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Discussioni sulle tecniche di manutenzione e riparazione di accessori fotografici quali reflex 35mm, medio formato, grande formato, obiettivi, oggetti per camera oscura ed altro legato alla fotografia analogica
Ho il Lunasix F, parente stretto del Profisix, ieri sera ho guardato e secondo me quella lentina è dell'aggiuntivo tele o di qualche altro accessorio.
Anche il Lunasix F ha quel ribassamento, sembra manchi qualcosa, ma in realtà e serve proprio per accoppiarsi con l'aggiuntivo tele.
Giusto, non è quella la posizione, e sulla cupoletta non avrebbe senso, ma non può essere uscita che da lì.
Attenzione perché per estrarre la cupoletta occorre smontare i gusci e per smontare i gusci occorre dissaldare il circuito dal lato sotto che ha le piste quasi sempre sollevate per vecchiaia, quindi si rischia di fare dei danni.
Ho fatto questa prova utilizzando lo stesso obiettivo a TA f2.8 400asa e illuminazione con lampadario a led luce bianca. Le misurazioni in luce riflessa e con le macchine sono state fatte puntando a un cartone marrone opaco per ridurre il bagliore di riflesso.
Profisix luce diffusa senza lente: 1/30
Profisix luce riflessa senza lente: 1/15
Profisix luce diffusa con lente: 1/8
Profisix luce riflessa con lente: 1/8 -1/2
Eos 1V spot: 1/15
Eos 6D spot: 1/10
OM4-Ti spot: 1/8
Voi cosa dite?
Domani intanto faccio un uscita senza lente perchè non ho la colla adatta al momento e ho pure il dubbio che i fumi della ciano acrilica possano opacizzare la lente
Non si può rispondere.
Gli esposimetri si controllano su un banco fotometrico calibrato, provarli con altri esposimetri, specie quelli montati sulle fotocamere senza conoscerne lo stato di calibrazione e soprattutto lo schema di lettura ideato dal costruttore non ha senso.
Un cartone marrone in luce artificiale?
....è un test inutile.
Muro grigio uniforme in ombra aperta con luce diurna.
Fare molta attenzione poi all'inclinazione del gossen.
Pierpaolo B ha scritto:Un cartone marrone in luce artificiale?
....è un test inutile.
Muro grigio uniforme in ombra aperta con luce diurna.
Fare molta attenzione poi all'inclinazione del gossen.
Domani riprovo grazie del consiglio, al momento non avevo di meglio
-Sandro- ha scritto:Non si può rispondere.
Gli esposimetri si controllano su un banco fotometrico calibrato, provarli con altri esposimetri, specie quelli montati sulle fotocamere senza conoscerne lo stato di calibrazione e soprattutto lo schema di lettura ideato dal costruttore non ha senso.
Purtroppo non dispongo di altri esposimetri esterni ne di un banco fotometrico, ho fatto questa prova come primo confronto. Domani mattina lo devo usare e quindi meglio di così non sono riuscitoa fare
Ciao a tutti, ho fatto un ulteriore verifica perché in condizioni diurne all'aperto le letture mi sembravano errate.
Usandolo in una scena a basso contrasto in pieno sole le letture sono corrette in luce riflessa mentre sono errate di circa due stop in luce incidente. Quindi la lentina va incollata sotto alla cupola.
Adesso vedo se cimentarmi nell'apertura che sembra rognosa o se lo uso tenendo a mente dei 2 stop
L'apertura è rognosa, ma se fai attenzione dovresti riuscirci senza fare danni.
Togli la placca anodizzata posteriore fissata da una vitina al centro, questo metterà in luce il circuito stampato e 4 viti in ottone (se non ricordo male) che tengono insieme i gusci. Allentale soltanto, guardati bene dal separare i gusci perché strapperesti i reofori del potenziometro saldati su circuito a doppia faccia (quindi delicato). Prova a separare quel tanto che basta i due gusci per estrarre il cupolotto. Credo ci sia anche una molletta che consente l'arresto in punti determinati. Ma sono anni che non ne apro e non mi ricordo bene.
Aveva sicuramente un fermo a scatto delicato ma sufficientemente preciso per la posizione centrale; non ricordo più se anche ai due estremi del "percorso" per impedire che scivolasse verso il centro. Spero si trattasse di "lamina flessibile con piccola sporgenza imbutita" e non di piccola molletta con pallina (terribile da smontare senza sentirla volare via, invisibile).
"Nel visco, in cui s'avvenne / quell'augellin talora, / lascia le penne ancora, / ma torna in libertà:
poi le perdute penne / in pochi dì rinnova, / cauto divien per prova / né più tradir si fa". Pietro Metastasio (da La Libertà)
Questo è quello del lunasix che dovrebbe essere uguale, però magari esistono versioni diverse....come si vede "lo stop" è integrato nella calotta, sarebbe quel "pistolino" che andrebbe in posizione centrale ad inserirsi nella apposita cavità del guscio, grazie all'effetto molla creato dalla fessura della plastica, è possibile farlo slittare fuori dalla sede per la misurazione in riflessa. Aggiungo anche una foto dove si vede come è posizionato il lentino.
Allegati
Fabio
_________________________________________________________________ "Pagheremo il prezzo che sara' necessario"