto sensibili allo schiarimento quindi occhio. La velocità dello schiarimento si può regolare anche con i chimici.
La seconda esposizione deve essere abbondante. Se scarsa lascia ombre e macchie. Se si usano spirali opache o in metallo conviene mettere la spirale nell’acqua in modo che la luce venga diffusa. La spirale deve essere mossa continuamente.
Io ottenevo buoni risultati con le panf esposte a 100. Con le tp64 esposte a 64 e con le gigabit esposte a 50. Mai ottenuto buoni risultati con tmax…. Se ben ricordo erano tostetoste da schiarire
Penso di non aver mai usato il kit foma….. le misture me le sono sempre fatte io.
Mi chiamo Pierpaolo.
Uso fotocamere a molla con sensore intercambiabile di dimensioni minime 6x6 cm.
Clicca qui! .....e qui, ...e anche qui!
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Re: prima inversione bianco e nero
grazie della condivisione, concordo su tutto. di sicuro per il 16mm aggiungo un bagno indurente.
Re: prima inversione bianco e nero
ti quoto perché non riesco a taggarti (perché il tuo nome inizia con un @).@ntonio ha scritto: ↑01/08/2025, 9:18La mia esperienza con la foma r100 è limitata ad una trentina di metri in doppio 8. Ho misurato l'esposizione con un sekonic 308 impostato a 80 iso in luce riflessa, cercando di evitare il cielo e comunque fonti luminose. Le scene a basso contrasto mi soddisfano, mentre in quelle a più alto contrasto ho delle zone troppo scure, non prive di dettaglio ma davvero fastidiose in proiezione. La prossima penso che starò sui 50 iso.
Ho fatto un primo test nella morse con 10mt di ds8 che avevo esposto qualche anno fa. Tutto mi sembrava andare bene perché dopo la sbianca si vedeva bene l'immagine positiva giallina. Ma nel secondo sviluppo la pellicola è diventata nera. L'unica spiegazione è che primo sviluppo e/o sbianca non siano arrivate a completamento e sia rimasta una traccia dell'immagine negativa che è stata sviluppata nel secondo sviluppo.
Cercando un po in rete ho capito che i tempi vanno allungati parecchio nella morse, perché la pellicola è a contatto con le soluzioni solo per poco tempo. Quindi i tempi che ho scritto sopra vanno bene se si usa una lomo (che funziona come una tank normale) ma qui richiedono una ri calibrazione.
vedere la pellicola dalla finestrella è una figata
- Marco Leoncino II°
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Re: prima inversione bianco e nero
Io possiedo la polvere arancione e non so che farmene.
Re: prima inversione bianco e nero
non fai piu 16mm Marco?Marco Leoncino II° ha scritto: ↑08/08/2025, 17:36Io possiedo la polvere arancione e non so che farmene.
- Marco Leoncino II°
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Re: prima inversione bianco e nero
Purtroppo no, mi sono trasferito e la gestione di grosse tank non era più fattibile... :-(
Re: prima inversione bianco e nero
Infatti qualche perplessità sulla morse l'avevo anche io, a parte il breve contatto con i chimici ho anche il timore che nei vari gira e rigira la gelatina molto ammorbidita possa staccarsi dal supporto.

